Adesso sì: Tiziano Gerosa si prende la sua rivincita. Intervista

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“ADESSO SÌ” è il nuovo album di inediti del cantautore comasco TIZIANO GEROSA. Il disco, pubblicato da Clapo Music/Marechiaro Edizioni Musicali e distribuito da Edel Italy/Believe, contiene 13 brani inediti dal taglio pop-rock, tutti scritti, arrangiati e prodotti dallo stesso Tiziano Gerosa con la partecipazione di tanti importanti musicisti.

Ciao Tiziano, cosa significa rimettersi in gioco con un album di inediti in questo contesto musicale?

Rimettersi in gioco dopo parecchi anni ed in completa autonomia, significa poter decidere con estrema liberta’ mettendo al centro il puro piacere di fare musica lontano da pressioni ed aspettative. Ho voluto fare il disco che vorrei comprare.

Quali sono state le tappe che hanno segnato il tuo cammino artistico?

Riassumendo posso dire che pochi hanno fatto ‘gavetta’ come me. Sono partito dalle classiche band giovanili cominciando a scrivere canzoni nell’adolescenza. L’incontro con molti grossi artisti che registravano i loro dischi nello Stone Castle Studios  lo studio più importante di allora, parlo degli anni 80. Poi molta anticamera presso case discografiche e decine di ‘aperture’ per artisti della scena americana , come Robbie Krieger dei Doors. Importante fu la vittoria al Premio Recanati con l’uscita di un mini cd verso la fine dei ’90. Un tour durante il quale aprivo i concerti di R. Vecchioni in una sua fortunata estate. La partecipazione al Rock fur den Frieden di Berlino e ad altri festival internazionali come il Festamajo di Maputo in Mozambico.

Cosa ti ha spinto a incidere questo album? 

Il desiderio di dare una forma al sogno che per tanto tempo ho inseguito e poi abbandonato.

Hai lavorato insieme ad alcuni dei più blasonati turnisti italiani. Che tipo di alchimia sei riuscito a creare? 

Avevo ben chiaro il suono che avrei voluto ottenere e a tale scopo mi servivano musicisti con personalita’ e caratteristiche ben definite. Una volta individuati ho quindi inviato loro i demo di alcuni brani ottenendo un apprezzamento immediato. Proprio per l’estrema libertà di cui parlavo prima, si è da subito creato un clima perfetto di lavoro dove al centro non c’era l’artista famoso per cui lavorare ma una canzone da ‘rivestire di musica’. Ed è questo il clima che si respira ascoltando i brani : il divertimento e la gioia di riempire lo spazio di musica. Voglio citare chi mi ha fatto vivere momenti veramente indimenticabili: Lele Melotti alla batteria, Paolo Costa al basso, Luca Colombo alle chitarre elettriche, Ernesto Vitolo al piano Rhodes e organo Hammond, Claudio Pascoli e Daniele Comoglio al sax, Daniele Moretto alla tromba, Alessio Nava al trombone e Marco Fadda alle percussioni + il Gospel Light Vocal Ensemble.

Video: Adesso sì

Il titolo del disco rispecchia il tuo momento personale?

La canzone ‘Adesso sì’ in realtà racconta di come la vita di ciascuno sia attraversata da molte persone e da qualcuna vieni solo sfiorato mentre con altre fai un cammino più lungo. E spesso il caso gioca un ruolo fondamentale. Ho però voluto adottare questo titolo proprio come mi chiedi, ovvero: questo è il momento. Alcuni dei brani in tracklist hanno un lungo periodo di gestazione.

Com’è stato metterli a punto e inciderli dopo tanto tempo?

Posso usare il termine liberatorio. Parlo soprattutto di ‘Notte fonda’ la cui linea melodica è stata scritta molti anni fa. Ha poi subìto nel tempo parecchie variazioni di testo fino alla versione definitiva scritta durante una notte ‘luminosa e nera’ su una pista di sci da fondo nell’alta Engadina.

Che significato ha per te il temporale?

Devo dire che le due canzoni che parlano del temporale non contengono, per me, nessuna metafora. Ho voluto soltanto cercare di descrivere in musica le sensazioni che precedono l’evento atmosferico puro nel primo caso e nel secondo, quella sorte di pace ritrovata dopo il nubifragio. Ma le canzoni non appartengono più a chi le ha scritte, quindi ognuno si darà il proprio significato.

In che senso “L’amore ti fa”?

Questa è una delle mie preferite, per due motivi. Il primo è che dopo circa 300 canzoni scritte, ho usato la parola Amore per la prima volta. Ho sempre pensato che questa parola vada ‘protetta’ e che abusandola facesse perdere il valore che essa ha. Quindi, adesso sì. L’amore ti fa perché tutto parte, o dovrebbe partire, dall’amore, nel senso più ampio possibile. L’amore è la benzina della vita ed è ciò che rende migliore l’essere umano. Fare le cose con amore fa sì che le stesse cose siano migliori e solo così saremo costruttori di bellezza. Il secondo motivo è strettamente ritmico/musicale dato che è esattamente così che me la sono sognata.

Quali prospettive hai per questo progetto e, più in generale, per la tua carriera artistica? 

Qualcuno mi ha detto che ascoltare queste canzoni è come bere acqua fresca di fonte. Se fosse così sarebbe bello condividere con il maggior numero di persone questa sensazione e per quanto riguarda il mio futuro vorrei al più presto tornare in studio per continuare con un altro progetto che bolle in pentola.

Raffaella Sbrescia