Umbria Jazz 2018 è alle porte. Il benvenuto lo dà il leggendario Quincy Jones

Quincy Jones ph JR

Quincy Jones ph JR

E’ un Quincy Jones provato nel fisico, ma non certamente nello spirito quello che fa il suo ingresso nella gremitissima sala del Bristol Hotel Barberini di Roma, ad incontrare la stampa, in previsione del concerto di apertura che lo vedrà protagonista a Perugia, Venerdì prossimo, in occasione del 45° anniversario della manifestazione icona del Jazz in Italia, ovvero l’Umbria Jazz. Ad introdurlo un visibilmente emozionato Renzo Arbore, che ricorda il coraggioso esperimento di trasmettere un suo concerto alla Rai, nel 1976. Arrivato ieri da Zurigo, ha subito voluto stupire la Capitale, esibendosi a sorpresa a Fiumicino, come solo un vero passionale cultore del Jazz sotto ogni sua forma può osare, mostrandosi in tutta la sua disponibilità e generosità nel rapportarsi con un pubblico che lo ha oramai da tempo consacrato alla Storia della Musica, quella con la “S”.

Ottantacinquenne di Chicago, autodidatta, cresciuto musicalmente e fisicamente di fianco al poco più che coetaneo Ray Charles, a diciotto anni parte per la sua prima tournée ; e da allora non si è mai fermato. Arrangiatore, compositore, trombettista, produttore discografico ed attivista, rappresenta un vero monumento della musica contemporanea, per le collaborazioni più prestigiose, a partire dalla Dizzy Gillespie Band, passando attraverso nominativi del calibro di Count Basie, Henri Salvador, Aznavour, Sinatra, Barbra Streisand, Tony Better, nonché per la composizione di colonne sonore che hanno fatto la storia del Cinema, oltre che della musica. Sue le note che accompagnano film come “La vita corre sul filo”, l’indimenticabile interpretazione di Walter Matthau in “Fiore di Cactus”, l’emozionante colonna sonora de “La calda notte dell’Ispettore Tibbs” ; Quincy Jones è patrimonio dell’esistenza di ciascuno di noi. Spesso in maniera inconsapevole. Dagli anni ’60 importante anche la sua attività nell’ambito della produzione discografica: attività che trasformerà in maniera radicale il percorso della musica moderna, grazie al supporto dato a geniali musicisti, come Miles Davis, Dinah Whashinton, e, non ultimo, Michael Jackson. La collaborazione tra i due sarà importantissima nelle rispettive vite e carriere, e porterà alla realizzazione del progetto “We are the World”, brano scritto da Jackson e Lionel Richard, ed ancora impresso nella memoria di tutti noi. Sarebbe lunghissimo esporre tutte le vicende musicali ed artistiche di Jones: tutti argomenti su cui la stampa Romana e Nazionale non ha indugiato ad esporre domande. Dal We are The World, appunto, alla collaborazione con l’amico Ennio Morricone, consistente nella produzione di due brani, (ci tiene a precisare), all’aneddotica, che culmina con il ricordo della visita a Giovanni Paolo Secondo, che accolse lui e Bono a Castel Gandolfo, sfoggiando scarpe rosse, che i due apostrofarono come “da pappone”, ignari che il Santo Padre li stesse ascoltando. E tutto si concluse con una risata, che scoppia nuovamente, al ricordo, fragorosa sul suo volto, solare e disponibile come pochi artisti riescono ad essere. Soprattutto artisti di tale calibro.

Quincy Jones ph JR

Quincy Jones ph JR

E’ nell’accattivarsi i consensi della platea il segreto del suo fascino, mentre risponde alle più svariate domande, esprime il suo apprezzamento per giovani virgulti musicali, come Jacob Collier, di cui è anche produttore, ma il cui talento è indiscutibile, ed ha fatto da protagonista alle due ultime edizioni di Umbria Jazz.

La musica è divertimento. La musica è libertà espressiva. La parola Jazz non ha cambiato significato, è sempre la stessa: Jazz è la possibilità di scegliere dove andare. Jazz è libertà. Nel corso della sua carriera ha vissuto tutte le fasi di cambiamento del Jazz, ed ha frequentato qualsiasi genere di musica, senza preclusioni, anche grazie ad una formazione a 360 gradi.

L’impegno delle Nazioni più potenti del mondo a ridurre il debito verso i paesi più poveri, per 22 miliardi di dollari, il suo fiore all’occhiello nell’ambito dell’attivismo e dell’impegno sociale.

Con un volto rilassato e divertito, Jones si accomiata dalla platea, diretto verso l’Umbria Jazz, dove fa presagire che venerdì sera ci sarà da divertirsi e non poco. Per il suo 45° anniversario, Perugia sceglie grandi nomi: Quincy Jones, Gilberto Gil, Massive Attack, Chainsmokers, Pat Metheny, David Byrne, Gregory Porter. Il tutto nella cornice di una grande Kermesse che rimane un evento di indiscutibile fascino e importante coinvolgimento e prestigio, per gli artisti e per il pubblico.

JR.