Festival di Sanremo: la liturgia conquista lo share. Le pagelle della prima serata

Tiziano Ferro @ Rai Uno

Tiziano Ferro @ Rai Uno

Il 67esimo Festival di Sanremo ha finalmente preso il via con una prima serata improntata alla copertura di tante tematiche socio-culturali di grande attualità e con uno share del 50.37%. L’affresco del Made in Italy ha visto Carlo Conti e Maria De Filippi al timone di una macchina acchiappa ascolti. Loro, che più di altri, riescono ad ingraziarsi i consensi del pubblico televisivo italiano, sono riusciti a limare le rispettive personalità in nome della buona riuscita del Festival. Se da un lato Carlo Conti è apparso rilassato e attento come di consueto, dall’altro Maria De Filippi ha lasciato trasparire un po’ di emozione trattenendosi spesso e volentieri. La serata è iniziata con il sentito ed emozionante omaggio di Tiziano Ferro all’indimenticabile Luigi Tenco con “Mi sono innamorato di te”. Un altro momento nostalgico è stato quello dedicato ai grandi successi sanremesi che nel corso degli anni sono riusciti ad imprimersi nelle fibre genetiche di ciascuno di noi. Divertente e spassosa la performance di Ricky Martin che, pur essendo lontano anni luce dagli anni d’oro, è comunque riuscito a far ballare l’Ariston e non solo. Ottima la copertina di Crozza, del tutto superflua la partecipazione di Raoul Bova e della compagna Rocio Munoz Morales, così come quella della bellissima giornalista Sky Diletta Leotta nonché del comico Ubaldo Pantani. Menzione di merito agli eroi del quotidiano: il loro intervento con il racconto del salvataggio alle vittime del Rigopiano è stato utile per fare il punto sull’importanza del loro contributo. Arriviamo alla gara: simpatica l’idea del videoclip in cui i concorrenti hanno provato a presentarsi affrontando anche punti spinosi come salti generazionali e mancata conoscenza reciproca. Il fatto che loro stessi si siano messi in gioco, rispondendo con franchezza agli stessi quesiti che si è posto il pubblico è stato molto apprezzato. L’ultimo dato è quello relativo ai Big a rischio eliminazione: Clementino, Giusy Ferreri e Ron.

 Le pagelle

Giusy Ferreri: al suo terzo Sanremo con “Fa talmente male”, Giusy dimostra coerenza fino in fondo ma non è abbastanza. Il brano non possiede la forza necessaria per uno slancio emotivo e la sua performance non è stata brillante. Voto 5

Fabrizio Moro: “Portami via” è una richiesta di aiuto ed il cantautore riesce a veicolarne tutta l’urgenza con impeto ed espressività evocativa. Voto 7

Elodie: “Tutta colpa mia” è un brano che vive all’ombra di Emma Marrone eppure Elodie riesce a staccarsi dallo spettro del suo “pigmalione” con grinta e determinazione. Voto 6

Lodovica Comello: “Il cielo non mi basta” ha un testo banale, reso ancora più scialbo da un’interpretazione anonima e frastagliata di imprecisioni. Voto 4

Fiorella Mannoia

Fiorella Mannoia

Fiorella Mannoia: “Che sia benedetta” è LA canzone di questo Festival. Le parole risuonano come aghi nel cuore e la maestrìa di Fiorella rende tutto l’insieme ancora più suggestivo. Voto 10 a lei (con speciale menzione di stima all’autrice Amara)

Alessio Bernabei: “Nel mezzo di un applauso” testimonia la totale mancanza di riferimenti per questo giovane cantante che, in veste di solista, pare essersi del tutto smarrito. Voto 4

Al Bano: “Di rose e di spine” è l’ennesima ballad intrisa di acuti vibranti e melodiosi. Al Bano è un’istituzione, si sa, ma onestamente c’è bisogno di qualcosa di nuovo. Voto 6

Samuel: “Vedrai” è l’unico brano pop contemporaneo che abbiamo ascoltato durante la prima serata. In veste di solista il cantante avrebbe potuto scegliere un brano diverso e sfruttare in maniera più innovativa la sua vocalità. In molti hanno associato la canzone ai Subsonica ma coloro che sono soliti ascoltare le canzoni del gruppo, si saranno resi conto che si tratta di ben altro. In ogni caso voto 7

Ron: “L’ottava meraviglia” è un’elegante canzone d’amore. Raffinata e bon ton, forse troppo per il pubblico italiano affamato di emozioni contrastanti. Voto 6

Clementino: “Ragazzi fuori” è un brano con ottimo potenziale e con un testo importante. La performance del rapper però non è stata incisiva, serve più carisma. voto 5

Ermal Meta: “Vietato morire” prende a morsi la vita. Testo, musica e interpretazione vanno di pari passo conquistando consensi unanimi. Voto 9

Raffaella Sbrescia