The Gentlemen’s Agreement: Apocalypse Town, la recensione

cover gentlemen“Apocalypse Town” è il titolo del terzo disco del gruppo partenopeo The Gentlemen’s Agreement, pubblicato oggi per Subacava Sonora. Al centro di questo lavoro c’è l’uomo, un operaio senza nome che, esclusivamente grazie alla propria forza d’animo, riesce ad uscire dalla fabbrica di una metropoli apocalittica e a riappropriarsi del proprio cuore, dei propri sogni, della propria vita. Raffaele Giglio (Voce, Chitarra), Antonio Gomez (Contrabbasso, Basso elettrico, Cori), Gibbone (Percussioni, Pedaliere proto-industriale, Rumori, Cori), Mauro Caso (Batteria, Rumori), Pepo Giroffi (Sax baritono, Sax tenore, Sax soprano, Clarinetto, Flauto traverso) hanno dato vita ad un progetto davvero molto speciale ed avanguardistico, prodotto interamente attraverso il baratto e rilasciato esclusivamente con licenza Creative Commons. La tracklist del disco segue un preciso percorso scandito da sonorità esotiche, ispirate al lavoro di Tom Zé, ed ottenute grazie all’utilizzo di strumenti inventati ed auto-costruiti ( Psycho sitar, Mollofono) oppure trapani e lucidatrici sfregati su campanacci, rullante con freno macchina, macina bulloni.

“Apocalypse Town” è un disco artigianale, intagliato pezzo per pezzo e rifinito grazie ai rapporti di fiducia e fraterno rispetto che i membri della band hanno saputo instaurare con tutte le persone che hanno incrociato durante  il loro percorso.

The Gentlemen's Agreement

The Gentlemen’s Agreement

Ad aprire il disco è “Leitmotiv #1 Incubo”, il primo dei 4 divertissement strumentali presenti nell’album: ossessività, monotonia, rumori indistinti ricreano la frenesia di una fabbrica che ingurgita gli uomini privandoli della propria identità. La fabbrica è un orribile mostro adorato come una divinità, cantano i The Gentlemen’s Agreement in “Moloch!”:la sveglia esplode  demolendo sogni e rendendo la vita molto meno interessante. L’uomo è parte di un ingranaggio destinato a consumarci e a buttarci via. Molto suggestivo è il testo de “Il milione”: la mente veleggia tra le onde di sogni gratis, senza turni e senza debiti, mentre una leggera brezza strumentale allevia le pene del corpo martoriato da una routine asfissiante. “Dire…direttore” è il geniale singolo incentrato sullo sterile rapporto tra dipendente e datore di lavoro: lavoro qui da te, ma tu con me non ci sei mai, parlo tanto di te, ma tu con me non parli mai, perdo il tempo per te, ma tu perché non perdi mai? Il testo è incalzante e si sposa appieno con il coinvolgente ritmo di sonorità che rimandano l’immaginario al Sudamerica. A seguire c’è “Rumore su rumori”: il rumore del cuore è il perno centrale su cui regge tutto il testo, l’animo del protagonista sta per cedere alla resa fino ad un repentino punto di svolta: sento il mio cuore e non lo perdo più. Davvero incoraggiante ed energico è “Mordi! Prendi! Vivi!”, un brano incentrato su una serie di implacabili imperativi intesi come monito finalizzato alla rinascita indiduale di ciascuno di noi. Questa presa di coscienza trova uno sbocco naturale tra le note dei “Leitmotiv #2 Consapevolezza”: intuizione, coscienza, luce, scossa e infine fuga; il karma dello Psycho sitar orientaleggiante sullo sfondo sortisce l’effetto sperato.

In “KABOOM! Chiude la fabbrica” l’iniziale terrore è sostituito dall’esigenza di inventare un sogno, di occupare una campagna e riprendersi il proprio tempo, la città si svuota ma chi rimane gode. Il cammino prosegue con “I piedi lo sanno”, nuovo tempo e nuove strade guariscono le ferite del passato ed ecco sopraggiungere “Leitmotiv #3 Risveglio”, un samba di scombussolamento scuote i sensi e li rieduca all’amore per la natura.

“Adeus” è un brindisi alla libertà: decido il mio tempo, ora io ho tempo, ora il profumo di vita si sveglia anche in questa città. I The Gentlemen’s Agreement si lasciano ispirare dal fascino del Salento, la terra in cui hanno registrato l’album, proprio nel SudEst Studio di Campi (Lecce) di Stefano Manca la band ha lavorato per un mese alla costruzione di una delle sale di ripresa dello studio, in cambio di un mese di registrazione. Siedi, vivi, cerca, scopri, guardati dentro, viaggia, torna, cura il tuo centro, prova, riuscirai, queste le meravigliose parole di “Come l’acqua”, che non hanno bisogno di un ulteriore commento. “Il tempo del sogno” è un addestramento al mondo, la vita qui è un momento, qui non si aspetta nulla, cantano i The Gentlemen’s Agreement mentre “Leitmotiv #4 Evoluzione” sigla i titoli di coda di una rivoluzione intesa come evoluzione armoniosa.

“Apocalypse Town” è, in sintesi, un investimento per il proprio Benessere Interno Lordo, agisce in piccolo ma pensa in grande, provare per credere!

Raffaella Sbrescia

Video: “Dire…direttore”