Umbria Jazz: giorno quattro. Il trionfo delle signore con Ladies e Dee Dee Bridgewater

Umbria Jazz 2017 - Dee Dee Bridgewater

Umbria Jazz 2017 – Dee Dee Bridgewater

Umbria Jazz quarto giorno. Giornata relativamente poco “impegnativa”, quella di ieri a Perugia, a causa della cancellazione del concerto previsto per la mezzanotte al teatro Morlacchi che avrebbe visto la partecipazione della Lydian Sound Orchestra in “Sempre Monk”, omaggio reso a Thelonious Monk, nel centenario della nascita.

Giornata comunque importante, perché ha visto il “trionfo” del jazz in rosa.

Due eventi a succedersi sul palco dell’Arena Santa Giuliana, di altissimo livello: Ladies e Dee Dee Bridgewater in “Memphis”.

Il Jazz, ad eccezione delle “voci”, è sempre stato considerato un territorio “maschile”. Di donne al sax, al contrabbasso, al clarinetto o alla tromba, al trombone se ne sono viste poche nel corso della storia del jazz. Diverso il discorso per le pianiste, ma il pianoforte è uno strumento che fa corpo e storia a sè.

Umbria Jazz 2017 - Ladies

Umbria Jazz 2017 – Ladies

Ladies , con la sua manifesta volontà di interpretare al femminile un territorio “maschio” per definizione, presenta una formazione di talentuose “soliste”, internazionali e “cosmopolite” che, con un vigore che nulla ha da invidiare ai colleghi uomini, ma una grazia ed un’eleganza tanto “fisica”, quanto musicale che molti colleghi uomini potrebbero loro invidiare, offrono nell’arco di un’oretta e mezza un repertorio di classici originalmente e laboriosamente arrangiati e reinterpretati, attirando l’attenzione del pubblico della Santa Giuliana e strappando non pochi applausi a “scena aperta”. Un progetto impegnativo, anche perché le “Signore in Jazz” non indulgono in superficialità, sono molto “serie” e tecnicamente preparatissime, e rappresentano sicuramente una gradita sorpresa che speriamo sia precorritrice di altre iniziative del genere. Un sax tra le mani di una donna vestita in rosso, ha già suonato, ancor prima che ci si soffi dentro.
Una menzione meritata quindi per le componenti del gruppo:
Renée Rosnes al pianoforte, Nariko Ueda al contrabbasso, Allison Miller alla batteria, Ingrid Jensen alla tromba, Anat Cohen al clarinetto, Melissa Aldana al sax, e la meravigliosa voce di Cécile McLarin Salvant.

A seguire, ed attesissima, Dee dee Bridgewaters e la sua band, rigorosamente nera, rigorosamente “classica”, che sembra uscita da un documentario anni ’40, con tanto di coriste formose, pianista eccentrico, coreografia da grande blues.

Dee Dee Bridgewaters si esibì all’Umbria Jazz alla prima edizione, quella del 1973. E da allora è spesso tornata a calcarne le scene, sempre accolta con una familiarità ed un calore che si riservano a chi viene considerato “di casa”.

Umbria Jazz 2017 - Dee Dee Bridgewater

Umbria Jazz 2017 – Dee Dee Bridgewater

La quasi settantenne voce graffiante ed elegante del jazz, erede di Billy Holiday, di cui si rende magistrale interprete, vincitrice di Sanremo, insieme ai Pooh, ambasciatrice della FAO, dedica la sua esibizione alla musica di Memphis, e, senza risparmiarsi, coinvolge un’arena, appena reduce da un ascolto quasi ipnotico, in un vortice di energia, battiti di mani, lunghi discorsi perfettamente comprensibili anche da chi, come me, di inglese mastica poco, duetti entusiasmanti, blues & soul come se non ci fosse un domani. E, difatti, supera abbondantemente gli orari cui l’Arena è abituata, protraendo fino a ben oltre la mezzanotte il suo spettacolo, con un pubblico adorante raccolto sotto il palco a farle festa. Che forse di strumentiste il jazz nel corso della storia ne ha viste poche, ma le voci restano un ambito privilegiatamente femminile.

Un concerto di quelli che si ricordano.

R.G.

Photogallery

Umbria Jazz 2017 - Dee Dee Bridgewater

Umbria Jazz 2017 – Dee Dee Bridgewater

Umbria Jazz 2017 - Ladies

Umbria Jazz 2017 – Ladies

Umbria Jazz 2017 - Ladies

Umbria Jazz 2017 – Ladies

Umbria Jazz 2017 - Ladies

Umbria Jazz 2017 – Ladies

Umbria Jazz 2017 - Ladies

Umbria Jazz 2017 – Ladies

 

 

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival: intrecci di icone e corde

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Incontrarsi all’apice delle proprie carriere e decidere di incrociare i rispettivi cammini stellari. Questo è ciò che è accaduto tra Pat Metheny, chitarrista di culto vincitore di 20 Grammy Awards e Ron Carter, virtuoso del contrabbasso con più di duemila incisioni all’attivo. Incontratisi lo scorso anno al festival jazz di Detroit, i due hanno intrapreso una mini tourneè che li vede insieme sul palco in una formazione minimale ma ricchissima da ogni punto di vista. Il 79enne Ron Carter, membro del quintetto di Miles Davis tra il 1964 e il 1968 ed il chitarrista che ha venduto più di 20 milioni di dischi, affiancato nel tempo da grandi artisti, da Jaco Pastorius, Charlie Haden a Ornette Coleman, sono due vere e proprie icone del jazz moderno e il loro duo “tutto corde” in versione cameristica all’Umbria Jazz Festival è stato dolce e appassionante, perfetto e ipnotico, semplice e perturbante, caldo e prezioso.

Le foto sono a cura di Roberta Gioberti (inviata a Perugia)

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

 

 

 

 

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Kamasi Washington live all’Umbria Jazz Festival: The Epic night

Kamasi Washington -Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Kamasi Washington -Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Questa volta l’Umbria Jazz Festival si propone come precursore dei tempi ospitando un nome destinato a rimanere negli anni della musica mondiale. Stiamo parlando di Kamasi Washington: sassofonista trentaquattrenne, losangelino, che ha studiato presso l’Accademia della Musica della Hamilton High School di Los Angeles, specializzandosi in etnomusicologia. Amico e collaboratore di Lauryn Hill e chiamato a dar man forte nelle ultime produzioni di FlyLo e di Kendrick Lamar, Kamasi è già entrato nel giro che conta. Dopo aver pubblicato la scorsa estate il mastodontico “The Epic”, il visionario talento d’oltreoceano ha ammaliato il pubblico di Perugia puntando dritto alle più bizzarre angolazioni musicali mediante un approccio tutt’altro che classicheggiante.

Le foto sono a cura di Roberta Gioberti ( inviata a Perugia)

Kamasi Washington -Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Kamasi Washington -Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Kamasi Washington -Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Kamasi Washington -Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Kamasi Washington -Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Kamasi Washington -Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Kamasi Washington -Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Kamasi Washington -Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

 

Buddy Guy e Ruthie Foster: l’irresistibile fascino del Blues all’Umbria Jazz Festival

Buddy Guy - Umbria jazz Festival ph Roberta Gioberti

Continua la magia dell’Umbria Jazz Festival. La grande notte del blues è stata veramente travolgente. Sul palco dell’affollatissima Arena Santa Giuliana, Ruthie Foster, vocalista e songwriter texana, candidata per il sesto anno consecutivo ai Blues Awards. Baluardo degli artisti con radici afroamericane, con la sua commistione di blues, gospel, folk, Ruthie ha fatto da apripista al leggendario nonché ottuagenario Buddy Guy.

Buddy Guy - Umbria jazz Festival ph Roberta Gioberti

Buddy Guy – Umbria jazz Festival ph Roberta Gioberti

Artista, icona della “musica del diavolo” e punto di riferimento per le più grandi star della musica mondiale. Reduce dalla vittoria del Grammy Award per il miglior disco di blues del 2015, intitolato “Born to play guitar” Buddy Guy, ha infiammato l’Arena Santa Giuliana senza che nessuno dei presenti potesse pensare per un attimo alla sua veneranda età. Il suo merito principale è stato quello di aver coniugato la tradizione blues di Chicago con l’energia del rock & roll ma è la sua dedizione alla affermazione del blues come patrimonio musicale a scaturire ancora oggi emozioni irrefrenabili.

 Le foto sono a cura di Roberta Gioberti (inviata a Perugia)

Ruthie Foster -Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Ruthie Foster -Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

 

 

 

 

Il pop di Mika trionfa all’Umbria Jazz Festival con buona pace dei puristi

Mika - Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Mika – Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Musica è leggerezza, è sorriso, è linfa, è irrefrenabile voglia di vivere. La musica è l’ingrediente chiave dell’Umbria Jazz Festival senza alcuna distinzione di generi. La doverosa premessa giunge in seguito al fatto che, sebbene l’ospite pop di questa edizione, Mika, all’anagrafe Michael Holbrook Penniman Jr, abbia fatto storcere il naso a parecchi puristi,  ha anche venduto seimila biglietti riempiendo l’arena Santa Giuliana fino all’inverosimile dimostrando, quindi, un seguito veramente notevole. Arrivata a Perugia sabato sera, intorno alle 20.30, la popstar si è lasciata subito travolgere dalla magica atmosfera circostante e dalle felici vibrazioni che solo la musica riesce a trasmettere.

Mika - Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Mika – Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Solo pochi giorni fa, la Rai ha annunciato un programma tv in cui l’artista proporrà un succulento “one man show”, per cui, forte di questa nuova popolarità mainstream Mika era sicuramente uno dei personaggi più attesi di questa estate perugina. Il suo coloratissimo show rappresenta la materializzazione della sua anima multisfaccettata: romantica, allegra, intensa e struggente al contempo. Ritmo, fantasia, estro, carisma ed empatia sono gli assi nella manica di quest’uomo dallo sguardo simile a quello di un fanciullino, proprio quello che dovremmo imparare a conservare tutti per affrontare la vita in maniera più leggera.

Le foto sono a cura di Roberta Gioberti (inviata a Perugia)

Mika - Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Mika – Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Mika - Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Mika – Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Setlist

Big Girl

Talk About You

Good Wife

Grace Kelly

Rain

Good Guys

Step with Me

Relax

Staring at the Sun

Hurts

Underwater

Lollipop

Beautiful Disaster

Happy Ending

Promiseland

Stardust

We Are Golden

Last Party

Love Today

Mika - Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Mika – Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Mika - Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Mika – Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Mika - Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Mika – Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Mika - Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Mika – Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Mika - Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Mika – Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Mika - Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Mika – Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti