Pape Kanouté, sassofonista e chitarrista senegalese, ha presentato all’Auditorium Parco della Musica di Roma il suo ultimo cd, dedicato a Nelson Mandela, dal titolo “Madiba”. Grande emozione, nel ricordare il leader sudafricano, che, sostiene Kanouté, non è mai andato via. E’ nella musica, è nel ballo, è nelle donne d’Africa, nella loro fertilità. Vive in tutto ciò che rappresenta il germoglio di una crescita divulgativa che è solo all’inizio, e che dovrà ancora a lungo fare i conti con tante problematiche che affliggono questo meraviglioso continente, meta non solo di tradizionali esploratori, ma di scrittori, musicisti, registi, che nel corso dei secoli ne hanno tratto ispirazione ed energia. Basti pensare al lavoro di Peter Gabriel negli anni ’80, o alle suggestioni di Karen Blixen. Accompagnato da un nutrito numero di musicisti, Pape ha animato una serata coinvolgente al ritmo delle percussioni di Ady Thioune, e sull’ipnotico e coloratissimo volteggio di Kadidia Sow. Non poteva mancare l’Arpa, che ha rappresentato per l’artista Senegalese l’esplorazione della magia armonica dei suoni africani, che siamo abituati ad identificare con le percussioni, ma che in realtà si materializzano attraverso una gamma di strumenti affascinanti quanto spesso sconosciuti . A dimostrazione di quanto ci sia ancora da scoprire delle sonorità di questo immenso continente, da cui la musica del pianeta trae origine, (il blues rappresentò il riscatto degli africani schiavi d’America), ancora troppo ancorato a stereotipi oramai obsoleti.
Roberta Gioberti
Photogallery a cura di: Roberta Gioberti