“Volevo scriverti da tanto”: Mina torna ad emozionare come una volta

Mina-Maeba

Mina-Maeba

Che dolce il tepore di una voce calda, potente, vicina. Una voce inconfondibile come quella di Mina. Una voce che regala vita ad un flusso di coscienza rimasto quiescente per chissà quanto tempo. Questo è quanto accade in “Volevo scriverti da tanto”, il nuovo singolo che preannuncia l’uscita di “MAEBA”, il nuovo album di inediti della cantante. Il testo è di Maria Francesca Polli e le musiche di Moreno Ferrara, il pathos interpretativo è 100% Mina.

Quante volte ci siamo fermati, incantati, ad ascoltare le sue canzoni più famose?
Ecco, questo è quello che succedo ascoltando questo nuovo brano così cupo, intenso, struggente. Una lettera mai scritta, una dialogo destinato a non avere mai luogo, l’occasione per fare pace con se stessi e perdonarsi dopo un lungo personalissimo patimento emotivo.
La ballad è di chiaro stampo mediterraneo, amabilmente agèe, ed è in grado di creare un’atmosfera intima, personale, inviolabile. L’arrangiamento è a cura di Massimiliano Pani ma la diva qui è solo Mina, maestra nell’esaltare tutte le sfumature più dolorose di un’ammissione privata.
“Canto ancora di te, non so più a chi credere, ho litigato con Dio che non mi parla da un po’, ci sono notti in cui la notte è troppo lunga anche per me, sciolgo dentro un caffèlatte ogni mio stupido perchè” e poi, ancora, “volevo scriverti ma lo faccio adesso se vuoi, volevo dirti che io canto ancora di te, e pure se a modo mio ho fatto pace con me”, canta Mina fino all’atto conclusivo: “Volevo scriverti da tanto, scusa se non l’ho fatto mai”. Ci piace immaginare che questo effluvio di intime dichiarazioni possa aver trovato un interlocutore, presente o figurato, pronto a regalare un abbraccio scalda-anima.

Raffaella Sbrescia

le Migliori: Mina e Adriano Celentano ritornano insieme con un irresistibile divertissement

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Icone generazionali, punti di riferimento per i cultori della musica italiana, Mina e Adriano Celentano tornano a lavorare insieme a 18 anni di distanza dal primo esperimento discografico comune e lo fanno con “le Migliori”, il nuovo album disponibile da domani 11 novembre (Sony Music Italy). Prodotto da Claudia Mori per CLAN CELENTANO e Massimiliano Pani per PDU,  l’album contiene 11 canzoni inedite e un’unica cover. In questo disco i due artisti ci insegnano che è ancora possibile fare qualcosa per il gusto di farla, senza prendersi troppo sul serio. L’idea da cui è scaturito questo progetto è molto semplice: due importanti artisti molto legati tra loro, con una storia artistica molto simile per certi versi, hanno voluto riunirsi per cantare divertendosi. Il disco rispecchia esattamente questo desiderio, il canto si è dimostrato ancora una volta un fertile terreno d’incontro per entrambi. Mina e Celentano sperimentano, scherzano, emozionano spaziando tra generi e tematiche, reinventandosi in modo sempre nuovo in ogni brano presente in tracklist. Il titolo dell’album nasce da un messaggio di buon compleanno che Adriano, dal suo blog, inviò a Mina l’anno scorso, firmandosi ‘le migliori’, con riferimento a Mina e a sé stesso; partendo da questo, Mauro Balletti ha realizzato la copertina, con ‘2 Mine’ e ‘2 Celentani’ ad una sfilata di moda dove la passerella è la strada. I due artisti si sono incontrati a Lugano, esattamente come era accaduto la volta precedente, si sono sentiti e scritti tutti i giorni. Di questo album esiste anche una versione deluxe comprensiva di 4 cartoline, un poster e un CD con quindici “parlatini” dei due artisti (si tratta di dialoghi “rubati” durante le registrazioni in sala d’incisione).

 Il 12 dicembre ci sarà uno speciale della Rai dedicato ai due artisti. L’idea di base sarà proporre un montaggio di diverse performance che parte dai primi incontri tra Mina e Celentano in bianco e nero fino a questo progetto. Lo show avrà la durata di un’ora, sarà parzialmente registrato e non vedrà la partecipazione dei due artisti. Ci saranno, bensì, quattro persone vestite come Mina e Celentano sulla cover del disco, che, chiacchierando di spalle, condurranno lo speciale. Altri due spettacoli prenderanno vita subito dopo Sanremo e saranno entrambi in diretta, ancora stretto riserbo vige in merito alla conduzione e al format. Il progetto si concluderà a Natale 2017 quando uscirà un cofanetto con il primo disco della collaborazione tra Mina e Celentano,  ”le migliori” e anche due inediti non ancora pubblicati.

Mina e Adriano Celentano

Mina e Adriano Celentano

Veniamo dunque al commento de “le migliori”: il primo brano è Amami Amami, il singolo in cui i due artisti si inseguono sulla musica di Idan Raichel (giovane e originale compositore israeliano autore dell’”Idan Raichel Project”) e sul testo di Riccardo Sinigallia. Intenso l’assolo finale di fisarmonica con la citazione finale di ‘Storia d’amore’ per restituire quella di “E poi” contenuta in “Acqua e sale”. La struggente melodia di E’ L’amore ci introduce al secondo brano, composto e scritto da Andrea Mingardi e Maurizio Tirelli in cui due amanti si rivelano capaci di perdersi ma incapaci di dimenticarsi. Con Se mi ami davvero, scritta da Gianmarco Marcello, aka come Mondo Marcio, il ritmo si fa trascinante. Ti lascio amore ci trascina dentro la fine di una storia senza farci sconti di  sorta. Ad un passo da te  raccoglie idealmente l’eredità di Acqua e sale. Un perfetto gioco di rimbalzi, ironie e richiami tra Mina e Adriano arriva fino alle note di Non mi ami, una storia in bilico cantata tra serio e faceto. Irresistibile il mood teatrale della spassosa Ma che ci faccio qui, scritta dal giovane e talentuoso Pietro Paletti. Imperdibili i due brani che Mina e Adriano interpretano da solisti. Ne Il bambino col fucile, scritta da Francesco Gabbani, Adriano non rinuncia a cantare fatti di attualità con la sua inconfondibile verve: “E l’anima trema mentre si accorge che il capo degli stupidi è già re”. Aldo Donati e Loriana Lana sono gli autori di Quando la smetterò, brano che Mina interpreta al meglio (riportandoci ai fasti di “Ancora Ancora Ancora” trasmettendo tutto il pathos di una struggente dichiarazione d’amore, accompagnata dal pianoforte di Danilo Rea. Le due voci tornano ad intrecciarsi nell’emozionante Come un diamante nascosto nella neve. Spiazzante il guizzo finale di questo divertissement post conteporaneo: una versione inedita, oseremmo definire techno, di Prisencolinensinainciusol realizzata dal dj/produttore italiano Benny Benassi e ricantata da Adriano insieme a Mina. L’atto finale di una riuscita festa in maschera.

Raffaella Sbrescia

Video: Amami Amami

“Selfie”: tredici inediti per il prezioso prisma vocale di Mina

MINA COVER“Selfie” è il titolo del nuovo album di inediti di Mina, composto da tredici tracce selezionate con cura artigianale ed arrangiate con certosina attenzione ai dettagli. In questo disco l’artista realizza non solo un autoritratto di se stessa ma di tutte le donne: dalle più forti e spregiudicate alle più timide e indifese. Si parte dai testi, scritti da autori storici e sconosciuti, per arrivare alle parole interpretate come se la voce diventasse, all’improvviso, l’inchiostro con cui mettere nero su bianco i propri pensieri più reconditi.Un mondo al femminile, dunque, in cui Mina si mette in gioco, regalandoci, ancora una volta, tutte le sfumature offerte dal suo prezioso e raro prisma vocale.

Se per la copertina, Mina sceglie l’iconica ed irriverente foto di un macaco giapponese, è perché l’artista ha sempre amato giocare con la propria immagine, rivelandosi antesignana di quello che oggi è ordinario. Arrangiato con classe e con versatilità strumentale, “Selfie” racconta, ad ampio raggio, una serie di storie evergreen, in cui ciascuno di noi può ritrovare un pezzo di se stesso o della propria vita.

Mina

Mina

Si parte da “Questa donna insopportabile”, che vede il debutto dell’autore Federico Spagnoli. Il brano racchiude lo straziante e complicato rapporto di una donna con se stessa ed è impreziosito da un arrangiamento delicatamente jazzy e retrò: “Questa donna insopportabile si alza sempre insieme a me/ sono ancora troppo fragile per affrontare questa vita inutile che sia piena di tristezza ma dopotutto mia”, canta Mina, trasformandosi, subito dopo, in un’inafferrabile tigre nella graffiante “Io non sono lei”: “Io non sono lei che fa tutto ciò che vuoi,  che sopporta il male che le fai/Io no, io no, io no/Lei è buona perdona io mai/Prova e vedrai ai ai ai…”; superfluo aggiungere altro. Il delicatissimo e arioso arrangiamento, intriso di archi,  de “La sola ballerina che tu avrai” rappresenta una dolce ed eterea voglia di poesia.

Decisamente distante è il sound scelto per “Il pelo nell’uovo”, la dichiarazione che nessuno vorrebbe: “Ho trovato il difetto: ti lascio perché, da te ho avuto già tutto”. Lo struggimento amoroso di “Alla fermata”, scritto dal debuttante Gianni Leuci, rimanda l’immaginario collettivo alle prime cotte, ai maldestri tentativi di approccio amoroso finiti poi in un angolo della nostra memoria.

Una richiesta d’amore, di rispetto, di onesta, di verità  è racchiusa, invece, in “Perdimi”: “e non ci pensi  mai che forse mi rimpiangerai tu rispettami oppure perdimi se vuoi….se vuoi…”. Mina cambia ancora volto e registro ne “Il giocattolo”: “E le ore passate a aspettare un segnale di te/ Ah, che strazio/ La tua voce di miele che toglie il respiro dov’è/Ah, con qualcun altro”; una vorticosa vertigine d’amore.

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Intima e speciale è “Mai visti due”: “diversi noi, due modi di essere e insieme poi un solo essere”: la descrizione dell’amore con la A maiuscola. Tenero è il duetto di Mina con il nipotino Edoardo sull’intro di “Troppa Luce”: una questione di equilibri e prospettive, il bilancio dei pro e dei contro di fronte alla solitudine.  “La palla è rotonda” è il singolo che ha anticipato l’uscita del disco. Scritto dal cantautore milanese Claudio Sanfilippo, il brano ci regala una versione di Mina leggera e frizzante, una ulteriore prova della sua versatilità artistica.

“Oui c’est la vie” è la canzone che ci regala alcuni dei picchi emotivi più intensi: “Ogni vita ha i suoi perché / Ci sta un tempo anche per te vedrai”: un faro di speranza nella notte più buia. L’episodio onirico di “Selfie” è racchiuso tra le note e le parole di “Aspettando l’alba”, un accorato e suggestivo discorso alla luna. L’album si chiude emblematicamente con “Fine”, il brano firmato da Don Backy, in cui Mina dà voce ad un disperato bisogno d’amore, immedesimandosi, ancora un volta, con il corpo e con l’anima, senza mai lasciare nulla al caso, per un risultato che coinvolge e colpisce nel profondo.

Raffaella Sbrescia

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