Zanko El Arabe Blanco, la recensione di #PowerPopuli

powerZanko El Arabe Blanco è Zudi Fahle, un rapper nato a Milano da genitori siriani, pioniere del rap multilingue e dello Human Beatbox in Italia. Musicalmente attivo dal 2004, l’artista ha pubblicato lo scorso 28 gennaio un album intitolato “#PowerPopuli”, pubblicato per l’etichetta indipendente Latlantide. Il progetto rappresenta un concept album, cantato in italiano, arabo e spagnolo e vede la partecipazione di numerosi artisti tra cui  ESA aka El Presidente, Jack the Smoker, Marya, Asher Kuno, Easyone. Sfruttando le peculiarità compositive proprie del rap e della cultura hip-hop, Zanko scompone e ricompone le parole, unisce linguaggi e diversifica pensieri rivelando doti espressive di un certo spessore. Il filo conduttore del disco è la connessione digitale, un tentativo di unificazione globale. Lo stesso titolo del disco “#PowerPopuli” si concentra su due lingue, esprime il potere al popolo che, pur essendo formato da singoli, può creare una potente moltitudine. Il disco di Zanko è, inoltre, patrocinato dal festival Voci x la Libertà e da Amnesty International, che hanno sposato il progetto, per l’interesse verso le tematiche affrontate, e hanno deciso di destinare una parte degli incassi a Medici Senza Frontiere, in sostegno ai profughi siriani.

zankoInguaribile ottimista, Zanko si ispira alla storia, al ragionamento, alla riflessione culturale per insistere sul concetto di pace e di unificazione tra i popoli. Anche se viviamo in modo un po’approssimativo, canta il rapper, il mare non separa, unisce. Suona incredibilmente attuale  “#Powerpopuli” che attinge materiali e parole da destini intrecciati perché il passato è legato al doppio filo al nostro destino. Nel brano intitolato “Fi nas alet la” (Che gente che ha detto no), Zudi ci dice che “la storia ci insegna che non esiste un per sempre, quando la gente di qualsiasi paese alza la testa e prende il destino in mano, e dice no, o così, oppure no”. Parole forti, pungenti, che non fanno sconti sono quelle de El Arabe Blanco, il quale sottolinea con fermezza che prima di tutto viene il rispetto. Rispetto una parola dal significato così pieno e potente da rendere superflua qualsiasi altra specificazione. Questo è il rap che ci piace, il rap che ci dice qualcosa di giusto e sensato.

Raffaella Sbrescia