Tiziano Ferro tour 2017: il racconto del secondo dei tre concerti a San Siro

Tiziano Ferro tour 2017 - Stadio San Siro

Tiziano Ferro tour 2017 – Stadio San Siro

Il tour della consapevolezza è quello che ha portato Tiziano Ferro allo stadio San Siro di Milano per ben tre concerti. D’altronde tutto è molto chiaro fin dalle prime battute dell’introduzione: “Non concedo una seconda possibilità al cinismo, all’insistenza, alla mancanza di empatia e carità. Ho smesso di perdere tempo con ciò che mi rammarica o intristisce”, dice Tiziano attraverso un messaggio pre-registrato. Dovremmo costeggiare l’altrui sensibilità – aggiunge- osservare e parlare con misura, avere il coraggio di cambiare quello che si può e vivere la vita all’insegna dell’equilibrio. Parole nobili, certo, ma sempre più difficili da mettere in pratica. L’esercizio che Tiziano Ferro cerca quindi di farci fare è quello di riavvicinarci al prossimo in modo diretto e consapevole. Dal suo canto, l’artista mette al centro del suo show internazionale la propria voce e tutto il meglio del proprio repertorio. Niente balletti e ballerini, il cantautore mette in primo piano se stesso facendosi affiancare dagli ottimi Luca Scarpa (piano e direzione), Davide Tagliapietra e Alessandro De Crescenzo (chitarre), Reggie Hamilton (basso), Christian Rigano (tastiere), Andrea Fontana (batteria). Mastodontica la struttura del palco, largo 60 metri, con due schemi led da 20 metri e una zona centrale comprensiva di uno schermo led verticale.  Giochi d’acqua, effetti scenografici e luci di pregevole qualità hanno completato la cornice di una produzione imponente.  In qualità di soldato “senza guerra”, Tiziano è sempre stato il rappresentante di chi vive una solitudine strana, una solitudine mai troppo spiacevole eppure mai cercata. Rappresentante di chi crede nell’amore dato, speso, mai reso. Rappresentante di chi è solito mettersi in un angolo a riflettere, analizzare, meditare sul passato. Ma ora è tutto diverso, c’è un capitolo nuovo da vivere e da scrivere. Certo, non mancano i rimandi alle origini, in questo senso Ferro non si risparmia assolutamente, salta da un genere all’altro spaziando tra pop, soul, r’n’b però è chiaro che nelle canzoni più recenti c’è un’energia diversa, c’è una maturità sentimentale più spessa e più consistente.

Tiziano Ferro tour 2017 - Stadio San Siro

Tiziano Ferro tour 2017 – Stadio San Siro

Un discorso a parte va fatto per le due cover proposte in scaletta: “La fine” di Nesli e “Mi sono innamorato di te” di Luigi Tenco. Tiziano si lascia ispirare da sensibilità completamente diverse eppure la sua permeabilità empatica lo mette in stretta connessione anche con mondi tanto distanti tra loro. A questo punto diventa semplice capire perché ci siano migliaia di persone che si sentono coinvolte a tal punto da commuoversi con il cuore in tumulto e con un fremito che attraversa la pelle in una caldissima serata di giugno. Poi succede che l’artista si fermi per un attimo e decida di godersi lo spettacolo che ha di fronte, che gli si illuminino gli occhi e che inviti una fan a salire sul palco per condividere con lui lo stesso tipo di privilegio. Che la ragazza salga sul palco e si lasci sopraffare dall’abbraccio di Tiziano che, alla fine, le dice: “Vai e prova a spiegare a qualcuno quello che si vede da questo palco perché io non ce la faccio”. Non ci è dato sapere cosa si provi in determinati momenti ma in ogni caso non sono mancati i sentiti ringraziamenti da parte di un artista che, con il trascorrere negli anni, è riuscito a capitalizzare le intuizioni del passato e a renderle spendibili in uno stranissimo ed incerto presente: “Sono arrivato a Milano da piccolo, quando ancora non avevo la minima idea di cosa avrei fatto. Quando 16 anni fa iniziai a cantare probabilmente non avrei mai creduto di tenere tre concerti a San Siro. Il punto comunque è che non ci credo ancora adesso. I miracoli esistono e questo è uno di quelli. Grazie a tutti voi per avermi cambiato la vita”.

Raffaella Sbrescia

La scaletta

SCALETTA:
Il mestiere della vita
“Solo” è solo una parola
L’amore è una cosa semplice
Valore assoluto
Il regalo più grande
Medley: My Steelo / Hai delle isole negli occhi / Indietro
La differenza tra me e te
Ed ero contentissimo
Sere nere
Xdono
Medley: Il sole esiste / Senza scappare mai più / E Raffaella è mia
Ti scatterò una foto
Medley: Imbranato / Troppo buono / E fuori è buio
Per dirti ciao!
La fine
Lento/Veloce
Rosso relativo
Stop! Dimentica
Xverso
Alla mia età
L’ultima notte al mondo
Mi sono innamorato di te
Incanto
Lo stadio

Bis:
Il conforto
Non me lo so spiegare
Potremmo ritornare

 

Gli Stadio presentano “Tutti contro tutti”. Intervista a Gaetano Curreri

Stadio

Stadio

Continua l’anno d’oro degli Stadio. Lo scorso 8 luglio la band ha pubblicato “Tutti Contro Tutti”(feat. Vasco Rossi), il terzo singolo estratto dall’album “Miss Nostalgia” il 15esimo della band bolognese comprensivo de “Un giorno mi dirai”, già disco d’oro nonché canzone vincitrice dell’ultima edizione del Festival di Sanremo. Il brano, scritto da Gaetano Curreri e Saverio Grandi, è interpretato dagli Stadio con un’incursione dello stesso Vasco. Una vera e propria sorpresa che il rocker ha fatto all’amico di sempre decidendo di cantare il ritornello del brano durante la registrazione dello stesso. Abbiamo incontrato Gaetano Curreri negli studi della Universal Music a Milano alla vigilia del nuovo tour estivo.

Intervista

Con “Tutti contro tutti” lanciate un messaggio decisamente in linea con quelli che sono i pensieri delle ultime generazioni perennemente in lotta contro un sistema decisamente poco meritocratico. “Non c’è più vergogna, non vince il più bravo ma il più furbo di sicuro”…

La mancanza di meritocrazia è uno dei mali del nostro paese, in tutto il resto del mondo sono i più bravi quelli che vanno avanti non i più furbi o i raccomandati. Noi siamo ancora vittime di questo bubbone da cui non riusciamo a sfuggire. Avrei tanti esempi da citare, tra tutti nomino il medico che mi ha salvato la vita nel 2003 quando ho avuto l’ictus, lui fu costretto ad andare a lavorare a Parigi proprio per problemi legati alla mancanza di meritocrazia. Per fortuna è riuscito a tornare in Italia, adesso lavora a Catania ma come lui ci sono tante altre persone brave che non hanno santi in paradiso e che sono costrette ad aspettare per poter avere una chance.

Un altro concetto importante su cui riportate l’attenzione è “la buona educazione”. Questa sconosciuta…

Vero. Nel video della canzone mi metto quasi in ginocchio per auspicare il ritorno di un po’ di buona educazione. Siamo tutti ‘ malati, abbiamo finito con l’adattarci  alla maleducazione. Anche quelli che vorrebbero che le cose andassero in un certo modo, finiscono coll’arrendersi ad un modus operandi comune. Tutto questo innesca un meccanismo terribile, quasi perverso, che non va assolutamente bene. Questa caratteristica si è ormai connaturata nei nostri comportamenti, nessuno vuole rispettare le regole che, invece, ci servono per poter convivere in maniera armoniosa.

Stadio

Stadio

Parlando del tour estivo, cosa cambierà rispetto allo scorso inverno?

In questo concerto abbiamo cercato di mettere un po’ di tutto, ci sarà anche qualche sorpresa che lascerà di stucco i nostri fan. Ci sarà un bellissimo allestimento scenografico nuovo, sono state sviluppate delle idee che raramente abbiamo portato avanti perché sempre privilegiato l’aspetto musicale. Stavolta invece, grazie al nostro staff e alla nostra produzione, abbiamo lavorato in modo innovativo. Queste novità andranno viste per essere apprezzate, ci saranno situazioni visive pensate e costruite ad hoc.

La vostra è stata una storia in salita di quelle che ti spaccano le gambe. Com’è la vostra strada adesso?

Siamo stati costruiti per vivere così, il giorno in cui troveremo la discesa saremo rovinati e cascheremo! (ride ndr). Non siamo abituati ad andare in discesa, siamo abituati a pedalare, per questo la canzone dedicata a Marco Pantani ci sta addosso a pennello. Senza fatica non c’è gioia, non c’è la soddisfazione di aver raggiunto un obiettivo. Abbiamo appena iniziato un nuovo tour e sappiamo che dovremo faticare e che i risultati non arriveranno subito. Dobbiamo anche adattarci a questa nuova struttura live, ci saranno anche momenti impegnativi. In ogni caso quando riusciamo ad incasellare tutti gli elementi al loro posto, ci rendiamo conto  di aver fatto un ottimo lavoro.

Gaetano Curreri

Gaetano Curreri

Infine una curiosità…tu ti esibisci spesso con il Solis String Quartet con il progetto parallelo “Canzoni da camera”. Com’è il tuo rapporto con loro e come vivi questa dimensione altra?

Si tratta di un’avventura cominciata per gioco, ci siamo trovati e abbiamo concepito quest’idea delle canzoni da camera per darmi la possibilità di cantare le canzoni che avevo scritto per altri e che non facevo con gli Stadio. La cosa particolare è che il Solis String Quartet ha arrangiato i brani in modo che io potessi riprendermeli e cantarli. Questa alchimia è cresciuta nel tempo ed è venuta fuori una collaborazione vera e propria. In “Miss Nostalgia” gli archi sono stati suonati sempre da loro e adesso quando saliamo sul palco è come se andassimo a suonare a casa di qualcuno con una formazione veramente minimale.  L’intento, come di consueto, è lasciare che l’autore (ovvero io) ritrovi la gioia di proporre le sue canzoni esattamente come le ha pensate.

Raffaella Sbrescia

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Stadio –  ecco le prossime date del tour estivo 2016

11 luglio – Roma  Cavea Auditorium Parco della musica

14 luglio – Marostica (VI) Piazza degli scacchi

15 luglio – Mirano (VE) Summer Festival

17 luglio – Varallo (VC) Festival Alpaa

22 luglio – Agira (Ct) Fashion Village

29 luglio – Trestina (città di Castello)

30 luglio – San Gimignano (SI) Piazza Duomo

1 agosto – Bisceglie (BA)  Arena del  Mare

9 agosto – Anzio Villa Adele

11 agosto – Poggiorsini (BA) Piazza

12 agosto  – Galatina (LE) Quartiere fieristico

16 agosto – Forte dei Marmi Villa Bertelli

                                    17 agosto -  Marina di Castagneto (LI)  Arena Bolgheri

19 agosto – Porto Recanati (MC) Arena B. Gigli

20 agosto – Cattolica  Arena della regina

23 agosto – Marciana Marina  Piazza Vittorio Emanuele

1 settembre – Mantova  Piazza Castello

2 settembre – Sanremo  Teatro Ariston

7 settembre – Piacenza  Piazza dei cavalli

9 settembre – Sesto San Giovanni Carroponte

17 Settembre – San Biase (Lamezia Terme) Piazza 5 Dicembre

Video: Tutti contro tutti 

http://vevo.ly/gkzLa9

La rivincita degli Stadio: canzoni di ieri e di oggi a confronto in un saliscendi di emozioni al Teatro Nazionale di Milano

Stadio live @ Teatro Nazionale - Milano

Stadio live @ Teatro Nazionale – Milano

Una serata veramente speciale quella trascorsa al Teatro Nazionale di Milano per il concerto degli Stadio, nell’ambito del Miss Nostalgia Tour. La band bolognese ha conquistato un meritato sold out fronteggiando, tra l’altro, la momentanea defezione del batterista Giovanni Pezzoli, sostituito da Adriano Molinari. Con una scaletta davvero molto ricca ed eterogenea gli Stadio hanno spaziato in lungo e in largo all’interno del proprio immenso repertorio. Significativa la scelta di mettere vicine “Canzoni alla radio” e “Un giorno mi dirai”. La canzone vincitrice del Festival di Sanremo 2016  è stata accolta da una vera e propria ovazione da parte del pubblico; perentorio il commento di Gaetano Curreri: “La nostra è una storia in salita, di quelle vigliacche che ti spaccano le gambe. Dopo la vittoria del Festival di Sanremo ci vogliono tutti, ci sentiamo un po’ come Miss Italia. Abbiamo voluto mettere queste due canzoni vicine in scaletta per dimostrare che a distanza di trent’anni diciamo ancora le stesse cose, forse all’epoca le dicevamo troppo presto. Vincere Sanremo è bello a questa età ma lo sarebbe stato ancora di più se fosse accaduto prima”.

 La prima parte del concerto è stata dedicata all’esecuzione dei brani contenuti nell’ultimo album degli Stadio, il quindicesimo firmato della band bolognese, prodotto da Saverio Grandi e Gaetano Curreri e pubblicato proprio durante il Festival: “La nostalgia per noi è un occhiatina all’indietro per puntare al futuro, non è malinconia”, ha spiegato Curreri. “Quando abbiamo cominciato a lavorare a questo album, abbiamo deciso di approfondire alcuni argomenti che avevamo già affrontato in passato. Questo è proprio ciò che avviene in questa canzone”, racconta il cantante, annunciando “Anna che non si volta”.

Stadio live @ Teatro Nazionale - Milano

Stadio live @ Teatro Nazionale – Milano

Toccante la descrizione di un tempo senza ore in “Rimini”, intenso l’omaggio a Marco Pantani con “Mi alzo sui pedali”. Commovente il ricordo del Maestro Lucio Dalla: “Lucio ci ha dato la consapevolezza di saper fare qualcosa che, in effetti, già facevamo da un pò” e via con “Noi come voi” e “La sera dei miracoli”, particolarmente apprezzata anche durante la serata dedicata alle cover durante il Festival di Sanremo nella speciale versione arrangiata dal maestro Beppe D’Onghia. Doveroso un riferimento all’amico di sempre Vasco Rossi sulle note de “La faccia delle donne”, con tanto di video proiettato sul maxi schermo alle spalle della band.

Nell’arco dei 32 brani proposti ad un pubblico veramente entusiasta, gli Stadio sono passati da “Copriti che fuori piove” a “Acqua e sapone”, apparso nel film di Carlo Verdone, passando per “Grande figlio di puttana”, primo 45 giri della band bolognese, “Bella più che mai”, “Stabiliamo un contatto” e “Allo stadio”. “Abbiamo un repertorio così vasto da poter fare quattro concerti con una scaletta sempre diversa, se poi aggiungessimo tutte le canzoni che ho scritto per gli altri arriveremmo tranquillamente a cinque”, ha spiegato Curreri a proposito del fatto che spesso i fans si lamentano dell’assenza di qualche grande successo all’interno della set list. Accompagnati dalla danzatrice Giulia Tacconi e dalla special guest Sara Foschini, protagonista del videoclip di “Un giorno mi dirai”, gli Stadio hanno trovato anche lo spazio per omaggiare i Beatles sulle note di “Chiedi chi erano i Beatles” con tanto di sculture luminose dei The Fab 4 ed un richiamo a “Hey Jude”. La grinta, la professionalità, la passione, l’intraprendenza e la lungimiranza degli Stadio li hanno portati ad una nuova e definitiva consacrazione. Per chi si è perso questo travolgente tuffo nella storia della musica italiana, l’appuntamento è per il 19 giugno al Carroponte di Sesto San Giovanni.

Raffaella Sbrescia

Festival di Sanremo: vince il cantautorato artigianale. Stadio assopigliatutto.

Stadio

Stadio

Con 11 milioni 223 mila spettatori ed uno share del  52.52 per cento, il 66 mo Festival di Sanremo è il più visto degli ultimi 11 anni ed il più seguito sui social. L’attesa finalissima della kermesse conclude la settimana più surreale dell’anno. Ad inaugurare la serata è l’esibizione di Francesco Gabbani che con “Amen” si è aggiudicato la vittoria della categoria “Giovani Proposte”.  Il ripescaggio riporta Irene Fornaciari in gara con “Blu”. Scandito dalla conduzione sobria, veloce e assertiva di Carlo Conti, confermato alla direzione artistica anche per il prossimo anno, il Festival è stato vinto dagli Stadio, un gruppo che ha alle spalle una lunga storia e che ha portato sul palco dell’Ariston un brano con un contenuto importante e che, tra l’altr,o si è aggiudicato il premio della sala stampa radio-tv-web “Lucio Dalla”- sezione campioni e il “Premio Giancarlo Bigazzi” per la migliore musica.  Il loro percorso all’interno del Festival ha incontrato il punto di svolta con la vittoria della serata dedicata alle cover con il brano “La sera dei miracoli”.

Durante la conferenza stampa post Festival, Gaetano Curreri ha dichiarato: «Abbiamo sempre guardato un pò indietro per proiettarci in avanti, ce l’ha insegnato Roberto Roversi. Non pensavamo assolutamente di vincere il Festival.  C’è anche un pubblico giovane che ci segue e vede in noi una band che suona bene. Oggi è la festa degli innamorati, noi siamo innamorati della musica, per noi la musica è tutto. In questi giorni, ha aggiunto,  pensavo al primo Sanremo. Avendo fatto un solo disco, ci accusarono di essere giunti al Festival grazie a Lucio Dalla ma non era così, lui era il primo che censurava le cose che non andavano bene. Abbiamo sempre cercato di portare avanti la nostra carriera pensando alla buona qualità della nostra musica. Sanremo ha un appeal unico, è difficile dirgli di no, soprattutto quando hai una bella  canzone. Ci siamo convinti e abbiamo fatto bene a venirci, abbiamo vinto un premio che ci meritiamo davvero, da domani torneremo a fare concerti , siamo una band on the road».

Francesca Michielin

Francesca Michielin

Seconda classificata la rivelazione Francesca Michielin: la sua canzone “Nessun grado di separazione” l’ha portata al Festival dopo la pubblicazione di “di20”, un disco che mette in luce un’artista giovanissima eppure consapevole, in grado di mettere per iscritto suggestioni, idee, messaggi chiari e definiti. In seguito alla decisione degli Stadio di non partecipare all’Eurovisio Song Contest, la giovane artista parteciperà alla prossima edizione dell’Eurovision Song Contest: «Mi sento portatrice di un messaggio, mi sentivo in uno stato di grande condivisione con il pubblico, mi sono stimata come cantautrice, a vent’anni si è all’inizio di tutto, non sei neanche ancora nato; il Festival è un’esperienza di grande crescita e il mio sogno sarebbe quello di andare all’Eurovision Contest».

Giovanni Caccamo -Deborah Iurato

Giovanni Caccamo -Deborah Iurato

A chiudere il podio sono Giovanni Caccamo e Deborah Iurato, un duetto particolare che, attraverso le parole di Giuliano Sangiorgi in “Via da qui”, rielabora l’importanza della parola scusa: «Fare musica non è un lavoro ma una vocazione. L’Italia ha un suo suono, una sua tradizione, la sua identità, il suo cantautorato e il Festival è ancora il posto giusto per dare il giusto risalto a tutto questo», ha dichiarato Caccamo.

Tra gli altri riconoscimenti ricordiamo il Premio della critica “Mia Martini” sezione campioni assegnato a Patty Pravo con “Cieli immensi”, il Premio Sergio Bardotti per il miglior testo va, invece, ad “Amen”.

Grande delusione per l’attesa ospitata di Cristina D’Avena, indiscussa regina delle sigle dei cartoni animati che hanno accompagnato la crescita delle ultime generazioni di italiani. Il suo intervento è stato un breve medley di brevi strofe di alcune delle più famose sigle del suo repertorio. Il dubbio è che Conti non abbia voluto puntare su di lei al 100%. Diverso il discorso relativo al momento dedicato a Renato Zero: l’artista torna sul palco del Festival cantando Favola Mia, Più su Amico, Nei giardini che nessuno sa, Cercami, Il cielo, I migliori anni, Triangolo, Mi vendo, presenta in anteprima il nuovo singolo tratto dal nuovo album di inediti in uscita il prossimo 8 aprile, intitolato “Gli anni miei raccontano” e si ritaglia il tempo per toccare una serie di tematiche di rilevanza socio-culturale cercando di veicolare chiari messaggi mirati alla sollecitazione della riflessione individuale: «La musica non è una velleità, è un impegno anche sociale, culturale, vorrei che questa dottrina venga insegnata nelle scuole, tra i bambini».

Elio e Le Storie Tese

Elio e Le Storie Tese

Passiamo alle menzioni di merito: la canzone e le performances di Elio e Le Storie Tese dimostrano che si può ancora pensare di fare buona musica senza  doversi necessariamente prendersi troppo sul serio. La loro genialità risiede nella continua ricerca sperimentale e nella voglia di mettersi in gioco anche dopo 30 anni di storia. Plauso anche al coraggio con cui Patty Pravo ha scelto di festeggiare i propri 50 anni di carriera partecipando alla gara come una qualsiasi concorrente. Particolarmente meritevole il brano di Rocco Hunt “Wake Up Wagliò”: un’istantanea della nostra società  fotografata con lucida intelligenza attorniata da un groove sornione. Concludiamo questa panoramica di approfondimento con le parole scelte da Carlo Conti per introdurre il Festival di Sanremo che verrà: «Spero di allargare sempre più questa forbice, quest’anno c’erano colori che lo scorso anno non c’erano. Mi auguro di portare  a Sanremo sempre buona musica e belle canzoni che piacciano a molti». Con questo auspicio rinnoviamo l’appuntamento al prossimo anno con la promessa che continueremo sempre e solo a concentrarci sulla musica, intesa come inesauribile fonte di emozione.

Raffaella Sbrescia

Classifica finale 66 mo Festival di Sanremo

1 Stadio

2 Francesca Michielin

3 Caccamo/Iurato

4 Enrico Ruggeri

5 Lorenzo Fragola

6 Patty Pravo

7 Clementino

8 Noemi

9 Rocco Hunt

10 Arisa

11 Annalisa

12 Elio e le Storie Tese

13 Valerio Scanu

14 Alessio Bernabei

15 Dolcenera

16 Irene Fornaciari

 

 

 

 

 

“L’Ala tornante”, ancora una poesia di Roversi tra gli inediti degli Stadio

Roberto Roversi

Roberto Roversi

“L’Ala tornante” è una piccola cascata di sogni e parole che l’indimenticabile poeta e scrittore Roberto Roversi, collaboratore di Lucio Dalla e autore di tanti testi degli Stadio, teneva chiusa in una cartelletta intitolata “Canzoni per gli Stadio”, così come raccontato da Antonio Bagnoli, editore Pendragon. Musicato da Gaetano Curreri e Saverio Grandi, il brano rientra all’interno di un progetto composto da 11 canzoni, una per ogni ruolo di una squadra di calcio e non è escluso, dunque, che in futuro possa esserci un seguito musicale per questi scritti realizzati da un uomo che, nell’arco della sua vita, ha saputo leggere il cuore della gente e diventare un punto di riferimento per poeti, scrittori, artisti e cantautori. Lui che, seppur scomparso nel 2012, attraverso le sue parole, potrà ancora dare voce al nostro oggi e al nostro domani.

Stadio

Stadio

“L’Ala tornante” è, intanto, stata scelta come sigla di “Caterpillar”, il programma in onda su Radio 2 Rai) per il periodo dei mondiali di calcio 2014. Le parole della canzone veleggiano leggere come i ricordi d’infanzia e i sacrifici fatti per i primi campionati di calcio da dilettanti. Quante domeniche e quante date da segnare, quante emozioni, quante vittorie e altrettante sconfitte. Diatribe, dibattiti e sfide sul campo. Che sia un terzino, un portiere o un attaccante, un calciatore è un piccolo “eroe” da incoraggiare a fare del suo meglio in nome di un sogno: “bene, bravo, bis”. Gli Stadio presenteranno il brano durante la prossima edizione del Premio Ischia e continueranno, intanto a tenere i concerti organizzati in occasione dell’ “Immagini del nostro amore Tour 2014″, conseguente all’omonima raccolta discografica, pubblicata lo scorso 19 novembre.

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