Intervista a Virginio. In “Hercules” la nuova identità musicale del cantautore

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Virginio Simonelli torna sulla scena musicale italiana e lo fa in grande stile. Il brano con cui il giovane cantautore sceglie di iniziare questo nuovo capitolo della sua carriera è “Hercules”, una canzone interamente realizzata negli USA. Prodotto da Corrado Rustici e scritto con la collaborazione di Andy Marvel (già autore per Jason Derulo, tra gli altri) e Dimitri Ehlrich (che vanta collaborazioni artistiche anche con Moby), il brano risente delle atmosfere tipiche della musica americana e testimonia in maniera tangibile la nuova veste artistica di Virginio.

L’intervista

Virginio, raccontaci come hai lavorato alla realizzazione di questo brano completamente avulso dal sound italiano.

Ad un certo punto della mia vita ho fatto i bagagli e sono andato a New York e sono andato a scrivere con degli autori americani, grazie a delle persone che mi hanno messo in contatto con loro. “Hercules”, in particolare,  è stato scritto con Marvel e Ehrich  e ci siamo trovati così bene, da decidere di scrivere più canzoni insieme. Nel frattempo avevo cominciato a lavorare ad alcune cose con Corrado Rustici, a cui avevo mandato delle mie cose all’inizio del 2015, ci siamo sentiti, ci siamo visti e ci siamo piaciuti. In un secondo momento sono andato a San Francisco da lui e abbiamo cominciato a lavorare a questo progetto. Sono pronti anche altri brani, sia in italiano che in inglese. Mi è venuto spontaneo usare entrambe le lingue perché scrivo usando sia l’una che l’altra.

Entrando nello specifico di questo singolo, la metafora è quella di Ercole che detiene le redini di un rapporto importante.

In un certo senso sì. Il testo della canzone dice: “Buttami nella tana del leone perché io combatterò comunque fino alla fine per arrivare a te”. Quando parla di Ercole dice: “Neanche se fossi Ercole potrei amarti più di quanto io faccia già. Io non sto in disparte, non fuggo, anzi, ho deciso che ti vengo a prendere”. Si tratta di una dichiarazione d’amore ma non è necessariamente amore per una persona, può essere anche amore per la musica, ad esempio.

Come e quanto sei cambiato con l’inizio di questo nuovo capitolo della tua carriera?

Sono sempre più bravi a dirlo gli altri certe volte. Non so dire se mi sento diverso, sicuramente mi sento più consapevole. Ad esempio, dato che sono un maniaco del controllo di me stesso, apparentemente sembro sempre pacato e tendo a gestire le emozioni che mi porto dentro. Di recente, però,  ho imparato anche a lasciarmi andare. Questo è il cambiamento più forte che ho riscontrato in me.

Quanto e come sono cambiati i tuoi ascolti?

Ho cominciato ad ascoltare  tantissimo soul e parecchia musica elettronica; generi che in precedenza ascoltavo poco perché avevo delle remore, oggi ampiamente superate. Tra tutti nomino i Disclosure e l’ultimo album “Caracal”.

Virginio ph Cristian Dossena

Virginio ph Cristian Dossena

Dal punto vista artistico, come ti pone questo brano di fronte al pubblico e agli addetti ai lavori?

Questo lo vedremo. Ho seguito la mia strada, ho fatto quello che mi sentivo e, quando ho cominciato a lavorare con Corrado a questo progetto, ci siamo proprio detti che dovevamo cercare la mia essenza musicale e così è stato. Mi rendo conto che è rischioso ma è altrettanto vero che ognuno di noi dovrebbe preservare la propria unicità.

Come pensi di lanciare questo nuovo progetto? Ci saranno tanti piccoli singoli con un riscontro graduale o pubblicherai un full lenght?

Non so. Abbiamo già tutti gli altri singoli ma ci sto ragionando. Non è detto che debba esserci necessariamente un album perchè oggi  i canali di fruizione sono cambiati. Pensare soltanto ad un cd forse sarebbe riduttivo, magari alla fine ci sarà comunque. Vedremo cosa salterà fuori…

Virginio_foto di Cristian Dossena

Virginio_foto di Cristian Dossena

Quali sono le tematiche che in questo momento ti stanno più a cuore?

Credo di avere un tema ricorrente nelle mie canzoni: sentirsi se stessi. A questo proposito citerei “Le cose cambiano”, un progetto nato in America denominato “It gets better” che si occupa principalmente di bullismo. La caratteristica principale di questo gruppo sta nel caricare dei video on line  con le testimonianze di persone che raccontano come sono cambiate poi le proprie esistenze.  Il successo massimo è stato raggiunto quando anche Obama ha caricato un video in cui raccontava la propria esperienza in qualità di candidato alla Presidenza degli Stati Uniti e persona di colore. Queste sono cose che mi stanno molto a cuore, c’è una canzone in particolare, presente nel mio nuovo progetto, che secondo me richiama intensamente questo discorso. Il 17 ottobre, inoltre, mi ritroverò a Fondi, la mia città, con un gruppo di persone che seguono la mia musica e faremo un raduno tutti insieme. Ci sarà anche una persona che parlerà delle attività de “Le cose cambiano” e credo sia molto importante che questo avvenga soprattutto in posti che fanno un pò più di fatica ad uscire da un certo tipo di mentalità.

Raffaella Sbrescia

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Video: Hercules