L’alba dei The Panicles



























The Panicles sono un trio made in Portogruaro e dintorni. Carlo Badanai (batteria), Mattia Sarcetta (basso) e Michele Stefanuto (voce e chitarra), vincitori del Music & Live Tour, si sono appena guadagnati l’apertura del concerto dei Deep Purple previsto per il prossimo 24 luglio a Majano a Udine e soltanto allo scorso 4 giugno risale  l’uscita de “L’alba è l’ora migliore per tornare” il loro EP di debutto.
Valori autentici, tanta gavetta alle spalle, sonorità morbide e potenti, dense e penetranti caratterizzano la loro musica delicata ma incisiva.
L’energia positiva che è dentro ognuno di noi costituisce il filo conduttore delle 6 tracce che compongono il disco, l’alba di cui si parla è quella dei giorni delle scelte migliori.
Correrò è il pezzo più propositivo dell’album. “Non resta che vivere”, cantano i tre veneti, apertissimi alle sfide e agli imprevisti della vita. Ave Maria è un mantra messo lì a dare speranza, intanto un sound tosto e battente, ma fresco e godibile al contempo, accompagna la voce intensa di Michele Stefanuto mentre il sogno d’amore leggero e profumato de Il mio giorno insegna i sentimenti alle nuove generazioni.
Senza fretta è una richiesta di tempo, quando il tempo sembra sempre sfuggir via: un tempo per parlare, per amare, per ascoltare, per giocare, per vivere appieno la vita.  Siljaè un pezzo dedicato a una ragazza estone incontrata durante un viaggio musicale in Danimarca,  un brano chitarra e voce che s’insinua tra le pareti del cuore. Luci spente rispecchia lo spirito melenso che attraversa il disco il quale, sebbene sia rock, si impone come una richiesta di pace libera.