Gianni Lamagna presenta “Neapolitan Shakespeare”: 17 sonetti musicati e tradotti in napoletano. L’intervista

Gianni Lamagna ph Luigi Maffettone

Gianni Lamagna ph Luigi Maffettone

“Neapolitan Shakespeare” è la preziosa ed ambiziosa opera in cui Gianni Lamagna ha musicato e tradotto in napoletano 17 sonetti del celebre poeta inglese William Shakespeare. Il disco è pubblicato e distribuito da Europhone Records/Veloce® Entertainment ed è prodotto da di Musica in Musica (www.dimusicainmusica.it). Studiati a lungo dai critici alla ricerca di indizi sulla vita privata di un autore per molti versi ancora misterioso, i sonetti toccano tematiche profondamente ambigue e fautrici di una fascinazione universalmente riconosciuta. Attraverso la traduzione in napoletano di Gianni Lamagna queste composizioni si arricchiscono di nuovi contenuti e nuove suggestioni. Il progetto è il frutto di un lungo e meticoloso lavoro in cui l’artista ha lasciato confluire le esperienze cantate e suonate negli oltre quarant’anni vissuti da musicante: il ’700 napoletano, la tradizione popolare, il country, la musica irlandese, i Beatles, la tradizione bandistica, l’amore per i compositori brasiliani. Richiami ed influenze eterogenee che, unite alla trascinante vocalità di Lamagna, non vi lasceranno indifferenti.

L’intervista

“Neapolitan Shakespeare” è un progetto che parte da lontano e che ha richiesto una lunga ricerca ed un meticoloso lavoro di traduzione. Come hai affrontato questo processo tanto impegnativo?

Questo è un lavoro veramente sudato , è il frutto di un percorso durato tre anni e ha richiesto davvero tanto impegno. Un amico regista e attore pugliese Tonio Logoluso mi scrisse facendomi la proposta di tradurre Shakespeare. All’inizio l’ho ritenuta un’impresa troppo impegnativa però nel frattempo mi convinsi a riprendere dallo scaffale i Sonetti. Visto che i componimenti sono 154, ho concentrato tutto intorno al numero 17 perché mi è congeniale ed è anche il numero dei brani che ho sempre pubblicato negli album precedenti. Per i contenuti ho scelto tre aree : arte, amicizia e amore. Sono tornato tantissime volte sulle traduzioni alla ricerca di una lingua napoletana che fosse elegante, raffinata, tagliente, popolare, qualche volta irriverente. A questo bisogna aggiungere la creazione di 13 melodie, ne ho musicate tredici poi ho chiesto aiuto ad altrettanti musicisti. Gli altri quattro sonetti sono stati composti da Paolo Raffone, il 141, Piera Lombardi, il 90, Nico Arcieri, il 91, e Giosi Cincotti che ha curato anche l’arrangiamento del suo 64. In due sonetti, il 90 e il 116, ho chiesto aiuto alle belle voci di Piera Lombardi e Alessio Arena, mentre nel sonetto 111 cantano con me le “Mamme di Sisina”.

Gianni Lamagna ph Luigi Maffettone

Gianni Lamagna ph Luigi Maffettone

Ci racconti lo sviluppo del progetto?

Se nessuno si fosse fatto avanti mi sarei autoprodotto il disco invece poi si è fatta avanti una giovane e promettente etichetta che si chiama Europhone Records. In tutti i miei album gli arrangiamenti e gli arrangiatori sono sempre importanti e fondamentali, sono loro che rivestono i miei brani. In questo caso dopo 20 anni di collaborazione con Antonello Paliotti, che ha curato tutti i miei album precedenti, sono approdato a Paolo Raffone con cui avevo già collaborato in passato e che ha fatto un lavoro meraviglioso. Quando ci siamo incontrati, gli ho spiegato che volevo racchiudere in questo album un po’ tutte le culture musicali che ho toccato durante la mia carriera: dalla musica popolare alla musica contemporanea, dal primo rock alla West Coast…

Quando presenterai quest’opera dal vivo?

La prima nazionale si terrà il 14 novembre nella Basilica di San Paolo Maggiore a Napoli e sarà un evento ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti . Ho invitato tutti coloro che hanno partecipato all’album: i musicisti, le voci, il coro delle mamme di Sisina. Sarà un’esecuzione bella, rigorosa, fiera di tutto quello che abbiamo fatto. Ho scelto un luogo sito nel cuore di Napoli, lì dove nasce la lingua che io ho usato per tradurre le parole di Shakespeare.

Gianni Lamagna ph Luigi Maffettone

Gianni Lamagna ph Luigi Maffettone

Di cos’altro ti stai occupando in questo periodo?
Continuo ad essere la voce maschile della Nuova Compagnia di Canto Popolare, partirò in tour con Tullio De Piscopo e nel frattempo porto avanti la mia ricerca sulle canzoni napoletane sconosciute. Ho un progetto intitolato “ “Ll’urdemo ’Nnammurato” in cui canto le canzoni di Di Giacomo, Bovio, Tagliaferri, Murolo. Si tratta di brani che nessuno quasi mai ha cantato o registrato, la mia è un’ostinazione. Faccio questa cosa in quartetto come se si trattasse di un piccolo concertino popolare. Insieme a me ci sono Paolo Propoli, Michele de Martino e Sasà Piedepalumbo. Tra i brani che abbiamo scelto ci sono: Bella can un sai leggere, Ll’urdemo ‘nnammurato, Core ‘e mamma. Come si evince anche dai titoli, questi sono brani che di solito non si ascoltano. Potrei cantare Reginella, Passione etc ma preferisco cantare queste canzoni lasciate nel dimenticatoio. Quando il pubblico le ascolta, se ne innamora, se le gode, sono brani che arrivano al cuore del pubblico e la cosa mi soddisfa. Non fermiamoci alle solite 30-35 canzoni che hanno reso Napoli famosa nel mondo. Ce ne sono migliaia e sono altrettanto bellissime. Io voglio ritornare ai suoni degli anni ’20, ai concertini delle case, nei palazzi, nelle piccole sale da concerto, mi piace scoprire i linguaggi e la poesia dei nostri poeti.

Quali saranno i tuoi prossimi progetti?
Vorrei avviare un lavoro su Pasolini a cui sono legato da sempre. Sono suo devoto lettore, ammiratore, estimatore, oltre ad esser stato tra i protagonisti del primo requiem realizzato dal Maestro De Simone. L’altro sogno sarebbe quello di realizzare una piccola antologia della canzone napoletana abbandonata, 5-6 lp con 50 -60 canzoni che ho già catalogato e scelto. Dopodichè potrei fermarmi e godermi gli ultimi anni che mi restano da cantare. Spero che la voce tenga ma si tratta di uno strumento che ho letteralmente martorizzato visto che canto da sempre. Nel frattempo vorrei portare in quante più case, quanti più teatri e quanti più posti nel mondo quest’opera dedicata a Shakespeare.

Gianni Lamagna ph Luigi Maffettone

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Operi concretamente nel tuo territorio interagendo con persone che vivono in contesti disagiati. Quali sono le attività che porti avanti?
Ho fondato l’Associazione Di Musica in Musica dopo essere uscito dalla compagnia di Roberto De Simone, dove ero stato per 17 anni. L’Associazione produce e sostiene i miei spettacoli ma, nel corso di 20 anni, mi ha consentito di lavorare negli istituti penitenziari. Spesso tengo concerti e spettacoli per le detenute del carcere di Pozzuoli. Sono ritornato nel mio quartiere di nascita “La Sanità” e ho coordinato per anni un coro di bambini. Da circa 7 anni seguo il gruppo delle “Mamme di Sisina”; si tratta di alcune donne che sono tornate sui banchi di scuola dopo averla lasciata per vari motivi quando erano in età scolare e che, oltre alle lezioni didattiche, fanno parte di un coro. Insieme a me hanno conosciuto un mondo totalmente nuovo, hanno cantato: De Simone, Gaber, Raffaele Viviani, hanno cantato in un mio disco che si chiama Racconti e musiche per i giorni di Natale, due anni fa hanno registrato un brano all’indomani degli scontri tra gli immigrati e il popolo di Reggio Calabria. Stavolta, invece, hanno partecipato nel mio disco dedicato ai Sonetti di Shakespeare perché i nostri non solo incontri musicali e didattici, sono soprattutto incontri con scambi umani.

Raffaella Sbrescia

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Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

Gianni Lamagna -Neapolitan Shakespeare ph Luigi Maffettone

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