La Crisi di Luglio presenta l’ep di esordio, In Netta ripresa: “Le nostre canzoni sono stati d’animo”

La Crisi di Luglio

La Crisi di Luglio

La Crisi di Luglio è il duo pop composto da Daniele Ardenghi e Andrea Podestani. Entrambi bresciani, i due hanno pubblicato il loro primo Ep, “In netta ripresa” lo scorso 4 settembre per Warner Music. Il lavoro contiene il primo singolo “Vacanze a Rimini” e altre cinque canzoni inedite attraversate da un unico denominatore comune: la voglia di divertire e di divertirsi. Anche se il nome del duo è frutto di una fortuita ricerca su Wikipedia e si rifà al periodo immediatamente antecedente alla Prima Guerra Mondiale, la Crisi di Luglio è una realtà musicale che non si propone come band impegnata, le  canzoni del duo sono figlie di stati d’animo estemporanei e rappresentano delle composizioni da cui è possibile attingere diversi significati.
Abbiamo raggiunto Daniele Ardenghi al telefono, ecco cosa ci ha raccontato:

Le vostre canzoni sono figlie del vostro tempo e del modo in cui siete cresciuti. Partendo da questa considerazione, entreresti nel dettaglio delle canzoni che compongono l’ep “In netta ripresa”?
Siamo due ragazzi del Nord Italia e cresciuti vivendo momenti più e meno belli. Non ci sentiamo un gruppo socialmente impegnato, anche se parliamo di temi che hanno una portata storica importante. Raccontiamo di quello che siamo stati, includendo immagini anche contrapposte; quello che abbiamo vissuto ha impresso un marchio preciso non solo nei testi ma anche nel nostro modo di fare musica.

Il senso che avete dato alla vostra musica è quello di scrivere con la voglia di divertire e divertirvi senza risultare pesanti. Allo stesso tempo, però, avete definito la vostra forma canzone come una commedia al cinema: chi vuole, dopo, può anche riflettere. C’è una sorta di multistrato all’interno dei brani?

Quello che non vogliamo assolutamente fare è spiegare alla gente cosa deve fare e cosa ascoltare. Raccontiamo cose quotidiane in cui è possibile riconoscersi ed eventualmente facilitare un ragionamento. Il nostro obiettivo è che la gente possa fruire in maniera immediata delle nostre canzoni, certo, con un ascolto reiterato, è possibile andare oltre e cogliere qualcosa di più particolare. Ad esempio nel brano “Elicottero”, che chiude il disco, si parla di situazioni in cui magari si preferisce restare a guardare alla finestra quello che accade. In questo caso non intendiamo giudicare se sia giusto o meno tenersi fuori dalle situazioni, si tratta dell’espressione di uno stato d’animo, esattamente come avviene in tante altre nostre canzoni.

Vicinanza e scambio ma anche separazione e litigio caratterizzano il tuo rapporto con Andrea. Parlaci di questo amore-odio…

Escluderei la parola odio, più che altro possiamo dire che durante tutto il percorso che ci ha portato a convincere una realtà importante come la Warner Music, se qualcuno ci immagina a braccetto e con una bella unione di intenti, sbaglia. Purtroppo ci siamo scontrati parecchie volte, in ogni caso questo attrito ci ha dato ancora più forza e ha innescato una nuova energia.

In effetti siete stati molto prolifici durante quest’anno di lavorazione. Dei trenta brani che avete registrato ne riutilizzerete qualcuno per un progetto più legato alla vostra territorialità?
In realtà la cosa bella è che Brescia, la nostra città, è rimasta molto presente nonostante la forte scrematura in fase di lavorazione dell’Ep, durante la quale ci è stato chiesto di produrre canzoni che fossero più “generiche”. Scriviamo cose che vediamo intorno a noi, cose molto semplici.

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Il Lago di Garda è il vostro posto del cuore?
Sì, è un posto bellissimo. Quando si arriva qui sembra di essere al mare, soprattutto nella zona Sud dove quasi non vedi l’orizzonte. Per me questo è un grandissimo regalo della nostra terra ed è a due passi da casa… è un po’ la nostra parola magica. Non a caso la canzone che si riferisce a questo posto è quella che ha richiamato l’attenzione della Warner Music un anno fa, è il nostro talismano.

Parli di “Buongiorno Morea” che, tra l’altro, è nata da un sogno che hai fatto tu l’anno scorso…
In generale non sono particolarmente credente nel destino, in questo caso però la sensazione con cui mi sono svegliato quella mattina era veramente bella. Ho come pensato che il subconscio mi volesse fare una carezza, ero così contento che quella parola significasse amore che mi ha ispirato una canzone, proprio quella che ha segnato il nostro arrivo alla nostra etichetta.

Visto che non avevate intenzione di creare un vero e proprio gruppo, ad oggi, con un progetto ben definito, che sta già ottenendo dei buoni riscontri, come vi sentite e che tipo di prospettive avete?


Siamo un pò frastornati. Non possiamo parlare di grande successo ma ci stanno arrivando un po’ di risposte e siamo molto contenti, potremmo definirci “Confusi e felici”, per dirla alla Carmen Consoli. Malgrado ciò le diversità tra me e Andrea sussistono, le buone cose che stanno succedendo non hanno fatto in modo che si smettesse di far volare pugnali però siamo in preda ad una forza positiva. Per quanto riguarda il futuro, così come canto in “Elicottero”, restiamo a guardare dalla finestra. Non so davvero cosa accadrà, spero solo che le nostre canzoni, in qualsiasi modo e in qualsiasi forma, possano entrare nelle orecchie del maggior numero di persone possibile.

Perché sei fan della band I Cani?

La cosa bella de I Cani è che hanno fatto un disco su Roma, la Roma che conoscono in pochi, non quella da cartolina. Anche io che ci sono stato solo in veste di turista, attraverso le loro canzoni ho potuto conoscere delle cose e mi sono sentito attratto dal mondo che loro hanno disegnato. Questo modo di trattare la loro città con amore, ma anche con schiettezza, mi ha fatto scattare qualcosa dentro, mi hanno fatto capire che per essere vero e autentico al 100% dovevo partire dal posto in cui ero, cioè Brescia.

Immaginando un ipotetico concerto de “La Crisi di Luglio”, cosa inserireste in scaletta?
Al momento vorremmo far ascoltare al pubblico solo musica nostra, sarebbe un concerto di due ragazzi di 30 anni, ma che ne dimostrano molti di meno, mediamente piacenti, che racconterebbero la loro musica con chitarre roboanti e con tanta voglia di godersi il momento.

Raffaella Sbrescia

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Video: Vacanze a Rimini