3 Piano Generations: Luis Bacalov, Danilo Rea e Alberto Pizzo incantano il Teatro Diana di Napoli

3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone 

 Generazioni di musicisti a confronto con “3 Piano Generations”. Lo scorso 12 gennaio Luis Bacalov, Danilo Rea e Alberto Pizzo sono stati i protagonisti di un’insolita “giostra” di tre pianoforti sul palco del Teatro Diana di Napoli. I tre artisti hanno deliziato il pubblico con giochi di piano solo a staffetta, momenti a due e a tre pianoforti accompagnando gli spettatori all’interno di un percorso musicale decisamente articolato passando dal jazz alla classica, sino ad arrivare alla grande musica per il cinema. Definito “gigante a tre code”, il pianoforte è stato dunque lo strumento in cui i tre maestri hanno canalizzato estro, energia e creatività per un risultato artistico fruibile, coinvolgente e godibilissimo.

Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

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3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

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3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

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3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

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3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

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3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

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3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

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3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

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3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

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3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

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3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

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“On the way”, Alberto Pizzo in concerto. Il live report

Alberto Pizzo

Alberto Pizzo

Avevamo già avuto modo di ascoltare le dolci note di Alberto Pizzo, in occasione della pubblicazione di “On the Way”, il secondo album del pianista napoletano, classe 1980, che ha avuto il coraggio funambolico di inserire in uno stesso progetto le sue radici mediterranee e l’innovazione jazzistica made in Usa. Dopo una serie di incredibili esperienze vissute proprio a New York e numerose collaborazioni di grande prestigio artistico, Alberto è tornato a Napoli, sul palco del Teatro Diana, per rimettersi alla prova e dimostrare a tutti i frutti di un percorso degno di una favola. Attento, emozionato, concentrato, in abiti casual, Alberto Pizzo si è subito calato sui tasti bianchi e neri del pianoforte, senza fronzoli, senza preamboli, senza salamelecchi. Ad accompagnare le sue note, solo uno monitor colorato, monocromatico, utilissimo per associare le suggestioni sonore alle visioni della mente.

Alberto Pizzo

Alberto Pizzo

Il veicolo tra l’arte espressa da Alberto e il pubblico sono le sue dita che, veloci, velocissime, inarrestabili corrono su e giù senza sosta e senza soluzione di continuità. La scaletta è serrata: sonate romantiche e melodrammatiche si alternano a sensuali incursioni jazz senza trascurare delle irresistibili parentesi latin mood: si va da “Paris” brano ispirato alle magie cinematografiche di Woody Allen, a “Mediterraneo”, una composizione scritta sulle coste a strapiombo del Cilento, proprio a ridosso delle brillanti e sinuose onde di un mare che conquista e uccide, a proprio piacimento, i suoi stessi figli. Profumano di agrumi e d’amore, invece, le note di Alberto Pizzo che, in “Chopininha” immagina Chopin in Brasile, per un risultato artistico di chiara identificazione cosmopolita. Davvero coinvolgente è, inoltre, la rivisitazione della colonna sonora di “Nuovo cinema Paradiso” ma anche di grandi ed intoccabili grandi classici come “Era de Maggio” e “Passione”, rivisti con travolgente personalità. Spazio anche agli inediti come “Gocce di vita”, la delicatissima “Nostalgia” from “Eternity” e la perturbante bellezza “My Milonga”. L’ eccellente performance di Alberto Pizzo si conclude con un trittico di grandi classici spaziando dalla cinematografia alla poesia d’autore all’insegna della contaminazione e della condivisione; concetti, questi ultimi, che, a Napoli, trovano sempre un riscontro entusiasta e, che, siamo sicuri troveranno un’ottima risposta anche altrove nel corso questo viaggio “On the way”.

Raffaella Sbrescia

Intervista al pianista Alberto Pizzo: Un “funambolo” a New York

Alberto Pizzo

Alberto Pizzo

Alberto Pizzo è un pianista napoletano che, in breve tempo, è riuscito a farsi notare dalle più importanti realtà musicali del mondo. Tra gli oltre 150 artisti in cartellone al “Blue Note Jazz Festival” di New York, Alberto Pizzo sarà tra i protagonisti nella prestigiosa location dell’Highline Ballroom il 4 giugno, con un live di piano nell’attesissimo Fabrizio Sotti & Friends. In questa intervista il giovane e talentuoso artista ci ha presentato “On the Way”, l’album registrato nella primavera del 2013 dal vivo al Bunker Studio’s di Brooklyn – New York.

Lei è stato definito “Funambolo senza rete” della musica… quanto si rispecchia in questa definizione?

Al termine “Funambulo” mi sono affezionato da subito ma non per dimostrare con spavalderia che le mani vanno agili e impetuose sulla tastiera…Il termine lo associo sempre ad un qualcosa che, seppure in bilico, cerca di raggiungere le sue mete, i suoi sogni senza guardare in basso rischiando di cadere.

Come vive la sua vita artistica da napoletano a New York? Quali sono stati i passaggi fondamentali di questi ultimi anni e cosa le sta insegnando l’esperienza oltreoceano?

Devo molto agli Stati Uniti ma non dimentico mai le miei radici anzi, cerco di ritrovarle sempre, ovunque vado, anche tra quei titanici grattacieli dove il profumo d’Italia lo senti un po’ dappertutto. Ho sempre avuto ben chiaro un concetto musicale, anche dopo aver varcato la frontiera statunitense: aggiungere alla melodia tipica delle canzoni classiche napoletane, delle sublimi colonne sonore e del  “Bel Canto” il sapore Jazz della libertà e dei sogni americani che, in sè, contengono “ tutti gli ingredienti culturali e musicali” dei cinque continenti.

on the wayCosa racchiude e cosa intende comunicare l’album “On the way”?

Il concetto di viaggio,  di scoperta e di continua ricerca coesiste con l’intento di tutto l’album: mescolare  più culture musicali. “On the Way” è un titolo di grande auspicio che mi dà semplicemente la sensazione di aver intrapreso la strada giusta per realizzare i miei desideri musicali e non…

Come ha lavorato alla realizzazione di questo lavoro, come sono nate le importanti collaborazioni presenti nel disco e qual è il brano a cui si sente più legato e perché?

L’album è stato concepito in due fasi: la prima parte negli States dove Fabrizio Sotti e Mino Cinelu hanno dato magicamente al piano il primo vero supporto internazionale e con  la loro maestria hanno reso tutto il percorso molto più semplice…poi abbiamo avuto la fase delle guest, le  varie collaborazioni sono nate strada facendo ed il mio manager Gianni Sergio, grazie alle sue solide relazioni, ha  portato nell’album artisti di livello mondiale che, fin da subito, sono rimasti affascinati dal progetto.

Non ho un brano in particolare che preferisco ma sono molto legato a “Mediterraneo” e “Gocce di Vita” perché ho scritto questi brani in momenti di grande cambiamento sia  della mia vita artistica che sentimentale.

Come nasce “This ship has sailed” con David Knopfler?

“This ship has sailed” è, per me, un brano che aggiunge alla sfera musicale e personale  un’esperienza indimenticabile: nasce a Guildford, un delizioso paesino poco distante da Londra… Una foto scattata lì ha dato la cover all’album e, proprio in quello studio-cascina che appare in copertina, io e David Knopfler abbiamo concepito con assoluta libertà musica e testi del brano.

Alberto_Londra_Colori (2)Sarà l’unico italiano ad esibirsi al Blue Note jazz Festival di New York, in programma il prossimo 4 giugno…come si sente a riguardo e come si sta preparando?

Sono molto felice ed onorato di partecipare ad uno dei Festival più prestigiosi al mondo e devo ringraziare Fabrizio Sotti il quale ha reso questo sogno realizzabile … Cerco, come sempre, di prepararmi  fisicamente e mentalmente cercando di trascorrere le ore di studio al piano con grinta e concentrazione e soprattutto restando sempre con i piedi per terra.

Qual è il suo rapporto con la tradizione musicale napoletana?

Sin da piccolissimo ho esplorato il mondo armonico e melodico del mio pianoforte attraverso le celebri melodie napoletane… si tratta di un rapporto quasi amoroso.

Che tipo di rapporto ha con il pianoforte e che tipologia di concerto offre al pubblico?

Il pianoforte è ormai parte della mia vita quasi da sempre. Avendo iniziato a circa 4 anni ricordo ben poco o nulla della mia esistenza senza il pianoforte…

Questo strumento, come un qualsiasi essere vivente, va nutrito e coltivato con tanta pratica e tanto sacrificio perché risponde esattamente a ciò che gli  dai… se gli dedichi tanto ti ricambia con tanto. Il mio concerto in “piano solo” è un viaggio che decido di percorrere con il pubblico e con lo strumento … cerco di non dare mai per scontata nessuna esecuzione e di lasciare sempre spazio alla fantasia ed inventiva durante le mie esecuzioni…

Che riscontri riceve dal pubblico e che differenze ha avuto modo di notare tra le varie location in cui si è esibito nel corso degli anni?

Credo che il pubblico, in generale, ami sempre la passionalità e la sincerità di un artista, io semplicemente cerco di essere me stesso ovunque mi esibisco: istintivo, schietto e controllato

Quali saranno i suoi prossimi appuntamenti dal vivo?

Dopo Napoli, Milano , Roma, Salerno. ci saranno altre date in Italia tra le quali Porto Garibaldi il 20 giugno,  il Teatro Diana di Napoli il 2 Luglio,l’Arena del Mare di Salerno il 22 luglio e altre ancora  fino a Ravello Festival il 4 settembre… tra pochi giorni sarò negli States per il Blue Note Jazz Festival di New York ed in agosto invece mi esibirò in diverse città del Giappone.

Che prospettive ha per il futuro?

Tante, ma soprattutto voglia di far bene oggi per creare un domani sempre più roseo… sono molto esigente e amo il mio “lavoro” tanto da non definirlo tale.

C’è un sogno artistico che conserva ancora nel cassetto?

Ne ho tanti ma da buon napoletano un pizzico di scaramanzia mi assale proprio in questo istante… Comunque credo che bisogna  considerarsi sempre in continuo “On the Way “e soprattutto credere che davvero  “Anything is possible”.

Raffaella Sbrescia

Acquista “On the way” su iTunes

Queste le date della tournée che quest’estate porterà Alberto Pizzo tra l’Italia, l’America e il Giappone:

4 giugno             NEW YORK                       HIGHLINE BALLROOM

6 giugno             NEW YORK                       KGB THE RED ROOM

20 giugno            PORTO GARIBALDI    PANMA BEACH

2 luglio                 NAPOLI                              TEATRO DIANA

22 luglio               SALERNO                          ARENA DEL MARE “PREMIO CHARLOT”

3 agosto              MATSUYAMA CITY      TAKASHIMAYA ROSE HALL

6 agosto              OKAYAMA                         NIPPON BANK RENAISS HALL

8 agosto              TOKYO                                 NIPPOLI SUNNY HALL

26 agosto            SIPONTO                            PARCO ARCHEOLOGICO di–Premio Argos Hippium

4 settembre      RAVELLO                            VILLA RUFOLO “RAVELLO FESTIVAL”