Nesli presenta il nuovo album “Vengo in pace”. Intervista

Nesli

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Torna Nesli con il un nuovo album, Vengo in pace in uscita per Polydor / Universal Music, che chiude idealmente la trilogia iniziata nel 2015 con Andrà tutto bene. Un percorso musicale alla ricerca di una serenità e di un equilibrio interiore passando attraverso il peggio di sé. Per dare vita a questo unico discorso musicale Nesli, affiancato dal suo produttore, Brando, ha lavorato senza sosta in cinque diversi studi di registrazione dando ad ogni canzone il giusto habitat. Anche per questo è stato naturale il ritorno ad un cantato fatto di quelle ritmiche serrate che lo hanno sempre contraddistinto, dove sono le parole a piegare la musica e adattarla al concetto e non il contrario.

 Ecco cosa ci racconta l’artista:
“Questo è il mio decimo disco in studio, un fatto per niente scontato per chi fa il mio lavoro, oltre ad avere la giusta credibilità per farlo, trovare una struttura che creda in quello che dici e che fai, trovare gente che produca le tue idee. Sono felice perché il concept e il titolo del disco rispecchiano chi sono io adesso in questo momento. In genere passa diverso tempo tra quando scrivi delle canzoni e quando poi le pubblichi. In questo caso, invece, l’album è un’istantanea perfetta. Vengo in pace in tempi di guerra e ho ritrovato uno spirito selvaggio. Molti miei colleghi vivono benissimo la pressione, io invece la rifuggo. Difendo me stesso e quello in cui credo. Mi sono lasciato andare alle canzoni, senza una logica precisa. Nel disco non do mai un giudizio, faccio il cantautore, il mio lavoro sono le parole. Per questa ragione, la guerra che intendo io si riferisce alla violenza verbale, la possibilità di ferire, di creare nuove turbe, di creare nuove patologie. Vengo da una scuola che mi ha forgiato e che mi allontana dal cantautorato politico. Ho la fortuna di venire da un passato appena analogico ma sono approdato ad una liquidità totale. Pur non essendo un anziano della musica, sono in un limbo. Tra i miei fans ci sono i giovanissimi ma anche i miei coetanei, la risposta la trovo durante i concerti, è alle persone che vengono ad ascoltarmi dal vivo che mi rivolgo con le mie canzoni.
La canzone a cui sono più legato in questo disco è “Ma che ne so”. La risposta leggera di uno che viene in pace, il brano rappresenta il mio mondo musicale, la sonorità che viene dietro a quello che dico. I tre brani “Immagini”, “Maldito” e “Le cose belle” nascono invece dalla medesima esigenza di raccontare un disagio. Mi piace poter essere motivo di riflessioni e allo stesso tempo raccontare in maniera infastidita certe situazioni che vedo e osservo da vicino.
Nesli

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Gli ultimi 4 anni della mia vita sono stati importati per la mia carriera: ho vissuto un cambio di rotta artistica, mi sono messo in gioco, credevo e credo in tutto questo questo. Mi piace rischiare e l’ho fatto sempre spinto da una enorme passione che ancora ho nel fare musica e nel divulgare un messaggio. Ho distrutto, creato, mettendoci sempre la faccia in maniera pubblica. Ho fatto due Festival di Sanremo in tre anni, ci sono andato da cantautore e anche lì ci sono andato rischiando anche se non ero del tutto pronto. Volevo che la gente potesse vedere tutto questo grande entusiasmo che ho, ho cercato di trasmettere chi sono. Io sono l’antipop come individuo, ci metto un po’ a entrare nei discorsi, sembro oscuro e spigoloso ma non lo sono.
Anche in questo album ho scelto di metterci il tutto per tutto, abbiamo lavorato in diversi studi di registrazione ma il disco non è una montagna russa, anzi è molto lineare. Abbiamo veicolato bene la voce, sono riuscito a trovare una quadra giusta e a seguire il flusso delle canzoni. Andrò in tour praticamente in contemporanea con l’uscita di questo nuovo lavoro, mi piace questa idea di promuovere il disco live di cui canterò ben 9 pezzi su 11. Sarà interessante vedere la reazione della gente di fronte a canzoni che non conoscono. Da maggio invece partirà direttamente il tour estivo nelle piazze, un’esperienza tosta che però mi piace molto.
Non c’è una ragione particolare per cui mi senta in pace, c’è stato un momento in ci ero così inqueito che un giorno, all’improvviso, mi sono svegliato e mi sentivo bene. E’ stato come aprire gli occhi e accorgersi di tante cose. Non scindo il mio essere cantautore dal mio essere umano. Sono qui e vi tendo la mano”.
Raffaella Sbrescia

Instore tour:

21/03 – ROMA – Instore al Largo Venue in occasione del concerto

22/03 – NAPOLI – Mondadori Via Luca Giordano h. 18:00

24/03 – MILANO – Mondadori Duomo h. 17:30 –

25/03 – TORINO – Feltrinelli Stazione h. 18:00

27/03 – PADOVA – Mondadori Piazza dell’insurrezione

28/03 – FIRENZE – Instore all’Auditorium Flog in occasione del concerto

30/03 – STEZZANO (BG) – CC Le Due Torri h. 17:00