Radio Popolare festeggia 40 anni di libertà sul palco del Carroponte insieme a Afterhours, Daniele Silvestri e altre 7000 anime

40 anni Radio Popolare - Afterhours + Daniele Silvestri

40 anni Radio Popolare – Afterhours + Daniele Silvestri

«Quarant’anni dopo, crescere liberi è una necessità, ma rimane soprattutto un nostro desiderio: la nostra grande ambizione», scriveva il direttore di Radio Popolare Milano Michele Migone sul sito della più longeva emittente privata italiana pochi giorni fa. Oggi, all’indomani del grande doppio concerto tenutosi al Carroponte di Sesto San Giovanni e che ha visto sullo stesso palco gli Afterhours e Daniele Silvestri, possiamo tranquillamente affermare che questi intenti troveranno certamente un seguito coerente.

40 anni Radio Popolare - Afterhours + Daniele Silvestri

40 anni Radio Popolare – Afterhours + Daniele Silvestri

Dopo 40 anni di intensa attività, Radio Popolare si conferma una realtà preziosa, una fucina di idee e di spunti non solo per chi ama essere informato ma anche per chi di informazione vorrebbe occuparsi. La testimonianza tangibile della voglia di nuove sfide da affrontare sta nel constatare l’incredibile successo riscontrato dall’evento a cui abbiamo avuto il piacere di partecipare. Circa 7000 anime hanno preso parte alla grande festa che ha infiammato il Carroponte e l’hanno fatto partecipandovi a cuore aperto e senza riserve.

40 anni Radio Popolare - Afterhours + Daniele Silvestri

40 anni Radio Popolare – Afterhours + Daniele Silvestri

Se di libertà stiamo parlando, nessuno più degli Afterhours poteva rispondere meglio a questo invito. Manuel Agnelli e compagni sono da sempre baluardo di espressività priva di restrizioni, le loro canzoni arrivano dritte al fulcro dell’anima e la loro performance è stata, ancora una volta, impattante ed ispiratrice. Il loro ultimo lavoro “Folfiri o Folfox” rappresenta proprio questa ritrovata energia, una rinascita ed un lustro che non può passare inosservato.

40 anni Radio Popolare - Afterhours + Daniele Silvestri

40 anni Radio Popolare – Afterhours + Daniele Silvestri

Il secondo invitato di prestigio, Daniele Silvestri, è uno dei cantautori più creativi e attenti all’uso della parola che ci siano in Italia. Nel suo ultimo disco “Acrobati”, infatti, convergono idee, richiami e riferimenti ma soprattutto messaggi ben chiari e definiti. La sua performance è stata, ora intima e struggente, ora viva e divertente, senza mai rinunciare a spassosi ed irriverenti interventi mirati.

Video: “Heroes” Afterhours + Daniele Silvestri

È stato veramente bello vedere come due personalità forti e spiccate come quelle di Manuel Agnelli e di Daniele Silvestri siano riuscite a convergere su un unico binario, ancora più bello poter godere dei suoni prodotti dalle band al gran completo. Dopo aver trascorso un intero giorno a provare e riprovare insieme i rispettivi brani, i due artisti hanno trovato una speciale alchimia che non è sfuggita a nessuno dei presenti. Tra le canzoni cantante insieme, la più bella è stata “Riprendere Berlino” anche se la conclusiva “Heroes” di Bowie ha inderogabilmente sancito una lucida presa di coscienza: riuscire ad essere liberi, oggi, significa davvero essere una sorta di “eroi”. Lunga vita a Radio Popolare Milano.

Raffaella Sbrescia

Afterhours e Daniele Silvestri sul palco del Carroponte per i 40 anni di Radio Popolare

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Radio Popolare, la più grande e importante radio indipendente italiana, chiude i festeggiamenti indetti per il 40 anniversario dalla propria nascita con un doppio concerto imperdibile. Il 10 settembre al Carroponte di Sesto San Giovanni Afterhours e Daniele Silvestri, due delle realtà più prestigiose e amate della musica italiana, da sempre grandi amici di Radio Popolare, che li segue e li ospita sin dai loro esordi, suoneranno sullo stesso palco per una serata unica ed esclusiva. Si tratterà di un vero e proprio doppio concerto, con entrambe le band in formazione completa, con due live di pari durata, per più di tre ore di musica.

Il biglietto del concerto, che servirà a sostenere l’indipendenza di Radio Popolare sarà di 20€: due concerti…al prezzo di uno!

L’appuntamento è per sabato 10 settembre 2016 al Carroponte: il primo concerto inizierà alle 20!

Il ritorno degli Afterhours: quando il rock è terapeutico

Afterhours live @ Market Sound

Afterhours live @ Market Sound

Il ritorno degli Afterhours sul palco era uno dei più attesi d questa estate italiana. Reduci dalla recentissima pubblicazione di “Folfiri o Folfox”, un disco incentrato sulle chiusure di cerchi e che ci permette di aprirne degli altri, Manuel Agnelli e compagni scelgono il Market Sound di Milano per proporre dal vivo le trame strumentali di brani ricchi, corposi, travolgenti, significativi. L’apertura del concerto è subito impattante: Manuel entra sul palco da solo con una bellissima versione acustica di Grande, un grido di dolore struggente e squarciato ma anche un riscatto, interpretato con una voce che va oltre le aspettative. Sulle note di Ti cambia il sapore la band fa il suo ingresso in scena, il suono comincia a stratificarsi facendosi subito aggressivo e dirompente.

Convince la scelta degli Afterhours di dare inizialmente spazio alle canzoni del loro ultimo disco, le canzoni sono mini trattati scritti in versione poetica: si disquisisce sulla morte e sulla vita, sulla malattia e sulla cura, sulle domande senza risposta, sull’egoismo che ci fa sopravvivere, sulla rabbia e sulla felicità senza mai rinunciare alla potente carica delle suggestioni strumentali. Bravissimi i nuovi innesti Stefano Pilia (chitarra) e Fabio Rondanini (batteria) perfetta l’intesa con gli eccellenti Roberto Dell’Era, Rodrigo D’Erasmo e Xabier Iriondo.

Afterhours live @ Market Sound

Afterhours live @ Market Sound

In scaletta troviamo Il mio popolo si fa Non voglio ritrovare il tuo nome, e poi, ancora, Né pani né pesci, Cetuximab, l’intensa L’odore della giacca di mio padre, Fra i non viventi vivremo noi e la particolare versione di Se io fossi il giudice; scelte, queste ultime, che testimoniano in maniera tangibile l’inviabile status della band.  Ampio spazio dedicato anche alle irrinunciabili hits di repertorio come la potente Male di miele, Costruire per distruggere Riprendere Berlino, Le verità che ricordavo, Padania, Strategie, Pop (una canzone pop), acustica e cantata da tutti, tirata fuori a oltre vent’anni dalla sua pubblicazione.

Poche parole e tanta energia sul palco per gli Afterhours che, per il gran finale scelgono Quello che non c’è, Bianca e la catartica Bye Bye Bombay, cantata con enfatica compartecipazione da parte del pubblico entusiasta. C’è un ritorno ad una comunicazione più scoperta, più aperta, una messa a nudo che rende il concerto della rock band un’esperienza più diretta, impattante, calda ma soprattutto terapeutica.

Leggi l’intervista: http://www.ritrattidinote.it/interviste/folfiri-o-folfox-afterhours-album.html

 Raffaella Sbrescia

SETLIST: Grande – Ti cambia il sapore – Il mio popolo si fa – Non voglio ritrovare il tuo nome – Ballata per la mia piccola iena – Varanasi Baby – Vedova bianca – Padania – Né pani né pesci – Male di miele – Cetuximab – L’odore della giacca di mio padre – Sangue di Giuda – Bungee Jumping – La sottile linea bianca – Costruire per distruggere – Fra i non viventi vivremo noi – Se io fossi il giudice —ENCORE— La verità che ricordavo – Riprendere Berlino – Strategie – Pop (Una canzone pop) – Non è per sempre – Quello che non c’è – Bianca – Bye Bye Bombay

Folfiri o Folfox: gli Afterhours tornano con un disco prezioso. La recensione e l’intervista

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«…Io sono fortunato perché posso usare la musica per cercare di spiegare a me stesso come mi sento, reagire, buttare fuori le tossine, riconoscere l’energia e, soprattutto, non andare in panico. Parlandone agli altri ho scoperto che nel gruppo stavamo passando tutti attraverso lo stesso sconvolgimento. Ognuno a modo suo, naturalmente, perché sono cose molto private. Così eccolo qua un disco sulla morte e sulla vita, sulla malattia e sulla “cura”, sulle domande senza risposta, sull’egoismo che ci fa sopravvivere, sulla rabbia e sulla felicità, sulle chiusure di cerchi che ci permettono di aprirne altri». Con le parole estratte da uno stralcio del comunicato scritto dallo stesso Manuel Agnelli in persona, scegliamo di presentarvi “Folfiri o Folfox”, il nuovo album degli Afterhours destinato a diventare un’opera antologica per eccellenza. Giunto al pubblico dopo una lunga gestazione, questo disco racchiude una scalata esistenziale intima, privata, singola eppure ampiamente condivisibile. Il titolo del progetto prende il nome da due cicli chemioterapici ponendoci subito di fronte ad una realtà da cui non si può prescindere: il cancro. “Folfiri o folfox” nasce dalla penna di Agnelli subito dopo la scomparsa di suo padre, passa per altri lutti che hanno colpito i membri della band e diventa, traccia dopo traccia, un cammino verso la ricerca della felicità. L’intensità di questo disco è data sicuramente dai testi ma anche da arrangiamenti veramente carichi di suggestioni sperimentali. “Grande”, gridata, sofferta e squarciata è un significativo punto di partenza, l’effettiva base che permette all’album di crescere ed evolversi. Struggente “L’odore della giacca di mio padre”, dolorosa e consapevole “Lasciati ingannare (ancora una volta)”, esemplificativa, dissacrante ed imponente la title track “Folfiri o Folfox”.  Ricche e preziose le tracce strumentali, da evidenziare, in particolare, l’ipnotico contributo di Rodrigo D’Erasmo in “Ophyx” e le contorsioni di Cetuximab”. Lascive sono le distorsioni racchiuse in “Fa male solo la prima volta”, curiosa e perturbante la ballata rock “Né pani né pesci”. Originale ed impattante la litania di “San Miguel”, un riuscitissimo gioco a due tra Agnelli e Iriondo. “Se io fossi il giudice” chiude, infine, il disco in modo deflagrante, emozionale, poetico, totale.

Intervista

Finalmente arriva “Folfiri o Folfox”

Abbiamo pubblicato questo disco dopo 4 anni cercando di raccontare non solo quello che è successo a me ma anche quello che è successo a molti di noi. Non facciamo un disco ogni anno, lo facciamo semplicemente quando abbiamo qualcosa da dire e questo, purtroppo, non succede ogni sei mesi. La funzione del nostro gruppo è quello di dire le cose con un linguaggio che gli altri faticano ad usare. Questo è un disco a tratti ostico, un disco che ha senso in questo momento. Abbiamo sfruttato il nostro studio, ci siamo andati tutti i giorni, ci siamo dati la libertà di sbagliare, eccedere, sperimentare. Con noi ha lavorato anche Tommaso Colliva, il top mondiale e ne siamo molto orgogliosi.

I due nuovi innesti nella band (Stefano Pilia, chitarrista dei Massimo Volume, e Fabio Rondanini, batterista dei Calibro 35, ndr) hanno generato una grande energia. Come sono cambiate le sonorità, gli arrangiamenti e la scrittura dei testi?

Il cambio della line up ha influenzato non poco la musica, ha innescato un ricambio d’energia in una sorta di circolo virtuoso. Una direzione, quest’ultima, che avevamo già conquistato con “Padania” e che intendiamo mantenere salda. Nel frattempo lo stravolgimento della forma canzone vive un passo in avanti, sia in termini di suono che di scrittura.

A proposito di scrittura: com’è cambiato il tuo modo di scrivere in questo lavoro?

C’è un ritorno ad una comunicazione più scoperta, più aperta, una messa a nudo che ci ha coinvolto tutti. Ciò rende il disco più immediato e comunicativo proprio come sentivamo noi di dover essere. “Padania” era congelato così come lo era la sua estetica, questo disco è più caldo, ci tocca in modo più profondo e speriamo possa farlo anche con chi lo ascolterà.

C’è un’attenzione più viva e dettagliata ai testi…

Sì, i testi sono più centrali che in passato, parliamo di cose precise che non volevamo citare in modo oscuro, abbiamo condotto diverse ricerche per rapportarci con certi termini, c’è stato un bel lavoro di complicità e compartecipazione. Abbiamo composto prima le musiche, se avessi scritto prima i testi, ci sarebbero state solo ballate ed il disco sarebbe stato un’elaborazione del lutto e nessuno voleva questo. In questo album c’è voglia di reagire, parliamo di chiusure di cerchi…

Afterhours

Afterhours

Che rapporto c’è con Dio, nominato così spesso in questo disco?

C’è parecchia mancanza di Dio nel disco, lo cito perché c’è un continuo interrogarsi, quando ti manca una persona cara ti fai molte domande, Dio viene chiamato in causa perchè non lo si trova. Il disco parla di un passaggio di energia, la figura di Dio è la razionalizzazione di questo passaggio all’interno di una ricerca spirituale.

A 50 anni ti scopri vulnerabile nel bel mezzo di un’operazione di introspezione…

Mi sono ritrovato bambino abbandonato e, al contempo, definitivamente adulto una volta per tutte. Non pretendo che questa cosa venga condivisa da qualcun altro, ci sono voluti 4 anni per lasciar maturare questo disco, la musica rappresenta la possibilità di sublimare quello che è successo, una forma di autoanalisi utile per espellere le tossine, un modo per liberarsi dal dolore.

“Grande” è il brano più intenso del disco

Racchiude un grido di dolore ma anche un riscatto, una voce che va oltre, un pezzo che sarà difficile riproporre con la stessa intensità dal vivo. Finchè avrà un effetto terapeutico lo farò, poi smetterò, così come del resto avviene con gli altri brani.

Come è nato il brano “San Miguel”?

L’abbiamo improvvisato in sala prove, rappresenta il denominatore perfetto di chi non ha paura di fare tante cose diverse. Questo brano rompe gli schemi, definisce un’intenzione chiara con sonorità forti, una litania che non teme sfide nuove. Ci sono diversi modi di argomentare la superstizione: quella più volgare che detestiamo, una forma di violenza sociale mostruosa, poi c’è quella bianca che cerca energia oltre la scienza. Ecco, nel disco ci sono due o tre modi per affrontarla, “San Miguel” è uno di questi.

Afterhours ph. Magliocchetti

Afterhours ph. Magliocchetti

Da dove arriva l’idea della copertina?

Si tratta di un’idea di mia figlia. Recentemente ho curato una pianta che ha prodotto un nuovo getto di fori, le ho scattato una foto, leggermente mossa e mia figlia mi ha suggerito di usarla. Solo in un secondo momento abbiamo scoperto che l’orchidea si nutre di materiali in decomposizione, in quanto corrispondente botanico del cancro ci è sembrata perfetta.

Cinque anni fa eravate politicamente schierati… cosa è cambiato nel frattempo?

I politici non sono cambiati ed è per questo che molte cose non si sono realizzate, il cambiamento c’ è stato in ogni caso. Nel nostro piccolo abbiamo appoggiato i teatri occupati, continuiamo a portare avanti il nostro cammino senza fare cose per forza appariscenti, mi sono accorto che senza un certo tipo di visibilità si è limitati. La visibilità può essere di grande aiuto per portare avanti certe tematiche, mi sono impegnato per i diritti d’autore, la definizione professionale del musicista, voglio portare questi discorsi a buon fine.

Come si convive con la paura della felicità?

Ho sempre voluto essere felce ma forse ho sbagliato strada. Nel nostro ambiente ci sono tanti che fanno i maledetti al centro di un sistema di cose che non ci riguarda in ogni caso. Noi facciamo musica in modo libero, non dobbiamo rendere conto alle tavole della legge, facciamo le cose istintivamente perché ci piacciono, perché ci sembra il modo migliore per raccontarci al meglio. Abbiamo lasciato fuori dal disco, il più grande singolo della nostra storia perché non c’entrava nulla, siamo coerenti, siamo liberi di fare cose che non rientrano nell’immaginario, non vogliamo essere prevedibili, la prevedibilità è la morte di un gruppo rock, abbiamo più attenzione per il discorso estetico che per l’efficacia dei risultati; in ogni caso facciamo sempre quello che vogliamo, poco ma sicuro.

Afterhours ph. Magliocchetti

Afterhours ph. Magliocchetti

La musica è una trasposizione della società che rappresenta?

Negli anni ’60 e ’70 c’era una società in fermento, c’era gente che viveva nelle comuni, personaggi che non avevano paura di sperimentare, con l’arrivo delle tecnologie la gente ha cominciato ad impigrirsi e a viziarsi. Ci sono molti musicisti bravi ma troppo precisi, non ci sono più i freaks, quelli che non riesci a catalogare, ci sono piccoli circuiti, ognuno con la propria divisa, ogni più piccola realtà vuole avere il controllo sulla cultura ma non per difendere la gente. Pasolini andava tra la gente, tra gli operai, trai ragazzi di strada, portava la cultura tra la gente sporcandosi le mani. Oggi invece viviamo una situazione veramente pallosa. Il ruolo di chi fa rock non può essere fare la cultura per sé. La nostra missione è quella di portare la nostra visione della vita a quanta più gente possibile, la difficoltà sta nel portarla con un linguaggio molto preciso che non venga distorto senno facciamo avanguardia e sperimentazione.

Ad X Factor queste cose le dirai?

Mi hanno chiamato per questo, il motivo per cui sono lì è portarvi la mia visione della musica. Hanno avuto le palle di chiamarmi, io sono un’incognita, un rischio…

Cosa pensi delle polemiche che ci sono state?

Fa parte del gioco, in parte è anche strategia. In tante situazioni la polemica ha portato attenzione, non mi spaventa la contestazione, anzi, tuttavia non vi sono indifferente. Con la paura del rischio non avremmo fatto un cazzo negli ultimi anni, non me ne frega se sarò una scimmietta in gabbia, alla fine l’importante è far passare un messaggio preciso: “Le mani vanno sporcate, bisogna fare gesti piccoli ma farli tutti, non si possono fare le cose solo per il risultato, bisogna farle e basta”.

Il ricambio nella line up ha portato un cambio di energia nel gruppo?

Ci troviamo in un momento particolarmente felice, questi due innesti non sono né casuali né transitori. Questo ricambio ha avuto un impatto emotivo molto forte, con Giorgio andavo in giro per il mondo da 25 anni, ci guardavamo in modo sclerotico, non avevamo un dialogo modificabile. Dopo lo strappo non sapevamo se gli Afterhours sarebbero andati avanti, abbiamo funzionato ma navighiamo a vista, ecco perché in ogni disco ci mettiamo tutto il sangue possibile, pensiamo sempre che possa essere l’ultimo.

Cosa cambierà nel live?

Mentre “Padania” aveva delle sovrapproduzioni necessarie per riprodurre quell’urgenza, questi nuovi brani questa carica ce l’hanno da sé, la scaletta estiva proporrà un 50/50, sarà un live molto energico.

 Raffaella Sbrescia

Il tour:

 8.07 - Genova, Goa Boa Festival - NUOVA DATA
10.07 - Avezzano (Aq), Kimera Rock Festival
14.07 - Milano, Market Sound
15.07 - Torino, Flower Fest
19.07 -Roma, Rock In Roma
06.08 -Treviso, Suoni Di Marca
8.08 - Lignano Sabbiadoro (UD), Beach Arena - NUOVA DATA
13.08 -Lamezia Terme (Cz), Colorfest
27.08 -Empoli (Fi), Beat Festival

I biglietti sono in vendita su www.ticketone.it

 

Brianza Rock Festival, presentata la quinta edizione. Il programma e le novità

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Tutto pronto per la quinta edizione del Brianza Rock Festival. La manifestazione organizzata dall’Associazione Monzabrianzaeventi avrà luogo il 12-13-14 giugno 2015 presso il leggendario Autodromo Nazionale di Monza e accoglierà alcune delle migliori realtà musicali italiane come Bluvertigo, Subsonica e Afterhours  nel nome dell’intrattenimento di qualità e della valorizzazione di un territorio, quello brianzolo, in grado di rappresentare un importante polo culturale per la Regione Lombardia. Presenti alla conferenza stampa di presentazione, tenutasi presso la Sala Gonfalone del Palazzo della Regione, Morgan, consulente artistico del Festival, Eugenio Finardi, Bugo. Grande entusiasmo anche da parte dell’Assessore all’Expo Fabrizio Sala: “Abbiamo deciso di patrocinare questa importante iniziativa per due motivi specifici: il primo è che vi collaborano molte Associazioni senza scopo di lucro, il secondo è che il Festival si svolgerà all’interno dell’Autodromo di Monza e la Regione ha investito molto sia all’interno di questa location sia nella riqualificazione della Villa Reale di Monza. Inoltre riteniamo che in un periodo così importante, come quello dell’Expo 2015, sia fondamentale considerare sito espositivo l’intera Regione Lombardia”.  Sulla stessa linea d’onda Francesco Ferri, Direttore dell’Autodromo: “La struttura intende essere sempre di più un punto di riferimento per i giovani e l’intera cittadinanza. La nuova area di tutti i concerti sarà il fronte Paddock dell’Autodromo Nazionale Monza, una location suggestiva che potrà accogliere oltre 20mila persone. Un palco nuovo, un’area ospitalità, un ristorante, le birrerie e diverse zone d’intrattenimento a disposizione del pubblico. L’area concerti allestita diventerà uno spazio vivibile nell’arco di tutta la giornata, il Brianza Rock Festival si svolgerà in collaborazione con la 40ma edizione del Festival dello Sport che fino all’inizio dei live organizzerà una serie di appuntamenti sportivi”.

Bluvertigo

Bluvertigo

Grande entusiasmo, dunque, ma anche tensione per le dichiarazioni al vetriolo di Morgan che ha colto l’occasione per sfogarsi contro i talent show e in particolare contro X Factor, trasmissione in cui è lo stesso Castoldi è stato giudice per svariati anni: “ Il talent show, ma soprattutto X Factor, è la tomba della creatività”, ha affermato il cantante, “Sono contento di aver abbandonato la tv ed essere tornato alla musica, per me è una nuova ventata di novità”, rivolgendo poi un appello ai giovani a non partecipare ai talent: “Chiunque ha talento non faccia un talent show”, aggiungendo infine: “Sappiate ragazzi che quando vi iscrivete anche solo per la prima audizione voi avete già firmato un contratto discografico, voi siete legati mani e piedi per sempre a una casa discografica che non vi farà avere successo”. 

Subsonica

Subsonica

Tornando al Brianza Rock Festival saranno proprio i “residenti” Bluvertigo di Morgan ad aprire le danze venerdì 12 giugno con una performance nella città dove tutto è cominciato e dove dai sintetizzatori nascevano suoni che avrebbero rivoluzionato il palcoscenico musicale italiano. La serata targata Bluvertigo avrà come special guest i giovani Santa Margaret ed Eugenio Finardi, che ha dichiarato: “Preziosi ricordi della mia infanzia mi legano al Parco di Monza in modo particolare. Sono molto contento di suonare in questo contesto, quello del 12 giugno sarà probabilmente il mio concerto più rock di sempre e suonare prima dei Bluvertigo sarà fonte di ulteriore energia”. A tal proposito Morgan ha rilanciato: “Se Eugenio sarà d’accordo, saremmo onorati di condividere anche il palco con lui. Finardi è uno dei pochi veri cantautori rimasti ed il suo “Fibrillante” è una gran figata”. Sabato 13 giugno ci sarà poi il ritorno live dei Subsonica, dopo il grandissimo successo invernale del “In Una Foresta Tour”. Ogni loro concerto è un trionfo di musica e tecnologia, grazie alla cura maniacale che da sempre la band dedica al suono e alle immagini. In apertura i set di Bugo e Jack Jaselli. Gli Afterhours di Manuel Agnelli, l’alternative rock band italiana per eccellenza, chiuderanno l’evento domenica 14 giugno con gli Opening acts di Io?Drama e gli Aim.

Sul palco del Brianza Rock Festival anche i vincitori di Rockin’ The School – Studenti&Giovani in concerto, il contest di band emergenti fortemente voluto anche quest’anno dall’Associazione MonzaBrianzaEventi. Concluso il 30 aprile, il concorso ha visto per quattro settimane le 12 band emergenti (selezionate da una giuria tecnica tra le centinaia di band che si sono proposte in questi mesi) esibirsi sul palco del Rock’n Roll di Rho e conquistarsi la possibilità di aprire una delle tre serate del Brianza Rock Festival edizione 2015.
Mataleòn e Sandflower sono le band vincitrici del concorso, a loro si aggiungono i Mr. Kite, trionfatori della scorsa edizione.
Grazie all’organizzazione parallela del Rock’n Art, ci sarà anche la Mostra Collettiva D’Arte Contemporanea con Concorso a Premi dedicata ai giovani artisti del territorio, quest’anno ospitata alla Villa Reale di Monza,  che verrà inaugurata il 4 giugno, con ingresso gratuito fino al 21 giugno.
Il primo intento della mostra è quello di promuovere l’arte tra i giovani, offrendo ai partecipanti un modo per confrontarsi con spirito critico e il secondo è la ricerca di scambi artistico culturali mirati a un rapporto di simbiosi tra il mondo scolastico e quello artistico-professionale. Durante l’esposizione della Mostra Collettiva di arte contemporanea anche gli scrittori e i poeti del territorio saranno protagonisti di alcuni momenti di creatività dal vivo: il 9 giugno, dalle 19 alle 23, il tema delle letture è il legal thriller, e il 16, negli stessi orari, gli incontri di lettura sono dedicati alla poesia e al romanzo.

Raffaella Sbrescia

Brianza Rock Festival: 3 giorni di fuoco al all’Autodromo Nazionale Monza con Bluvertigo, Subsonica e Afterhours

Brianza Rock Festival

Brianza Rock Festival – Subsonica


Brianza Rock Festival diventa grande e per festeggiare la sua quinta edizione apre a un cast composto dalle band più rappresentative del panorama musicale italiano. Bluvertigo, Subsonica e Afterhours sono gli strepitosi tre nomi annunciati per il 12,13 e 14 giugno all’Autodromo Nazionale Monza, ospitati dal Festival organizzato dall’Associazione Monzabrianzaeventi, nato per valorizzare il movimento musicale e culturale del territorio e sostenere le Associazioni al servizio del cittadino.

Saranno i “residenti” Bluvertigo di Morgan – quest’anno anche consulente artistico del BRF – ad aprire le danze venerdì 12 giugno, un ritorno alle origini (il loro ultimo concerto a Monza risale all’estate del 1996) con una performance nella città dove tutto è cominciato e dove dai sintetizzatori nascevano suoni che avrebbero rivoluzionato il palcoscenico musicale italiano. La serata targata Bluvertigo avrà come special guest Eugenio Finardi, che si esibirà nel suo spettacolo “Fibrillante” prima della performance della band.

L’Autodromo ospiterà poi sabato 13 giugno il ritorno live dei Subsonica, dopo il grandissimo successo invernale del “In Una Foresta Tour”. Ogni loro concerto è un trionfo di musica e tecnologia, grazie alla cura maniacale che da sempre la band dedica al suono e alle immagini.

Gli Afterhours di Manuel Agnelli chiuderanno questa tre giorni sensazionale domenica 14, con un concerto in esclusiva estiva per il BRF: sarà l’unica occasione per vederli dal vivo in Italia nel prossimi mesi.

Brianza Rock Festival - Afterhours

Brianza Rock Festival – Afterhours

Le tre band sono legate da un magico filo che li ha fatti incontrare artisticamente durante le loro carriere: gli Afterhours hanno ospitato Samuel dei Subsonica in “Voglio una pelle splendida”, all’interno del remastered dell’album “Hai paura del Buio” uscito lo scorso anno e i Bluvertigo hanno partecipato al singolo dei Subsonica “Discolabirinto” nel 2000.

La nuova area di tutti i concerti è il fronte Paddock dell’Autodromo Nazionale Monza, una location suggestiva che potrà accogliere oltre 20mila persone.  Un palco nuovo, un’area ospitalità, un ristorante, le birrerie e diverse aree di intrattenimento a disposizione del pubblico.
L’area concerti allestita diventerà uno spazio vivibile nell’arco di tutta la giornata, il Brianza Rock Festival si svolgerà in collaborazione con la 40ma edizione del Festival dello Sport che fino all’inizio dei live organizza una serie di appuntamenti sportivi.

Il BRF va oltre la musica: è un evento che sposa anche arte e cultura, grazie all’organizzazione parallela del Rock’n Art, la mostra di opere d’arte dedicata ai giovani pittori e scultori del territorio, quest’anno ospitata alla Villa Reale di Monza.

Come per le precedenti edizioni il BRF sosterrà l’Associazione SLAncio a cui si aggiunge per quest’edizione il supporto al Comitato Maria Letizia Verga Onlus e a Cancro Primo Aiuto.

Info
www.brianzarockfestival.com
Facebook brianzarockfestivaltheoriginal
Twitter brianzarockfest

Dove: Monza, presso i paddock dell’Autodromo Nazionale
Quando: venerdì 12, sabato 13 e domenica 14 giugno, cancelli aperti dalle 18
concerti dalle 19
Quanto: prevendite aperte su Ticketone.it e negozi convenzionati, ingresso 20 euro a serata

Io so chi sono: gli Afterhours incantano il Teatro Augusteo di Napoli

Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

Continua a mietere successi il tour teatrale degli Afterhours. Anche il Teatro Augusteo di Napoli ha potuto apprezzare “Io so chi sono”, il nuovo spettacolo che Manuel Agnelli e soci hanno ideato per inaugurare una nuova, più matura, fase del proprio rapporto con il pubblico. Punto di riferimento per l’intera scaletta, l’album “Padania”, corredato da importanti testi di letteratura come “Indifferenti” da “La città futura” di Gramsci, “Moloch” da “L’urlo” di Ginsberg, “The love song of Alfred Prufrock” da “Prufrock and the other observations” di Eliot, “Traccia” da “Petrolio” di Pasolini, brani vari tratti da “Il libro dell’inquietudine” di Pessoa e, “Io so chi sono” e “Morireste per me” da “Il meraviglioso tubetto” di Manuel Agnelli, voce e fondatore della rock band. Variegate e di spessore anche le scelte musicali: Nick Drake (cantautore preferito di Manuel), Blind Willie Johnson, Washington Philips, James Alan Shelton, Jean Sibelius, Johann Sebastian Bach e Fryderyk Chopin.  Una miscela di elementi che, unità alla forte personalità del gruppo, ha coinvolto la platea in un travolgente turbinìo di emozioni.

Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

 

Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

 

Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

 

Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

 

Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

 

Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

 

Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

 

Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

 

Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

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Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

 

Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

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Afterhours live @ Teatro Augusteo Ph Luigi Maffettone

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#Iosochisono: il tour teatrale degli Afterhours è dedicato all’identità

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Io so chi sono. Con uno spettacolo incentrato sul tema dell’identità gli Afterhours tornano in teatro con uno spettacolo di luci, immagini, suoni, canzoni, suggestioni e parole finalizzate al compimento di un percorso dedicato all’ introspezione, al dialogo e alla riflessione aperta con il pubblico. In scaletta ci saranno i grandi successi del gruppo che, reinterpretati per l’occasione, si alterneranno e si mischieranno a brani di narrativa e poesia contemporanea letti e sonorizzati dalla band, miscelandosi con le realizzazioni video di Graziano Staino. Musica, letteratura, recitazione, sperimentazione si fonderanno in un perfetto bilanciamento delle arti: da Gramsci a Ginsberg a Pasolini i brani di lettura scelti dagli Afterhours catapulteranno il pubblico al centro di un flusso di coscienza a metà strada tra rassicurazione e cambiamento. Nei teatri la line up vedrà, oltre a Manuel Agnelli, Rodrigo D’Erasmo, Xabier Iriondo e Roberto Dell’Era anche Fabio Rondanini (Calibro 35) alla batteria e Stefano Pilia (Massimo Volume) alle chitarre e al contrabbasso, per i fedelissimi della band si tratterà degli ultimi appuntamenti live prima di un lungo stop per la scrittura e la registrazione di materiale inedito.

Le date:

06.02 MILANO, Auditorium del Conservatorio
07.02 BERGAMO, Teatro Creberg
08.02 TORINO, Teatro Colosseo
12.02 UDINE, Teatro Giovanni da Udine
13.02 BOLOGNA, Teatro Manzoni
14.02 SCHIO (VI), Teatro Astra
16.02 NAPOLI, Teatro Augusteo
17.02 CIVITANOVA MARCHE (MC), Teatro Rossini
21.02 CREMONA, Teatro Ponchielli
23.02 VERONA, Teatro Filarmonico
26.02 MESTRE (VE), Teatro Corso
27.02 FIRENZE, Teatro Verdi
28.02 SENIGALLIA (AN), Teatro la Fenice

 

Afterhours in concerto a Palmi (RC): quando il live diventa un evento di culto

Afterhours Ph Massimiliano Natale

Afterhours Ph Massimiliano Natale

Lo scorso 5 agosto l’Anfiteatro Comunale di Palmi in Calabria ha ospitato gli Afterhours, band culto del rock italiano che, dopo il tour primaverile, ha portato l’ormai celebre reloaded and remastered di “Hai Paura del Buio” ancora una volta in giro per lo Stivale italiano, anche in virtù degli importanti e prestigiosi riconoscimenti di cui l’album è stato insignito dalla stampa specializzata. Carica, adrenalina, passione e compiacimento psicofisico hanno accompagnato il pubblico durante le fasi di quello che rappresenta un concerto nel concerto, un memorabile evento, una rara opportunità di godere e beneficiare della prestanza scenica e strumentale della band milanese. Vestiti di tutto punto, così come all’epoca, gli Afterhours hanno subito infilato, come perle di una preziosa collana artigianale, i brani contenuti in “Hai paura del Buio”, riproducendo la stessa scaletta stilata durante il tour che seguì l’uscita del disco nel ’97. Concentrati, completamente immersi cuore e anima al centro della più intima essenza delle proprie canzoni, gli Afterhours riescono ancora a creare uno speciale legame simbiotico con il pubblico che, rapito, segue le parole, le note e i movimenti di ciascuno dei membri della band all’interno di un magico scambio extrasensoriale.

Afterhours Ph Massimiliano Natale

Afterhours Ph Massimiliano Natale

Affamati di emozioni, gli spettatori si lasciano andare con trasporto alla propria voracità emotiva fornendo, così, agli Afterhours, la materia prima necessaria per dare tutto e anche di più, adesso come allora. A racchiudere il fulcro del live nel live i successi contenuti in “Padania” a “Strategie”, due dei lavori più rappresentativi della recente storia musicale del gruppo. Dai  pezzi pop, a quelli eseguiti al piano sino al cantato post punk di quelli più tirati, gli Afterhours agiscono con estrema precisione ed efficacia senza mai trascurare il legame e la compartecipazione del pubblico veracemente, violentemente, animatamente presente. D’altronde l’opportunità di lasciare l’anima sottopalco non è una cosa che avviene di frequente ormai, e quando accade di potersi dedicare corpo e anima ad un sogno fatto di note, bisogna cogliere l’occasione al volo strizzando ogni singolo muscolo fino al limite.

Fotogallery a cura di: Massimiliano Natale

Afterhours Ph Massimiliano Natale

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Afterhours Ph Massimiliano Natale

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