Memorie del Principio: Theo Allegretti si ispira ai filosofi presocratici per un piano solo di grande carattere

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Pianista, compositore, improvvisatore. Theo Allegretti, tarantino di nascita ma romano d’adozione, pubblica “Memorie del Principio”, un lavoro in piano solo edito da Dodicilune e distribuito da IRD, in cui l’artista segue un filo conduttore ben preciso, ovvero i fondamenti del pensiero occidentale. Un progetto nato da una ricerca personale, ancorché artistica, in cui l’analisi si è incentrata su primari interrogativi e principi etico-morali universali. Talete, Anassimandro, Senofane, Eraclito, Parmenide, Anassagora, Democrito e Aristofane sono i pensatori/poeti chiamati in causa da Allegretti; frammenti del pensiero presocratico risalenti al VI e V secolo a.C. trovano espressione nei 9 brani che il musicista compone affidandosi ad un linguaggio personale che confluisce nella commistione e nella rielaborazione di diversi generi e l’uso di sonorità evocative.

Theo Allegretti

Theo Allegretti

Ispirato da uno spettacolo di “teatro-musica” consistente in un “reading” di musica d’atmosfera con testi di poesia e prosa degli albori del pensiero filosofico, Allegretti ha fatto sì che in questo contesto la musica si facesse reale interprete del testo senza accontentarsi del ruolo di colonna sonora. Successivamente il musicista ha voluto dare ai materiali sonori una sorta di sistematizzazione attraverso una complessa opera di sintesi e cristallizzazione. Per ciò che concerne in particolare lo stile compositivo, Allegretti ha fatto ricorso ad un mélange di ambient-jazz atmosferico, minimale ed etnico, con allusioni a stilemi della musica greca antica, rivisitata in maniera originale. I nove brani che derivano da questa operazione rappresentano un viaggio lungo un percorso che attraversa idealmente i primordi del pensiero filosofico. Ognuno dei sette pezzi principali è dedicato ad un filosofo ed al rispettivo pensiero, con un proprio “mood” ed una propria ratio. A corredo di ogni brano si è cercato di compendiare gli scritti da cui le musiche sono tratte in modo da fungere da contesto, chiave di lettura, spunto di riflessione nonché bussola per orientarsi nell’ascolto di questo itinerario. Tali testi sono tratti dalla prima edizione italiana della monumentale opera di H. Dielse e W. Kranz che raccoglie l’intera documentazione sui presocratici (“I presocratici. Testimonianze e frammenti”, a cura di Gabriele Giannantoni. Bari: Laterza, 1969). Per continuare a lasciarsi travolgere dai progetti di Theo Allegretti tenete d’occhio anche  la collaborazione in atto con il teorico della musica intuitiva Andrea Ceccomori e con la cantante e musicista persiana Farzaneh Joorabchi, il risultato sarà sicuramente ancora una volta visionario.

Raffaella Sbrescia