Piramidi: la recensione del nuovo album di Germanò

Piramidi- Germanò

Il titolo è evocativo: “Piramidi“. Il secondo disco di Germanò per Bomba Dischi si compone di 10 tracce e risponde a un cambio di prospettiva, al rovescio dei pensieri freddi, alla coerenza del descrivere il qui e l’ora senza perdere una ritmica accattivante, quasi illusoria di una leggerezza che in realtà non c’è. Germanò rielabora la percezione dei rapporti, gli innesti umani in contesti vari eppure legati da un filo conduuttore impercettibile ma massicciamente presente: la solitudine. “Piramidi” è stato scritto e arrangiato in solitaria, sono poche ma tangili le variazioni strumentali con cui Germanò prova a innescare un cambiamento nella propria linea melodica costellandola di synth e richiami  alla disco music. Germanò scrive in terza persona senza mai scindere la propria anima dalle vicende narrate, sceglie di ispirarsi alla narrativa di Lou Reed senza rinunciare all’immancabile richiamo alla poesia del cantautore Enzo Carella, all’universo di Battiato, alle ritmiche di Riccardo Sinigallia. Il cantautore si affida all’istinto, alla perentorietà dell’esperienza empirica, attiva la percezione dei sensi e ne condensa il senso attraverso frame di immagini definite. Spiccano nella tracklist “Friends Forever”, “Dov’è che mi fa male”, “Stasera esco” e la titletrack “Piramidi”. Tutto e l’opposto di tutto convivono in canzoni che sfidano l’incertezza della vita, dei rapporti, delle prospettive ma che dimostrano sete di cose nuove e fame di vita vera.

Raffaella Sbrescia

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Tracklist

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