Slaves Of Love and Bones: la recensione di Real Fake Music

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“Real Fake Music” segna il debutto discografico ufficiale degli Slaves Of Love And Bones. Pubblicato su etichetta I Make Records, il lavoro raccoglie le attitudini, le sperimentazioni e i voli pindarici della fantasia di Luca Criscuoli (Vocals), Claudio La Sala (Guitar & Computer Programming), Raffaele Caputo (Guitar & Synth), Riccardo Iannaccone (Drum, Pad & Synth) all’interno di sette tracce intrise di soluzioni sonore elettroniche e ‘sintetiche’. Sequencer, campionamenti, pad, synth scandiscono vorticose modulazioni armoniche. Le sorgenti armoniche sono concrete ma danno vita a suoni fittizi; il risultato finale è proprio il paradosso racchiuso anche nel titolo dell’Ep: Real Fake Music.
Se i testi degli Slaves Of Love And Bones raccontano l’uomo e il suo rapporto con la nuova cultura digitale ed il cambiamento dei rapporti interpersonali, le forme sonore danno vita a nuove impercettibili sfumature del mondo sensibile. Se “Everyday” di Buddy Holly, unica cover contenuta nell’Ep, si riveste di inedita oscurità,  ”A final Solution” e “Inside” bilanciano il suono sintetico con potenti riff di chitarra. Intuizioni e spunti trovano, infine, un promettente bilanciamento in “This is a Paradox”, possibile manifesto di una formula sonora qualitativamente interessante.

Raffaella Sbrescia

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