Gli Immortali, in onda su Sky Uno il 4 dicembre 2015 il “filmino” di Lorenzo Jovanotti, il magnifico

Jovanotti ph Janine Billy

Jovanotti ph Janine Billy

Il desiderio è il “superpotere” più grande di tutti, quello che muove le gesta di Lorenzo Jovanotti Cherubini che con il docu-film “Gli Immortali”,  in onda in prima tv su Sky Uno HD e Sky Arte HD il 4 dicembre alle 22 (nei giorni successivi sarà in onda su entrambi i canali e disponibile su Sky on demand), mette al centro del suo mondo sei storie che confluiscono tutte in un unico magico momento: il live allo stadio San Siro di Milano dello scorso 26 giugno 2015. Prodotto da SoleLuna in collaborazione con Red Bull, il film vede alla regia Michele Truglio: “Era Natale. Pensavo allo spettacolo negli stadi, ai mille dettagli che lo compongono. E’ venuto a trovarmi Michele Truglio, un amico e un regista con cui ho condiviso tanti momenti. Ho cercato di mettere insieme le facce, i nomi, le vite delle tantissime persone che compongono il mio pubblico senza divisa. Ho iniziato a pensare che erano proprio loro Gli Immortali, o meglio, “quegli immortali” della canzone che avrei cantato alla fine del concerto”, spiega Jovanotti.

Jovanotti ph Janine Billy

Jovanotti ph Janine Billy

Come dicevamo, le storie scelte sono sei: quella di Lorenzo, con un racconto inedito di come abbia preparato il grande show, che rappresenta la passione e il collante di tutte le altre, quella della famiglia Gravina di Taranto, in cui tutti sono fan di Lorenzo, c’è Angelo Sonnino, dj che fa parte di una tribute band di Jovanotti, poi c’è Giovanni Cupidi, affetto da tetraplegia e impegnato nella sensibilizzazione sulla disabilità. E ancora, Tony Cairoli, otto volte campione del mondo di motocross,  Carolina De’ Castiglioni alle prese con l’esame di maturità la mattina stessa del concerto e infine c’è Edoardo Menichella, cantautore di Sansepolcro. Gli Immortali sono loro. Un titolo importante e per certi versi pesante: “Il film è una chiosa di 90 minuti alla canzone, gli immortali sono mortali. L’obiettivo era attingere all’aspetto assoluto e tirane fuori un racconto”, confessa l’artista. Jovanotti è un visionario, ragiona come fosse un disc jockey perché è e rimane un deejay, questo è il suo modo di fare le cose e di raccontare le storie e il risultato ci lascia sempre con i polmoni sgonfi ed il cuore pieno.