Solomun al Fabrique di Milano: tutto pronto per il fuoriclasse della consolle

solomun
Nuove visioni, nuovi sguardi, nuove prospettive al Fabrique di Milano con il progetto Vision. Dopo Peggy Gou, la venue milanese, accoglie la Milano Fashion Week con il fuoriclasse della consolle Mladen Solomun che, da oltre un lustro, rappresenta un riferimento assoluto per il suo sound. Le sue selezioni musicali sono un must a Ibiza ma anche in tutti i Festival che contano come Coachella, Exit e Time Warp.  In scaletta naturalmente anche le tracce del suo ultimo album “Nobody Is Not Loved”, uscito lo scorso anno e al quale hanno collaborato tra gli altri Jamie Foxx,  Zoot Woman, Planningtorock, ÄTNA, Annie Clark (ovvero St. Vincent) e Tom Smith degli Editors.
A settembre la programmazione di Amnesia Milano continuerà con Black Child, Frank Storm, Davide Seggio (sabato 10), Leon e Blacksun (sabato 17), Nina Kraviz, Richey V e Simone Zino (sabato 24). Altro appuntamento a settembre a cura di Amnesia Milano, martedì 23 settembre Sven Väth al Just Cavalli.

Jova Beach Party 2022: il report dell’ultima tappa all’aeroporto di Bresso

Si tirano le somme per Lorenzo Cherubini Jovanotti e il suo Jova Beach Party. Dopo aver girato in lungo e in largo solcando i mari della penisola italiana, il veliero del poliedrico artista conquista anche l’aeroporto di Milano Bresso con una grande festa finale degna di questo nome.

Sul palco dalle 14.30 del pomeriggio, Jovanotti non si è fermato praticamente mai. Amici, famiglia, ospiti e super ospiti si sono alternati nel backstage e onstage diventando parte integrante dello show. Tommaso Paradiso, Elisa, Gianni Morandi, Raf nel main show, Rkomi e Tananai in orario aperitivo. Tre-quattro generazioni tra i 55 mila spettatori accorsi per trascorrere un’ultima serata estiva all’insegna della spensieratezza.

Jovanotti PH. MICHELE LUGARESI MAIKID

Jovanotti PH. MICHELE LUGARESI MAIKID

Molto è stato scritto durante questi mesi in merito al Jova Beach Party, con un sentiment positivo del 95%, e con un engagement complessivo di 11mld di impression, l’avventura targata Trident è riuscita a vincere anche contro le critiche ambientaliste, grazie al coinvolgimento attivo del WWF: “Siamo qua perché crediamo che la transizione ecologica si faccia con le persone, spiega Gaetano Benedetto, presidente del Centro studi WWF Italia, e questa è una straordinaria occasione per fare arrivare, grazie a Lorenzo, il messaggio della sostenibilità a quante più persone possibili. La presenza del WWF è faticosa perché abbiamo preteso tanto dalla produzione in termini di lavoro preparatorio e di screening ambientale nel raggio di 3 km dai luoghi dei concerti, e un monitoraggio preventivo delle aree coinvolte”.

Con queste importanti premesse, ci si può distendere e concentrarsi sullo show. Alle 20.00 in punto, nelle sue piratesche e variopinte vesti, Jovanotti trasforma la pista di atterraggio in una discoteca a cielo aperto: è una tribù che balla. “Lo senti?” urla Jova dal palco, mescolando insieme gioia, emozione, stupore, incredulità. Fa strano stare in mezzo a migliaia di persone senza mascherina, sentirne gli umori e guardarne le più disparate espressioni facciali. Sembra quasi come riappropriarsi della propria umanità in tutte le sue sfaccettature e se da un lato è evento liberatorio, dall’altro ci si scopre ancora insicuri e diffidenti verso il prossimo. Ci si perde in un continuo protrarsi e contraersi, esattamente come in un viaggio in mare aperto in una tempesta emotiva ricca e conturbante.
Si susseguono in batteria: “I love you baby”, “Sensibile all’estate”, “W la libertà”, Tutto l’amore che ho”: il Jova interagisce a piè sospinto con il pubblico e non esita a toccare argomenti decisamente sentiti dal comune pensiero: “La libertà non sai mai cos’è fino a quando non viene messa in discussione. Quando ce ne si accorge? Quando manca”.
Sul palco si alternano storie di amicizia e stima reciproca. Con Tommaso Paradiso si canta “Non avere paura” e “Felicità puttana”: due figli del pop che non hanno paura di ritornelli leggeri per celebrare appieno la vita, l’estate, l’amore. Insieme a Elisa ci si diverte con “Palla al centro” e ci si incanta sul classico “Luce”.
On stage ovviamente la presenza fissa e ormai amico inseparabile di Jovanotti, parliamo di Gianni Morandi che, con una giacca super sbrilluccicante ha cantato “Apri tutte le porte”, “Fatti portare dalla mamma”, “C’era un ragazzo” e “Gli angeli fanno la ola” insieme a decine di coppie di ballerini a fare da coreografia.

Jovanotti PH. MICHELE LUGARESI MAIKID

Jovanotti PH. MICHELE LUGARESI MAIKID

“Coraggio, questo posto è selvaggio”, incita Jovanotti, diventando un tutt’uno con la sua consolle in veste di super Dj. A seguire “Il Boom”, “Una nuova era”, “La notte dei desideri”: “Vi auguro di essere voi il desiderio di qualcuno”, dice convinto l’artista.
Simpatico il mash up di “Serenata rap” con “Sei la più bella del mondo” insieme a Raf. “Battito di ciglia”, “Baciami ancora” dedicata ad Accorsi nel parterre vip, la cover di “Sapore di sale”, “Le tasche piene di sassi” cantata senza fronzoli e con occhi emozionati  in primo piano, “Tensione evolutiva” e “Penso positivo” per riprenderci la parola “positivo” e ballarla e cantarla tutti insieme senza paura.

Jovanotti PH. MICHELE LUGARESI MAIKID

Jovanotti PH. MICHELE LUGARESI MAIKID

Scenografia ricca, fuochi, tamburi, tutti in fila sul palco i Timbares di Milano accompagnano e arricchiscono una scatenatissima “L’ombelico del mondo”. “Raggio di sole” rapisce tutti, “Gli immortali”, “Il più grande spettacolo dopo il big bang”, Ti porto via con me”, “Ragazzo fortunato” per poi concludere con “A te”: Jovanotti spara le pietre miliari della sua storia artistica una dopo l’altra ma finisce sempre con il focalizzarsi su quanto è a lui di più caro: la famiglia, gli amici, la band, la grande squadra che lo ha accompagnato in questa lunga e imponente avventura. Il suo trascinante entusiasmo finisce per incontrare e coinvolgere un po’ tutti lungo il cammino, d’altronde è così il Jova Beach Party è energia, aggregazione, contaminazione, allegria. Non ci sono schemi, semplicemente ci si immerge nell’essenza della musica e se ne si fa scorta a piene mani. Alla prossima!

Raffaella Sbrescia

Atmosferico tour: il report del concerto dei Subsonica al Castello Visconteo di Pavia

Metti una sera al Castello Visconteo di Pavia con i Subsonica tra antiche mura e scuderie, nuvole e terra fresca sotto i piedi. La terz’ultima tappa dell’Atmosferico tour è stato un appuntamento molto sentito per il territorio e il pubblico che ha ampiamente mostrato tutto l’entusiasmo di chi attendeva da diverso tempo questo live. La band, sui palchi d’Italia ormai da diversi mesi, affronta il palco con la consueta energia e senza alcun colpo ferire. Al centro della scaletta la celebrazione di Amorematico, l’album che, venti anni fa definiva l’identità artistica dei Subsonica. L’amore per la musica elettronica, il dancefloor, la drum’n bass e la capacità di esprimere tutto un mondo emotivo in testi ispirati e perfettamente aderenti anche alla dinamiche più oscure. Ad aprire le danze una lunga intro strumentale: Max Casacci alla chitarra, Boosta alle tastiere con il leggendario mollone, Ninja alla batteria e Vicio al basso mettono subito le cose in chiaro: il groove la farà da padrone.

sub ok

Samuel entra in scena sulle note di “Nuvole rapide”. A seguire la dolorosa “Albascura”. Il trittico “Gente tranquilla” , “Perfezione”, “L’errore” ci regala una serie di flashback spazio temporali che ci lasciano il retrogusto dolceamaro di un modo di essere e di concepire i rapporti e le situazioni decisamente diverso dall’epoca contemporanea. Forse è meglio non pensare troppo e lasciarsi andare e così accade sulle trascinanti vibes di “Colpo di pistola”. Con “Eva Eva”, la track che dà il titolo al tour con Atmosferico, i Subsonica celebrano il concetto di diversità in modo sensuale e irresistibile ed è questo il mood che caratterizzerà tutta la seconda parte della scaletta. “Mammifero” cede il posto alla riuscita cover di “Satisfaction” di Benny Benassi, un breve accenno a “Bla bla” di Gigi D’Agostino, e l’omaggio a Claudio Coccoluto con “Il mio D.J”. Si riprendono le fila del discorso con “Nuova ossessione”, ci si ferma a prendere fiato con “Dentro i miei vuoti” per poi riprendere a molleggiare con “L’ultima risposta”, il riuscitissimo remake di “Up patriots to arms” di Battiato, l’evergreen da pogo selvaggio “Liberi tutti”.

Non c’è tempo per fermarsi, è tutto un susseguirsi di salti e di emozioni: “Diluvio”, lievi cenni di “Gold Dust” di DJ Fresh ma soprattutto la dinamica “Benzina Ogoshi”. Memoria, intelligenza e poesia si fondono in “Sole silenzioso” per non dimenticare i drammatici fatti di violenza del G8 di Genova del 2001. Il finale è potente e poderoso: l’inscalfibile “Tutti i miei sbagli” e la calda bellezza di “Strade” sanciscono la fine di uno show nostalgico ma naderente al need di noi tutti in questo specifico momento storico. Si configurano i presupposti per un lungo periodo di stacco e ripresa creativa per i Subsonica ma nessuno potrà mai dire che si siano risparmiati in questa summer live session all’insegna dell’energia.

Raffaella Sbrescia