Harlem Gospel Choir al Blue Note di Milano: la spiritualità a portata di tutti

Harlem Gospel Choir @ Blue Note - Milano

Harlem Gospel Choir @ Blue Note – Milano

Non ho idea di quanti di voi in Italia abbiano mai assistito al concerto di un coro Gospel. In genere l’aspettativa risponde ad un’idea generata dalla visione di qualche film americano o docu-film di stampo socio-politico-culturale. Il gospel, lo sappiamo, nasce da un input profondamente spirituale e negli anni ha saputo costruirsi un’identità precisa generando un grande seguito in tutto il mondo. Come ormai da qualche anno accade, sul palco del Blue Note di Milano, la residency di un coro Gospel è ormai tradizione. Padroni di casa sono i vocalist dell’Harlem Gospel Choir, il coro fondato nel 1986 da Allen Bailey composto dalle più forti e belle voci delle chiese di Harlem.  Ambasciatori di pace e fratellanza, gli “Angels” amano portare avanti il repertorio tradizionale colorandolo con alcune delle hits più famose che possano mettere in risalto la vocalità e l’individualità di ciascuno. Dodici concerti con doppio spettacolo ogni sera alle ore 21 e 23 con exploit finale previsto per questa sera, sempre al Blue Note. Il repertorio comprende gospel tradizionali e contemporanei, jazz e blues, tra i cavalli di battaglia figurano classici come “Oh Happy day” o “Amazing Grace” accanto ad omaggi a stelle della black music. Due le regole a cui attenersi: attenzione e compartecipazione. I ragazzi dell’Harlem Gospel Choir amano interagire con il pubblico coinvolgendolo a più riprese a cantare, ballare sul palco insieme a loro, ridere, scherzare, riflettere.

Il divertimento è il filo conduttore dell’intero show ma, attenzione, il fulcro del contenuto è ad alto tasso spirituale. Last, but non least, le voci. Le voci, signori miei, sono piccoli tesori che, incastonati insieme, fanno un gioiello da preservare. Se amate il canto dell’anima, sicuramente il gospel farà per voi.

Raffaella Sbrescia

Video: Harlem Gospel Choir

Set list:

Celebrate the king

Souled out

Halo

Listen

I was here

Love on top

I’ll take you there/Bless the Lord

Go tell it

Have yourself a Merry Christmas

Silent Night

Amazing Grace

We wish a Merry Christmas

Oh Happy Day

Dee Dee Bridgewater live al Blue Note Milano: il soul in carne e ossa

Dee Dee Bridgewater live - Blue Note Milano

Dee Dee Bridgewater live – Blue Note Milano

Che siate degli appassionati del genere o semplicemente conosciate Dee Dee Bridgewater per la sua fama ormai decennale, credo che pochi di voi hanno avuto la fortuna di assistere un suo concerto dal vivo. Reduce dalla partecipazione alla performance live della leggendaria Bridgewater al Blue Note di Milano, posso tranquillamente affermare che concerti così siano annoverabili tra le esperienze illuminanti della vita.

Perché dico questo? Ve lo spiego subito: Dee Dee Bridgewater è quel classico esempio di personalità iconica che è diventata tale perché fedele ai propri valori, ad un modo di concepire la musica, la vita e i rapporti umani in modo appassionato, autentico, verace; il tutto mantenendo uno standard qualitativo eccellente.

Seguendo la scia di successo riscontrato dall’album “Memphis I’m Ready”, ispirato alla città dove vive, Dee Dee Bridgewater ha portato sul palco la vibrante energia del soul e del blues, celebrando, tra l’altro, le più grandi leggende viventi che hanno fatto la storia di questi generi musicali brulicanti di fascino.

Per chi si era abituato ad ascoltarla nella sua veste jazz, il suo nuovo repertorio comprensivo di “Don’t Be Cruel” di Elvis e “Hound Dog” lanciata da Big Mama Thornton e “The Thrill Is Gone” di B.B. King sarà risultato quanto meno sorprendente.

Mi rendo conto che vi risulta difficile immaginare l’emozione provata ad ascoltare la voce di una donna che ha vissuto sulla propria pelle tanti passaggi importanti della storia della musica nonché tanti cambiamenti storico a livello socio –culturale, ma vi posso assicurare che sentirla raccontare aneddoti di vita vissuta al fianco di vere e proprie leggende, in momenti e luoghi completamente diversi dai nostri, vi avrebbe fatto sentire come parte attiva di un vecchio film ambientato in un fumoso club americano.

Che peccato sapere che serate così rappresentano l’eccezione, che peccato vedere che questo tipo di grinta, di feroce energia si stiano inesorabilmente estinguendo.

Scatenata, incontenibile, sensuale, quasi scandalosa, Dee Dee Bridgewater è avulsa da qualunque luogo comune, usa tutto il suo corpo per esibirsi e comunicare nella maniera più intensa possibile. Il suo scat ha letteralmente incendiato il pubblico del Blue Note; per tutti questi motivi sfido chiunque a resisterle.

 Raffaella Sbrescia

Loving Ella: la lectio-concerto di Simona Molinari al Blue Note di Milano

Simona Molinari live @ Blue Note - Milano

Simona Molinari live @ Blue Note – Milano

Che cosa può spingere una cantante giovane, brillante e intraprendente come Simona Molinari a omaggiare un mito della musica jazz come Ella Fitzgerald? La risposta può essere una sola: la passione. Ecco che, allora, la versatile cantante nata a Napoli, aquilana d’adozione e residente a Milano, ha scelto di portare in scena il meglio del repertorio della “First Lady of Song” raccontandone la vita, i sogni, le sofferenze, le emozioni. Per farlo, la Molinari si è scelta degli eccellenti compagni di viaggio; su tutti l’irriverente Mauro Ottolini, vero surplus di questi nuovi spettacoli. A completare la band: Fabio Colella (batteria), Gian Piero Lo Piccolo (sax clarinetto), Claudio Filippini (pianoforte). Sul palco del Blue Note di Milano, Simona Molinari è subito apparsa in gran forma e perfettamente a proprio agio creando un’atmosfera rilassata. La delicatezza della sua voce potente e cristallina si è sposata con le melodie che hanno reso Ella celebre in tutto il mondo. Musa ispiratrice di Simona, Ella Fitzgerald è stata ricordata da tutti i media proprio negli ultimi giorni in occasione della ricorrenza del 100esimo anniversario dalla sua nascita. Di lei sono stati turbolenti gli inizi, gli amori, le passioni e persino la malattia che l’ha portata alla morte. Tutte le principali tappe della sua vita sono state raccontate dalla Molinari con cura e dovizia di particolari all’interno di quello che si è mostrato come un viaggio a ritroso nel tempo. Simpatici i siparietti costruiti ad arte con Mauro Ottolini che si è divertito a vestire i panni di Louis Armstrong. Suggestivo il momento in cui il noto trombonista si è rivelato anche un ottimo suonatore di conchiglie autentiche. In scaletta spazio ai più grandi successi delle 250 incisioni che hanno scandito la discografia di Ella ma anche ai più grandi compositori che hanno cesellato brani per lei; tra tutti George Gershwin e Duke Ellington. Destreggiandosi tra swing, bebop, blues, dixieland e scat, Simona Molinari ha omaggiato la versalitità di Ella Fitzgerald con grazia, eleganza, simpatia e competenza. Giusta la scelta di inserire alcuni dei suoi brani sul finire del concerto, che questo riuscito omaggio possa essere di ispirazione per un nuovo album ricco, travolgente e corposo.

 Raffaella Sbrescia

40 anni di Musica Ribelle con Eugenio Finardi al Blue Note

Eugenio Finardi live @ Blue Note - Milano

Eugenio Finardi live @ Blue Note – Milano

60 anni per realizzare i propri sogni o per rimetterli in carreggiata. Questa è l’età in cui Eugenio Finardi ha deciso di festeggiare 40 anni da quando, insieme ad un gruppo di ragazzini incoscienti e con l’ingenuità spocchiosa dell’adolescenza, ha inventato un nuovo modo di intendere il rock all’italiana. Dopo aver scavato negli archivi della Universal, proprietaria dei vecchi cataloghi Cramps e aver ridato vita alle piste multitraccia delle primissime incisioni, Finardi ha ritrovato il gusto di riascoltarsi ricordando l’energia e l’impeto di un collettivo che riusciva a dare voce allo spirito, alla grinta, alla rabbia attraverso un rock radicato nella musica barocca italiana. Per trasmettere questo stesso modo di intendere la musica e il suo significato, l’artista è tornato in tour con “40 ANNI DI MUSICA RIBELLE”, un concerto che intende rappresentare la viva testimonianza di un’epoca, un accorato bilancio esistenziale, una full immersion in un diario musicale ricco, intenso e variegato. Un modo per capire le dinamiche della vita di un sognatore, un’occasione per conoscere gli amori, le passioni politiche, le dipendenze, le paure, le soddisfazioni e i fallimenti di un artista.

Eugenio Finardi live @ Blue Note - Milano

Eugenio Finardi live @ Blue Note – Milano

L’occasione questa volta ci è stata data al Blue Note di Milano con un live intenso e ricco di aneddoti. Accompagnato da Giovanni “Giuvazza” Maggiore (chitarra), Marco Lamagna (basso), Claudio Arfnengo  (batteria), Paolo Gambino (tastiere) e l’amichevole partecipazione di Fabio Treves (Il Puma di Lambrate), Eugenio Finardi ci ha guidato per mano in un viaggio a ritroso nel tempo arrivando a quegli anni compresi tra il 1975 e 1977 quando fotografava lucidamente le tensioni politiche e sociali, tra droghe e anni di piombo. Attraverso un sound tagliente e di grande impatto, lo stesso che ha contraddistinto i suoi primi album targati Cramps come “Sugo” e “Diesel”, brani simbolo come “Musica Ribelle”, “Extraterrestre”, “La Radio”, “Voglio”,“Diesel” ma anche “Oggi ho imparato a volare”, La C.I.A.”, “Zucchero”, “Non diventare grande mai”, Giai Phong”, “Non è nel cuore” e “Scimmia” hanno deliziato il pubblico lasciandogli nel cuore un sentito desiderio di ritorno all’autenticità.

Musica Nuda live al Blue Note Milano: eleganza e leggerezza a braccetto

Dopo aver diffusamente recensito “Leggera” (http://www.ritrattidinote.it/recensioni/leggera-magoni-spinetti-musica-nuda.html), il nuovo album di inediti del duo Musica Nuda, composto da Ferruccio Spinetti e Petra Magoni, è tempo di tracciare un breve bilancio della resa live delle nuove canzoni che i due artisti hanno portato sul palco del Blue Note Milano nell’ambito del “Leggera” tour. Con una scaletta intrisa di saliscendi emotivi e rimandi alle più svariate fasi del vasto repertorio dei Musica Nuda, Petra e Ferruccio si sono divertiti a giocare cercando di cogliere il pubblico di sorpresa. Con loro sul palco anche Lina Madrigali che, per l’occasione, ha cantato la sua “Diving in your soul”. Dai brani incisi nell’ultimo album, su tutti “Come si canta una domanda”, una poesia di Peppe Servillo musicata da Ferruccio Spinetti, “Condizione imprescindibile”, un tango che matura in un crescendo di matrice erotica, l’enigmatica “Dimane e l’agrodolce “Leggera”, alle cover che nell’arco di 14 anni sono entrate ormai a far parte del dna del duo, passando per qualche piccola chicca mai incisa, i Musica Nuda hanno creato un nuovo equilibrio interno.

Musica Nuda live @  Blue Note - Milano

Musica Nuda live @ Blue Note – Milano

Il concept che detta il leit motiv di questo nuovo tour ruota intorno alla parola leggerezza, intesa come attitudine nel non prendersi mai troppo sul serio senza tralasciare l’attenzione ai dettagli. Attraverso la loro capacità di spogliare le canzoni vestendole a proprio piacimento, i Musica Nuda riescono a fare leva sull’emotività dello spettatore in modo immediato e senza filtri. Il risultato, originale e fuori dall’ordinario, diventa garanzia di elegante divertimento.

Raffaella Sbrescia

Incognito live al Blue Note Milano: quando il jazz è sensuale

Incognito @ Blue Note

Incognito @ Blue Note

Dopo cinque giorni di residency al Blue Note di Milano, gli Incognito, pionieri dell’Acid Jazz, lasciano la metropoli meneghina con una ricca provvista di consensi e applausi conquistati a suon di sold out.Capitanata dal carismatico Jean-Paul Bluey Maunick (chitarrista, anima e mente del gruppo), la band britannica, sulla scena musicale internazionale da almeno 30 anni, ha ammaliato il pubblico grazie alla propria speciale formula musicale comprensiva di arrangiamenti ricchi e stratificati. Fiati ariosi e travolgenti sessioni percussive a scandire i ritmi di un groove dinamico e sensuale. Voci calde e sinuose, vorticosi giri di basso e ipnotiche coreografie lanciano l’input perfetto per lasciarsi andare alla naturalezza più istintiva. Attraverso un caleidoscopico turbinio di sonorità e virtuosismi, il concerto è stato un modo per farsi spettatori privilegiati delle sfaccettature vocali e personali di ogni singolo protagonista. “Svegliatevi e sorridete ogni giorno” – ha sentenziato a fine concerto Jean-Paul “Bluey” Maunick – “Non date nulla per scontato e godetevi la fortuna di poter guardare il sole sorgere”. Parole semplici ma di grande impatto quelle del leader della band che ha trovato il riscontro entusiasta di un pubblico quantomai caldo e partecipe.

 Raffaella Sbrescia

Incognito

Jean-Paul “Bluey” Maunick chitarra

Melonie “Imaani” Crosdale voce

Vanessa Haynes voce

Katie Leone voce

Matthew Cooper tastiere

Francis Hylton basso

Francesco Mendolia batteria

João Caetano percussioni

Francisco Sales chitarra

Sidney Gauld tromba

Alistair White trombone

Andy Ross sax

Peter Cincotti live al Blue Note per un gustoso assaggio di “Long Way from Home”

Peter Cincotti live @Blue Note ph  Francesco Prandoni

Peter Cincotti live @Blue Note ph Francesco Prandoni

Vi è mai capitato di attraversare via Borsieri a Milano sotto Natale? Beh, fatelo e possibilmente fermatevi al Blue Note. Noi l’abbiamo fatto per andare ad ascoltare Peter Cincotti, per il concerto notturno delle 23.30 dello scorso 17 dicembre e possiamo tranquillamente affermare che ne è proprio valsa la pena. Pianista, songwriter e produttore newyorchese, con origini italiane, Cincotti, ha chiuso la breve tranche di concerti italiani nello storico locale meneghino per una presentazione in anteprima del prossimo album “Long Way from Home” (la cui uscita è prevista nella primavera del 2017). Accompagnato da Lex Sadler (basso e sintetizzatori) e da Joseph Nero (batteria), Peter si è mostrato in grande forma. Intrattenitore, performer ma soprattutto musicista, Cincotti è riuscito a rinverdire tutto il proprio repertorio e a dare un certo appeal alle nuove canzoni grazie alla sua invidiabile padronanza del pianoforte.

Peter Cincotti live @Blue Note ph  Francesco Prandoni

Peter Cincotti live @Blue Note ph Francesco Prandoni

Tra melodie blues, ballate romantiche, pezzi infuocati e altri dalle influenze più elettroniche, le canzoni di Cincotti si rivestono di genuinità e di eleganza vintage. Su tutte evidenziamo “Sound of Summer”, quella che lui stesso descrive come “una canzone sull’infanzia, su quel momento inafferrabile in cui perdiamo l’innocenza”. La dedica alle origini tricolori insita in “Palermo” e “Roman Skies”, quest’ultima scritta sul sedile posteriore di un taxi mentre si trovava proprio a Roma e “Nothing’s enough”; un suadente effluvio di note intinte nello scintillìo dell’Upper East Side di Manhattan.

Raffaella Sbrescia

Madeleine Peyroux live al Blue Note di Milano: sogni di note con i suoi “Secular Hymns”

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Metti una nebbiosa notte di dicembre al Blue Note di Milano, un pugno di spettatori e luci soffuse. Aggiungi una voce calda e senza tempo, un chitarrista ed un contrabbassista ed ecco l’atmosfera romantica per eccellenza. A fare tutto il resto è Madeleine Peyroux, cantautrice franco-americana originaria di Athens (Georgia) che, a vent’anni da suo album d’esordio, continua il suo viaggio musicale di esplorazione di territori e generi musicali con “Secular Hymns”, un prezioso portagioie sonoro in grado di spaziare tra  funk, blues e jazz. Con il trio, completato dal chitarrista Jon Herington e dal contrabbassista Barak Mori, Madeleine ha consolato le pene di anime dannate e tartassate dalla difficile quotidianità come solo lei è capace di fare. Genio e delicatezza, autenticità e poesia, carisma e semplicità sono le sue chiavi di accesso al cuore del pubblico.

Madeleine Peyroux

Madeleine Peyroux

Ad aprire il concerto è “Getting some fun out of life” seguita da “Bird on a wire” di Johnny Cash. Scenari d’oltreoceano prendono forma nella mente mentre in sottofondo si susseguono le note di “Tango till they’re sore” o la surreale “If the sea was Whiskey”. Anacronisticamente elegante “Our lady of Pigalle”, azzeccata la scelta di “Hard time come again no more”, perfette per risollevare le anime ormai intrise di malinconia “Getting Better” e “Dont wait too long”. Il momento più prezioso di questo sogno di note è il set acustico e solitario di Madeleine, comprensivo di “J’ai deaux Amours” e “Don’t cry Baby”. Il finale è sicuramente più vivace: si inizia con “Je cherche un Homme” di Eartha Kitt, il nuovo singolo “Everything I do gohn be Funky” e la spassosa “Shout sister Shout” delle sorelle Boswell. La canzone capolavoro è “Dance me to the End of Love”: la passione e la struggente bellezza delle parole forgiano la voce di Madeleine che riesce ad insediarsi fino in fondo all’anima fino a far scorrere le lacrime calde e lente sulle guance. Neanche il tempo di riprendersi che è già tempo dei saluti con “Keep me in your heart for a while”. Sì, tenete Madeleine nel vostro cuore almeno per un attimo, magari andate a sentirla stasera al Blue Note, ne verrà davvero la pena.

Raffaella Sbrescia

Video: Everything I do gohn be Funky

http://vevo.ly/k81LaY

Chick Corea e Gary Burton live: il Blue Note di Milano riparte dall’eccellenza

Chick Corea e Gary Burton live @ Blue Note

Chick Corea e Gary Burton live @ Blue Note

Il rito propiziatore del Blue Note di Milano si ripete: così come nel 2003, anche nel 2016 è Chick Corea a tenere i concerti di apertura della stagione concertistica all’insegna della qualità e della classe. Il jazz a Milano ormai è una certezza e ritorni come quelli di Corea sono sempre accolti con grande calore ed entusiasmo. In attesa dei due appuntamenti di questa sera nello storico locale di Via Borsieri, vi raccontiamo le emozioni vissute nella tarda sera del 1 settembre. Il leggendario artista è tornato nel capoluogo lombardo insieme a Gary Burton, il vibrafonista sperimentale che partì nei primi anni Sessanta con George Shearing e Stan Getz, prima di formare, nel 1967, il supergruppo Gary Burton Quartet. Nel concerto di Milano i due artisti, incontratisi nel 1972 al Festival Jazz di Monaco di Baviera, hanno suonato brani tratti dal loro ultimo lavoro in studio intitolato Hot House comprensivo di alcune particolari rivisitazioni degli standard di otto celebri compositori, da Thelonious Monk a Bill Evans. Ad arricchire il live pensato per presentare l’ultimo di una serie di lavori concepiti insieme, travolgenti improvvisazioni ed una singolare alchimia, forte al punto da lasciare sulla pelle una morbida sensazione, nelle orecchie la percezione di due anime che agiscono all’unisono, negli occhi l’incanto e lo stupore nell’osservare un’assoluta padronanza dei rispettivi strumenti. Chick Corea, lo sappiamo, ci ha abituati a passaggi di genere e a sperimentazioni eterogenee, eppure ogni volta riesce ad imprimere un’impronta peculiare ai brani proposti. Flussi morbidi e fluttuanti, intriganti botta e risposta,  stravolgimenti intensi e spettacolari sono gli elementi che hanno caratterizzato una performance sinuosa e ben strutturata, un solido connubio che sta riscuotendo ottimi riscontri in tutto il mondo che al Blue Note ha voluto imprimere un marchio preciso ad  una stagione di concerti da non perdere.

Raffaella Sbrescia

Rosàlia De Souza & Jazz a La Mode live: passione e divertimento al Blue Note di Milano

Rosàlia De Souza torna al Blue Note di Milano e lo fa per lasciare il segno. Frizzante, adrenalinica, appassionata, la nota cantante brasiliana ha scelto di travolgere il pubblico dello storico jazz club meneghino facendosi accompagnare da una nuova scoppiettante formazione, ovvero i Jazz a La Mode, trio composto da Alessandro Scala (sax), Sam Gambarini (organo Hammond) e Fabio Nobile (batteria), tutti musicisti di primo piano della scena jazz italiana, insieme per proporre una calda ed ipnotica miscela di bossa, funk e jazz. La voce fluida, coinvolgente e cristallina di Rosàlia si è insolitamente prestata alla reinterpretazione dei più grandi classici della tradiizione cantautorale brasiliana, lasciando da parte la propria discografia: «Questa sera vi proporrò dei brani che generalmente non canto durante i miei concerti. Metterò in atto una sorta di inversione di tendenza anche se, qualora lo vogliate, potrete scatenarvi con delle richieste ad hoc, che sarò ben lieta di soddisfare», ha spiegato scherzosamente la cantante.

Rosàlia De Souza live @ Blue Note ph Angela Bartolo

Rosàlia De Souza live @ Blue Note ph Angela Bartolo

Non solo passione, pathos e brivido ma anche spettacolari esercizi di stile per mettere in evidenza anni di duro studio e lunga gavetta. Canzoni che nel corso del tempo hanno scandito alcuni dei momenti più significativi della vita di ciascuno di noi e che ogni volta si rivestono di un nuovo potere evocativo. Eccellente ma anche magnanima, Rosàlia ha voluto dividere equamente la scena con i Jazz a La Mode: «A differenza di alcuni miei colleghi, io do molto valore ai musicisti, non solo a quelli che solitamente lavorano con me ma a tutti quelli che fanno questo mestiere con autentica passione, ecco perché ho deciso di lasciarvi ascoltare i Jazz a La Mode senza la mia voce e nella loro conformazione musicale naturale», ha spiegato Rosàlia De Souza introducendo un superbo interludio strumentale magnificamente eseguito dal trio di musicisti. La seconda parte del concerto si è sviluppata senza seguire un canovaccio, l’artista si è divertita a cantare a voce nuda diversi successi mondiali senza trascurare le sue più grandi hit, su tutte “D’improvviso”. «Ho studiato tutta una vita per potervi dare tutto questo e sono felice che lo recepiate in modo così attento e partecipe, questa è la ragione per cui mi emoziona sempre cantare qui a Milano», ha concluso la Rosàlia congedandosi da un pubblico sinceramente entusiasta e divertito.

Raffaella Sbrescia

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