“Da chi non te lo aspetti”: il nuovo album e la “leggerezza impegnata” di Tricarico

Tricarico ph Stefano Sgarella

Tricarico ph Stefano Sgarella

Esce oggi per Edel Italy, su CD, in digital download e su tutte le piattaforme streaming, “Da chi non te lo aspetti” il nuovo album di inediti di Francesco Tricarico. Il disco, prodotto da Iacopo Pinna e Lorenzo Vizzini, giunge a distanza di tre anni dall’ultimo lavoro “Invulnerabile”, un lasso di tempo in cui Francesco ha suonato in giro per l’Italia, è andato in scena a Milano e Roma con lo spettacolo teatrale “Solo per pistola” e ha proseguito il lavoro con i suoi quadri. Musica ed arte sono, per Tricarico, due mondi complementari. Il legame tra la sua musica e le sue opere è molto stretto, e rappresenta la ricerca di un posto nel mondo e di un mezzo per comunicare con gli altri. A marzo 2016, presso lo storico locale Jamaica di Milano, è stata realizzata una sua mostra dal titolo “Da chi non te lo aspetti” con l’ultima sua produzione, sia su tela che su carta. La mostra ha ispirato Francesco nella creazione del brano omonimo che dà il titolo al nuovo disco e che vede, come co-autore, Giancarlo Pedrazzini, direttore della galleria Fabbrica Eos che espone le opere di Tricarico nonchè location dell’intervista che abbiamo realizzato con l’artista.

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Intervista

Come nasce il legame tra i dipinti che hanno ispirato questo disco e l’album stesso?

In realtà è nato tutto contemporaneamente, non c’è un legame razionale. La mostra ha lo stesso titolo del disco e ha ispirato una canzone autentica. Si è creata una alchimia particolare e molto intensa.

Qual è la genesi dei temi delle tue canzoni e delle altre forme d’arte con cui ti esprimi?

 Il comune denominatore è una ricerca di risposte. Forse nei quadri la cosa avviene in maniera più istintiva, nelle canzoni c’è la voglia di raccontare cercando di essere un minimo padrone di questo percorso non sempre semplice. La canzone, così come il quadro, mi aiuta a mettere le cose in ordine. Il mio obiettivo è cercare di dire le cose in modo semplice e scoprire se ci sono riuscito.

Potremmo definire la cosa usando l’espressione “leggerezza impegnata”?

Sicuramente la trovo corretta. In sostanza, chi ascolta le mie canzoni può coglierne gli aspetti più o meni leggeri, non pretendo che ci si debba per forza spingere fino in fondo. Offro più piani di lettura all’ascoltatore senza turbarlo.

In questo senso potrebbe venirci in mente il brano “Volo”; l’arrangiamento sposa in modo onirico i concetti di cui si parla nella canzone in oggetto…

Sì, l’arrangiamento di Lorenzo e di Iacopo si sono sposati alla scrittura del brano mio e di Michele Fazio. Un viaggio apparentemente onirico, rappresentato in modo etereo.

Francesco Tricarico

Francesco Tricarico

Secondo te, la fantasia può essere solo prerogativa dei più piccoli?

Personalmente ho una grande elasticità mentale e una grande fantasia. Tutte cose, queste ultime, che ho rischiato seriamente di perdere per poi ritrovarle per agganciarmi alla vita. Io penso che il gioco non debba essere relegato all’infanzia, la magia è adesso; ora e qui.

Il concetto di sogno ricorre nel brano “Brillerà”, uno dei più completi del disco un po’ per il duetto teatrale con Ale & Franz, un po’ per l’ironia che fa da sottotesto a tutto il brano. Sognare crea davvero dipendenza?

L’idea alla base della canzone è: il momento non è facile però attraverso il sogno puoi venirne fuori. Il sogno può permetterti di trovare delle vie di fuga, ti permette di cambiare la realtà. Il nostro obiettivo è mettere a fuoco la capacità di uscire dalle difficoltà o almeno provare a farlo.

Che sensazioni ti ha lasciato il duetto con Arisa nel brano “Una cantante di musica leggera?

Lei è la cantante di musica leggera che immaginavo, capace di dare leggerezza a temi più profondi, di farti vedere le cose declinate attraverso la sua voce, una grande interprete. C’è una grande affinità artistica con lei, per me è stato un bell’incontro, mi ha lasciato curiosità, entusiasmo e la voglia di fare altre cose insieme. Arisa si mette spesso in gioco e mi fa piacere che ci sia questa complicità.

Quale può essere una possibile interpretazione del brano “SOS Oliva”?

Si tratta di una richiesta d’aiuto, un sos cosmico mandato all’universo affinchè accadano delle cose. D’altronde il confronto con la verità pervade tutto il disco che, in sintesi, è un insieme di sperimentazioni fatto nel tentativo di fare chiarezza.

Francesco Tricarico

Francesco Tricarico

Che bilancio fai dell’esperienza legata a “Solo per pistola”?

Il bilancio è ottimo. Ho trasformato il concerto in uno spettacolo teatrale recitando e rappresentando le cose in modo più ampio rispetto alla forma canzone. Mi auguro che la cosa abbia un proseguimento, questa esperienza mi ha permesso di capire che potrei fare determinate cose. Più possibilità ho, più mi diverto, più mi sento sicuro. Spero che troverò altre idee da portare in scena, il teatro mi piace tantissimo, più ci sono dentro, più sono fuori dalla realtà.

Nel disco c’è una ricerca sonora piuttosto eterogenea, quali sono state le fonti di ispirazione?

Riguardo al disco c’è un po’ la ricerca dell’effetto sorpresa. Lorenzi Vizzini e Iacopo Pinna hanno lavorato affinchè l’ascoltatore potesse mantenere alto il livello dell’attenzione. Anche io mi ritrovo in questo modo “schizzoide” di ascoltare la musica, ascolto tantissime cose: da Bach a Lou Reed, da Dalla a Mozart; non è tanto la forma a colpirmi, bensì il modo, l’amore con cui si fanno le cose.

Come vivi la tua Milano?

Sono nato qui, mi piace, mi manca quando mi assento, mi piace passeggiare per i miei luoghi ( su tutti la Basilica di Sant’Ambrogio). Milano è una città finalmente viva, di nuovo effervescente, si sente nell’aria questa voglia di essere una fucina di idee.

Raffaella Sbrescia

Questa la tracklist del disco: “Sos Oliva”, “Paradiso”, “Una cantante di musica leggera feat. Arisa”, “La bolla”, “Un amore Nuovo”, “Il motivetto”, “Brillerà feat. Ale e Franz”, “Stagioni”, “Da chi non te lo aspetti”, “Ciao”, “Volo”.

Ascolta qui l’album: