David Garrett: Explosive live 2018. Montagne russe al Mediolanum Forum

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Che abbia venduto milioni di dischi o vinto innumerevoli premi prestigiosi è dato risaputo. David Garrett violinista di fama mondiale si è esibiito al Mediolanum Forum di Assago nell’ambito dell’Explosive Live 2018, il suo primo tour nei palazzetti italiani. Uno spettacolo pirotecnico, decisamente variegato, un percorso crossover tra generi e generazioni per due ore di show mai scontato o banale. La forza di Garrett sta nel dimostrare che lo strumentalismo e il virtuosismo sono gli stessi cardini su cui si muovono il rock’n’roll e la musica classica. Vibrazioni intense generate da arrangiamenti originali e appassionanti che Garrett, insieme a Franck van der Heijden (direttore musicale e chitarrista principale), John Haywood (tastiera/piano, co-produttore.), Marcus Wolf (chitarrista ritmico e cantante), Jeff Allen (basso), Jeff Lipstein (batteria), mette a punto in ottica divertente.

Video:

 Che si tratti di un brano dei Coldplay o di Pëtr Il’ič Čajkovskij, l’impeto e la tecnica di Garrett regalano la medesima di sensazione di piacere e distensione emotiva. Sicuramente i puristi avranno storto il naso ma l’obiettivo di Garrett è viaggiare molto lontano dagli elitarismi. Il suo manifesto musicale è all’insegna della condivisione, dell’integrazione tra generi musicali, dell’ispirazione dettata dalla sfida di donare nuova veste a pietre miliari del rock e del pop mondiale. Sulla sua montagna russa personale, ci fa salire nomi leggendari come Led Zeppelin, Prince, Vivaldi, Michael Jackson ma lascia posto anche alle icone contemporanee, da quelle del mondo EDM come David Guetta a Armin Van Buuren al davvero inaspettato rap di Eminen. Esercizio, etica del lavoro, tecnica, carisma e bellezza fanno del violinista tedesco l’emblema del possibilismo contemporaneo. Let’s play together.

Raffaella Sbrescia

Video:

Scaletta

Dangerous - David Guetta
Superstition - Stevie Wonder
Viva la Vida Coldplay
Let It Go Idina Menzel
Kashmir Led Zeppelin
Ghostbusters Ray Parker Jr.
Piano Concerto No. 1 Pyotr Ilyich Tchaikovsky
Furious
Bitter Sweet Symphony The Verve
Adventure Island

Explosive

Purple Rain Prince

Concerto No. 2 in G minor, Op. 8, RV 315, “Summer” (L’estate) Antonio Vivaldi

Nah Neh Nah (Vaya Con Dios
Live and Let Die Wings
You’re the Inspiration Chicago
Lose Yourself Eminem

Midnight Waltz

Fix You Coldplay

Duel Guitar Vs. Violin
Born in the U.S.A. Bruce Springsteen
Killing in the Name Rage Against the Machine
They Don’t Care About Us Michael Jackson
One Moment in Time Whitney Houston

Pat Metheny scalda la sera di Perugia, Cammariere la infiamma fino a notte fonda

Pat Metheny - Umbria Jazz 2018 - ph JR

Pat Metheny – Umbria Jazz 2018 – ph JR

Torna Pat Metheny, oramai di casa a UJ, e reduce dal recente concerto generosamente tenuto ad Assisi per raccogliere fondi per le popolazioni terremotate del Lazio dell’Umbria e delle Marche. Come già anni fa fece Mehldau, nella sala Podiani, dopo il terremoto che mise in ginocchio l’Umbria. Uomo generoso, artista talentuoso, lo conosciamo da anni oramai, forte anche della collaborazione con il mai abbastanza rimpianto Pino Daniele, che gli valse la popolarità, almeno in Italia.
E’ quindi naturale che il pubblico accorra numeroso a riempire il parterre e le gradinate della Santa Giuliana. Da Metheny ti aspetti comunque uno spettacolo di grande qualità, e l’aspettativa non è andata delusa nemmeno questa volta.
La formazione di quest’anno prevede la collaborazione di Antonio Sanchez alla batteria, Linda May Han Oh al contrabbasso, e Gwilym Simcock alle tastiere, e, con loro, Metheny ripropone una vecchia produzione, già più volte ascoltata, e in più versioni, ma mai così puristicamente intesa: in più, un repertorio di cose che teneva nel cassetto, scritte e mai proposte, e confezionate per l’occasione. Confezionate, è il caso di dirlo. E molto ben confezionate, al pari dei contenuti. L’incipit, con la sua Pikasso a 42 corde, rievoca sonorità orientaleggianti. Da ascoltare in religioso silenzio, e col fiato sospeso: ci duole doverlo spiegare ad almeno 4 spettatori, che, nel frattempo, discutono di amenità come la cucina ed il tempo.
Poi parte il concerto. Il pubblico viene invitato a non registrare, i fotografi a non fotografare (di fatto un brano laterale a 30 metri, vuol dire “lascio perdere”), e il concerto si dipana su un’ora e mezza di dialoghi tra la Coral Sitar e il dinamismo ritmico del batterista messicano, del tastierista britannico, e della musicalmente robusta quanto fisicamente esile bassista malese.
Il risultato è perfetto. Il pubblico, però, troppo “vociferante”. Qualcuno anche assopito. C’è da dire che questa veste molto ortodossa del chitarrista statunitense, risulta un poco algida, per chi è abituato alle contaminazioni con strumentazioni e ritmi della più svariata origine e provenienza, proprie del Metheny che, trent’anni fa, a Caracalla, lasciò il pubblico come sotto l’effetto dell’ LSD, a fine concerto. Quello fu un evento indimenticabile, e forse quello ancora ci si aspetta. Di fatto, il concerto è bellissimo. Ma impoverito in quella componente emozionale che ha portato Metheny a essere Metheny. Sul finale si riprende, il pubblico si scioglie, lui si scompone, e si ritrovano un poco quelle antiche atmosfere oniriche.
Ma Metheny, da grande artista qual è, ha tutto il diritto di proporsi anche in chiave “insolita”. E per l’immenso talento e professionalità che esprime, merita comunque un profondo inchino e il consenso incondizionato. Almeno pari all’affetto che dimostra avere nei confronti di questa terra e di questa manifestazione, nel dire “Continuerò ad affermare che per un musicista è sempre una grande emozione suonare ad Umbria Jazz”.

Kyle Eastwood - Umbria Jazz 2018 - photo JR

Kyle Eastwood – Umbria Jazz 2018 – photo JR

Ad introdurre le note del Mostro Sacro della chitarra, un figlio d’Arte….anche se di diversa arte. Kyle Eastwood, al suo esordio ad UJ, sicuramente ha ereditato la passione dal padre, grande cultore di Jazz, che ha spesso inserito nelle colonne sonore dei suoi film. Contrabbassista, estremamente disinvolto nell’approccio con il pubblico, emozionato e disponibile, si lancia in una breve ma sostenuta performance , assai “cool” e divertente. Musica anni 60 e 70, rivisitata in chiave moderna, quattro brani inediti, tratti dal suo ultimo cd (che Kyle si presta ad autografare, incontrando così fisicamente il pubblico che tanto lo ha apprezzato), uno standard di Mingus, un Boogie stop shuffle, e il tema d’amore di Nuovo Cinema Paradiso, ad omaggiare Morricone che tanto ha accompagnato nella figura e nei ruoli cinematografici del Padre.
Simpatico, divertente e bello. Oltre che decisamente bravo, affiancato da Andrew McCormack al piano, Chris Higginbottom alla batteria, Graeme Blevins al sassofono e il notevole Quentin Collins alla tromba.

Sergio Cammariere - Umbria Jazz 2018 - photo JR

Sergio Cammariere – Umbria Jazz 2018 – photo JR

A sorpresa, per la rassegna “Round Mindnight”, Sergio Cammariere offre uno spettacolo di grande impatto. Tornato alle origini jazz, e, rivisitato il repertorio, ultimamente un poco troppo orientato al pop, regala un’ora e mezza di grande commozione, complici un frizzate e “mostruosamente” performante Amedeo Ariano alla batteria, il noto e caro, sempre solido Bulgarelli al contrabbasso, Bruno Marcozzi alle percussioni e Daniele Tittarelli al Sax Soprano. Insomma, una selezione accurata di musicisti, che unita alla capacità compositiva ed esecutiva di Cammariere al piano, si concretizza in uno spettacolo denso di emozioni, caldo ed avvolgente. Il pubblico si immerge nelle atmosfere raffinate e non prive di “pathos” della sua poesia, e ne resta ammaliato. Tanto da chiedere più di un bis, cui Cammariere, emozionato e felice, come l’ampio abbraccio rivolto alla platea dimostra, si concede. Fino a notte inoltrata. Quando definitivamente si spengono le luci su questa settima intensa giornata dell’Umbria Jazz.

JR

Vocalmente: dal 6 al 9 settembre il Festival Internazionale A Cappella di Fossano

vocalmenteLa quarta edizione del festival internazionale della musica corale e a cappella di Fossano è alle porte. La manifestazione quest’anno si trasferisce in piazza Castello, più precisamente nella fortezza quattrocentesca degli Acaia.

Ormai nell’establishment dei festival musicali italiani ed europei, Vocalmente torna rinnovato non solo nell’aspetto ma anche nello spirito grazie all’introduzione del modello “free entry” per i concerti: la musica a cappella esce dal teatro per abbracciare non solo il pubblico consolidato del genere ma anche un pubblico nuovo di avventori anche meno consapevoli ma comunque vogliosi di scoprire l’alchimia speciale di un concerto sole-voci.

Inoltre, a partire dal 26 Giugno, per chi preferisce assicurarsi il posto a sedere, è possibile prenotare un sedile al costo di 3 euro a serata oppure “abbonarsi” acquistando con un unico click un voucher mono-posto per tutti e quattro i concerti al costo di 12 euro. Ogni utente potrà ordinare acquistare fino 5 posti (o 5 voucher) fino ad esaurimento dei 600 allestiti nella piazza Tutti i dettagli in Italiano ahttp://www.vocalmente.net/it/informazioni/prenotazioni/ o in inglese ahttp://www.vocalmente.net/informations/reservations/

L’area sarà comunque accessibile gratuitamente, tuttavia i voucher emessi alla prenotazione, da presentare allo staff ad ogni ingresso, garantiranno ai possessore il proprio posto a sedere in platea.

Il programma:

Cluster – Italia - 6 Settembre

Postyr – Danimarca – 7 Settembre

Skety – Repubblica Ceca – 8 Settembre

Rockapella –  USA- 9 Settembre 

Per quel che riguarda il piano didattico storicamente affiancato ai concerti, l’edizione 2017 stacca dalle precedenti fermando lo storico camp per una edizione mentre la direzione artistica dei Cluster già lavora al programma formativo di Vocalmente 2018 – VOCALMENTE ACADEMY – un’offerta didattica ancora più professionalizzante articolata in masterclass, laboratori di recording e talks con i professionisti del genere a cappella che hanno raggiunto la caratura del riconoscimento internazionale.

Un’ultima novità, inoltre, per gli amanti della gastronomia: sigillata la collaborazione con il marchio  Slow Food che si occuperà in via esclusiva delle aree di ristoro interne al festival all’insegna della qualità e dell’eccellenza territoriale piemontese.

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