Rita Marcotulli: Ne ” I Caraviaggianti” il jazz si addolcisce, si veste di seta, scalda e coinvolge.

E’ la first lady del jazz nostrano, la figlia piena di talento ben curato che siamo fieri di avere e che ci riempie di orgoglio e commozione. E’ un monumento della musica internazionale. Eppure nulla si coniuga meglio con Rita Marcotulli del termine “semplicità”.
Oddio, non lo è la sua musica, “semplice”, come ci dimostra l’ambizioso progetto ispirato alle opere di Caravaggio che ha presentato il 20 novembre all’ Auditorium Ennio Morricone di Roma, al cospetto di una platea numerosa ed attenta, e che prende appunto il nome di “ I Caraviaggianti”: un nome dalla sonorità itinerante, come itineranti sono i musicanti. Ma la parola musicante, spesso impropriamente accostata ad un’accezione riduttiva, contiene anche in sé l’essenza dell’aspetto squisitamente figurativo della musica e di chi la esegue. E così, se il Beato Angelico ha i suoi angeli, Caravaggio vanta un ensemble musicale di livello elevatissimo: oltre alla madre del progetto, Mieko Miyazaky (koto e voce), Israel Varela (batteria e voce), Tore Brunborg al sax, Michel Benita al contrabbasso, Marco Decimo al violoncello e l’impareggiabile Michele Rabbia alle percussioni. E, a incorniciare il tutto, la voce di Stefano Benni che con parole sospese tra la narrazione e la poesia, racconta di luci ed ombre, di amori e odi, di turbamenti onirici e contenuti deliri: pennellate verbali che accarezzano le immagini e le note di questo straordinario concerto.
Più che un concerto, una vera e propria esperienza, che nulla deroga alla semplificazione o alla superficialità, e nonostante ciò risulta accessibilissima e coinvolgente.

ph Roberta Gioberti

ph Roberta Gioberti

Le immagini si intrecciano con le note, si scompongono e si ricompongono, prendono vita, ci parlano ben oltre la già più che esaustiva comunicativa del genio che ha rivoluzionato il mondo della pittura e non solo.
Un’esperienza multisensoriale, quindi, che fonde musica, arte e parole, per condurci in un’immersione totale attraverso le note del pianoforte, intrecciate con sonorità jazz, classiche e contemporanee, senza soluzione di continuità: fatto che porta alla nascita di un linguaggio unico, qualcosa che appartiene a Rita e solo a Rita.
Caravaggio è sempre stato considerato il pittore delle tenebre, per quella sua capacità di gestire in maniera così suggestiva il chiaroscuro, e per la peculiarità della sua biografia così avvolta nel torbido, così vicina a quel substrato umano che spesso viene calpestato perché invisibile. Ebbe il coraggio di entrarci dentro al lato oscuro delle persone, di abbracciare la genuina espressione popolana, più che popolare e di vestirla di bellezza, incanto, purezza e dignità. Caravaggio non mise il colore sulla luce, ma al contrario, tirò fuori la luce dalle tenebre tanto in senso pittorico quanto umano, e con la luce il colore, e l’intensità dei sentimenti.
Lo scambio di sguardi tra la Zingara e il bel Giovine de “La buona Ventura”, diventa così intenso e espressivo, mentre corrono vellutate le note del Sax di Brunborg, da farci dimenticare che in realtà si tratta di un sotterfugio: sembra quasi amore, e poi alla fine l’amore, spesso, è un sotterfugio.
Medusa è la rabbia, ma anche tanta umanità per quella figura femminile violata, che ha pagato per tutti lo scotto dell’affronto.
E ancora il fiotto di sangue che sgorga dalla gola di Oloferne nel momento in cui una sdegnata Giuditta affonda la lama, momento reso quasi catartico dall’incessante susseguirsi di note sincopate, e per finire un ritorno all’armonia e all’equilibrio nel rendere omaggio al celebre Canestro, con sottolineature musicali distese e descrittive. Sono solo alcuni dei tratti salienti di un progetto che convince e vince.

Attraverso le note, Rita Marcotulli dipinge con i suoni le atmosfere cariche di contrasto e di emozione delle opere del grande maestro del baroccco.
Ogni brano è un omaggio a un quadro, una luce che illumina un dettaglio, un’ombra che cela un mistero. La musica diventa così un’estensione della pittura, un’interpretazione sonora che ci permette di penetrare più a fondo nell’anima delle opere.

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Ora, sappiamo tutti come il jazz possa essere ostico a volte anche al pubblico più raffinato. Lo sa anche Rita Marcotulli, come ha sottolineato durante il bel concerto che ha tenuto questa estate nel Palazzo dei Priori di Perugia, nell’ambito della rassegna di Umbria Jazz, a cui abbiamo avuto il privilegio di assistere.
Ma l’incanto di questa Donna straripante di talento consiste proprio in questo. Con la sua semplicità, con la capacità che ha non solo di articolare pentagrammi perfetti e suggestivi, ma di farli arrivare sotto forma di musica ed energia al pubblico, quel jazz si addolcisce, si veste di seta, scalda e coinvolge.
E il pubblico, il suo pubblico, la ama proprio per questo.
Grazie Rita.

Roberta Gioberti

Alessandro Bergonzoni all’Auditorium Parco della Musica: sulle ali di una riflessione

Nel panorama teatrale nostrano, che vanta nomi di indiscutibile spessore e valenza artistica, ne esiste uno solo che sa trasformare in estasi dialettica il flusso di coscienza: Alessandro Bergonzoni.
Sono decenni che ci incanta come il pifferaio magico, travolgendoci nella scia della musicalità della parola piena di senso, doppio senso, nonsenso, senso travisato o travisabile. E sono decenni che, stregati, seguiamo quella scia, e vorremmo non finisse mai.
E Bergonzoni non delude, si ripresenta puntualmente e mai ripetitivo, a risucchiarci in quella scia verbale, che chiede soltanto di seguirla, con naturalezza. Una sorta di percorso che, attraverso la parola e il suo trasformarsi, scioglie nodi, libera pensieri, li riallinea senza cercare un ordine, solo un filo: quel filo magico che è il suono del pifferaio.
Se il titolo dello spettacolo è Trascendi e Sali (il sale è qualcosa di ricorrente e prezioso nel teatro di Bergonzoni, indispensabile, come lo è quello della terra), la prima cosa che arriva d’impatto a te, seduto in platea, alla vista di una struttura pensile illuminata a toni freddi, è trasalire. Ed ecco che si apre il sipario dell’immaginario, lo sguardo sulla sola parte visibile dell’attore, i piedi, e l’udito rapito dal flusso.
Il segreto per gustarsi in pienezza uno spettacolo teatrale così, è lasciarsi completamente andare, come in una pratica di rilassamento: solo che qui si arriva da zero a cento in pochi secondi, nel monologo si entra con immediatezza, le pareti rugose del cervello si distendono, e tutto scivola, si ferma solo l’attimo necessario alla riflessione, alla risata, all’applauso a scena aperta (tanti sempre), e riparte, rinvigorito.
Bergonzoni ph Roberta Gioberti

Bergonzoni ph Roberta Gioberti

Domande su domande, si parla di noi, ma ancora non sai se di migranti, di crisi, di ingiustizie sociali, di donne e dei loro diritti: tutto viene introdotto insieme, in rapida successione, e poi piano trascende, e tu con lui. E sale, e tu con lui. E poi esplode, ma senza deflagrazione. Esplode sotto forma di rivendicazioni, da dietro un pannello, la sola cosa visiva su cui ti concentri, sono le mani che rubricano tutta una serie di urgenze che esigono risposte.
Battute su battute, che fanno ridere, e tempi del tutto peculiari, che ti lasciano quel momento per pensare “spesso”, denso, corposo.
Così, avanti per due ore: e alla fine il pubblico, che dovrebbe essere esausto, ne vuole ancora. E l’attore ancora si concede.
Tra la prima messa in scena e quella che ha fatto il SoldOut all’Auditorium Parco della Musica di Roma il 6 e il 7 dicembre, c’è stata di mezzo una pandemia, e sicuramente il trascendere si è trasformato. L’osservazione, qualcosa che una pausa forzata dai ritmi di tutti i giorni ci ha obbligati, ha preso peso, è diventata essenza e non solo sguardo: osservare un minuto di silenzio e farlo molto da vicino, diventa un’esperienza quasi mistica. E non mancano le sferzate a certe conduzioni, sferzate al fianco, mai al cuore, come il chiedersi se lavorare e ammalarsi o vivere e non lavorare, tra tanti pappataci, pappa taci Papa Taci, di questa baraonda Bara Onda…per i cucchi che siamo tutti e ancora Cucchi e anche re geni, Regeni: siamo tutti Cucchi e Regeni: il pubblico non trattiene gli applausi.
Sarebbe rimasto volentieri altre due ore, ma non è possibile.
E nel congedarsi dalla magia di una espressione teatrale che non conosce eguali, si allontana sulle ali di una riflessione, come sempre: l’importante non è essere le ali. Ma avere le ali…
Roberta Gioberti

Simple Minds live all’Auditorium Parco della musica di Roma: il report del concerto

Un tour attesissimo, quello dei Simple Minds in Italia. E attesissimo il concerto di Roma, penultimo del tour.
A distanza di quattro anni, uno dei gruppi che hanno segnato la storia musicale degli anni ’80 torna a esibirsi in Italia. Un tour purtroppo in ritardo sui tempi a causa delle ben note vicende sanitarie che hanno coinvolto il mondo intero, causandone il rallentamento in termini di attività, e anche parecchi cambiamenti epocali. Ma di questi cambiamenti epocali, ieri sera il pubblico romano per un paio d’ore ha perso memoria.
Fa caldo e nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica, almeno tre generazioni attendono impazienti di scoprire cosa accadrà su quel palco. E, alle prime note di Act of Love risulta immediatamente chiaro: un salto di 40 anni indietro nel tempo.

Simple Minds @ Auditorium Roma - ph Roberta Gioberti

Simple Minds @ Auditorium Roma – ph Roberta Gioberti

Il gruppo, formato in Scozia a Glasgow da Jim Kerr e dal chitarrista Charlie Burchill, ha una caratteristica non comune: non ha mai ceduto al trasformismo. Nel corso di una lunga carriera fatta di successi internazionali, ha sempre mantenuto tanto in termini di contenuti quanto di sonorità, una linea coerente che non delude e non stanca: un evergreen. Quando si affacciarono alle soglie del successo internazionale, i Simple Minds rappresentarono per un’intera generazione una sorta di punto di svolta sotto il profilo dell’interpretazione musicale: poter portare sulla scena contenuti importanti, alleggerendoli grazie a un sound decisamente pop, ma altrettanto sofisticato.

Simple Minds @ Auditorium Roma - ph Roberta Gioberti

Simple Minds @ Auditorium Roma – ph Roberta Gioberti

Un sound caratterizzato dalla valenza compositiva di Burchill, e dall’estro interpretativo di Jim Kerr, che a distanza di tanto tempo è rimasto intatto. Generoso, empatico, Kerr entra immediatamente in contatto con il pubblico, scendendo dal palco e cantando tra la folla in delirio: un concedersi preannunciato dalla frase “Roma, è da tanto che manchiamo, non ci risparmieremo”.
Prende così vita uno spettacolo coinvolgente e intenso che ripercorre buona parte dei brani di successo della band: Colours Fly and Catherine Wheel, Waterfront , Book of Brilliant Things , Mandela Day, First You Jump, She’s a River, Let There Be Love, si susseguono a ritmo incalzante, incoraggiando cori e danze sottopalco, in origine non previste, ma assolutamente inevitabili.
Ne è passato di tempo da quel 15 marzo del 1983, quando, al teatro Lido di Roma, che li ha visti spesso protagonisti, proposero un nuovo sogno dorato a un pubblico che, in buona parte, era presente anche ieri sera: tuttavia sembra proprio di essere tornati a quel concerto a quella dimensione, a quegli anni, così diversi da quelli che stiamo vivendo oggi.
Il momento di maggiore intensità si ha sui nove minuti di Don’t You (Forget About Me), con un coro ininterrotto del pubblico di ben quattro minuti, durante il quale Kerr gigioneggia, gioca, dirige, fa scemare le voci, per riportarle ad un’esplosione finale che è una sferzata di energia incontenibile.

Simple Minds @ Auditorium Roma - ph Roberta Gioberti

Simple Minds @ Auditorium Roma – ph Roberta Gioberti

Quasi due ore di entusiasmo euforico, nessuna retorica verbale, nessun accenno o presa di posizione politica relativa alle attuali vicende, solo musica, come è nel loro stile. Un sentito Mandela Day, considerato anche il fatto che il giorno successivo, 18 luglio, è il compleanno di Nelson Mandela, e un finale Sanctify yourself, sanctify, che sintetizza tutto: liberati, è l’amore ciò di cui hai bisogno.
E mai come in questo momento questo vecchio brano conosciuto in tutto il mondo ci indica la strada per ritrovare un equilibrio e una serenità che vacillano.
Se la musica ha un potere catartico, sicuramente il concerto dei Simple Minds di ieri sera lo ha dimostrato.

Roberta Gioberti

Simple Minds @ Auditorium Roma - ph Roberta Gioberti

Simple Minds @ Auditorium Roma – ph Roberta Gioberti

Simple Minds @ Auditorium Roma - ph Roberta Gioberti

Simple Minds @ Auditorium Roma – ph Roberta Gioberti

Simple Minds @ Auditorium Roma - ph Roberta Gioberti

Simple Minds @ Auditorium Roma – ph Roberta Gioberti

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Simple Minds @ Auditorium Roma – ph Roberta Gioberti

Simple Minds @ Auditorium Roma - ph Roberta Gioberti

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Simple Minds @ Auditorium Roma – ph Roberta Gioberti

Simple Minds @ Auditorium Roma - ph Roberta Gioberti

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Giovanni Truppi live all’Auditorium Parco della musica di Roma. Il report del concerto

La prima cosa che ci si chiede, mentre si ascolta Giovanni Truppi dal vivo, è come mai non fosse sul palco del Primo Maggio: perché sicuramente rappresenta al momento una delle vette più elevate, originali, intelligenti e genuine del cantautorato italiano, e su quel palco avrebbe avuto la sua da dire. Non siamo in grado di fornire risposte. Tuttavia il sold out di pubblico che lo ha calorosamente accolto, attentamente seguito, entusiasticamente applaudito in standing ovation e commentato, commosso, all’uscita del concerto tenuto ieri sera in Auditorium a Roma, Sala Sinopoli, probabilmente lo esigerebbe, e andrebbe tenuto in considerazione. Ma è un’altra storia.
Truppi live - Roma - Roberta Gioberti

Truppi live – Roma – Roberta Gioberti

Come un’altra storia possiamo definire il concerto di ieri: nel rispetto di tutti gli artisti che hanno ripreso ad esibirsi, dopo un periodo buio, Truppi ci ha messo una marcia in più, un ingrediente che è difficile contenere nella sintesi di un termine. Più precisamente, arrivare direttamente al petto, lì, dove le emozioni per loro natura si amplificano.
L’incipit, “Conversazione con Marco sui destini dell’umanità”, è un monologo, velocissimo, fitto, denso riflessivo, e già cattura l’attenzione della sala per la spontaneità, l’assoluta naturalezza con cui si diffonde, quasi un’improvvisazione a flusso di coscienza.
Segue un piccolo grande “Respiro”, un desiderio di cambiare, il volersi diverso, ma anche no, poi alla fine: “Vorrei poterti dimenticare, ma anche no come se t’avessi amato quanto adesso ti piango”. Riflessioni che coinvolgono, fanno pensare senza pesare, quasi ci partissero da dentro e non fossero suggerite da fuori.
Truppi live - Roma - Roberta Gioberti

Truppi live – Roma – Roberta Gioberti

Un ringraziamento alla città che lo ospita (e, oso dire, ne è lusingata) e alle persone che hanno creduto in lui, nella sua maniera particolare, personalissima di proporre versi in musica: alle volte Gaber, ma più sciolto. Altre Bennato, ma meno accelerato. Alla fine però è inequivocabilmente e solo Giovanni Truppi, unico nel suo genere e unico in un panorama musicale per altro spesso valido, ma che fa fatica a scollarsi dai canoni e riuscire a rielaborarli e offrirli come se si trattasse di un menù destrutturato. Ecco, in Truppi si trovano tante cose, tanti riferimenti, tanti versi, ma tutti destrutturati e ricomposti, e penso sia lì la chiave del fascino.
C’è rock nelle note ma anche melodia. E quello che arriva è magico. Una band di tutto rispetto fa da contorno, lasciandolo protagonista, ma avvolgendolo come in un abbraccio: la sintonia si sente forte, e a ogni scroscio di applausi è un brivido e un crescendo di calore.
Truppi live - Roma - Roberta Gioberti

Truppi live – Roma – Roberta Gioberti

Da “Il Mondo è come te lo metti in testa”, a “Adamo”, a “Hai messo incinta una scema”, un susseguirsi in enfasi di entusiasmi, e un’esplosione di liberazione da canoni, anche lessicali, che oramai si fanno sempre più stringenti, standardizzando anche la trasgressione in gesti rituali e volutamente scomposti, ma sempre calibrati al punto da non riuscire a sfondare come la musica, quella che “acchiappa”, dovrebbe fare. Ecco, Truppi ci riesce.
Ci riesce con un sorridente e commosso Francesco Motta e con l’affettuosa presenza di Niccolò Fabi, leggeri, in disparte, complementari e in sintonia perfetta nei due brani in cui lo accompagnano.
Si susseguono: “Amici nello spazio”, “La Domenica”, “Stai andando bene”, “Tuo Padre Mia Madre Lucia”, in quasi due ore di intenso e affascinante coinvolgimento, al punto che il pubblico esplode sul finale in una standing ovation che parte dal cuore e stenta a fermarsi.
Truppi live - Roma - Roberta Gioberti

Truppi live – Roma – Roberta Gioberti

All’uscita, è un unanime commento positivo, volti sorridenti, scambi di opinioni tra persone che non si conoscono, ma sentono il bisogno di condividerla ancora l’intensa emozione che Truppi è riuscito a generare.
La musica come dovrebbe evolversi, la musica come la vorremmo, la musica che meno male che c’è Sanremo, che tre anni fa eravamo in quindici ai suoi concerti, e lo sentivamo che non era quello il numero di persone che avrebbero meritato di più di una monotona nenia rap o trap, in cui sembra che l’evoluzione musicale si sia impantanata.
Una cosa ci auguriamo, e la chiediamo coralmente: Giovanni, non cambiare mai.
Roberta Gioberti
Truppi live - Roma - Roberta Gioberti

Truppi live – Roma – Roberta Gioberti

Truppi live - Roma - Roberta Gioberti

Truppi live – Roma – Roberta Gioberti

Truppi live - Roma - Roberta Gioberti

Truppi live – Roma – Roberta Gioberti

Truppi live - Roma - Roberta Gioberti

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Truppi live - Roma - Roberta Gioberti

Truppi live – Roma – Roberta Gioberti

Truppi live - Roma - Roberta Gioberti

Truppi live – Roma – Roberta Gioberti

 

 

 

 

 

Tuxedomoon live all’ Auditorium Parco della Musica: il report del concerto

Sono trascorsi otto anni dall’ultima data Romana dei Tuxedomoon, e il ritorno di Blaine L. Reininger è una chicca golosa per gli amanti del gruppo che nella seconda metà degli anni ’70 ha rappresentato probabilmente il meglio della scena musicale di S.Francisco. La band, fondata nel 1977 da Blaine L. Reininger e Steve Brown ha fuso synt ritmica, dettagli di musica classica, e la voce del cantante mimo di origine cinese Wiston Tong, componendo un effetto straordinario, onirico e decadente.
Tuxedomoon @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Tuxedomoon @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Blaine, violinista polistrumentista, cantante e compositore, ha presentato il 18 marzo all’Auditorium Parco della Musica di Roma, insieme a Georgio Valentino, chitarrista greco talentuoso e molto originale, il suo nuovo lavoro, Wounds and Blessings.
In apertura e in corso di concerto gli inserti virtuosi del violinista Luca Ciarla accompagnato dalle note e le sonorità raffinate del Sax di Nicola Alesini, prossimamente di scena con il suo lavoro “Un Amore Partigiano”, sempre in Auditorium in collaborazione con Helikonia Concerti.
Ai brani tratti dal nuovo album, doppio, si sono affiancati successi della discografia da solista di Blaine e alcuni immancabili brani storici dei Tuxedomoon. La voce di Blaine è rimasta calda , spessa, profonda, avvolgente, assolutamente individuabile, come se il tempo non fosse mai trascorso.
Degne di nota, per la affascinante e colorata scenografia che ha arricchito lo spettacolo, le raffigurazioni grafiche della compagna di Ciarla, Keziat.
Tuxedomoon @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Tuxedomoon @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Un concerto raffinato, elegante, prezioso: una prelibatezza per intenditori, pur restando alla portata di tutti, come è solita arrivare, anche solo attraverso i canali emotivi, la bellezza.
Roberta Gioberti
La scaletta:
Night Air / Café au Lait /Mystery and Confusion/Blue Sleep/Dry Food/Broken Finger/Birthday Song/ I am an Old Poem/ I Inhabit Dunes/ Blue Suit/Volo Vivace/ Jinx/What Use/No Tears /Litebulb Overkill
Tuxedomoon @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Tuxedomoon @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Tuxedomoon @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Tuxedomoon @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Tuxedomoon @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Tuxedomoon @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Tuxedomoon @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Tuxedomoon @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Tuxedomoon @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Tuxedomoon @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Tuxedomoon @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Tuxedomoon @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Tuxedomoon @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Tuxedomoon @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Tuxedomoon @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Tuxedomoon @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Tuxedomoon @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Tuxedomoon @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

 

 

 

 

 

Storie sospese tra presente e passato, storie tramandate di voce in voce, di bicchiere in bicchiere, di nota in nota: il report del concerto degli Inti Illimani a Roma

Gli Inti Illimani hanno dismesso il look uniforme, l’aspetto serioso, la disposizione statica , hanno aggiunto fiati, sax agli strumenti tradizionali, elementi di colore, sonorità e ritmi. Ma vederli ritornare sul palco della Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, produzione Ventidieci, in quella che è stata la loro Patria di adozione, e in quella che è stata la Città che li ha ospitati durante l’esilio è sicuramente sempre un’emozione grande.
Inti Illimani @Auditorium Parco della Musica - Roma ph Roberta Gioberti

Inti Illimani @Auditorium Parco della Musica – Roma ph Roberta Gioberti

Insieme a Giulio Wilson, e in collaborazione con Amnesty International, il “Vale La Pena” Tour si è svolto in cinque tappe nei teatri italiani, e si concluderà oggi a Salsomaggiore Terme.
Il nome del tour degli Inti Illimani trae origine dal brano composto insieme a Wilson, durante le manifestazioni di protesta tenutasi in Cile nel 2019 contro il carovita e la corruzione, di cui tutti ricordiamo la portata e la risonanza a livello internazionale, e fa parte dell’album “Storie vere tra alberi e gatti”, ultimo lavoro del cantautore/enologo toscano.
La prima parte del concerto è dedicata alla presentazione di una selezione della produzione di Wilson, quella cantautoriale, ovviamente: brani lievi, lirici, critici, composti con uno stile che unisce ricercatezza e poesia. Storie di uomini, animali, storie commoventi, che accarezzano i sentimenti senza cadere nel banale o nel melenso.
Storie sospese tra presente e passato, storie tramandate di voce in voce, di bicchiere in bicchiere, di nota in nota, storie da léggere, come in un libro, passando dai gatti di Magritte, a Fido, a una rivisitazione di Bella Ciao davvero degna di menzione:
“Una mattina mi son svegliato mia “Bella Ciao” e questo mondo era impazzito, una mattina mi son trovato mia “Bella Ciao”, con i miei sogni appesi al muro, come una foto in bianco e nero.”
Inti Illimani @Auditorium Parco della Musica - Roma ph Roberta Gioberti

Inti Illimani @Auditorium Parco della Musica – Roma ph Roberta Gioberti

Pochi minuti di parole, parole per la pace, parole che invitano alla riflessione, parole necessarie per cambiare scena, ed ecco che compaiono sul palco, nella formazione che vede in Jorge Coulon Larrañaga quello che potremmo definire leader, ma preferiamo inquadrare nella sua dimensione reale e umana di coordinatore, coloro che sono stati un assoluto punto di riferimento per un paio di generazioni, qui in Italia, tanto da esserci sentiti privati di una parte anatomica, quando fecero ritorno in patria, pur essendo felici per loro.
Ma la musica non conosce confini, almeno quella, e qui sono rimaste le loro note, tra tradizione andina, canti di protesta, brani d’autore e il mercato Testaccio, che ancora ci suona nel cuore.
In una Sinopoli gremita, come non accadeva oramai da un paio di anni, per i motivi che tutti sappiamo, il canto intona America Novia Mia, e un fremito percorre la sala: una canzone d’amore dedicata a tutto il sud America, che acquista ancora maggiore significato alla luce dei recenti risultati elettorali in Cile, dove si comincia davvero a respirare quell’aria di libertà e giustizia sociale e quella speranza di indipendenza, che un giovane Jorge Coulon aveva visto dolorosamente e spietatamente interrompersi l’11 settembre del 1973.
Inti Illimani @Auditorium Parco della Musica - Roma ph Roberta Gioberti

Inti Illimani @Auditorium Parco della Musica – Roma ph Roberta Gioberti

La scelta dei brani da eseguire non è facile, lo dice lo stesso Jorge, perché molti appartengono alla nostra memoria e vissuto collettivo, altri invece sono frutto di ricerche e composizioni più recenti che non hanno raggiunto tutti coloro che, ai tempi, non potevano ignorare la musica e il messaggio degli Inti Illimani. “El surco”, “A la casa de Nandù”, “Rondome”, si alternano a “Lo que mas quiero”, “El rin del Angelito”, “Senora Chichera”.
Due brani dedicati interamente a colui che nella storia ha significativamente dimostrato quanto la musica possa incidere nella vita delle persone, possa accompagnare le rivendicazioni, le lotte, ma anche l’amore, e il cammino verso la pace.
Inti Illimani @Auditorium Parco della Musica - Roma ph Roberta Gioberti

Inti Illimani @Auditorium Parco della Musica – Roma ph Roberta Gioberti

E’ stato talmente un simbolo da essere massacrato e ucciso. El Arado, El Aparecido, e, con una sala in delirio, El Pueblo Unido, di Sergio Ortega, in ossequio a Victor Jara, artista che il martirio ha reso eterno.
Un piccolo dono, affiancati da Giulio Wilson, alla canzone d’autore italiana, con la delicata “Buonanotte Fiorellino”, di De Gregori, e poi Vale la Pena, la composizione che dà il titolo al Tour, come detto all’inizio.
Con Samba Landò il concerto sembrerebbe doversi chiudere, e invece esplode la Fiesta de San Benito e con lei tutta la Sinopoli danzante, Un Jorge visibilmente emozionato, un effluvio di applausi, e un fitto corridoio di persone commosse che abbandonano la sala, portando nel cuore un carico di fiducia e di speranza, in un momento in cui, davvero, ce n’è bisogno come dell’aria che respiriamo.
Molti giovani, all’uscita.
Inti Illimani @Auditorium Parco della Musica - Roma ph Roberta Gioberti

Inti Illimani @Auditorium Parco della Musica – Roma ph Roberta Gioberti

Mi fermo a prendere l’acqua alla fonte Acea, e ad alcuni di loro, nemmeno ventenni, chiedo se li conoscessero già, quei brani. “Signo’, a casa nostra non hanno mai smesso di essere ascoltati”.
Un tour breve, intimo e intenso per una musica che rimarrà perennemente messaggio di un popolo che ha sofferto, ha lottato, ha visto orrore e morte, distruzione e sangue, ma alla fine ha vinto. Unito.
Vorremmo fosse un auspicio: la pace la costruisci, la pace è possibile, se veramente la desideri, se davvero la desideriamo tutti, con ostinazione.
Roberta Gioberti
Inti Illimani @Auditorium Parco della Musica - Roma ph Roberta Gioberti

Inti Illimani @Auditorium Parco della Musica – Roma ph Roberta Gioberti

Inti Illimani @Auditorium Parco della Musica - Roma ph Roberta Gioberti

Inti Illimani @Auditorium Parco della Musica – Roma ph Roberta Gioberti

Inti Illimani @Auditorium Parco della Musica - Roma ph Roberta Gioberti

Inti Illimani @Auditorium Parco della Musica – Roma ph Roberta Gioberti

Inti Illimani @Auditorium Parco della Musica - Roma ph Roberta Gioberti

Inti Illimani @Auditorium Parco della Musica – Roma ph Roberta Gioberti

Inti Illimani @Auditorium Parco della Musica - Roma ph Roberta Gioberti

Inti Illimani @Auditorium Parco della Musica – Roma ph Roberta Gioberti

 

 

 

 

Tosca: Appunti Musicali Dal Mondo all’ Auditorium Parco della musica di Roma

Tosca ph Paolo Soriani

Tosca ph Paolo Soriani

 

E’ on line Il Porto, a mesma musica, il nuovo video di ToscaScritto da Ermanno Dodaro e Massimo Venturiello, il testo di questa canzone (contenuta nel suo ultimo disco Il suono della voce) riadattato dall’artista portoghese Maria Anadon, arriva oggi sul web. Le immagini sono le istantanee di un anno di concerti dell’artista in giro per il mondo. Si parte dalla Roma di Castel Sant’Angelo per arrivare ad Algeri, passando per Tindari e TunisiQuesta canzone è uno specchio della mia curiosità - spiega la cantante - è la melodia del mio pensiero. Il porto è una metafora, come l’inizio di ogni viaggio della vita, di ogni amore, di ogni esperienza. Ecco perché ho pensato di far rappresentare l’inizio di questo mio nuovo periodo artistico a questa canzone. “Artista marinara, artista libera”: conclude parafrasando un vecchio detto genovese “‘Popolo marinaro, popolo libero”.

La canzone fa parte del repertorio che eseguirà il 6 gennaio. Cantante, artista eclettica, ricercatrice musicale e sperimentatrice, venerdì Tosca torna sul palco dell’Auditorium Parco della musica di Roma per raccontarsi in un concerto-evento con tanti ospiti che, nel suo stesso nome, racchiude il senso dell’unicità della serata. Appunti Musicali dal Mondo: confini e sconfini del suono della voce è un progetto che mette il punto e ripercorre le tappe più significative del suo cammino artistico tra sperimentazioni, ricerca e nuovi arrangiamenti e che per la prima volta riunisce alcuni grandi artistinonché suoi eccezionali compagni nelle tappe fondamentali del suo viaggio musicale.

Tra intrecci sonori, abbracci linguistici, lontananze e assonanze, si alterneranno sul palco: il regista della musica Nicola Piovani che l’ha iniziata alla riscoperta delle radici musicali romane; il grande musicista e cultore musicale Gegè Telesforo, che ha conosciuto ai tempi del suo esordio televisivo a Doc condividendo insieme le tappe più importanti della sua gavetta nella banda di Renzo Arbore; Gabriele Mirabassi, con il quale ha in comune l’amore per la musica brasiliana; Joe Barbieri, da Tosca definito il suo corrispettivo  al maschile, autore di alcune delle sue canzoni più significative; Danilo Rea fuoriclasse che con le sue note al pianoforte dipinge ogni canzone; ed infine, l’amico e collaboratore di sempre, Germano Mazzocchetti, sua anima della musica teatrale.

Uno spettacolo di suoni e parole, poetico e vibrante, quasi un “racconto in musica” anche grazie al sapiente utilizzo di lingue molto lontane fra loro, che passa da un fado portoghese a la morna, da una canzone libanese a un tradizionale dei matrimoni Yiddish, da una ballata zingara fino ad approdare alle sponde italiane della musica d’autore e popolare, con uno straordinario omaggio alla canzone romana che da tempo Tosca valorizza oltre i confini laziali. Mi considero una discepola di Gabriella Ferri – racconta - e se faccio questo mestiere lo devo a lei.

Pezzi rari e melodie introvabili, contaminazioni con altre culture intrecciate alle nostre radici, in una serata che per l’occasione abbraccerà anche canti del Natale dal mondo insieme a grandi classici della tradizione italiana e canzoni dal suo repertorio come Il suono della voce, brano scritto da Ivano Fossati che dà il titolo al suo ultimo album.

Il tutto legato da un percorso drammaturgico attraverso le parole di grandi poeti del mondo, creato per l’occasione dal regista Massimo Venturiello.

Video: Il Porto

Parafrasando Pessoa – afferma Tosca - ‘in un momento di sbandamento politico e sociale la musica del popolo ti protegge perché ti fa appartenere, se vuoi’. La mia non è una ricerca filologica, ma una ricerca per affinità artistica dove potevo affondare anche le mie radici. È un’avventura nelle molte anime della canzoneHo scelto brani tra i viaggi che abitualmente faccio due o tre volte all’anno e quelli virtuali che ho compiuto in quasi venti anni di teatro e canzone. Mi sono fatta guidare dall’istinto, dalla bellezza delle canzoni che trovavo e che portavo via con me.

Attenta, appassionata e rigorosa, capace di trovare il giusto equilibrio tra audacia e misura, intensità interpretativa e genuina teatralità, nel tempo Tosca ha dimostrato di essere sempre meno prevedibile e in costante evoluzione. La nobile arte della canzone colta va curata, trattata e custodita, come fossero gioielli di famiglia – dice. E nella sua carriera vissuta tra concerti, teatro e collaborazioni illustri tra cui Ron, Dalla, Buarque, Zero, Morricone, l’artista è rimasta sempre fedele a se stessa; ha forgiato canzoni, lavorando sulla ricerca e sulle emozioni, cercando di trasmettere quel qualcosa in più che solo la musica sa dare.

Un corredo di esperienze disparate, da cui Tosca è riuscita a trarre stimoli sempre nuovi, e che l’hanno resa indiscutibilmente una delle personalità più prismatiche della canzone d’autore italiana, capace di dare vita a differenti “vite artistiche”. Ultima in ordine di tempo, quella di Officina delle arti Pier Paolo Pasoliniinnovativo Laboratorio di Alta Formazione del teatro, della canzone e del multimediale, culla di giovani artisti, un luogo di appartenenza che – conclude – forse può salvare i ragazzi da tante trappole mediatiche. Sono nipote di contadini emigranti, per me la musica e il teatro sono come una terra dove mettere un seme. E aspettare il raccolto… senza passare per OGM di alcun genere…solo tempo, talento e onesta!

Biglietti 20 euro + diritti di prevendita
Info 06-80241281 www.auditorium.com

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Iskra Menarini presenta “Ossigeno”: il racconto di una carriera vissuta al fianco di Lucio Dalla

Iskra Menarini @ Auditorium Parco della Musica di Roma ph Roberta Gioberti

Iskra Menarini @ Auditorium Parco della Musica di Roma ph Roberta Gioberti

Iskra Menarini, storica vocalist di Lucio Dalla, il 4 marzo, presso il teatro Studio Borgna dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, ha presentato in anteprima nazionale il suo album Ossigeno, distribuito da iCompany.
Tra Iskra e Lucio restano 24 anni di sodalizio artistico e umano con tappe e canzoni memorabili come Ciao, Attenti al lupo, Lunedì e Tosca – Amore disperato. Accompagnata da Dalla, Iskra partecipa anche al Festival di Sanremo 2009 cantando quasi amore. L’album “Ossigeno”, rappresenta un’importante tappa della vita artistica di Iskra e raccoglie brani inediti da lei composti e qualche riadattamento di brani di Dalla. Al disco hanno collaborato Renato Zero, Gianni Morandi, Gigi D’Alessio, Andrea Mingardi, Sabrina Ferilli, Lino Banfi, Stefano di Battista, Il piccolo Coro dell’Antoniano, Gergo Morales e Marialuce Monari. “Ossigeno” non è solo un disco che raccoglie quasi 50 anni di carriera, ma è un viaggio. Un viaggio alla ricerca dell’amore: le canzoni sono le stazioni da cui partire, i luoghi dell’anima. Ossigeno è una grande metropoli del terzo millennio o il deserto solenne, il passato ed il futuro, l’oriente e l’occidente, il nord ed il sud. Un viaggio anche personale. Un appuntamento irrinunciabile, come un ritorno, in una casa che ha ospitato Iskra per tanto tempo. La casa di un amico e di un grande artista, con cui ha lavorato tanti anni: Lucio Dalla. Un lungo, commosso ma anche sorridente abbraccio al grande artista tramite il rifacimento di alcuni dei suoi pezzi migliori.

Photogallery a cura di: Roberta Gioberti

Iskra Menarini @ Auditorium Parco della Musica di Roma ph Roberta Gioberti

Iskra Menarini @ Auditorium Parco della Musica di Roma ph Roberta Gioberti

Iskra Menarini @ Auditorium Parco della Musica di Roma ph Roberta Gioberti

Iskra Menarini @ Auditorium Parco della Musica di Roma ph Roberta Gioberti

Iskra Menarini @ Auditorium Parco della Musica di Roma ph Roberta Gioberti

Iskra Menarini @ Auditorium Parco della Musica di Roma ph Roberta Gioberti

Iskra Menarini @ Auditorium Parco della Musica di Roma ph Roberta Gioberti

Iskra Menarini @ Auditorium Parco della Musica di Roma ph Roberta Gioberti

Iskra Menarini @ Auditorium Parco della Musica di Roma ph Roberta Gioberti

Iskra Menarini @ Auditorium Parco della Musica di Roma ph Roberta Gioberti

Iskra Menarini @ Auditorium Parco della Musica di Roma ph Roberta Gioberti

Iskra Menarini @ Auditorium Parco della Musica di Roma ph Roberta Gioberti

Iskra Menarini @ Auditorium Parco della Musica di Roma ph Roberta Gioberti

Iskra Menarini @ Auditorium Parco della Musica di Roma ph Roberta Gioberti

Iskra Menarini @ Auditorium Parco della Musica di Roma ph Roberta Gioberti

Iskra Menarini @ Auditorium Parco della Musica di Roma ph Roberta Gioberti

 

Arturo Annecchino e Symphònia Band in “Missalaika”: un caleidoscopio di stili

Arturo Annecchino e Symphònia Band live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Arturo Annecchino e Symphònia Band live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Lo scorso 5 marzo Arturo Annecchino e Symphònia Band si sono esibiti in “Missalaika”, un’opera surreale e unica, presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma. Scritta da Arturo Annecchino, pianista e compositore romano, nato a Caracas, residente ora nella campagna umbra, fra i più prolifici ed apprezzati autori di musica per teatro e danza, in occasione dello spettacolo teatrale Giochi di famiglia, Missalaika è un viaggio attraverso i grandi maestri del rock, dell’ambient e della musica classica, legato dal sottile file rosso di un racconto teatrale di sottofondo. Missalaika è interpretata da uno stravagante gruppo musicale nato dall’incontro dello stesso compositore-pianista, con Costanza Cutaia, Ivanka Mazurkjevic e Martina Sciucchino alle voci, con Simonme Stopponi alla chitarra elettrice e voce, Luca Costantini alla batteria, Filippo Barracco alle tastiere e sint, Alberto (Bobo) Porcacchia alla chitarra elettrica, ed Emanuele (Lillo) Ranieri al basso elettrico. Assistere a Missalaika è come assistere ad un’opera rock sinfonica, un incontro stravagante tra un pianista in continua ricerca, una rock band e tra voci soliste. Missalaika è un caleidoscopio di stili, atmosfere, sonorità narranti che catturano, in una lingua immaginaria, attimi di un lungo viaggio tra il mondo del cinema e del teatro, attraverso le musiche di Arturo Annecchino.

Photogallery a cura di: Roberta Gioberti

Arturo Annecchino e Symphònia Band live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Arturo Annecchino e Symphònia Band live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Arturo Annecchino e Symphònia Band live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Arturo Annecchino e Symphònia Band live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Arturo Annecchino e Symphònia Band live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Arturo Annecchino e Symphònia Band live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Arturo Annecchino e Symphònia Band live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Arturo Annecchino e Symphònia Band live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Arturo Annecchino e Symphònia Band live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Arturo Annecchino e Symphònia Band live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Arturo Annecchino e Symphònia Band live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Arturo Annecchino e Symphònia Band live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Arturo Annecchino e Symphònia Band live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Arturo Annecchino e Symphònia Band live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Arturo Annecchino e Symphònia Band live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Arturo Annecchino e Symphònia Band live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Arturo Annecchino e Symphònia Band live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Arturo Annecchino e Symphònia Band live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

 

 

James Senese & Napoli Centrale live a Roma in attesa del nuovo album

James Senese a Roma per un concerto al PARCO DELLA MUSICA con i suoi NAPOLI CENTRALE. Il celebre sassofonista napoletano, tra gli autori più importanti del Neapolitan sound,  ha tenuto negli ultimi tempi oltre 100 concerti in tutta Italia, tutti andati esauriti. In attesa del nuovo album di inediti, la cui uscita è prevista ad aprile 2016, ecco una piccola gallery con alcuni scatti realizzati da: Roberta Gioberti

James Senese & Napoli Centrale @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

James Senese & Napoli Centrale @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

James Senese & Napoli Centrale @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

James Senese & Napoli Centrale @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

James Senese & Napoli Centrale @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

James Senese & Napoli Centrale @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

James Senese & Napoli Centrale @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

James Senese & Napoli Centrale @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

James Senese & Napoli Centrale @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

James Senese & Napoli Centrale @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

James Senese & Napoli Centrale @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

James Senese & Napoli Centrale @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

James Senese & Napoli Centrale @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

James Senese & Napoli Centrale @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

James Senese & Napoli Centrale @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

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