Muse allo Stadio San Siro di Milano: il live report del concerto

La notte dei Muse allo Stadio San Siro di Milano inizia con il riscaldamento rock dei Royal Blood. Un’ora di set ispirato all’hard rock inglese anni ’70 che mette subito in chiaro le premesse: stasera si fa sul serio.

Alle 21.23 ecco i protagonisti dello show comparire sul palco: i Muse ci proiettano subito in uno spazio temporale ambientato nelle atmosfere del loro ultimo album Will of the people in cui la resilienza dei ribelli diventa emblema di tutto il concept del concerto. La triade britannica composta Matt Bellamy, Chris Wolstenholme  Dominic Howard aggiunge il polistrumentista Dan Lancaster alle tastiere per un live tiratissimo con pochi interventi extra e costellato di luci piazzate su tutti gli elementi strategici: dagli strumenti, alle maschere indossate, agli outfit, a quelle piazzate sotto e sopra il pavimento, molto più simile a una graticola su cui bruciare nel fulgore della notte.

Muse ph Henry Ruggeri

Muse ph Henry Ruggeri

La scaletta inizia con la title track “Will Of The People“ mentre l’acronimo del titolo prende letteralmente fuoco a tempo di riff sulle teste dei Muse. A seguire il ritmo rimane sostenuto con  “Hysteria” prima e con “Psycho” poi. La ormai nota cura per i dettagli è un marchio di fabbrica in casa Muse eppure l’audio a San Siro non è davvero all’altezza delle aspettative.

Un’altra evidenza palese è la risposta del pubblico rispetto all’esecuzione dei brani tratti dall’ultimo album di fronte ai grandi classici: la sequenza di “Compliance”, “Thought Contagion” e “Verona” scorre via senza particolari guizzi. La chiosa dei coriandoli rianima il parterre che esplode sulle note di  “Resistance”, tanto per ribadire quale sia la “Volontà del popolo”. Bisogna però sottolineare che le canzoni dei dischi precedenti sono state inglobate in un concept show organico che segue una trama ben precisa. Il  rock distopico e antisistema  dei Muse viene declinato in uno show spettacolare, ricco di effetti speciali, con scenografie molto impattanti e a tratti perturbanti. I riff di chitarre elettriche e i cori di protesta rappresentano la metafora con cui incarnare il rancore dei rivoluzionari che animano i video e le canzoni dei Muse. In “You Make Me Feel Like It’s Halloween” prende vita mentre la maschera del personaggio animato alle sue spalle dei Muse. I volti di Jason Voorhees, Freddy Krueger, Ghostface, della bambola assassina Chucky, di Saw L’Enigmista e di altri serial killer dell’immaginario cinematografico si alternano colpendo allo stomaco.

Muse ph Henry Ruggeri

Muse ph Henry Ruggeri

A seguire “Madness” e poi la spettacolarità massima con “Time Is Running Out” e la potente “Plug In Baby”. Molto ricca anche l’esecuzione di “Won’t Stand Down” e  “Supermassive Black Hole”. A chiudere il concerto c’è “Knights Of Cydonia” con l’irrinunciabile tema de L’uomo con l’armonica di Ennio Morricone a fare da intro. Le due ore di rock serrato dei Muse si concludono così: 27 canzoni (sette dall’ultimo disco) con il busto di un Satana rivoluzionario a sovrastare il palco. Il messaggio è come sempre passibile di plurima interpretazione. La certezza è che il rock dei Muse è vivo e splende in mezzo a noi.

Raffaella Sbrescia

Depeche Mode live a Milano: fascino e coerenza a confronto

Dave Gahan - Global Spirit tour- Stadio San Siro - Milano ph Francesco Prandoni

Dave Gahan – Global Spirit tour- Stadio San Siro – Milano ph Francesco Prandoni

Carisma sì ma soprattutto coerenza. I Depeche Mode si sono esibiti allo Stadio San Siro di Milano con un concerto pensato per incarnare lo spirito che irradia la trama del loro ultimo album di inediti “Spirit”. Uno show non facile, un avvio in sordina, un’acustica imperfetta e una scenografia minimalista al limite dello scarn hanno reso lo show godibile a tratti ma non hanno inficiato il fascino di Dave Gahan, performer d’eccellenza, e lo charme dei suoi soci Martin Gore e Andy Fletcher. Coraggiosa, a tratti lacunosa, la scaletta messa a punto per questo tour europeo dai Depeche Mode. Bello l’avvio sulle note di “Revolution” dei Beatles che hanno fatto da intro al travolgente remix di “Cover Me”. La traccia di apertura è stata “Going Backwards”: un biglietto da visita preciso e dettagliato, un modo per dettare le coordinate di una serata glamour sì ma con una certa sobrietà da rispettare. A seguire “So Much Love”, ad innescare un tuffo nel passato è stata “Barrel Of A Gun”. Buona la versione di “A Pain That I”m Used To”, meno incisiva “Corrupt”. L’atmosfera si è riscaldata sulle note di “World In My Eyes” per poi incendiarsi grazie alla carica di “Cover Me”, uno dei brani più riusciti e più apprezzati dell’album “Spirit”. Vibrante il doppio contributo di Martin Gore con “A Question Of Lust” e “Home”.  Ancora un attimo di incertezza su “Poison Heart”, subito spazzato via dall’antologica “Where’s The Revolution?”. Energica la versione rivisitata di “Wrong” coadiuvata da una potente “Everything Counts”. Il concerto ha preso definitivamente il decollo con il gran ritorno live di “Stripped”, una new verson di “Enjoy The Silence” e “Never Let Me Down Again”. L’ultima parte delo show si è aperta con la romantica “Somebody” cantata da Gore, seguita dalla roboante “Walking In My Shoes”. Particolarmente azzeccata la scelta di eseguire la significativa “Heroes”, il brano che ha segnato in modo indelebile gli esordi della band e che rimarca a doppio filo il legame di Dave Gahan con lo leggendario David Bowie. Chiusura pirotecnica con “I feel you” e l’immancabile “Personal Jesus”. Nel cuore rimangono, invece, due certezze: il fascino carnale dei concerti indoor non sarà mai soppiantato dagli stadi mentre la prestanza di Dave Gahan offuscherà per sempre tutto il resto.

Raffaella Sbrescia

I Depeche Mode torneranno in Italia il prossimo 9 dicembre al PalaAlpitour di Torino, il 13 dicembre alla Unipol Arena di Casalecchio di Reno (Bologna) e il 27 gennaio al Mediolanum Forum di Assago, Milano.

SCALETTA:
Going backwards
So much love
Barrel of a gun
A pain that I’m used to
Corrupt
In your room
World in my eyes
Cover me
Home
A question of lust
Poison heart
Where’s the revolution
Wrong
Everything counts
Stripped
Enjoy the silence
Never let me down again

BIS
Somebody
Walking in my shoes
Heroes
I feel you
Personal Jesus

Modà live a San Siro: 90 mila anime sotto lo stesso pezzo di cielo per “Passione Maledetta Tour”

Modà live @ Stadio San Siro

Modà live @ Stadio San Siro

Due notti a San Siro per i Modà che, tra il 18 e il 19 giugno 2016, hanno riunito 90 mila spettatori sotto lo stesso pezzo di cielo.  Un ritorno in grande stile per la band capitanata da Kekko Silvestre che, alle 21 in punto, ha dato il via ad uno show imponente eppure impregnato di emotività. Pur non essendo la loro prima volta allo Stadio, i Modà sono apparsi veramente emozionati e sinceramente colpiti dall’intenso affetto dimostrato dal loro pubblico, sempre molto presente in tutte le fasi del concerto. Con una scaletta principalmente incentrata sulle canzoni contenute nei loro ultimi 3 album, la band ha messo in evidenza i propri punti di forza: su tutto le travolgenti chitarre,  l’incalzante ritmica della batteria e la voce di Kekko, che ha dimostrato di avere una notevole tenuta scenica ed un’impattante estensione vocale.

Modà live @ Stadio San Siro insieme ai Pooh

Modà live @ Stadio San Siro insieme ai Pooh

 Fortemente scenica la scenografia e la passerella circolare, posta in mezzo al prato, che ha consentito ai Modà di avvicinarsi a più riprese ai propri fan. Tra i brani migliori del secondo live segnaliamo “Sono già solo,  “La notte, E non c’è mai una fine, la rabbiosa interpretazione di “Dimmelo e l’intimismo autobiografico di “Francesco. Tenera la dedica di “Come un pittore” da parte di Kekkko al caro amico e collega Pau dei Jarabe de Palo. «Le nostre canzoni hanno sempre parlato di sogni e di speranze. Dedichiamo la serata alle persone come noi, le persone normali, non smettete di sognare. Al massimo ridimensionateli i sogni ma non li abbandonate mai», dice Kekko al suo pubblico e, in effetti, se di sogni parliamo, casca perfetto l’accostamento dell’argomento in questione alla presenza sul palco dei Pooh al gran completo.  “Noi due nel mondo e nell’anima”, “Pensiero” e “Tanta Voglia di lei” sono i brani scelti per sancire un significativo connubio, impreziosito dagli intensi interventi vocali di Kekko. «Abbiamo voglia di lasciare lo spirito di una band che continua a fare musica a un altro gruppo che abbia voglia di portarlo avanti», confessano i Pooh, lasciando, di fatto, il testimone, nelle mani dei Modà.

Modà live @ Stadio San Siro

Modà live @ Stadio San Siro

Subito dopo l’ospitata arriva un medley acustico, in cui Kekko ha proposto una decina di canzoni cullate dal suono di un’unica chitarra. Il concerto si è concluso con “Viva i romantici”, “Stella cadente” ed una pioggia di coriandoli. «Siamo cinque coglioni qualunque resi importanti da un pubblico bellissimo, il più bello di tutti», ringrazia Kekko, visibilmente colpito dall’affetto incondizionato che il pubblico riserva, meritatamente, a lui e ai suoi compagni di viaggio senza sentire il peso dello scorrere degli anni.

 Raffaella Sbrescia

Setlist

Ti passerà
Passione maledetta
Tappeto di fragole
Sono già solo
Doveva andar così
Urlo e non mi senti
La sua bellezza
California
È solo colpa mia
Come un pittore
Forse non lo sai
Francesco
Anche stasera
E non c’è mai una fine
Salvami
Se si potesse non morire
Gioia
Dimmelo
Noi due nel mondo e nell’anima (con i Pooh)
Pensiero (con i Pooh)
Tanta Voglia di lei (con i Pooh)

Cuore e vento
Che tu ci sia sempre
Arriverà
Medley acustico: Nuvole di rock, Mani inutili, Bellissimo, Non è mai abbastanza, Come l’acqua dentro il mare, Dove è sempre sole, A laura, Mia
La notte
Viva i romantici
Stella cadente

Pooh live a San Siro per “Reunion – L’ultima notte insieme”: l’epilogo trionfale di una band vincente

Pooh - Reunion - Stadio San Siro -Milano ph Francesco Prandoni

Pooh – Reunion – Stadio San Siro -Milano ph Francesco Prandoni

Roby, Dodi, Red, Stefano e Riccardo, ovvero i Pooh, chiamano a raccolta il pubblico allo Stadio San Siro di Milano per i primi due appuntamenti di “Reunion – L’ultima notte insieme”; l’ultima avventura live prima di mettere definitivamente la parola fine alla loro lunghissima storia fatta di palchi, sorrisi, sudore e infinite emozioni. La produzione dello show, targata F&P, è davvero imponente: il palco copre oltre i 600 metri quadrati e, come sempre, da 50 anni a questa parte, i Pooh hanno scelto di portare sul palco tutte le innovazioni tecniche possibili insieme ad effetti speciali come gli effetti pyro, scritte calandrate a mano e pedane rotanti a 180°. Più di 50mila persone hanno affollato lo Stadio, pronte a lasciarsi cullare da canzoni e melodie senza tempo. Scegliendo ben 50 canzoni da un repertorio di diverse centinaia di brani, i Pooh scandiscono le tappe di un cammino che, se per qualcuno, equivale a ripercorrere le tappe salienti della propria vita, per qualcun altro rappresenta la preziosa occasione di conoscere i tasselli della nostra storia musicale e socio-culturale.

Un tuffo in quegli anni ’70 che tanto hanno significato per l’Italia e per il Mondo. Canzoni che spesso non potevano nemmeno essere passate in radio e che, invece, parlano di vita vissuta e di temi assolutamente di primo piano. Un grande ruolo, in questo senso, fu svolto dal grande Valerio Negrini, prontamente omaggiato dai Pooh e dal pubblico con una emozionante standing ovation: «A lui dobbiamo tutto. Valerio è riuscito a raccontare cose con un linguaggio nuovo ma semplice e diretto, mettendo insieme il pop, la canzone popolare, e storie importanti, non facili per l’epoca. I nostri brani parlavano di prostituzione, omosessualità, temi scottanti.», hanno sottolineato i Pooh, durante l’incontro con la stampa avvenuto poche ore prima del concerto a San Siro. Il live, ripreso da 15 telecamere, con la regia di Roberto Cenci, per uno speciale che sarà contenuto in un Dvd (in uscita il 16 settembre insieme al disco Reunion, disponibile in diverse versioni) e che andrà in onda su Canale 5, non ha voluto solo offrire al pubblico il meglio di una produzione artistica sconfinata bensì lasciare una testimonianza tangibile del grande affiatamento e della invidiabile grinta con cui i Pooh hanno letteralmente incendiato il palco.

Pooh - Reunion - Stadio San Siro -Milano ph Francesco Prandoni

Pooh – Reunion – Stadio San Siro -Milano ph Francesco Prandoni

Altro che effetti speciali, le cose che davvero lasciano senza fiato gli spettatori sono gli sguardi complici, la tenuta del palco, la professionalità, la passione e la scintilla che tiene amalgamati questi cinque uomini e musicisti. Uomini fatti di una pasta diversa, che hanno scelto di consacrare la propria vita personale alla musica senza riserva alcuna. Uomini che, dopo 50 anni trascorsi sui palchi del mondo, riescono ancora ad emozionarsi come ragazzini. Uno degli aspetti più importanti di questo nuovo progetto, è il rinnovamento di alcuni arrangiamenti ed i cambi strutturali apportati con l’arrivo di Riccardo Fogli: «Ciascun pezzo scelto per il live ci riporta a un periodo particolare, in cui vivevamo magari in alte città, con altre persone. Abbiamo cercato di fare uno spaccato della nostra storia personale e di quella del paese. Negli anni abbiamo avuto tanti modi diversi di fare musica ed in questo concerto li riproporremo tutti. Ci sarà una grande rivisitazione dei nostri brani e con l’arrivo di Riccardo, abbiamo dato un impostazione sonora diversa alla band. Con Riccardo è cambiato proprio l’approccio alle canzoni. La sua chitarra e il suo intervento umano hanno dato una caratteristica peculiare a questo live». Particolarmente emozionato il diretto interessato: «Ho passato sette anni meravigliosi coi Pooh. Suonando Piccola Katy anche in Russia e in America.  Mi sono messo a studiare tutto il repertorio della band, ho i calli alle dita! (ride ndr). Ancora non mi sembra vero di essere qui con loro, dopo tutti questi anni. Ora tengo duro, ogni tanto mando giù il magone ma devo ancora imparare a gestire la fortissima emozione».

Pooh - Reunion - Stadio San Siro -Milano ph Francesco Prandoni

Pooh – Reunion – Stadio San Siro -Milano ph Francesco Prandoni

In effetti, la ritrovata alchimia, insieme alle rinnovate vesti rock dei brani si sentono tutte con assoli di chitarra e di batteria a fare da padroni sul palco. A questo proposito è doveroso evidenziare la grande verve con cui Stefano D’Orazio ha affrontato questa importante prova: «Avevo già appeso le bacchette e la batteria al chiodo e invece rieccomi qui. Pensavo fosse davvero finita ma oggi sento di dover ringraziare i miei compagni che hanno tanto insistito per coinvolgermi. Abbiamo fatto le prove ieri sera con lo stadio completamente vuoto, immaginarlo pieno mi ha fatto venire la pelle d’oca. Ho dovuto rifarmi il fiato per riuscire a cantare e suonare come una volta ma alla fine ce l’ho fatta».

Senza cedere un secondo alla stanchezza, i magnifici cinque solcano decenni come impavidi cavalieri tra scenografie di grande impatto. Tra i brani più cantati: “Dammi solo un minuto”, “Piccola Katy”, “Amici per sempre”, Pierre”.  Molto intenso il brano strumentale “Viva” anche se l’apoteosi del concerto è arrivata con il sopraggiungere di “Parsifal”, pietra miliare della storia musicale dei Pooh che, ancora oggi, risplende di folgorante luce propria. Rovente l’ultima parte dello show con alcune delle più grandi hits della band: si va da “Uomini soli” a “Dimmi di sì”, “Noi due nel mondo e nell’anima”, “Tanta voglia di lei” a “Chi fermerà la musica” e alla potentissima “Pensiero”.

La sorpresa finale è un inedito “Ancora una canzone, un singolo che, proprio come un sigillo, testimonia la potenza di un legame che non conosce ostacoli. «Vorremmo che la nostra musica potesse continuare a vivere al di là di noi», si augurano i Pooh, e così sarà; inevitabilmente. Il tour estivo toccherà anche gli stadi di Roma e Messina, poi sarà la volta dell’Arena di Verona fino ad arrivare nei palazzetti di tutta Italia per poi confluire nell’ultimo atto, previsto per il 31 dicembre 2016.

Raffaella Sbrescia

Laura Pausini, la nuova eroina del futurismo romantico. Il report dello show allo Stadio San Siro

Laura Pausini live @ Stadio San Siro ph Naphtalina

Laura Pausini live @ Stadio San Siro ph Naphtalina

In un mondo futurista, perennemente in corsa e proteso a combattere l’incedere del tempo, Laura Pausini sceglie di radunare i suoi “soldati dell’amore” e di avvolgerli in un confortevole, caloroso e stupefacente abbraccio. L’occasione per farlo è il primo leg del Simili Tour, il nuovissimo show, targato F&P Group, che ha riportato l’artista emiliana allo stadio San Siro per un doppio appuntamento live, che precede le date che la porteranno in America per il Similares Us & Latin America Tour, e in autunno in Europa dal 7 ottobre a Madrid per il Simili European Tour, per un totale di 40 concerti. In qualità di donna-artista, donna professionista, compagna e madre, Laura riesce ad avere una visione totale e completa di quello che può essere uno show in grado di soddisfare il pubblico più esigente. Attenta ad ogni minimo dettaglio, la Pausini sceglie di disegnare un palco che possa abbracciare il pubblico sia visivamente che letteralmente: la struttura centrale si sviluppa su due livelli, le due braccia sono lunghe passerelle che permettono a Laura di raggiungere, con la sua band, i lati più esterni delle venue rendendone la visione assolutamente confortevole a tutti.

Laura Pausini live @ Stadio San Siro ph Naphtalina

Laura Pausini live @ Stadio San Siro ph Naphtalina

Sebbene si tratti di uno show veramente imponente, con effetti visivi di grande impatto, proposti sui video ad altissima definizione e sul pavimento del palco, per un totale di 875 mq di schermi, quello che Laura Pausini ha elaborato è un racconto che ripercorre ogni attimo di un cammino personale ed artistico in costante ascesa. Sensibile ai tragici fatti di cronaca che sviliscono la nostra stessa identità di cittadini liberi, Laura dedica questo concerto alla violenza sulle donne e lo fa marcando con forza, tenacia, grinta e volontà ogni tratto della propria personalità. Si concede al pubblico, balla, sorride, si commuove e canta con tutta la potenza possibile incollando a sé centinaia di migliaia di occhi, di cuori, di mani, di anime pronte a lasciarsi prendere per mano in nome di un progetto comune: vivere al massimo.

Attraverso 45 brani scelti per ripercorrere 23 anni di carriera, Laura, accompagnata da Paolo Carta e Nicola Oliva alle chitarre, al pianoforte Fabio Coppini; alle percussioni Ernesto Lopez; alla batteria Carlos Hercules; alle tastiere Andrea Rongioletti; al basso Roberto Gallinelli e da sei ottime voci ai cori come quelle di Gianluigi Fazio, Monica Hill, Roberta Granà, Ariane Diakitè, David Blank e Claudia D’Ulisse, con una sezione di archi composta da: Giuseppe Tortora, Adriana Ester Gallo, Mario Gentili, Marcello Iaconetti, ha ampiamente soddisfatto le aspettative del pubblico pausiniano senza, tuttavia, trascurare i neofiti del suo repertorio.

Laura Pausini live @ Stadio San Siro ph Naphtalina

Laura Pausini live @ Stadio San Siro ph Naphtalina

 Il concerto non può che iniziare con Simili, title track dell’album multiplatino uscito lo scorso 6 novembre in 60 paesi per Atlantic Warner Music. Laura appare a sorpresa circondata dalla band e dai 30 performer con i quali l’artista danza in alcuni quadri dello show, le cui coreografie sono curate da Jonathan Redavid.

Il secondo brano in scaletta è Resta in ascolto (title track dell’album Grammy 2006) proposto al pubblico in una grandiosa versione rock, che prepara il pubblico a Innamorata, scritto per lei da Lorenzo Jovanotti, dove si uniscono a lei 10 ballerini, per mandare in delirio tutto lo stadio. Non ho mai smesso, Il nostro amore quotidiano, Se non te, Nella porta accanto, Bellissimo così e Ascolta il tuo cuore, Invece no racchiudono la prima importante carrellata di brani scelti per costruire la geografia di un cammino stellare.

Laura Pausini live @ Stadio San Siro ph Naphtalina

Laura Pausini live @ Stadio San Siro ph Naphtalina

Sono una decina i medley che Laura Pausini offre al pubblico per cercare di non lasciare nulla nell’angolo: «Le canzoni che canto mi piacciono ancora tutte, dalla prima all’ultima – spiega Laura al pubblico – A volte però penso che alcuni destinatari possono tranquillamente andare a quel paese – continua divertita- ecco perché preferisco cambiarli». Tra i momenti più intensi segnaliamo

Sono solo nuvole, il brano che Giuliano Sangiorgi ha scritto per Laura, che sceglie di cantare sospesa in aria su un’altalena, in un quadro scenico ispirato a “Decalcomania” di René Magritte. Bellissima anche Tra te il mare arricchita da “un’esplosione di blu” come coreografia. Speciale è Celeste,  il brano che Laura canta per la prima volta al pianoforte, e che precede un momento di forte commozione su E’ a lei che devo l’amore, che Biagio Antonacci ha scritto per festeggiare la nascita della piccola Paola, che Laura canta, emozionatissima, al fianco del suo compagno di vita Paolo Carta.

Laura Pausini live @ Stadio San Siro ph Naphtalina

Laura Pausini live @ Stadio San Siro ph Naphtalina

Impossibile restare inermi di fronte ai brani che hanno segnato gli esordi di Laura, da Incancellabile a Strani amori fino all’immancabile La solitudine. Il mastodontico show si conclude con una sferzata di energia sulle note di Limpido, Surrender e Io c’ero, in un medley dance incorniciato da 14 geyser su tutta la lunghezza del palco. Il bilancio è quindi assolutamente positivo, il repertorio di Laura Pausini ha scandito tante vite e, ad oggi, dimostra di attecchire a presa rapida nei cuori di milioni di persone sparse in tutto il mondo.

Brava Laura, che il tuo esempio possa essere fonte di ispirazione per tutte noi.

 Raffaella Sbrescia

SET LIST

01. SIMILI (Simili – 2015)

02. RESTA IN ASCOLTO (Resta in ascolto – 2004)

03. INNAMORATA (Simili – 2015)

04. MEDLEY

NON HO MAI SMESSO (Inedito – 2011)

IL NOSTRO AMORE QUOTIDIANO (Simili – 2015)

SE NON TE (20 The greatest Hits – 2013)

05. MEDLEY

NELLA PORTA ACCANTO (Simili – 2015)

BELLISSIMO COSI (Primavera in anticipo – 2008)

ASCOLTA IL TUO CUORE (Le cose che vivi – 1996)

06. INVECE NO (Primavera in anticipo – 2008)

07. MEDLEY

LA GEOGRAFIA DEL MIO CAMMINO (Primavera in anticipo – 2008)

CHIEDILO AL CIELO (Simili – 2015)

UNA STORIA CHE VALE (The best of Laura Pausini, E ritorno da te – 2001)

08. SONO SOLO NUVOLE (Simili – 2015)

09. COME SE NON FOSSE STATO MAI AMORE (Resta in ascolto – 2004)

10. MEDLEY

IT’S NOT GOODBYE (From the inside – 2002)

200 NOTE (Simili – 2015)

SE AMI SAI (Le cose che vivi – 1996)

11. PRIMAVERA IN ANTICIPO (Primavera in anticipo – 2008)

12. HO CREDUTO A ME (Simili – 2015)

13. TRA TE E IL MARE (Tra te e il mare – 2000)

14. MEDLEY

IL TUO NOME IN MAIUSCOLO (Resta in ascolto – 2004)

NEL MODO PIU SINCERO CHE C’E’ (Primavera in anticipo – 2008)

CASOMAI (Laura Live World Tour – 2009)

UN FATTO OVVIO (Primavera in anticipo – 2008)

COLPEVOLE (Simili – 2015)

LA PROSPETTIVA DI ME (Resta in ascolto – 2004)

EMERGENZA D’AMORE (La mia risposta – 1998)

15. MEDLEY

CELESTE (Inedito – 2011)

E’ A LEI CHE DEVO L’AMORE (Simili – 2015)

16. MEDLEY

CON LA MUSICA ALLA RADIO (Laura Live World Tour  - 2009)

BENVENUTO (Inedito – 2011)

IO CANTO (Io canto – 2006)

PER LA MUSICA (Simili – 2015)

17. VIVIMI (Resta in ascolto – 2004)

18. E RITORNO DA TE (The best of Laura Pausini – E ritorno da te – 2001)

19. MEDLEY

INCANCELLABILE (Le cose che vivi – 1996)

LE COSE CHE VIVI (Le cose che vivi – 1996)

IL MONDO CHE VORREI (Le cose che vivi – 1996)

STRANI AMORI (Laura – 1994)

LA SOLITUDINE (Laura Pausini – 1993)

20. MEDLEY

LIMPIDO (20 The Greatest Hits – 2013)

SURRENDER (From the inside – 2002)

IO C’ERO (Simili – 2015)

BIS

21. LATO DESTRO DEL CUORE (Simili – 2015)

 

I Modà presentano i concerti allo Stadio San Siro. Grande attesa per il connubio generazionale con i Pooh

Modà @ Stadio San Siro

Modà @ Stadio San Siro

Sabato 18 giugno (data già sold out) e domenica 19 giugno 2016 i Modà torneranno sul palco dello Stadio Giuseppe Meazza a San Siro, dopo il tutto esaurito di luglio 2014 immortalato nel CD/DVD “Modà 2004-20014: L’originale”. Domenica 19 ci sarà l’incontro tra due generazioni di band, che hanno scritto la storia della musica italiana: i Modà e i Pooh, che saliranno sul palco come ospiti speciali della serata. Sabato 25 giugno la band si esibirà, poi, all’Arena Sant’Elia di Cagliari con ospiti i Tazenda.

“Passione Maledetta” (Ultrasuoni/Artist First), l’album dei Modà pubblicato a fine 2015, ha raggiunto il terzo disco di platino con oltre 150mila copie vendute, e proprio Passione Maledetta, in rotazione dal 15 aprile, sarà il terzo singolo estratto dall’album.La band di Cassina De’ Pecchi, capitanata da Kekko Silvestre, ha al suo attivo oltre 70 concerti tra il 2011 e il 2014 davanti a più di mezzo milione di spettatori e più di un milione e mezzo di copie vendute.

Abbiamo incontrato la band in occasione della conferenza stampa tenutasi questa mattina nella Sala Executive dello Stadio San Siro.

Con quale spirito presentate queste due date così importanti?

Oggi festeggiamo il triplo platino e, dato che la cosa più difficile é sempre confermarsi, questo risultato ci riempie di orgoglio. Ripartire da dove abbiamo lasciato nel 2014 con un raddoppio é qualcosa di straordinario che abbiamo ottenuto con un grande lavoro e un grande impegno.

Come vi sentite al pensiero che i Pooh saranno sul palco con voi?

 Avere i Pooh con noi sarà la vera ciliegina sulla torta, un pò come per un giocatore del Napoli giocare con Maradona. I Pooh sono la band piū longeva in assoluto e stiamo preparando qualcosa di veramente speciale con loro. Visto che non ci sarà il tempo di provare, posso dirvi che arriveranno con cinque microfoni, la parte musicale gliela prepariamo noi, sará una sorpresa per loro e un divertimento per noi; li avremmo voluti con noi entrambe le sere ma il 18 giugno saranno impegnati in un concerto a Messina.

I Pooh vengono a passarvi il testimone?

In passato è capitato spesso che ci definissero i nuovi Pooh in senso dispregiativo. Ci ritenevano vecchiotti e con arrangiamenti datati, la verità è che nessuno ha mai capito che io in realtà ci godevo. I Pooh sono cinque uomini straordinari, perché sono riusciti a far fronte al calo fisiologico delle idee e della creatività e perché hanno dimostrato di essere avanti già 40 anni fa. Oltre alle canzoni ci devono essere degli uomini e dei professionisti e quello che voglio portarmi dietro dei Pooh è proprio questo. Per il passaggio del testimone ci vuole carriera, ci vuole lavoro, ci vogliono altri 35 anni di carriera. Colgo questa opportunità al volo e mi impegnerò al massimo.

Il concerto in Sardegna invece vedrà come ospiti i Tazenda…

Sì, stavolta voglio fare qualcosa di particolare. Visto che li conosco abbastanza bene vorrei cimentarmi con il loro repertorio in sardo.

Modà - Press Conference

Modà – Press Conference

Come sarà il palco con cui vi presenterete al pubblico?

Quest’ anno abbiamo un palco fantastico. Visto che sono un tipo all’antica in tutto, ho lasciato fare a chi ne sa di più. Il risultato è un bel palco con tantissima tecnologia innovativa, abbiamo usato le risorse economiche disponibili puntando sulle nuove tecnologie che abbiamo preso dall’estero: led curtain animation, vertical tube, led in Full HD. La scena sarà tipicamente anglosassone, essenziale ma piena di sorprese, con contributi video di grande effetto. Avremo anche un pit in cui entreranno tra le 5000 e 7000 persone.

E la scaletta?

 La scaletta sarà ovviamente una sorpresa, intendiamo celebrare l’unione tra il passato e il presente dei Modá, punteremo sugli ultimi tre album con dei richiami al passato.

Come stanno andando le vendite dei biglietti?

Abbiamo superato gli 80000 biglietti venduti. Al momento stiamo lavorando per arrivare ai 50000 sulla seconda data, la prima invece è sold out.

Ci saranno altri ospiti?

No, stavolta volevamo mettere noi stessi al centro della scena anche se mi piacciono gli opening. Ecco, vorrei trovare qualcuno che suoni prima di noi.

Pubblicherete un dvd?

Entrambe le serate saranno registrate ma non sappiamo ancora se ne verrà fuori un dvd. Intanto ci dicono che sono già arrivate delle richieste per trasmettere lo show in tv.

 Raffaella Sbrescia

Lorenzo Jovanotti: da Peter Pan a Supereroe con tre sold out allo stadio San Siro

Jovanotti @ Stadio San Siro ph Maikid Michele Lugaresi

Jovanotti @ Stadio San Siro ph Maikid Michele Lugaresi

“Grazie per avermi fatto giocare al gioco del rock’n’roll, mi sono sentito un supereroe anche se noi tutti abbiamo un superpotere: l’amore che, mosso dal desiderio, è il superpotere più forte”. Così Lorenzo Cherubini Jovanotti saluta, commosso, il pubblico dello stadio San Siro di Milano in occasione dell’ultima delle tre date meneghine, tutte sold-out. Il Peter Pan della musica italiana porta a casa non solo un record ma una soddisfazione che va oltre le aspettative. Merito, forse, di uno show veramente strabordante da ogni punto di vista. Lorenzo è vita, gioia, speranza, emozione, energia, ispirazione e nel suo live ciascuno di questi elementi trova una precisa collocazione rimpinguando vuoti e mancanze di cuori afflitti da un mondo troppo pieno di brutture. Richiamato dal futuro grazie a una sfiziosa clip a metà tra “Guerre stellari” e “Ritorno al futuro”, Jova utilizza la sua passerella –fulmine come strumento per instaurare un intimo processo di connessione con il pubblico.

Jovanotti @ Stadio San Siro ph Maikid Michele Lugaresi

Jovanotti @ Stadio San Siro ph Maikid Michele Lugaresi

Carico ed instancabile, proprio come un supereroe, Lorenzo catalizza l’attenzione su di sé ballando, correndo da un lato all’altro del palco, saltando, rotolandosi o, più semplicemente, toccando le corde del cuore con i successi che hanno scandito la sua carriera e la nostra vita. Capace di cambiare registro, linguaggio, mise e messaggio, Lorenzo è un artista trasversale. La sua musica, che sia quella recente proveniente dall’ultimo “Lorenzo 2015 CC” o quella più lontana nel tempo di “Lorenzo 1994”, racchiude la nostra essenza umana, senza trascurare eccessi e contraddizioni.

Jovanotti @ Stadio San Siro ph Maikid Michele Lugaresi

Jovanotti @ Stadio San Siro ph Maikid Michele Lugaresi

Le canzoni in scaletta scorrono via una dopo l’altra, come se ci trovasse sulle montagne russe. Impossibile restare fermi, specie sulle note di “Il più grande spettacolo dopo il Big Bang”, l’ultimo brano ritmato prima di una seconda parte dedicata a brani più lenti, pronti a lacerare le fibre dei cuori più sensibili: una versione reggae di “Bella” introduce “Stella cometa” perfettamente arrangiata per entrare in fusione con “Ora”. Particolarmente toccante l’interpretazione di “Fango”, soprattutto grazie alla bellissima clip sul mega schermo tratta dal film Lousiana di Roberto Minervini.

Jovanotti @ Stadio San Siro ph Maikid Michele Lugaresi

Jovanotti @ Stadio San Siro ph Maikid Michele Lugaresi

L’energia del pubblico si fa incontenibile con “L’ombelico del mondo” “L’estate addosso”, “La notte dei desideri”. Lacrime, luci, laser e battiti colorano di emozione lo stadio per  una splendida versione minimal de “Le tasche piene di sassi”. Jova è un “Ragazzo fortunato” perché ha trasformato il suo sogno in realtà e, forse, per proprietà transitiva, anche noi potremmo considerarci fortunati se riusciamo ancora a credere che la musica possa regalarci gioia e ispirazione. Lorenzo si è dato una possibilità e quel che ne è conseguito lo conosciamo. Ora, a luci spente, tocca a noi fare la nostra parte e lottare fino alla fine per realizzare i nostri sogni.

Raffaella Sbrescia