Intervista ai Karbonio14: “La musica? Fa che sia per sempre”

Karbonio14

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I Karbonio14 sono quattro artisti emiliani: Valerio Carboni (voce, chitarre e pianoforte), Cesare Barbi (batteria), Luca Zannoni (tastiere) e Matteo Verrini (basso). Il loro mondo musicale rievoca e rielabora i suoni tipici della scena moderna inglese. Lo scorso 28 marzo il gruppo ha pubblicato “Fa che sia per sempre”, il nuovo singolo tratto dal disco d’esordio del gruppo,  intitolato “Tra le luci bianche”. A parlarci del gruppo, dei temi del disco e dei suoi progetti paralleli è Valerio Carboni, compositore, musicista, cantante e autore per vari gruppi e progetti.

Nel brano “Fa che sia per sempre” canti “io ci sono ma non posso farcela da solo”… quanto conta la reciprocità dei sentimenti in una storia e cosa intende comunicare questa canzone?

Più andiamo avanti in questo mondo cosmopolita, più sappiamo tutto di tutti, eppure allo stesso tempo ci chiudiamo nel nostro egocentrismo. Siamo sempre più egoisti ma, in realtà, per avere una vita serena e felice bisogna essere in più persone, è bello condividere la propria esistenza, le proprie paure e le proprie emozioni. In questo caso il brano parla di un rapporto a due e del fatidico momento in cui bisogna decidere di lavorare insieme per cementare e reinvestire quello che si è costruito insieme. Il concetto della canzone è darsi all’altro.

Come è nata l’idea del video che accompagna il singolo?

Visto che la canzone dice che non ce la si può fare da soli, ho prestato il labiale ad altri personaggi che si portano il telefonino alla bocca… in questo modo sembra che siano gli altri a cantare la nostra canzone. Ci sono arrivati tantissimi video anche da nostri fan che vivono a Singapore! Sono stati i nostri fan ed i nostri amici ad aiutarci nella realizzazione di questo video e, in questo senso,  la cosa ha allargato il significato della canzone, che si riferisce principalmente ad un rapporto a due, ma può essere anche universale.

Raccontaci l’essenza del sound dei Karbonio 14, come è iniziato e come si è evoluto il percorso artistico del gruppo?

Siamo in quattro e siamo partiti come band tributo ai Coldplay soprattutto per un discorso legato al sound british e alle ambientazioni sonore  con suoni apparentemente imprecisi, sporchi, graffiati. Oltre che suonare insieme, ci piace fare le cose insieme, uscire e divertirci quindi abbiamo provato a creare una canzone e abbiamo visto che anche il processo creativo andava molto bene. All’interno del nostro progetto sappiamo crearci i nostri spazi  e abbiamo visto che riusciamo a fare qualcosa di buono…

Cover Album carbonio 14“Tra le luci bianche” è un album molto ricco e completo, il tema ricorrente è una dicotomia di un’entità in due parti… Quali sono le parti in contrasto tra loro e quale prevale tra le due?

Al centro di tutto c’è il rapporto tra il sè ed un’altra persona ma il discorso può ovviamente essere riferito anche al rapporto che ciascuno di noi ha con se stesso.

Il brano intitolato “Ti verrò a cercare” entrerà a far parte della compilation del concorso ideato da Materiali Musicali?

Abbiamo partecipato a questo concorso per caso, abbiamo scelto un brano che non abbiamo fatto ascoltare molto  quindi è stato anche un modo per metterci alla prova su qualcosa che non aveva ancora ricevuto un responso, alla fine abbiamo avuto questa menzione e parteciperemo alla premiazione finale con nostra soddisfazione. Noi facciamo le nostre cose divertendoci, io faccio il musicista da tanti anni e vedo molte persone con grandi ambizioni il che, per carità, è un fatto molto giusto però bisogna anche divertirsi durante il percorso che si fa. Avere una band che fa pezzi propri,  in questo contesto, non è affatto semplice eppure noi ci divertiamo ancora e, pian piano, speriamo di mettere su un tassello alla volta.

“Ho bisogno di godere nel sentirmi un po’ colpevole” è la frase più forte di “Come follia”, come nasce questo testo?

Questo è il primo pezzo che abbiamo composto, il testo narra di un uomo che comincia a guardarsi dentro e ad analizzare i propri problemi. Alla fine siamo tutti un po’ colpevoli di qualcosa  e a volte è anche bello trasgredire  sapendo che poi si può tornare alla normalità. Tutti facciamo qualcosa di colpevole tutti i giorni… nel testo canto “dubito delle parole che sono scritte in arabo ma poi mi guardo dentro e mi viene il vomito…”; questa frase racchiude un’ammissione e implica, ancora una volta, il desiderio di darsi agli altri.

In “Catene” avete collaborato con Mistachic con un risultato molto originale… come si è innescata questa sintonia artistica?

Questo brano si discostava un po’ dalle altre canzoni presenti in “Tra le luci bianche”… All’epoca non riuscivamo a trovare la chiave dell’arrangiamento e abbiamo deciso, insieme alla nostra etichetta discografica Molto Recording di Modena, di provare a chiamare un dj per un arrangiamento. Mistachic ha lavorato per due settimane al brano ed era perfetto, si tratta di un sound che ci appartiene un po’ meno ma che ci piace molto inoltre Andrea Mazzali è un nostro amico ed è stato bello avere il suo contributo. La musica per me è liberta totale.

In “Pioggia” c’è anche la penna di Carlo Rizioli… Le parole del testo sono cadenzate e scandiscono l’evoluzione di un sentimento. Qual è il tuo commento ad una canzone così intima?

Si tratta di un brano che avevo scritto insieme al mio amico e collega Carlo Rizioli (autore di fama internazionale che ha scritto per Ramazzotti, Stadio, Emma Marrone …) uscivo da una storia importante e ci siamo trovati a scrivere questo pezzo di getto insieme, si tratta di un brano che sento particolarmente e che più mi rappresenta all’interno del disco perché è ispirato alla mia vita. Qui c’è la storia di due persone che non stanno più insieme ma che vivono ancora nella stessa città, il rapporto è finito ma ci sono ancora tutti gli strascichi da metabolizzare. Io mi ritengo fortunato perché attraverso la musica riesco a confinare le emozioni in un testo inteso un po’ come la fotografia di quel momento.

Karbonio14 Ph Studio Pagliani

Karbonio14 Ph Studio Pagliani

Come mai “One step to madness” è in inglese?

Anche qui è accaduto tutto in modo molto naturale, il pezzo è nato in finto inglese poi abbiamo avuto delle difficoltà e ci siamo fatti aiutare da Marco Ligabue  che ci ha scritto un bel testo, ci è piaciuto e l’abbiamo inserito nell’album come ghost track. La canzone è piaciuta molto a due dj Alex Barattini e Max Baffa di Radio 105 che hanno fatto un remix del brano e l’hanno messo in radio. A volte ci si fa tanti problemi ma fare le cose con tranquillità può portare anche a interessanti sviluppi!

Siete al lavoro su nuovi brani?

Ovviamente sì, abbiamo in cantiere due pezzi molto forti… Vogliamo capire quale tra i due potrebbe sposare meglio lo spirito della stagione imminente…

Hai tante collaborazioni all’attivo… tra tutte citiamo quelle con Aldo, Giovanni e Giacomo, Arturo Brachetti, Angela Finocchiaro, Antonella Lo Coco. Come riesci a reinventare ogni volta te stesso e la tua musica e come cambia il tuo approccio in base al ruolo che ricopri (compositore, cantante, musicista…)?

In realtà io sento un forte istinto creativo, tiro giù musiche e parole; alcune mi vengono alla Karbonio 14, altre sono per Antonella, collaboro con lei da ormai 10 anni e avevamo anche un altro gruppo insieme. Per Aldo Giovanni e Giacomo ho scritto le musiche del loro ultimo spettacolo teatrale, intitolato “Ammutta Muddica”. Anche in quel caso bisogna lavorare tanto, le idee non sempre vengono però è sempre una questione di dove veicolare l’input creativo. Per il film di Angela Finocchiaro “Ci vuole un gran fisico” mi son ritrovato a scrivere 60 brani, anche cose piccolissime e di pochi secondi… La cosa migliore sarebbe girare il mondo e osservare le cose, la creatività si vede in ogni cosa: in un cibo, in un odore….l’ideale è cercare di trasformare quello che si osserva in musica. Questo lavoro è un po’ strano, a volte sembra che non stai facendo niente ma in realtà non stacchi mai davvero la spina perché ogni momento può essere utile per scrivere e comporre.

Ci sono altri progetti paralleli al gruppo in programma?

Sto lavorando a dei pezzi nuovi con Antonella Lo Coco e sto collaborando anche con un altro artista ma per il momento è top secret!

Raffaella Sbrescia

Video: “Fa che sia per sempre”

Si ringraziano Valerio Carboni e Alessandra Bosi di Parole e Dintorni per la disponibilità