Pomigliano Jazz: Napoli e Brasile si abbracciano sul cratere del Vesuvio

Pomigliano Jazz - Gran Cono del Vesuvio

Pomigliano Jazz – Gran Cono del Vesuvio

Solo un anno fa il mondo restava affascinato dal primo concerto sul Gran Cono del Vesuvio. Esattamente un anno dopo, il Pomigliano Jazz inaugura la nuova edizione con una emozionante esperienza live:  Maria Pia De Vito, regina del canto libero e jazzato italiano, il celebre trombettista Enrico Rava ed il talentuoso chitarrista brasiliano Roberto Taufic hanno dato vita ad un progetto inedito, legato sia alla tradizione popolare partenopea che alla musica d’autore brasiliana. Una «Sarau sul Vesuvio», un incontro tra amici che suonano,  una commistione di anime scelte per rendere tangibile  il concetto d’intimità musicale. Immersa da un po’ di anni nel mondo della musica brasiliana, Maria Pia De Vito è riuscita ad individuare la chiave di volta per cesellare le parole di quelle che, da traduzioni dal portoghese, diventano nuove appassionate poesie da cantare a cuore aperto e ad occhi chiusi.

Pomigliano Jazz - Gran Cono del Vesuvio

Pomigliano Jazz – Gran Cono del Vesuvio

La travolgente vitalità della De Vito,  unita al timbro della sua voce e alla sua inconsapevole ed ipnotica gestualità, ulteriormente arricchita dal lirismo e della sensibilità per la melodia di Rava  e dalla naturale capacità improvvisativa di Taufic, hanno offerto al pubblico l’opportunità di vivere un momento di ascolto che, nota dopo nota, ha raggiunto un livello di poesia e completezza sempre maggiore. Le canzoni di pregevoli cantautori  come Guinga,  Carlos JobimChico Buarque, Vinícius De Moraes,  Ivan Lins si sono rivestite del sanguigno fascino del dialetto napoletano per solcare le pieghe dei ricordi e dell’anima. Amore che strega, che imprigiona, che tormenta, che conquista, che appaga, acchiappa, disarma,  lacera, sfrugulea; questo il tema centrale delle canzoni in scaletta.

Pomigliano Jazz - Gran Cono del Vesuvio

Pomigliano Jazz – Gran Cono del Vesuvio

 ’Mmiez’ô ggrano, Teresinha, Noturna, Construçao, Sciogliersi, Voce ‘e notte sono solo alcune delle “pazzarie” che i tre artisti hanno interpretato con passione e trasporto, senza trascurare la suggestiva body percussion della De Vito. Parole e note che ci restituiscono il senso del nostro stare al mondo, il tutto su un “mucchio di roccia e lava” che minaccia e che abbraccia allo stesso tempo Capri e Sorrento, Napoli, i Paesi Vesuviani, Miseno, Procida, Ischia , e lontano lontano, Ventotene.

 Raffaella Sbrescia