Il MI AMI Festival fa tendenza tra il glam dei Baustelle e l’hype di Liberato

Un MI AMI FESTIVAL in linea con le tendenze è quello del 2017. Alla luce del grande affollamento registrato lo scorso 26 maggio possiamo tranquillamente affermarlo. A confermarlo le gesta dei protagonisti del palco Dr Martens. La serata è iniziata con il set di Giorgio Poi: una formazione a tre per un pop elettronico di stampo cantautorale. Interessanti le intuizioni e i richiami tra generi, glamour l’effetto vintage della voce, aderenti alla mentalità dei giovanissimi i testi. La proverbiale timidezza di Giorgio non limita l’energia di una performance in crescendo. Da tenere sotto’occhio, soprattutto dopo il successo dell’album “Fa niente”.

Baustelle live @ Circolo Magnolia - MI Ami Festival 2017

Baustelle live @ Circolo Magnolia – MI Ami Festival 2017

Alle 23.15 il main stage s’illumina della brillantezza Made in 70’s dei Baustelle. Snob, antipatici e pessimisti cosmici, secondo Bianconi. Eleganti, ispirati e dannatamente affascinanti, diciamo noi. Sì, affascinanti ma perché? Forse per un evidente contrasto che amalgama le parti: da un lato un emaciatissimo Francesco Bianconi che, nell’esprimere il suo costante disagio, mette in evidenza un animo particolarmente sensibile e insofferente, dall’altro una definitiva fioritura di Rachele Bastreghi: sempre più completa ed empatica con il pubblico. A definire i contorni di questo peculiare insieme, è una formula pop che scava a piene mani dal passato rendendolo assolutamente glamour e attuale. Un’apertura alla musica “leggera” che, in realtà, è solo apparente. Attraverso una scaletta secca e concisa, i Baustelle aprono il tour estivo mettendo in primo piano i brani tratti dall’ultimo album “L’amore e la violenza” senza tuttavia mettere da parte tutti i caposaldi della loro discografia. Non è più il momento di commuoversi nel pieno di qualche crisi di autocommiserazione, adesso è il momento di reagire, di puntare alla discontinuità previa velleità dell’istinto. Il metodo ci viene mostrato dai Baustelle che, attraverso una anticonvenzionale fusione tra sacro e profano, conservano credibilità e autorevolezza.

Video: “Tu t’è scurdat’ ‘e me’

Alle ore 1.22 della notte, il palco Dr Martens raggiunge il picco assoluto di presenze: il motivo è l’annunciato esordio live di Liberato: ormai un vero e proprio caso all’interno dello scenario musicale italiano. Dopo il grande successo di “Nove maggio” e di “Tu t’è scurdat’ ‘e me’”, l’ignoto rapper napoletano di stampo neomelodico, era tra i più attesi ospiti della giornata. Curioso constatare l’hype generato da un linguaggio, una scrittura, una mentalità che solo fino a pochi anni fa, prima del clamore generato dalla serie tv “Gomorra”, fosse relegata ai peggiori quartieri di periferia di Napoli. Di fatto, però, anche i più insospettabili fruitori di musicale del nord Italia si sono appassionati alle tematiche e al dialetto di questo artista di cui si sa sempre meno. Di fatto, a differenza di quanto ci si aspettasse, dopo l’evento al MI AMI Festival è tutto ancora più incerto. Sul palco ieri sera si sono presentati Calcutta, Izi, Priestess e Shablo. Il più credibile dei quattro si è rivelato Calcutta, quindi in molti hanno annunciato la “più grande trollata dell’anno”. La verità, però, è ben altra, i quattro artisti di chiara provenienza non campana, si sono semplicemente prestati all’interpretazione dei testi di Liberato, la cui identità non è ancora stata resa nota. Un’operazione di marketing veramente notevole, con dei numeri già importanti per un progetto appena nato che rilancia un modo di concepire la musica in maniera viscerale. Rimane ora da capire chi o cosa sia Liberato, se gli artisti che hanno partecipato al MI Ami facciano realmente parte del progetto e in che modo. Il mistero continua, intanto il boom mediatico è stato raggiunto.

Raffaella Sbrescia

Flussi di note e di suggestioni con i Dardust al Circolo Magnolia

Dardust live @ Circolo Magnolia

Dardust live @ Circolo Magnolia

Motivi pianistici classicheggianti, romantici archi immersi in atmosfere elettroniche e travolgenti parentesi alle percussioni racchiudono l’ossatura dello strumentalismo onirico dei Dardust, il progetto parallelo di Dario Faini, conosciuto come uno dei più affermati autori della scena musicale italiana, e del co-produttore Vanni Casagrande.  Sul palco del Circolo Magnolia di Segrate, in occasione della prima serata della rassegna Magnolia Estate, i Dardust hanno semplicemente ipnotizzato il popolo della note con un concerto veramente spettacolare seguendo l’intento di offrire un’esperienza multisensoriale completa ed appagante.

Dardust live @ Circolo Magnolia

Dardust live @ Circolo Magnolia

A determinare il nucleo del concerto, le sonorità impresse in  “Birth”, seconda parte di una trilogia inaugurata l’anno scorso con “7”, registrata a Reykjavik in Islanda. Celesta, xilofono, glockenspiel sono gli strumenti usati per ottenere melodie e ritmicità enigmatiche ed immaginifiche al contempo. Bello anche il remix del brano realizzato con The Bloody Beetroots.  L’ascolto di questo strumentale che si evolve lentamente nelle orecchie e nella mente crea un universo emotivo sfaccettato, un flusso semantico di rara bellezza.

 Raffaella Sbrescia