Venditti e De Gregori live all’Olimpico. La conferenza stampa

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È in un clima disteso e leggero che si svolge la conferenza stampa che precede il concerto di Venditti e De Gregori all’Olimpico, incipit di un tour di 20 date distribuite sull’intera penisola. Un percorso iniziato cinquant’anni fa insieme, al Folk Studio, e che ha partorito un capolavoro della discografia italiana, Theorius Campus, prodotto dalla RCA.
Il sodalizio si interruppe lì, ma, nell’intimo, entrambi i cantautori ammettono di aver guardato sempre con stima l’uno alla produzione dell’altro, e, alcune volte, di essersi sorpresi a canticchiare qualche strofa reciprocamente mutuata. In realtà la sensazione che danno entrambi, è quella di aver ripreso un discorso interrotto 50 anni fa, quasi senza soluzione di continuità, come accade a quelle amicizie problematiche ma solide, che ricominciano esattamente da dove erano partite. Anche a causa della pandemia, il tempo a disposizione per mettere in cantiere questo concerto è stato lungo, ed ha consentito a entrambi e alle rispettive band, che suoneranno insieme, di affiatarsi e recuperare la spontaneità propria di due persone che si sono allontanate ma mai perse. Se De Gregori ha, a ragione, apprezzato “Che fantastica storia è la Vita”, o “Unica”, quest’ultima con positivo stupore, Venditti ammette di conoscere tutti i brani di Francesco, e non è difficile credergli. Insomma, sarà un unico concerto in cui due artisti si scambieranno, versi, note emozioni. Non una rimpatriata, una reunion, non ci sarebbero i presupposti, ma un incipit che, vista anche la connotazione anagrafica, ci lascia con il fiato sospeso in attesa di una scaletta che immaginiamo stupefacente.

Mezzo secolo di storia del miglior cantautorato italiano sta per esplodere all’Olimpico. 44.000 cuori in attesa.

Roberta Gioberti