Speciale Ritratti di Note danzanti: intervista a Rosa Di Grazia

Per lo speciale “Ritratti di Note Danzanti”, abbiamo incontrato Rosa Di Grazia, Ballerina di “Amici 20″.

Rosa partiamo dall’esperienza di “Amici”. Quale è stato il momento più bello e cosa ti ha lasciato?

E’ stata una esperienza bellissima, indimenticabile, mi ha lasciato un bagaglio ricco di emozioni e di insegnamenti che mi serviranno per il futuro, e che porterò sempre con me. Per quanto riguarda il momento più bello, partiamo dall’ingresso nella scuola, perchè si è realizzato uno dei sogni nel cassetto, ed è stata un’emozione unica. Poi ci sono stati altri momenti bellissimi, come la Premiazione del Premio Tim deciso da Pippo Baudo, la conquista della maglia del serale. Non c’è stato un momento preciso migliore dell’altro. Tutto il percorso è stato bello e significativo.

Rosa Di Grazia

Rosa Di Grazia

Questa avventura ti ha cambiata? Se sì, in che cosa?

Cambiata no, però sicuramente mi ha migliorata, mi ha fatto crescere personalmente e artisticamente.
Sulla danza mi sento molto cresciuta; ho sicuramente delle cosa da migliorare e non finirà qui. Umanamente ho scoperto lati di me che nemmeno credevo di possedere. Sarò sempre grata a questa esperienza.

Come ti sei avvicinata a questa magnifica disciplina che è la danza, che richiede anche molto rigore e sacrificio?

Mi sono avvicinata alla danza all’età di cinque anni, anche se, come dico sempre io, ballavo già da quando ero nella pancia di mia madre. E’ una passione che mi ha trasmesso mia zia. Tutto è iniziato ballando su canzoni neomelodiche napoletane (ride n.d.r.); da lì non ho mai smesso di danzare, e anche quando ho cambiato più volte città, la prima cosa che facevo era iscrivermi alla scuola di danza più vicina. Ho avuto un passato travagliato, ho viaggiato, mi sono spostata tanto, ma, ovunque fossi, ho cercato sempre una scuola nella quale danzare.

Nelle prime puntate del Talent, hai omaggiato la Maestra Cuccarini con un bellissimo Medley dedicato alle sue carriera. Quale è stato il consiglio più prezioso che ti ha dato?

Il consiglio più prezioso che mi ha dato la Maestra Lorella era contenuto in una sua lettera destinata a me, e fattami recapitare durante una delle puntate.
Quello che mi ha sempre detto, fin dal primo giorno, è di “avere sempre fame”, di essere determinata, di lavorare a testa bassa, di rispondere a qualsiasi critica e giudizio con il lavoro e di andare avanti sempre con umiltà e sacrificio. Ogni consiglio di Lorella Cuccarini è stato prezioso.

Rosa e la musica. Cosa ti piace ascoltare?

Ascolto un po’ tutta la musica in generale. Se devo scegliere un artista in particolare dico Tiziano Ferro perchè amo follemente la sua voce. Per il resto ascolto anche artiste come Emma, Alessandra Amoroso, e nell’ultimo periodo, ovviamente, le canzoni di tutti i cantanti di Amici. Avendo trascorso cinque mesi in Casetta, non ho ascoltato altro che i loro inediti.

Rosa non faccio mai domande sulla vita personale o che vogliano fare Gossip, ma come puoi immaginare tutti i tuoi Fans sono a conoscenza del legame con Deddy (Cantante n.d.r.). C’è una domanda simpatica da parte loro, cosa hai pensato la prima volta che hai visto Deddy?

Come ho già raccontato diverse volte, il rapporto con Deddy non è stato da subito tutto rose e fiori. Il nostro percorso è cominciato in maniera diversa all’interno della scuola. Lui è entrato due settimane dopo di me con una busta di sfida, dicendo che avrebbe dovuto sfidare uno dei ragazzi già presenti nella scuola. La prima cosa che ho pensato è stata: “Questo chi è?… Che ci fa qui?… Chi deve sfidare e mandare via?… (ride n.d.r.). Il primo approccio non è stato proprio positivo, ci eravamo anche un po’ antipatici; poi a mano a mano, conoscendoci più a fondo, dall’antipatia è sbocciato l’amore.

Una frase o una parola che ti rispecchia in pieno?

La frase che mi rispecchia di più è “Non mollare mai”; la parola è “cazzimma” (per chi non è napoletano, questa parola indica un misto tra determinazione e forza resiliente)

Cosa provi quando balli?

Bellissima domanda. Beh, è difficile da spiegare a parole, anche perchè, almeno io, quando ballo, provo un mix di sensazioni ed emozioni, e mi lascio totalmente trasportare dalla musica. Ballo condividendo quello che ho dentro, cercando di esprimerlo con il mio corpo; è tutto un racconto messo insieme, che cerco di condividere con chi mi sta guardando. E’ una sensazione bellissima…

C’è un ricordo dell’infanzia al quale sei particolarmente legata?

Ho avuto una infanzia non facile. Uno dei ricordi più belli è quando si è riunita di nuovo tutta la mia famiglia, il mio nucleo familiare.

Ti leggo due messaggi arrivati per te.

“Rosa ti vogliamo bene, siamo tutti con te”, inviato dal Gruppo “Le Nipotine Migliori”. Il secondo messaggio è
“Non vediamo l’ora di vederti di nuovo ballare più forte di prima. Ti aspettavi tutto questo affetto dei Fans nei tuoi confronti?

Assolutamente non me l’aspettavo, ed è riduttivo dire a tutti i Fans un semplice Grazie. Sono grata a tutti per questo immenso affetto e amore, e spero un giorno di incontrare tutte le persone che hanno creduto in me e mi hanno sempre sostenuto, per poterle guardare negli occhi ed esprimere la mia gratitudine nei loro confronti. Durante il percorso ad Amici ho ricevuto anche delle critiche, ed è stato bello scoprire, dopo l’uscita dalla scuola, che queste persone sono andate oltre e alcune si sono ricredute. Mi fa piacere anche che per alcune persone io possa essere un esempio positivo a cui ispirarsi. Ringrazierò per sempre tutti.

Rosa tra i progetti futuri c’è anche l’insegnamento della danza?

Sì, non è escluso, anche se sono dell’idea che devo prima migliorarmi, devo prima arricchire il mio bagaglio di conoscenze, per poi poterlo trasmettere a chi vuole inseguire questo sogno e a chi vuole intraprendere quest’arte, donando quello che ho imparato io…

Un’ultima domanda, con risposta secca. L’inedito di Deddy che ami di più?

Zero Passi…

Giuliana Galasso

Ritratti di note danzanti. Intervista a Tommaso Stanzani: “una stoffa pregiata” con tante novità che bollono in pentola

Ritratti di Note sta incontrando tutti i cantautori di “Amici 20″. Vista la grande quantità di mail e messaggi arrivati in redazione abbiamo deciso di inaugurare lo speciale “Ritratti di Note Danzanti”, con le interviste dedicate ai ballerini di questa edizione del noto Talent.
Il primo ballerino che abbiamo intervistato è Tommaso Stanzani.

Tommaso Stanzani

Tommaso Stanzani

Tommaso partiamo proprio da “Amici”. Ripercorriamo insieme questa bellissima avventura. So che hai vissuto tanti bei momenti...

Sì, di momenti belli ne ho vissuti tanti, da quando sono entrato nella scuola, all’assegnazione della maglia e del mio banco, fino a quando sono uscito. L’uscita dalla scuola è stato un momento triste ma anche quello lo considero un momento importante, perchè è stata la degna conclusione di un percorso che mi porterò nel cuore per tutta la vita.

A proposito dell’uscita, tutti i ragazzi hanno pianto (insieme al pubblico a casa n.d.r.). Credo che tu abbia davvero stretto un legame speciale con tutti in Casetta

Sì, credo di avere costruito un bel rapporto con tutti. Poi è ovvio che con qualcuno ho scherzato di più, con qualcun altro invece mi sono trovato di più nel confidarmi e parlare di cose personali, però tutti mi hanno lasciato qualcosa, e spero anche io di aver lasciato loro qualcosa.

Ritratti di Note è un Blog che si occupa di musica. Quali sono i tuoi artisti preferiti, e quale genere musicale ascolti di più?

Beh, di solito ascolto di tutto. ad “Amici” i ragazzi cantanti mi hanno fatto anche conoscere e apprezzare generi musicali che magari prima non mi facevano impazzire. Mi piace un pò di tutto, e sono particolarmente proiettato verso la musica americana. Adoro Sam Smith, Beyoncè, ma anche la musica italiana ha per me un suo fascino.

Tommaso, da ex pattinatore, sai pattinare benissimo. Sai ballare, sai fare le imitazioni. Come te la cavi con il canto?

Allora, io dico sempre che sono stonato, però in Casetta mi dicevano che ero abbastanza intonato; non è che canto, lo faccio sotto la doccia, e non credo che questa cosa si possa classificare con il saper cantare… (ride n.d.r.)

C’è una esibizione ad “Amici” che ti è piaciuta particolarmente?

A livello emotivo, sono legato a tutte le esibizioni. Tutte le coreografie sono servite per il mio percorso di crescita; c’è una coreografia della Maestra Alessandra Celentano che mi è rimasta un pò di più, ed è “Art of Glass”. Sin dal primo momento in cui l’ho vista mi ha emozionato tanto, non so se per la musica o per l’esecuzione; di sicuro è una coreografia che mi ricorderò.

A proposito della Maestra Celentano che ha creduto tanto in te, quale è stato il consiglio per il futuro più prezioso che ti ha dato?

In verità la Maestra Celentano mi ha lasciato tantissimi insegnamenti, per il Tommaso ballerino e per il Tommaso persona.
Una delle cose che mi ha detto, e che ricordo sempre, è stato all’inizio, quando sono entrato. Mi ha paragonato ad un tessuto e mi ha detto “Tu sei una stoffa, ma io non mi accontento di una stoffa qualsiasi, voglio una stoffa pregiata. Questo mi ha fatto capire quanto sia importante prestare attenzione ai piccoli dettagli che possono modificare una coreografia. Da certi passaggi si capisce che tipo di ballerino sei, non conta solo un salto o un giro. Questo me lo ricorderò per sempre.

Da questo momento ti rivolgo un pò di domande dei Fans. Film preferito?

Film preferito Inception. E’ molto particolare. L’ho visto tre volte prima di capirlo per bene, però mi piace davvero tanto.

L’anello che porti all’indice ha un significato particolare?

Sì, è un anello che ho avuto in dono, ma che ho scelto io. Dentro c’è incisa una frase particolare “It’s time to have only good vibes”.
Io credo tanto nelle energie positive, nelle good vibes, nelle vibrazioni buone. Questo anello mi ha accompagnato in tutto il percorso.

La materia che temi di più per la Maturità?

Inglese. Ho una pronuncia pessima e devo rispolverare i vecchi appunti.

C’è una canzone sulla quale ti piacerebbe costruire una tua coreografia?

Ora sono in fissa con la canzone di Madame “Voce”. Mi piacerebbe costruire qualcosa su questa canzone

Oltre alla danza, quali sono le tue passioni?

Mi piace recitare. Oltre alla danza, ho seguito in passato anche dei corsi di recitazione. E poi amo gli animali. Con alcuni amici danzatori supporto un canile; aiuto amici a quattro zampe a trovare casa.

Come si vede Tommaso tra dieci anni?

Tra dieci anni avrò ventinove anni. Sarò ancora giovane; a parte gli scherzi, spero tra dieci anni di ballare ancora, e di essere felice.

Molti fans hanno chiesto del tuo rapporto con Leonardo Lamacchia all’interno della casa. Io vi trovo davvero simili nella sensibilità che mettete nella vostra arte…

Concordo con questa tua osservazione. E Leonardo mi ha aiutato a capire questa sensibilità nella danza. Ho trovato molto affascinante il modo in cui lui si è rapportato ai brani che gli venivano assegnati e ho cercato di riportare anche io questa cosa nella danza. Per me è stato come un fratello maggiore, un’ancora. Sapeva sempre cosa dirmi per non farmi abbattere. Ho grandissima stima di lui come artista e come persona.

Un pensiero per le Pagine Dedicate e i Fans che ti seguono con affetto ogni giorno. Tutti dicono delle cose bellissime di te…

Ringrazio tutti tantissimo. Prometto che quando avrò tempo leggerò post, messaggi e mail con attenzione.
Una delle cose più belle di questo percorso è stata scoprire l’affetto del pubblico. Tutte le pagine sono fantastiche, e poi ci sono delle cose davvero divertenti. Sono davvero bravi. Anche su Twitter stanno scrivendo dei meme divertentissimi. Non potrei esserne più felice.

Il primo progetto a cui stai lavorando dopo “Amici”?

Il progetto a cui sto lavorando adesso è la partecipazione nel video del nuovo singolo di Arisa. Questa proposta mi ha reso felicissimo. A Settembre dovrei cominciare un corso di perfezionamento per la danza, e poi ci sono altre novità che bollono in pentola, ma non ne parlo ancora perchè sono scaramantico…

Giuliana Galasso

Stomp: una travolgente festa metropolitana al Teatro Nazionale di Milano

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Stomp, l’ensemble inglese di Brighton che dal ’91 imperversa sulle platee di tutto il mondo, arriva al Teatro Nazionale di Milano con l’ondata di travolgente energia che contraddistingue ogni singola performance. Con uno spettacolo che non conosce pause, in cui è possibile scorgere elementi della Pop Art, del Futurismo e del cinema muto, dei cartoons e del circo, gli otto percussionisti, ballerini e acrobati coinvolgono il pubblico nel loro magico mondo fatto di richiami artistici, generi trasversali e commistioni estemporanee.  Frutto di una drammaturgia del suono e di un rigoroso lavoro corale di precisione e di fantasia, lo show creato dai coreografi Luke Cresswell e Steve McNicholas unisce ritmo e creatività, percussioni, danza e soprattutto comicità.

Ritmi tribali africani, hip hop, break dance, tip tap, heavy metal creano un irresistibile miscuglio dal sapore tutto metropolitano. L’aspetto più poetico dello spettacolo sta nel fatto che ogni singolo elemento del corpo è parte integrante del suono: le fibre dei muscoli, lo screpitìo delle osse, il fruscio delle mani, la lucentezza del sudore, la consapevolezza della fatica fisica mettono in risalto il fascino ancestrale di una formula dal fascino universale.

Stomp -Foto ufficio stampa

Stomp -Foto ufficio stampa

Gli strumenti scelti per questa grande festa sono oggetti comuni della realtà urbana e industriale: bidoni, coperchi, sacchetti di plastica e di carta, scope, cerchioni di ruote, accendini, sturalavandini, tubi di gomma,  lamiere, lavelli di cucina, carrelli della spesa. L’ idea è quella di assurgere a dignità artistica i rifiuti e i materiali di scarto della nostra civiltà dei consumi all’interno di un vortice di suoni in grado di stupire sia i bambini che gli adulti di tutte le età  e di ogni nazionalità, un messaggio che in concomitanza di Expo 2015 aumenta esponenzialmente l’allure internazionale di uno show da non perdere.

Raffaella Sbrescia

Teatro Nazionale dal 19 al 31 maggio (martedì- sabato ore 20.45, sabato e domenica anche in pomeridiana ore 15.30, ingresso 57,50-28,50, info 02.00.64.08.88)

Around: integrazione ed interculturalità a passi di danza con la crew degli Mnai’s

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Lo scorso 8 aprile la crew degli Mnai’s è approdata al Barclays Teatro Nazionale di Milano con “Around”, uno spettacolo che racchiude l’essenza del nostro vivere contemporaneo, finalizzato alla veicolazione di un messaggio culturale di grande rilevanza. Tra acrobazie, passi di danza classica e musica hip hop, sette interpreti di breaking, parkour, hip hop, insieme a tre ballerine di modern, jazz e classica, hanno raccontato un mondo fatto di ritmo, musica e integrazione attraverso la divertente storia di una valigia smarrita in aeroporto e rimbalzata in giro per il mondo. Diretti da Marco Silvestri, i protagonisti dello show Carlos Kamizele, Simone Panzera, Marco Cristoferi, Xu Ruichi, Imad Kerrachi, Mattia Quintavalle, Enrico Savorani, Lidia Carew, Jessica Sala, Beatrice Restelli hanno dato vita alle coreografie di Mirella Rosso e Cristiano Buzzi seguendo un file rouge incentrato su un complesso gioco di contrasti e incastri tra hip hop, danza classica, modern jazz e poppin’. Con un’ora e mezza di storie, balli e musiche scelte ad hoc, il pubblico è stato coinvolto in un turbine di emozioni, anche contrastanti tra loro, attraverso il passaggio virtuale dalla savana africana al paesaggio urbano newyorkese, senza soluzione di continuità. Affrontare l’alterità può essere difficile ma, se lo si fa a passo di danza, aprirsi alla conoscenza del diverso può diventare un bellissimo modo per arricchire il proprio animo. Se a tutto questo aggiungiamo che l’intero guadagno della prima milanese sarà devoluto a sostegno del progetto Diritto di futuro di Fondazione ACRA-CCS per la realizzazione di mense e orti scolastici in 26 scuole del Distretto di Chipata in Zambia, possiamo applaudire in maniera sincera ed entusiasta.

Lo spettacolo sarà in scena anche sabato 11 aprile, alle ore 20.45 e domenica 12 aprile, alle ore 15.30, ingresso 41 – 28.50 EURO.

Festival Internazionale di Villa Adriana: emozioni inedite con il Nederlands Dans Theater 2

Festival Internazionale di Villa Adriana Ph Roberta Gioberti

Festival Internazionale di Villa Adriana Ph Roberta Gioberti

Si avvicina alla conclusione l’edizione 2014 del Festival Internazionale di Villa Adriana, una manifestazione che racchiude ed evidenzia l’arte a 360 gradi, promosso dalla Regione Lazio – Assessorato alla Cultura e alle Politiche Giovanili e prodotto dalla Fondazione Musica per Roma in collaborazione con MIBACT – Direzione Regionale Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio e il Comune di Tivoli.

Danza, teatro, musica e circo contemporaneo sono le arti che hanno animato le antiche e prestigiose mura di Villa Adriana, un tempo dimora dell’imperatore Adriano, riconosciuta come uno dei più grandi siti archeologici a cielo aperto del mondo, situato sulle colline di Tivoli, a pochi chilometri da Roma. Dallo scorso 18 giugno e fino al 15 luglio 2014, sul grande palcoscenico all’aperto allestito nell’area delle Grandi Terme di Villa Adriana, si sono alternati, e continueranno ad esserci, artisti provenienti da tutto il mondo. In questo caso specifico vi parleremo della prima italiana dello spettacolo proposto dal Nederlands Dans Theater 2, andata in scena lo scorso 10 e 11 luglio con il sostegno dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, in collaborazione con Duetto 2000-Roma.

Festival Internazionale di Villa Adriana Ph Roberta Gioberti

Festival Internazionale di Villa Adriana Ph Roberta Gioberti

Composto da diverse coreografie, rispettivamente intitolate “I new then” di Johan Inger, “Shutters shut” & “Subject to change” di Sol León & Paul Lightfoot, “Cacti” di Alexander Ekman lo spettacolo ha rappresentato una preziosa occasione di arricchimento culturale ed emotivo.  In “I new then” il coreografo svedese Johan Inger propone un’intima chiave di lettura delle espressioni e dei movimenti dei ballerini, in nome della ricerca di trasparenza, colore e ottimismo. “Shutter Shut”, con la coreografia curata da Sol León e Paul Lightfoot, è un ritaglio d’arte incentrato su un breve studio del poema scritto e letto da Gertrude Stein, intitolato “If I told him: A completed portrait of Picasso [1923]”, in cui i danzatori basano i propri movimenti sulle parole anziché sulla musica.

Festival Internazionale di Villa Adriana Ph Roberta Gioberti

Festival Internazionale di Villa Adriana Ph Roberta Gioberti

“Subject to change”, invece, su musiche di Franz Schubert, dal Quartetto d’archi n. 14 in re minore D 810 La morte e la fanciulla (1824), II movimento “Andante con moto”; arrangiamento per orchestra d’archi di Gustav Mahler (1894) prevede la presenza di sei danzatori impegnati in un balletto che passa da un oppressivo duetto tra un uomo e una fragile donna a una vorticosa danza collettiva. In chiusura, “Cacti”, la coreografia di Alexander Ekman, risalente al 2008, ha dato vita a un nuovo arrangiamento di “Der Tod und das Mädchen” di Schubert, elaborato insieme alla Holland Symphonia, rappresenta un’inedita occasione di scoperta e conoscenza di paesaggi sonori contemporanei per un esperienza extrasensoriale assolutamente indimenticabile.

Fotogallery a cura di: Roberta Gioberti

Festival Internazionale di Villa Adriana Ph Roberta Gioberti

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