Life for Gaza:A Napoli il concerto a favore della pace in Palestina e a sostegno dell’attività di Medici senza Frontiere e Palestinian Medical Relief.

La musica, la musica che ci appartiene, da che è tale è veicolo di messaggi di pace. E’ un linguaggio universale capace di unire culture e abbattere barriere e il suo ruolo nella promozione della fratellanza è fondamentale. In un mondo lacerato da conflitti e divisioni, le note assumono un potere dirompente capace di ispirare speranza e solidarietà. Fin da tempi antichi la musica è stata utilizzata come strumento per la nonviolenza e la resistenza pacifica: basti pensare ai canti devozionali indiani utilizzati per mobilitare le masse contro l’oppressione britannica, o a Nelson Mandela, quando cantava con i suoi compagni di cella “Nkosi Sikelel’ iAfrika” trasformando un canto religioso in un inno alla libertà.

Concerto Napoli per la Pace ph Roberto Gioberti

Concerto Napoli per la Pace ph Roberto Gioberti

Napoli, per tradizione, custodisce un’anima vibrante che si esprime attraverso la musica, e non meraviglia che, prima città in Italia, si sia resa protagonista domenica 25 febbraio di un evento che definire commovente è poco.
Più di cento nomi del mondo dello spettacolo, della politica, della letteratura, dell’arte si sono avvicendati sul palco di un Palapartenope gremito fino all’inverosimile per la campagna di raccolta fondi a favore di Gaza, e a sostegno dell’attività di Medici senza Frontiere e Palestinian Medical Relief.
Uno spettacolo musicale, e non solo, della durata di sei ore, un evento solidale che ha tenuto inchiodate più di seimila persone tra note, parole e immagini.
Cento tra personaggi della politica, dello spettacolo, della letteratura, hanno portato il loro contributo: difficile raccontare di tutti, di quanto questo evento abbia coinvolto e abbracciato la causa della pace, e il dictat: “ Non è questo il mondo che vogliamo”, già espresso da Francesco Forni su Facebook alcuni giorni fa.
Quello che invece riteniamo importante sottolineare, è che la musica può molto: più delle parole, più della diplomazia, più della poesia o di qualsiasi forma di letteratura.

Concerto Napoli per la Pace ph Roberto Gioberti

Concerto Napoli per la Pace ph Roberto Gioberti

Napoli è una città che porta addosso ferite importanti: la città più bombardata d’Italia durante la seconda guerra mondiale, con una stima di circa 25.000 morti. Numeri che non si dimenticano.
E, come ha detto Fiorella Mannoia, ospite anche lei della serata, “un’iniziativa del genere poteva partire solo da qui”.
Nell’augurarci che altre città d’Italia prendano spunto dall’iniziativa e si uniscano intorno alla musica per denunciare quanto infame possa essere la guerra, e quanto assurdo il prezzo da pagare in termini di sofferenza umana, ci uniamo all’appello solidale, ricordando che la raccolta fondi è tutt’ora in corso, ed è possibile aderire al link: www.pergaza.it.

Concerto Napoli per la Pace ph Roberto Gioberti

Concerto Napoli per la Pace ph Roberto Gioberti

Ringraziamo tutti gli artisti che hanno dato gratuitamente il loro sostegno, e che andiamo ad elencare di seguito:
Frente Mughero – Alorem – Francesco Forni – Massimo Ferrante – Marzouk Mejiri – Pietro Santangelo Quartet – Carlo Faiello – Ars Nova – Helen Tesfazghi e Afroblue – Enzo Avitabile – Suonno d’Ajere – Lino Cannavacciuolo – E Zezi gruppo operaio – Elisabetta Serio – Enzo Gragnaniello – Ciccio Merolla – Dario Sansone – Fiorella Mannoia – Eugenio Bennato – Franco Ricciardi – 99 Posse – Nicola Caso – Anastasio – Jovine – Giovanni Block – La Maschera – Osanna – Maurizio Capone – Sandro Joyeux – Daniele Sepe e Capitan Capitone.
Gli interventi politici di: Sarah Hamzeh – Medici Senza Frontiere – Luisa Morgantini – Palestinian Medical Relief – Andrea Fabozzi – Mirella Gridas – Luigi de Magistris – Omar – Collettivo Kaos scuola G. Battista Vico
La partecipazione a mezzo letture, interventi e prose di: Gino Rivieccio – Valeria Parrella – Ascanio Celestini – Rosaria de Cicco – Laura Morante – Alessandro Bergonzoni – Patrizio Rispo.
Inoltre, il commovente filmato della premiazione al David di Donatello di un giovanissimo Libero de Rienzo, che già allora dedicò il premio alla Palestina e i provocatori interventi del visual artist Eduardo Castaldo.

Concerto Napoli per la Pace ph Roberto Gioberti

Concerto Napoli per la Pace ph Roberto Gioberti

Infine i sette fotografi che con i loro scatti hanno portato la testimonianza concreta di quanto accade oramai da decenni in Palestina: Isabella Balena – Massimo Berruti – Eduardo Castaldo – Francesco Cito – Simona Ghizzoni – Pietro Masturzo – Alessio Romenzi .
Per quanto riguarda le fotogallery abbiamo scelto di pubblicarne una al giorno, reiterando l’invito ad effettuare una donazione a favore delle organizzazioni mediche già citate: che almeno arrivino i farmaci fondamentali e non si debba più sentire che bambini vengono amputati senza anestesia: bambini vittime di guerre che certo non hanno contribuito a scatenare.
Non è questo il mondo che vogliamo.

Roberta Gioberti

Le pagelle della quarta serata del Festival di Sanremo: Geolier vince grazie al televoto.

La serata dei duetti e delle cover è tradizionalmente l’appuntamento più atteso della settimana festivaliera. Un vorticoso saliscendi di emozioni che, quest’anno ha superato ogni aspettative. Anzi, possiamo tranquillamente dire che il livello è stato uno dei più altri di sempre.

Sangiovanni con Aitana per “Mariposas”: la scelta di non portare una cover ma rifare se stesso non paga affatto, pertanto il ommento è un NC di non classificato.

Annalisa con La Rappresentante di Lista e il coro Artemia “Sweet dreams” degli Eurythmics: tanti vocalizzi di encomiabile purezza. Voto 6

Rose Villain con Gianna Nannini:  un medley (Scandalo/Meravigliosa creatura/ Sei nell’anima) un po’ troppo eterogeneo senza particolare alchimia e qualche stecca di troppo per Rose che, in prova era andata decisamente meglio. Voto 5

Gazzelle con Fulminacci: “Notte prima degli esami” di Venditti: un omaggio bello ed elegante al cantautorato romano. Voto 7

The Kolors con Umberto Tozzi medley “Ti amo/ Tu /Gloria”: una leggenda dei fulgidi anni ’80 per cantare tutti insieme a squarciagola. Questa non è Ibiza ma ci siamo vicini. Voto 9

Alfa con Roberto Vecchioni “ Sogna ragazzo sogna”: un maestro che si apre a cuore aperto alle nuove generazioni in un incontro unico e genuino. Molto intense anche le barre aggiunte da Alfa: Non so chi ha creato il mondo, ma so che era innamorato. Voto 8

Ben riuscito il numero con Lorella Cuccarini, co-conduttrice della serata che ha omaggiato i suoi esordi con una coreografia curata da Luca Tommassini: “L’emozione è sempre fortissima rispetto alla prima volta in cui sono salita sul palco con Pippo Baudo. Spero di aver un po’ più di esperienza per affrontarlo”, aveva commentato Lorella in conferenza stampa, aggiungendo: “Sono la quota nazional popolare di questo Festival. Questa è l’azienda che mi ha dato la possibilità di costruire il mio successo, di crescere. L’anno prossimo festeggio 40 anni carriera e al momento sto molto bene dove sto (Amici a Mediaset), ho ritrovato il piacere e il gusto di fare varietà e spettacolo. Da parte mia c’è ancora tanta energia da poter spendere e regalare al pubblico. In questo momento sto vivendo un periodo della mia carriera e della mia professione che mi dà tanta soddisfazione, non solo in video ma anche per quello che c’è dietro”.

Bnkr44 con il grande Pino D’Angiò “Ma quale idea”: barre inedite integrano senza troppo valore aggiunto l’originale. Voto 4

Irama con Riccardo Cocciante: “Quando finisce un amore”: Cocciante torna apposta dalla Corea per una dimostrazione live di come si fa a squarciare il cuore e una dedica da abbracciare in un momento storico difficile: “Vivere per amare, amare quasi da morire, morire dalla voglia di vivere, amare dare l’anima alla vita, morire dalla voglia di vivere con la voglia di vivere”.

Fiorella Mannoia con Francesco Gabbani per “Che sia benedetta” VS “Occidentali ’s karma” è un cerchio che si chiude all’insegna dell’amicizia tra due artisti doc. Voto 8

Santi Francesi con Skin Hallelujah” una compenetrazione di voci, di storie, identità per una versione terrena ed etera al contempo che incanta e ipnotizza il pubblico. Voto 10

Ricchi e poveri con Paola e Chiara medley “Sarà perché ti amo/Mamma Maria”: e che si può fare se non ballare e divertirsi? Voto 7,5

Ghali con Ratchopper Medley “Italiano Vero” di Cutugno e diverse hit dello stesso Ghali: bella la celebrazione della commistione culturale ma l’effetto non desta particolari guizzi. Voto 6

Clara con Ivana Spagna con coro voci bianche del Teatro Regio di Torino: proprio un bel duetto ben costruito e vibrante. Voto 6

Loredana Bertè con Venerus “Ragazzo mio”: il mordente non manca ma non arriva a fondo. Voto 5

Geolier con Guè Luchè e Gigi D’Alessio: che trio male assortito e lo dico da napoletana. Il flow del rap è un conto ma l’arte è un’altra cosa. Voto 3

Angelina Mango “La rondine” di Pino Mango con il quartetto d’archi dell’Orchestra di Roma: gli archi sono gli stessi dell’orchestra che incise il disco con il padre, l’arrangiamento è completamente a cura di Angelina Mango, l’interpretazione è intrisa di emozione ma anche di personalità ed estensione vocale. Voto 10 e lode.

Alessandra Amoroso con Boomdadash con un medley di roba vista e stravista. Voto 4

Dargen D’Amico con la Babelnova Orchestra omaggio a Ennio Morricone con autocit. “Dove si balla”: risultato veramente discontinuo e  non convincente. Voto 4.

Sempre centrato e focalizzato nel dire con veemenza e coraggio: Cessate il fuoco. Per questo concetto ovviamente non esiste un voto ma solo pieno e concorde sostegno.

Mahmood “Com’è profondo il mare” di Lucio Dalla con i tenores di Bitti: un riuscito omaggio alla cultura musicale più radicata: che sia quella sarda, che sia quella italiana. Voto 7

Mr Rain con i Gemelli Diversi e Le Farfalle olkmpiche “Mary” e una quota di Supereroi per un toccante quadro dedicato alla sensibilizzazione contro la violenza sulle donne. Voto 7

Negramaro con Malika Ayane “La canzone del sole” di Lucio Battisti: un gioiellino confezionato ad hoc per dare un nuovo senso a una pietra miliare della storia musicale italiana. Voto 7

Emma con Bresh medley dedicato a Tiziano Ferro: insieme i due non dispiacciono ma l’arrangiamento ricreato non lascia emergere emozioni. Voto

Il Volo con Stef Burns “Who wants to live forever”: in una sola parola si è trattato di capolavoro. Magistrali voto 10.

Diodato con Jack Savoretti “Amore che vieni, amore che vai” con intro di Filippo Timi: “ed è bello che dove finiscono le mie dita debba in qualche modo iniziare una chitarra”: un connubio artistico sublime e superbo. Il voto non può essere altro che 10.

La Sad con Donatella Rettore “Lamette”: l’esibizione si atteggerebbe ad essere un manifesto punk ma l’effetto è veramente kitsch e grottesco. Voto 4

Il Tre con Fabrizio Moro per un medley del cantautore romano: Moro è un fuoriclasse indiscutibile, la scelta di coinvolgerlo è stata molto astuta da parte de Il Tre. Voto 7

BigMama con Gaia La Niña e Sissi:  la voce dei diversi nelle mani di donna che spacca: una “Lady Marmalade” ricca di messaggi e suggestioni femministe. Voto 8

Maninni con Ermal Meta “Non mi avete fatto niente”: un bel duetto equilibrato e senza fronzoli. Voto 6

Fred De Palma con Eiffel 65 con un medley “Too much of Heaven/Viaggiare insieme/Blu”: vibes disco anni ’90 e free style senza particolare congruenza. Voto 5

Renga e Nek: Medley di loro stessi molto divertente, soprattutto per la parte di cabaret di cui si sono resi protagonisti. Voto 5

Dopo 27 anni tornano i Jalisse al Festival di Sanremo con “Fiumi di parole” per chiudere il cerchio.

Raffaella Sbrescia

Top 5

1) Geolier – Luchè – Gigi D’Alessio  Medley “Strade”

2) Angelina Mango – La rondine

3) Annalisa – La rappresentante di lista – Sweet Dreams

4) Ghali – Ratchopper Medley “Italiano vero”

5)  Alfa – Roberto Vecchioni “Sogna ragazzo sogna”

Il commento alla terza serata del Festival di Sanremo: la fresca brillantezza di Teresa Mannino irradia di luce le 15 esibizioni in gara.

Il Festival di Sanremo 2024 giunge alla terza serata. Il messaggio iniziale di Amadeus è: “Ci accettiamo in tutta la nostra leggerezza”. Via il grottesco, una botta di autoindulgenza indotta e siamo pronti per passare oltre. Al suo fianco l’attrice e comica Teresa Mannino che, sulla carta pareva volersi muovere un po’ a briglia sciolta ma in realtà il suo monologo è la cosa più brillante a cui abbiamo assistito finora.

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La diretta si è aperta con il Coro dell’Arena di Verona sulle note del “Va pensiero”. Tra gli ospiti annuciati, Eros Ramazzotti, sul palco per festeggiare i 40 anni del suo brano “Terra promessa” con un messaggio importante: “500 milioni di bambini non hanno una terra promessa. Basta guerra, basta sangue” . Questo il messaggio di Eros che, ricorda un aneddoto legato ai suoi esordi: “Avevamo prenotato fino al venerdì l’alloggio, abbiamo dormito in 10 in una stanza, da lì è iniziato tutto. Devo ringraziare tutti quelli che mi hanno dato appoggio, in particolare mio padre che mi ha dato la forza, la voglia, la spinta e  non mi ha mai chiuso le porte. Questo è un messaggio dedicato pure ai genitori di lasciare libero arbitrio ai figli che vogliono provarci”.

Superospite Russel Crowe, accompagnato dalla sua blues band The Gentleman Barbers: l’attore e cantante, oltre ad essersi esibito con il suo gruppo, ha annunciato il suo tour nella più prestigiose location d’Italia e ha raccontato di aver scoperto di recente le sue origini italiane. Sul palco anche Sabrina Ferilli, protagonista della fiction “Gloria” che andrà in onda su Rai 1 dal 19 febbraio. Protagonista di un monologo dedicato all’arte e all’umorismo è Edoardo Leo, in onda su Rai 8, dall’8 aprile con “Il clandestino”. Infine Gianni Morandi, grande amico di Amadeus è tornato a Sanremo per un abbraccio e  ha cantato “C’era un ragazzo”, “Apri tutte le porte” con un abbraccio virtuale al convalescente Lorenzo Jovanotti.
Poi, un momento di riflessione su un forte tema sociale: le morti sul lavoro. Paolo Jannacci e Stefano Massini protagonisti del palco con il loro dialogo in musica, inedito, intitolato “L’uomo nel lampo”. Molto gettonati gli  eventi collaterali: protagoniste del Suzuki Stage in piazza Colombo, Paola e Chiara. Mentre  sul palco galleggiante della nave Costa Smeralda si è esibito invece Bresh con la sua “Guasto d’amore”.

 La gara ha visto esibirsi sul palco gli altri quindici cantanti che non si erano ancora esibiti ieri. A votare la seconda metà delle canzoni in gara, ancora una volta la Giuria delle radio (182 radio effettivamente accreditate nello specifico)  e il pubblico da casa con il televoto.

 Ecco le valutazioni dei cantanti in ordine di uscita con i relativi presentatori:  

Il tre presentato da Loredana Bertè: la riprova che si può fare delle proprie fragilità un punto di forza. Carino il gesto di donare i fiori alla madre, a cui ha dato più di un grattacapo, come lui stesso ha raccontato.

Maninni presentato da Alfa: una grande occasione per esordire su un grande palco e dare il via a un percorso tutto da costruire.

Bnkr 44 presentati da Fred De Palma: incubi e vizi permeano un collage di momenti tristi cantanti in modo fuorviante.

Santi Francesi presentati da Clara portano lontano il loro hard pop con classe, eleganza e sostanza.

Mr. Rain presentato da Il Volo; quest’anno non ha mordente e si vede. Forse la sua partecipazione al Festival era troppo prematura rispetto a quanto ottenuto lo scorso anno.

Rose Villain presentata da Gazzelle: La debolezza del brano di Rose non scalfisce la sua padronanza scenica

Alessandra Amoroso presentata da Dargen D’Amico consolida l’evoluzione del suo stile con una performance studiata e intensa al punto giusto.

Ricchi e Poveri presentati da Big Mama: La loro energia è contagiosa, non rimane altro che lasciarsi travolgere in modo leggero e spensierato.

Angelina Mango presentata da Irama infiamma l’Ariston senza se e senza ma. La sua vittoria sembra già abbondamente ipotecata.

Diodato presentato da The Kolors: Freschezza, poesia e ottimismo romantico caratterizzano la sua performance elegante e raffinata.

Ghali presentato da Mahmood:  il suo brano porta un messaggio importante con stile: come si fa a normalizzare il bombardamento per tracciare confini con linee immaginarie?

Negramaro presentati da Emma: il cantaurato rock della band salentina è sempre garanzia di qualità. Molto bello il tappeto sonoro che veste il loro brano.

Fiorella Mannoia presentata da Annalisa : il manifesto femminile e femminista di Fiorella è molto calzante e lo interpreta orgogliosamente con brio e grazia.

Sangiovanni presentato da Renga e Nek: con questo brano avviluppato tra un mea culpa e qualche rimpianto di troppo, Sangiovanni rimugina senza andare oltre l’autoreferenzialità

La Sad presentati da Geolier: tutto sto circo che vorrebbe essere qualcosa di vagamente vicono al punk in verità racchiude un messaggio di senso compiuto: i rapporti si possono sempre recuperare.

 Raffaella Sbrescia

La cinquina dei primi 5 classificati della terza serata del Festival di Sanremo:

1) Angelina Mango – La noia

2) Ghali – Casa mia

3) Alessandra Amoroso – Fino a qui

4)  Il Tre – Fragili

5) Mr Rain – Due Altalene

Il commento alla seconda serata del Festival di Sanremo: tra piattume sparso e l’inutile l’ospitata di Travolta.

Ruggero il nonno di Viva RAI 2 inaugura la seconda serata del Festival di Sanremo; tanto per ribadire che questo non è un paese per giovani. Il primo a esibirsi è Fred De Palma che, pur consolidando la performance, resta avviluppato nel vortice di amarezza che caratterizza il suo brano.  I La Sad, elegantissimi  e irriconoscibili  presentano Renga e Nek che, nei loro completi mattone, raccontano l’amore maturo in un connubio ben assortito ma comunque dal sapore di bollito. Si festeggiano a dovere i 30 anni di E Poi con Giorgia sempre centrata ma un outfit che non la valorizza. Alfa giovane e volenteroso, migliora mentre Dargen D’Amico chiarisce di non voler essere politico ma di essere stato spinto dall’amore e dalle cose che abbiamo in comune.

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Molto toccante il ritorno di Giovanni Allevi sul palco: “All’improvviso mi è crollato tutto. Non suono davanti a un pubblico da quasi due anni. Durante uno dei miei ultimi concerti a Vienna, il dolore alla schiena era talmente forte che, durante l’applauso finale non riuscivo ad alzarmi dallo sgabello. Non sapevo ancora di essere malato, dopo la diagnosi, ho guardato il soffitto per un anno. Ho perso il lavoro, i capelli, le certezze ma non la speranza e la voglia di immaginare. Il dolore però mi ha portato anche degli inaspettati doni, quali? Intanto la presa di coscienza del fatto che i numeri non contano. Sembra paradossale ma è giusto sottolineare che ognuno di noi è unico, irripetibile e suo modo infinito. Un altro dono è la gratitudine nei confronti della bellezza del creato: non si contano le albe e i tramonti ammirati dalla stanza d’ospedale. Quando tutto crolla, conta solo l’essenziale. Il giudizio che riceviamo non conta più”. Emma, misurata ed entusiasta, porta la sua “Apnea” sul palco con grinta ma il brano è scialbo. Mahmood, stiloso, ci crede e manco poco e forse fa pure bene; “Tuta Gold” funziona. La regina del Fantasanremo si conferma BigMama che dedica la sua performance alla comunità queer e all’amore libero.

L’espressione del disagio è insita nello sketch con John Travolta, coinvolto nel ballo del Qua Qua insieme a Fiorello e Amadeus. Possibile che il budget dei contribuenti italiani possa essere investito senza criterio e senza una finalità che possa quantomeno andare un minimo oltre il desiderio di soddisfare i sogni del direttore artistico? Un momento inutilmente dispendioso senza infamia e senza lode, del tutto evitabile.

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Anche l’ospitata di Bob Sinclair si è rivelata una fuffosa parentesi di 3 minuti di base e nessuna performance significativa. Menomale che Giorgia riporta in alto lo standard della qualità e insegna a tutti cosa vuol dire saper cantare e incantare. Geolier è spavaldo e sicuro di sé, visto il grande hype di cui si fregia ma mi è ancora oscura la ragione che motiva questo successo . Loredana Bertè va a prendersi una standing ovation. Annalisa molto costruita, si vede che punta alla vittoria ma il risultato non è affatto scontato. Irama, un po’ più centrato e più padrone delle proprie emozioni, mette a fuoco la performance riequilibrandola a dovere. A chiudere Clara, introdotta dai Negramaro, molto emozionata porta a casa l’esibizione con eleganza. Per non farci mancare nulla, Leo Gassmann nei panni di Califano, come in una puntata di “Tale e quale show“ qualunque.

Raffaella Sbrescia

Ecco i primi 5 classificati:

1) Geolier I p’me, tu p’te

2) Irama Tu no

3) Annalisa Sinceramente

4) Loredana Bertè – Pazza

5) Mahmood – Tuta Gold

Tutto pronto per la seconda serata del Festival di Sanremo: co-condutttrice di oggi è Giorgia. Ecco l’ordine dei cantanti in gara, i relativi presentatori.

La conferenza stampa di apertura della seconda giornata del Festival di Sanremo mette in evidenza che gli ascolti sono stati superiori alle aspettative: 65,1% di share 10,6 milioni di telespettatori, di cui 320.000 legati allo small screen, +27% rispetto allo scorso anno.

Co-conduttrice di oggi è Giorgia: “E’ sempre un palco magico e ti mette addosso una certa responsabilità. La mia storia è iniziata su questo palco. Spesso l’ho ribadito ma c’è un rispetto profondo del tempo di cui rendo conto al pubblico. Sono curiosa di fare questa esperienza accanto ad Amadeus, che crea sempre un’atmosfera in cui si lavora bene. Ci si può concentrare con pace e tranquillità e questo aspetto per persone ansiose come me, è un aspetto fondamentale”.

sanremo2024

Durante la serata ci sarà il cast di “Mare Fuori”, un momento dedicato alle Olimpiadi di Milano-Cortina, l’atteso ritorno di Giovanni Allevi e il premio per i 60 anni di carriera a Gaetano Castelli. La serata terminerà intorno alle 1.40 circa.

Molto entusiasta dei risultati ottenuti ieri sera, il conduttore e direttore artistico Amadeus: “Ho il privilegio di riunire per una settimana il paese, un po’ tutti, aldilà delle origini, dei problemi contingenti e del ceto social amano godersi questa cosa alla stessa maniera, un po’ come succede per la  Nazionale durante i mondiali. Mi piace pensare che Sanremo possa essere considerata la nazionale della musica”.

Ecco l’ordine di uscita dei cantati in gara durante la seconda serata del Festival con i relativi presentatori:

1)Fred De Palma presentato da Ghali

2)Renga e Nek presentato da La Sad

3) Alfa presentato da Mr Rain

4) Dargen D’Amico presentato da Diodato

5) Il Volo presentato da Rose Villain

6) Gazzelle presentata da Bnkr44

7) Emma presentata da Santi Francesi

8) Mahmood presentato da Alessandra Amoroso

9) BigMama presentata da Il Tre

10) The Kolors presentati da Angelina Mango

11) Geolier presentato da Fiorella Mannoia

12) Loredana Bertè presentata da Sangiovanni

13) Annalisa presentata da Maninni

14)Irama presentato da Ricchi e Poveri

15) Clara presentata dai Negramaro

Angelina Mango racconta “La noia” in gara al Festival di Sanremo: “Raccontarsi sul palco è comunicare con il pubblico e io amo farlo”. Intervista

 La noia è il brano con cui Angelina Mango partecipa alla 74esima edizione del Festival di Sanremo. Il brano è accompagnato dal videoclip ufficiale (https://www.youtube.com/watch?v=psiytW9Or2s) che immortala il processo di vestizione della “divinità” della Noia, interpretata dalla stessa cantautrice. Durante la prima serata del Festival di Sanremo, Angelina Mango si è posizionata al secondo posto della classifica provvisoria.

Il brano è scritto da Angelina Mango con Madame e composto dalle due cantautrici insieme a Dardust, che ne cura anche la produzione con E.D.D. Una cumbia messicana contemporanea in cui la cantautrice gioca con i contrasti: a partire dal ritmo incalzante ed energico su cui la sua voce si muove in apparente contrapposizione con il titolo.

Angelina Mango ph Andrea Bianchera

Il videoclip - per la regia di Giulio Rosati e prodotto da Borotalco.tv – immortala la fase di preparazione di Angelina, che rappresenta e impersonifica La noia. Quattro signore la vestono all’interno di una casa dal gusto popolare e Angelina durante questo processo è circondata dalle due sorelle più giovani, visibilmente annoiate mentre attendono che la sorella maggiore completi la preparazione.

Enigmatica, Angelina interpreta questo ruolo personificando le emozioni che caratterizzano la Noia: la monotonia, ma anche la voglia di evasione, elementi che ci permettono di riconoscere ciò che la vita può offrire, oscillando tra momenti positivi e momenti negativi.

Qui tutte le dichiarazioni dell’artista a Sanremo:

Festival di Sanremo 2024: le pagelle della prima serata.

Il menù della prima serata del Festival di Sanremo è molto ampio e versatile. In scena tutti i 30 artisti in gara che finalmente giocano a carte scoperte. Ce n’è per tutti i gusti: dalla quota outsiders a quella cantautorato puro; non manca nulla. La ciccia nei testi è ai minimi storici ma poco male: il monito di Fiorello è quello giusto: Ama pensati libero….  È l’ultimo.

 Ecco le pagelle:

Clara- Diamanti grezzi: freschezza e pulizia della linea non matchano con una melodia sciapa e avviluppata su se stessa in modo monotono. Voto 4

SangiovanniFiniscimi: il testo, molto cupo, risulta sbiascicato e senza tono muscolare. Voto 4

MannoiaMariposa: Elegantissima, in forma smagliante, Fiorella porta sul palco un manifesto femminista in modo femminile.  Libera e orgogliosa, canta e incanta.  Voto 7

La SadAutodistruttivo: Lodevole la volontà di dare visibilità a una fetta meno popolare del panorama musicale ma peccato per l’arrangiamento; si poteva sicuramente osare fino in fondo e fare le cose per bene. Voto 5

Marco Mengoni si mangia il palco e manda tutti a casa con “Due vite”: voce, presenza scenica, interpreatazione, emozione, energia e intenzione. Pazzesco e travolgente il medley: Guerriero, Ti voglio bene veramente,  Mi fiderò, Proteggimi da te, Io ti aspetto, L’essenziale.

mengoni

IramaTu no: una ballad intensa e struggente cantata in modo molto sentito e struggente. Voto 8

GhaliCasa mia: Ghali racconta il dramma dei sogni che si perdono in mare vestendoli con un ritmo da hit estiva. Voto 6

NegramaroRicominciamo tutto: la vocalità di Giuliano è garanzia di classe con mille sfumature e colori intensi. Il tappeto sonoro, delicato e fragile, si evolve in modo ricco e travolgente evocando una visione sognante e felice.  Voto 10

Annalisa -Sinceramente:  il testo evoca altri brani. Tutto si gioca sul ritornello, la melodia ricorda molto da vicino quella di “Can’t get you out of my head” di Kylie Minogue. Voto 5

Profondamente commovente l’omaggio a Giovanbattista Cutolo attraverso la madre Daniela e il suo assolo accompagnato dall’orchestra di Sanremo. Giogio “Nisciuno te scorda”.

Mahmood -Tuta Gold racconta un vissuto difficile con una veste strumentale molto riuscita. Voto 9

Diodato- Ti muovi:  il cantautorato. Quello puro, limpido che va a fondo fino in fondo toccando le corde del cuore e del buon gusto. Voto 9

Loredana Bertè Pazza: Loredana va dritta a ogni bivio. Non ha bisogno di chi la perdona, lei fa sola, è pazza di sé, e a ragion veduta. Voto 8

Geolier- I p’me, tu p’te: il testo è un vorrei ma non posso. La sensazione è quella di aver perso una occasione per dire qualcosa di importante. Ciò dett,o il groove è importante Voto 7

Alessandra Amoroso- Fino a qui: Una ballad ben scritta e che centra il racconto delle difficoltà di tutti i giorni e della capacità di rialzarsi. Performance equilibrata ed efficace. Voto 6

The KolorsUn ragazzo, una ragazza: Le vibes dei fulgidi anni ’80 vincono sul tutto il resto. Se baila senza pensare a niente di specifico. E ogni tanto sinceramente ci sta. Un po’ di sana leggerezza. Voto 8

Angelina MangoLa noia: non ci resta che ridere in queste notti bruciate. La  cumbia della noia gode della presenza scenica di Angelina che ipnotizza la platea. Il marchio di Dardust è quello che ti prende, che ti ritorna, che ti rimane, che ti conquista. Voto 10

Mango Angelina

Il Volo- Capolavoro: sdolcinati e romantici ma demodè. Voto 5

BigMamaLa rabbia non ti basta: un messaggio importante per una storia tutta da raccontare e da scoprire. Voto 7

I Ricchi e poveri -Ma non tutta la vita: dammi retta, scendi adesso in pista. Dopo 32 anni, i Ricchi e poveri portano energia e leggerezza sul palco. Voto 6

EmmaApnea: una versione più raddolcita di Emma, per un’interpretazione gradevole di un brano danzereccio ma che non fa la differenza. Voto 5

Renga e Nek – Pazzo di te: un saliscendi di alti e bassi e grande mestiere per un duo eterogeneo e insolitamente funzionale. Voto 6

Mr RainDue altalene: la classica ballad melensa che non aggiunge e non toglie nulla a quanto già presente sul ben vasto menù. Voto 3

Bnkr44Governo Punk: La domanda è: dove sta il punk? Tra incubi e vizi, le vibes riconducono più a una boy band di provincia. Voto 4

Gazzelle -Tutto qui: una ballad romantica e struggente. Menomale, la quota indie è salva. Voto 7

Dargen D’Amico - Onda alta: l’ironia tagliente  di Dargen permea un testo che cela una dinamica di sottotesto retorico. Il tutto con cassa dritta sparata a palla. Infine un appello contro la guerra in Medio Oriente. La storia, Dio, non accetta la scena muta, si appella alla fine Dargen con un sentito “Cessate il fuoco”. Voto 8

Rose Villain – Click Boom: anche qui un’occasione sprecata con un testo e un ritornello che sa di insulso. Voto 4

Santi FrancesiL’amore in bocca: il glam pop di questo duo evoca eleganza e arte a tutto tondo. Voto 8

Fred De PalmaIl cielo non ci vuole: presentato come uno sforna tormentoni, Fred De Palma presenta un brano intriso di tristezza con un arrangiamento che non racconta nulla di nuovo. Voto 3

Maninni - Spettacolare: una ballad che racconta una partita a scacchi con la verità. Fresco e credibile ma la melodia è un po’ troppo debole per lasciare un segno. Voto 5

Alfa - Vai!: sonorità folk che ricordano “Renegades” degli X Ambassadors per raccontare lo slancio della gioventù che non si fa troppe domande su un futuro privo di certezze. Voto 6

Il Tre - Fragili: due crepe in questo mare nero, non ci regalano emozioni di rilievo. Voto 4

Qui la top 5 degli artisti più votati:

1) Loredana Bertè – Pazza

2) Angelina Mango – La noia

3) Annalisa – Sinceramente

4) Diodato – Ti muovi

5) Mahmood – Tuta Gold

Videointervista con Alfa in gara al Festival di Sanremo con il brano “Vai”


ALFA, cantautore genovese classe 2000 e artista multiplatino, parteciperà per la prima volta al Festival di Sanremo, in gara con il brano “Vai!”.

Esponente della Generazione Z, ALFA si presenta come un ragazzo semplice, normale, con le stesse paranoie e ansie dei suoi coetanei. In un mondo in cui apparire è così importante e i valori di oggi riguardano l’autodeterminazione del singolo, il giovane cantautore mette invece l’amore al centro delle sue canzoni perché, per lui, l’essere romantici è la vera rivoluzione.

Dopo un 2023 travolgente in cui ha scalato le classifiche e ha fatto due tour sold out, la partecipazione al Festival di Sanremo rappresenta, per ALFA, la realizzazione del sogno di un artista che considera la musica il suo migliore amico, che gli ha permesso di superare le sue paure e di spiccare il volo.

alfa due
Il testo di “Vai!” è stato scritto da ALFA e la musica composta dallo stesso ALFA con la collaborazione dei produttori statunitensi Ian Scott e Mark Jackson. Il brano uscirà nelle radio e su tutte le piattaforme digitali subito dopo l’esibizione sul palco dell’Ariston e sarà contenuto nel nuovo disco che si intitolerà “NON SO CHI HA CREATO IL MONDO MA SO CHE ERA INNAMORATO” e verrà pubblicato da Artist First il 16 febbraio sulle piattaforme digitali e il 23 febbraio in formato picture disc.
Dopo la partecipazione al Festival di Sanremo, ALFA terrà il suo primo tour nei palazzetti che prenderà il via dal Milano Mediolanum Forum, e toccherà successivamente le città di Padova, Torino, Napoli, Bari e Firenze.

 https://www.youtube.com/watch?si=5UgN8ETRvmXazlF0&v=wDrA-Sm-AaQ&feature=youtu.be

Al via il Festival di Sanremo 2024. Per la prima serata, protagonista il co-conduttore Marco Mengoni: “Sarò me stesso, quello che cerca di essere sempre serio ma poi è umano e goffo, ci sarà quindi verità”.

Tutto pronto. Prenderà il via questa sera l’edizione n. 74 del Festival di Sanremo. Sul palco, oltre a tutti  30 artisti in gara, ci saranno diversi ospiti per dare spazio a momenti di riflessione dedicati a chi ha attraversato momenti difficili ma anche all’attualità a tutto tondo: la mamma di Gianbattista Cutolo, un omaggio a Toto Cutugno, la sciatrice Federica Brignone. Attesissimo co-conduttore della serata il cantante e vincitore della scorsa edizione Marco Mengoni che sarà indiscusso protagonista del palco del teatro Ariston in diversi momenti.

La musica è la priorità dei miei Festival – spiega il diretto artistico e conduttore Amadeus- parto dalle canzoni con l’obiettivo che siano assolutamente attuali. Per ringiovanire una rete, devi rivolgerti ai giovani, parlare il loro linguaggio sapere cosa gli piace e far sì che non sia disdegnato dalle generazioni più grandi. Sono strafelice di iniziare il Festival con Marco Mengoni, lo stimo, lo ammiro e il suo successo non ci sorprende. Marco è cresciuto tantissimo, da tempo riempie gli stadi ma è anche un ragazzo simpatico, stasera canterà ovviamente ma andiamo a divertirci, presenterà le canzoni e consegnerà anche i fiori  ai suoi colleghi. Mi piace l’idea della musica dentro la musica, stasera ci saranno i giornalisti a votare mi auguro che queste canzoni viaggino con una velocità pazzesca e che tra qualche anno si possano ancora ascoltare. Amo questo luogo, amo il Festival , ci sto bene ma credo anche che bisogna chiudere un ciclo per ricaricarsi pensare a cose nuove. Voglio ricominciare ad avere tempo per fare cose che possano darmi nuove emozioni, sono alla ricerca di qualcosa di nuovo. Spero che questo cerchio si chiuda con risultati piacevoli, per il resto son sereno”.

 ordine di uscita 1 serata sanremo

Molto emozionato Marco Mengoni: “Farò un po’ di cose, ovviamente il mio mestiere, cioè fare musica: canterò “Due vite” con una bella scenografia in una dimensione lunare e poi ci saranno un po’ di canzoni che mi hanno permesso di essere qui oggi. Nel frattempo cercherò di sbagliare meno nomi possibili e non impappinarmi, ci divertiremo è questo il motto per la prima serata. Sarò me stesso, quello che cerca di essere sempre serio ma poi è umano e goffo, ci sarà quindi verità. Il mio stile estetico rispecchia il modo di vivere e di essere. Faccio terapie settimanali in cui mi confronto con me stesso. Sembro più giovane nel vestirmi perché sto cercando questa parte in me stesso e la sto tirando fuori. Per tanti anni sono stato un po’ troppo severo e aggressivo con me stesso, vorrei divertirmi e non pensare sempre al numero e a quello che questo mondo per forza di cose ha, ovvero pressione e aspettativa. Voglio farlo per le persone che non ho più, per quelli che non se lo possono permettere e godermi la vita. Vorrei pensare un po’ meno e buttarmi nella leggerezza. Sono contento di essere me, nel bene e nel male”.

Raffaella Sbrescia

Santi Francesi al Festival di Sanremo 2024: “L’amore in bocca racchiude momenti e suggestioni senza mai svelarsi del tutto”.

Alessandro De Santis e Mario Francese, in arte Santi Francesi, portano la loro arte al Festival di Sanremo 2024 con il brano “L’amore in bocca”, dopo aver conquistato l’accesso alla gara grazie alla partecipazione alla fine di Sanremo Giovani con il brano “Occhi tristi”. Il duo è avvezzo alla performance televisiva eppure ciò che rende affascinante la loro essenza artistica è quell’insito elemento di imprevedibilità e mistero che avvolge e caratterizza i loro testi. Anche in questo caso il brano “L’amore in bocca racchiude una raccolta di diapositive, momenti e suggestioni senza meta o direzione precisa:

“Sanremo è capitato per caso – spiegano i due – Era la terza volta che tentavamo Sanremo Giovani e a questo giro è andata bene. Abbiamo voglia di lanciare degli ami e scoprire chi avrà la voglia e il piacere di abboccare e seguirci. “L’amore in bocca” sarebbe dovuto essere “amaro”, ma è diventato, grazie al correttore dell’iphone mentre stavo scrivendo una nota sul cellulare, un errore fatalista che abbiamo considerato come un’ispirazione fondamentale da cui è nata la canzone. In realtà abbiamo tenuto questa espressione sepolta per qualche mese nel telefono per poi tirarla fuori in una sessione con Cecilia Del Bono con cui abbiamo scritto la versione finale del pezzo: stavamo facendo colazione prima di andare in studio e ci siamo semplicemente detti di seguire il flusso di quello che sarebbe successo. Il brano racconta momenti delle nostre rispettive vite private, senza lasciarci andare a troppe spiegazioni, ed è perciò che la natura di questa canzone rimane nascosta perfino a noi stessi.  Alla fine, per riassumere, si tratta di una canzone costituita da tutte immagini che ruotano attorno al titolo. È affascinante il non sapere, il non esserci mai detti cosa intendessimo davvero, a chi stessimo indirizzando quelle parole. Il pezzo parte come una ballad per poi evolversi con l’ingresso dell’elettronica raggiungendo quel solito mix che noi amiamo definire con l’immagine del “piangere ballando”.   In genere tendiamo ad avere sempre un approccio deduttivo quando componiamo, spesso mentre stiamo provando un giro di chitarra o una produzione, succede che io (Ale) mi avvicini al microfono e dica parole a caso che molto spesso finiscono poi nella versione definitiva della canzone. Quindi, in un certo senso, musica e parole nascono insieme”.

Santi-Francesi ph Mattia Guolo

Santi-Francesi ph Mattia Guolo

A dirigere l’orchestra sarà Daniel Bestonzo, non nuovo al palco del Teatro Ariston dove ha diretto negli anni scorsi Levante, Gianmaria, Willie Peyote. Sul palco del Teatro sanremese i Santi Francesi indosseranno abiti firmati Dolce&Gabbana.

Durante la serata delle cover, i Santi Francesi proporranno una versione inedita del brano Hallelujah di Leonard Cohen insieme alla performer internazionale Skin: “Questo brano è un capolavoro che nel tempo ha conosciuto molte versioni  sempre fedeli all’originale. Noi avevamo il desiderio di realizzarne una diversa, più struggente. Quando si tratta di cover, noi ci divertiamo come dei pazzi a prendere le canzoni, a ribaltarle e a rifarle nostre. Circa un mese prima di Sanremo Giovani, pur non essendo sicuri di passare, abbiamo cominciato a pensarci e a portarci avanti. Hallelujah è una canzone che non si può cantare, allo stesso modo di Creep (una delle cover meglio riusciute di quelle portate a X Factor 16), ma noi ci proviamo. Vorremmo trasmettere delle vibrazioni diverse dall’originale, perché in fondo Hallelujah è un pezzo pieno di contraddizioni: spesso viene accostata a Dio e costantemente chiesta ai matrimoni, quando invece parla di tutt’altro. Ci piace l’idea di portare su quel palco una canzone il cui testo, negli anni, ha spesso assunto significati lontani dall’originale provando a riconsegnare a quelle parole la loro vera essenza. Skin era l’artista perfetta per l’idea di reinterpretazione che avevamo di questo brano. Quando le abbiamo chiesto di affiancarci in questa follia non ci saremmo mai aspettati un riscontro positivo, perciò per noi è un grande onore essere accompagnati da una delle voci più significative per la nostra generazione. Chiaramente all’inizio si è mostrata decisamente scettica rispetto alla scelta del brano e ci ha detto di no: “Non ho voglia di suonarlo per la trecentesima volta”, ha detto. La soddisfazione più grande è stata quando poi si è ricreduta dopo aver sentito la nostra versione. Ci ha detto che era la prima volta che sentiva una versione di Hallelujah diversa dalle altre. È stato un complimento incredibile. Dopo il Festival, ci sarà nuova musica, ma non è chiaro ancora se sarà un album o un EP, e un tour”.

Conferenza stampa Festival di Sanremo

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