Colapesce e Dimartino live all’Alcatraz di Milano: il live report del concerto

Un bagno di folla all’Alcatraz di Milano per Colapesce e Dimartino ha avuto luogo lo scorso 5 dicembre in occasione del loro concerto meneghino. I due cantautori siciliani, reduci dalla pubblicazione dell’album “Lux Eterna Beach”, conquistano il pubblico con un live tirato, muscolare che non si perde in orpelli e lazzi ma va, bensì, dritto al sodo. Massiccia è, difatti, la sostanza testuale, linguistica, filosofica che permea la scaletta del duo che, chiaramente, coglie l’occasione per prendersi la libertà di esprimere al meglio la propria estetica musicale veleggiando dal pop al post rock senza soluzione di continuità. Leggerezza e moralismo s’intersecano divertendo ma anche stordendo il pubblico che si lascia quindi trasportare sulle onde di uno sciabordìo emotivo dolce e succulento.

La scaletta del live è articolata: metafisica e retorica lasciano trasudare fili di inquietudine esistenziale, stralci di ironica derisione intaccano la deriva socio-culturale in cui siamo impantanati da un paio di decenni. L’introspezione lascia spesso spazio al sorriso, a tratti amaro, a tratti squisitamente rilassato.

Surreale pensare che i due successi sanremesi “Musica leggerissima” e “Splash” abbiano spalancato le porte mainstream a due penne affamate di vita e di emozioni che, da anni, regalano perle cantautorali di spessore. La formula vincente ha attecchito tra grandi e piccini ma sono i cultori della bellezza linguistica che apprezzano fino in fondo le molteplici sfaccettature che rendono i testi di Colapesce e Dimartino delle miniere da cui estrarre suggestioni, visioni e rimandi generazionali.

In scaletta trovano posto i brani  dell’ultimo album ma anche quelli tratti da “i Mortali”.  Tra tutti citiamo Luna araba”, “Sesso e architettura”, “Considera” e “Noia mortale, “Ragazzo di destra”, “Rosa e Olindo”, “Il cuore è un malfattore”, L’ultimo giorno”. Ospite a sorpresa sul palco anche Joan Thiele, che propone live il duetto inciso in “Lux Eterna Beach”: “ Forse domani”. Molto significativo l’omaggio a Ivan Graziani grazie al brano “I marinai”, donato dalla famiglia del cantautore a Colapesce e Dimartino che ne hanno recuperato alcune registrazioni vocali. Il brano è stato eseguito dal vivo durante il concerto insieme a Filippo Graziani, figlio di Ivan, che ha illuminato il pubblico con la sua grazia vocale.

“Siamo le cicale, le cicale e anche se non ci piace, continuiamo a cantare pure nel dolore, sotto questo rumore”, cantano Colapesce e Dimartino che, da soli o insieme, si confermano una felice certezza all’interno del panorama musicale italiano.

Raffaella Sbrescia

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Colapesce sfida se stesso con “Infedele”. La recensione del disco

Colapesce - Infedele

Colapesce – Infedele

Un disco breve e quanto mai vario. “Infedele”, il nuovo album di Colapesce (etichetta 42 Records) è una digressione musicale di tipo alto, un progetto strutturato su più livelli in cui l’artista si mette in gioco lasciandosi avvincere dalla fascino stimolante della sfida. Proprio così, Colapesce mette sul piatto i suoi ascolti trasversali travasandoli in otto canzoni che profumano di moderno e antico al contempo. La sua vita prende forma attraverso metafore, sottili giochi di parole, strofe e ritornelli che, muovendosi a cavallo tra la Sicilia e Milano disegnano in maniera nitida i contorni di un’anima inquieta, curiosa, turbinosa quindi “infedele”.

Il disco si apre con “Pantalica”, un brano ispirato ad una necropoli vicina a Solarino, un luogo atavico che da secoli trasuda fascino. Il brano, venuto fuori di getto, riassume a grandi linee la vita di Colapesce e rapisce subito l’ascolto grazie ad una chiusura strumentale ossessiva e ancestrale sulle note free jazz del sax di Gaetano Santoro.  La tracklist prosegue con “Ti attraverso”, primo nato del disco, basato su una frase che ha fatto da input per tutto il resto: “Ho fatto come volevo, erano strade diroccate piene di Buttane e va bene così”. Acclamata come hit del disco “Totale”, scritta insieme ad Antonio di Martino, pone Colapesce sul piano del cantautore che sa scrivere un godibilissimo pop in grado di scardinare ogni certezza. I richiami ancestrali proseguono con “Vasco da Gama”: un suggestivo arpeggio introduce un racconto nostalgico, a tratti onirico: il protagonista fa da tramite con il mondo marino, da sempre fonte di sogni.

Video: Totale

Si prosegue con l’impianto classico di “Decadenza e panna”: anche in questo caso si tratta di un brano pluridimensionale che parte dalle risate di una comedy e si evolve seguendo le linee del folk. Esilarante il testo di “Maometto a Milano”: qui la narrazione del disagio è di grande impatto, stona con il resto, disturba quasi l’ascolto costringendoci a fare i conti con una risoluzione individuale tutt’altro che compiuta.

Affascinante anche il contrasto sonoro di “Compleanno”: la fanfara va a braccetto con la musica da club, il passato pare ormai alle spalle ma ecco piombarci addosso la frammentazione spirituale di “Sospesi”: autoscatto cantautorale così indefinito e preciso al contempo da lasciarci praticamente senza fiato.

Raffaella Sbrescia

Colapesce e Baronciani live a Milano: canzoni e illustrazioni concepite per le emozioni

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Con il concerto sold out all’Arci Bellezza di Milano si chiude la serie di concerti acustici del cantautore siciliano Colapesce, che ha scelto di proporre al pubblico i suoi migliori brani in versione acustica accompagnandoli con le illustrazioni e i disegni realizzati in tempo reale da Alessandro Baronciani. Lo spettacolo, intimo e fortemente suggestivo,  ha inteso creare una particolare atmosfera destinata al totale coinvolgimento di tutti i sensi. Dopo la prima serie di concerti speciali per i teatri occupati della Sicilia, con cui Colapesce aveva concluso il tour dell’album d’esordio “Un meraviglioso declino”, la graphic novel intitolata “La distanza”, la formula del concerto disegnato rappresenta la terza  forma di collaborazione artistica tra Colapesce, al secolo Lorenzo Urciullo e Alessandro Baronciani. In scaletta i brani tratti dal primo e dal secondo album  del cantautore siciliano: da Brezsny Reale, da S’illumina a Restiamo in casa, da Satellite a Maria Maddalena passando per Maledetti italiani, La distruzione di un amore, Sottocoperta, Bogotà, Le foglie appese, L’altra guancia. Canzoni intrise di significato dal forte impatto emotivo, evidenziato ed ulteriormente impreziosito dall’apporto visivo delle opere di Baronciani. Non solo emozione ma anche intrattenimento grazie alla forte sintonia che, ormai da tempo, intercorre tra i due artisti bravi a ripercorrere e raccontare i più frizzanti aneddoti serviti a cementare un sodalizio artistico particolarmente ben riuscito.

Raffaella Sbrescia

Coinquilini: Dimartino e Colapesce incantano il pubblico del CarroPonte

Antonio Di Martino

Antonio Di Martino

“Per un po’ di tempo abbiamo rischiato di dover dividere un appartamento. Non è successo, ma abbiamo pensato che sarebbe stato comunque carino abitare il palco”. Con queste parole Colapesce e Di Martino, due dei più interessanti cantautori attualmente presenti all’interno dello scenario musicale italiano, hanno introdotto lo speciale concerto tenutosi lo scorso 9 settembre sul palco del CarroPonte di Sesto San Giovanni. “Conquilini” è, infatti,  il titolo di questo live in cui i due artisti siciliani hanno condiviso note, spazi ed emozioni. Entrambi protagonisti, con le rispettive band, di due set distinti, i due hanno infine dato vita ad un finale collettivo all’insegna della creatività e della fratellanza artistica. Ad inaugurare il concerto è il set di Antonio Di Martino che, pur attingendo dai capisaldi della canzone d’autore, è contraddistinto da una scrittura moderna e ricercatissima. “Sarebbe bello non asciarsi mai ma abbandonarsi ogni tanto è utile”, canta Antonio, proseguendo il suo live con brani evocativi ed immaginifici che mordono il cuore e attanagliano la mente. Con le canzoni tratte dall’ultimo album di inediti “Un paese ci vuole”, Di Martino parla di una condizione umana in estinzione, uno status mentis che pian piano sta scomparendo ma risulta ancora necessario per vivere in modo autentico. “Come Una Guerra La Primavera”, “Niente Da Dichiarare”, “L’Isola Che C’è”, “Le Montagne”, “Calendari”, “Maledetto Autunno”,  “Cercasi Anima” e “Non Siamo Gli Alberi” dimostrano le ottime qualità di Antonio Di Martino sia dal punto di vista musicale che autorale.

Colapesce ph Laura Lo Faro

Colapesce ph Laura Lo Faro

Non è da meno il bravissimo Lorenzo Urciullo, in arte Colapesce, il cui tour accompagna l’uscita invernale dell’album “Egomostro”. Grazie alle sonorità assortite e arricchite da una sezione ritmica più marcata e da un buon contributo elettronico, gli arrangiamenti creano un vibrante tappeto per parole che toccano l’anima da vicino. Con il suo morbido cantato, dai chiari rimandi battistiani, Colapesce incentra i suoi testi sul mondo interiore e questa introspezione appare come una vera e propria sublimazione del vissuto personale. Le code di riff che scandiscono la fine di alcuni brani scuotono di tanto in tanto un’atmosfera sognante. “Entra pure”, “Egomostro”, “Sottocoperta”, Un giorno di festa”, “Brezsny”, “Reale”, “L’altra guancia”, Satellite”, “Maledetti italiani”, “Restiamo in casa” e “Bogotà” sono le canzoni che Colapesce ha scelto per emozionare il pubblico del CarroPonte. Gran finale con il rientro di Antonio Di Martino sul palco per concludere al meglio un concerto come non se ne sentivano da un pò di tempo con “Ormai siamo troppo giovani”,  ”Da cielo a cielo”, “Le foglie appese”, “Stati di grazia”,  ”Copperfield”.

Raffaella Sbrescia