Luca lo stesso, il nuovo singolo di Luca Carboni fotografa con ironia le contraddizioni del nostro tempo

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La penna di Luca Carboni torna ed emozionarci con “Luca lo stesso”.  Il singolo, pubblicato a sorpresa per Sony Music Italy, anticipa l’uscita del nuovo album di inediti, prevista per il prossimo ottobre e arriva a distanza di due anni dal successo di pubblico e di critica ottenuto del precedente disco “Fisico & Politico”. Le nuove note proposte dal cantautore bolognese, che ha scritto il brano insieme a Dario Faini e Tommaso Paradiso, incrociano la musica d’autore con l’elettronica confluendo in un sound fresco ed in linea con i trend internazionali. All’interno del testo Luca racconta il quotidiano vivere con ironia e lucidità utilizzando parole semplici ed efficaci, direttamente ispirate alle reali contraddizioni che animano una società spesso  ipocrita e doppiogiochista : “C’è chi ama la sua terra e i suoi confini / ed è così patriottico che sogna una patria senza vicini”, canta Luca, mettendo in primo piano una tematica che ci tocca particolarmente da vicino come quella dell’immigrazione. Il concetto che attraversa l’intera struttura del brano è, tuttavia, quello dell’amore interpretato secondo diverse prospettive: “Se i figli possono nascere lo stesso anche da due che si odiano / dimmi allora cosa serve l’amore”, scrive Luca, addentrandosi con delicatezza nelle tortuose dinamiche di nuclei familiari sempre più frammentati. “C’è chi ama gli animali, la natura ed è tanto sensibile/e sogna un mondo senza gli umani”, ancora un controsenso che testimonia con efferata veridicità una comune ideologia di pensiero. Nonostante la massiccia presenza di temi a sfondo sociale, il brano concede ampio spazio anche all’amore romantico, quello che non conosce limiti e pregiudizi: “L’amore, lo sai questa parola che effetto che mi fa/ detta piano o forte/detta ad un’altra  velocità/può anche uccidere/può darmi anche la felicità/ detta con un altro suono oppure con un’altra età”, canta Luca, che, proprio attraverso il titolo della canzone, sottolinea di aver mantenuto intatta la propria identità di cantautore sensibile, attento e profondo.  “Sottovoce o gridata digitata sul web/buttata dentro un respiro/respirato per te con un altro accentro dentro il silenzio/una domenica sera da te/detta coi piedi scalzi o sopra i tacchi più alti/tatuata sul petto che sfiora l’orecchio/sotto un cielo di stelle facciamo l’amore tenendoci stretti io e te/due ragazzi che si amano e chissà se siamo ancora così stupidi”; con quest’ultimo interrogativo a tratti sognante, a tratti malinconico, Luca Carboni scolpisce l’istantanea di un’ immagine onirica che vorrebbe trasformarsi in una rassicurante certezza.

Raffaella Sbrescia