“Le Stagioni di Anna Frank”, l’album di Renato Franchi & Orchestrina del Suonatore Jones ripercorre le tappe di un dolore indimenticabile

 le stagioni“Le Stagioni di Anna Frank” è il titolo del concept–album di Renato Franchi & Orchestrina del Suonatore Jones, il gruppo che prende il nome da un toccante brano di Fabrizio De André testimoniando una profonda devozione per il grande e indimenticabile poeta della canzone d’autore italiana. Questo album, prodotto su etichetta Latlantide, è stato concepito subito dopo il viaggio-concerto del gruppo ad Auscwhitz e Birkenau nel gennaio 2011. Un’esperienza forte, intensa, struggente i cui frutti si sono subito riversati nella scrittura di testi che in qualche modo hanno voluto raccontare il senso di quanto visto e appreso durante quel viaggio. Un album per aiutare a ricordare, per fissare nel cuore e nella mente dei ricordi che, con il passare del tempo, diventano sbiaditi e che, invece, abbiamo bisogno di tenere ben vividi nei nostri occhi per ricordarci il valore della vita e il livello di abominio che l’uomo è in grado di raggiungere. Dedicato al coraggio e al sorriso di Laura Prati e Adriana Cavalieri, due eroine civili che l’Orchestrina del Suonatore Jones ci pone come esempio e fonte di ispirazione, questo progetto racchiude al proprio interno sia brani inediti, sia alcuni dei più significativi testi del cantautorato italiano; stiamo parlando di Enzo Jannacci, Massimo Bubola, Francesco De Gregori, Mauro Lusini, Francesco Guccini, Luigi Tenco, Max Manfredi, Vian e tanti altri.

“Per i bimbi volati nel vento, passati dalle gelaterie di lamponi che fumano lente, per le stagioni interrotte di Anna Frank, per i figli delle nostre città saliti sui treni che non sono più tornati…per non dimenticare mai”, questa è la dedica che racchiude il messaggio più intimo di questo disco di cui abbiamo bisogno non solo per ricordare ma anche per imparare a farlo. La diffusa voglia di evasione e di intrattenimento spicciolo rifugge le canzoni di denuncia e di protesta ma, mai come in questo caso, questo disco è necessario perchè raccoglie il meglio di quanto scritto in Italia in merito ad una delle più brutte pagine della storia mondiale e, in maniera più efficace di un libro, ripercorre una delle stagioni in cui l’uomo è stato sopraffatto da se stesso. Ad aprire il disco è la title track “Le Stagioni di Anna Frank”: violini, balconi, giardini e canzoni diventano carri armati e cannoni, guerra, croci e prigioni. Renato Franchi firma, inoltre, “La gente di Legnano”  per i morti di Mauthausen e il sangue dei fratelli Venegoni. Lacrime sospese nel vento, storie da raccontare, storie da non dimenticare, canta Renato Franchi,  nel toccante brano intitolato “Binario 21”: una spada contro l’indifferenza. Completano la track list “Sei minuti all’alba“ (Jannacci) la dolorosa “Varsavia” (Bertoli), la stesura originale di  “Li vidi tornare” (Ciao amore ciao), la toccante intensità de “La pianura dei 7 fratelli” (Gang), senza tralasciare “Il disertore” di  Boris Vian e “Futuro bella sposa” di Max Manfredi. Il disco si chiude con “Cercando un altro Egitto”, un ermetico racconto di  De Gregori, in cui il terrore di un incubo senza fine è capace di vivere anche attraverso fotogrammi metaforici.

Raffaella Sbrescia

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