“Noi siamo la scelta”: la crociata intellettuale di Paolo Simoni. Intervista

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“E di colpo avere trent’anni, sentirne il morso il morso sul culo e convincerti che sei uno dei tanti…” canta Paolo Simoni in “Io non mi privo”, primo singolo estratto da “Noi siamo la scelta”, un concept album che ruota attorno ai drammi, alle speranze, ai problemi, ai pensieri, ai sogni di una generazione a cui manca la coesione o la motivazione necessaria per passare dalla polemica all’azione. Il mondo dei trentenni, quelli che vivono in Italia, o che sono emigrati all’estero, in cerca di qualcosa che questo paese non è capace di offrirgli è quello che il cantautore, compositore, arrangiatore e polistrumentista romagnolo ci descrive in questo disco appassionato e necessario.

Intervista

Hai definito questo album “un atto d’amore”, la nostra generazione lo merita?

Certo che sì! La nostra generazione è ancora bellissima, è la più creativa perchè si sta inventando nuove soluzioni per provare a resistere. L’atto d’amore sta nel creare un luogo in cui poter individuare uno spiraglio, poter sentire che qualcuno ci capisce, una sorta di buona compagnia mentre si compie la stessa lotta. La nostra è una generazione pacifista, siamo cresciuti con i cartoni animati giapponesi, abbiamo i nostri clichè. Dovremmo unirci, la politica ci prende in giro con una farsa totale. Dopo questo ventennio di politica tragica ci ritroviamo ad essere retribuiti con i vaucher e senza pensione…poi ci si stupisce se le donne trentenni non fanno figli? A me pare una conseguenza ovvia. Tutte queste emozioni, questa “incazzature” intellettuali sono finite nelle canzoni di “Noi siamo la scelta”.

Parliamo di “Suona pianoforte”. Un pezzo dalla bellezza classica, destinato a far parte dell’antologia del cantautorato italiano…

Grazie! Pensa che ho deciso di inserirlo alla fine all’interno del disco per completare il discorso. In questo brano parlo degli eroi invisibili, quelli che portano avanti il paese. L’ho registrato due volte in modi diversi, poi ho deciso di lasciarlo scarno per dare spazio e rilevanza maggiore alle storie narrate.

Chi è “Giuly”?

Una pittrice, una maestra di vita, un’artista che ha scelto rimanere fuori dagli schemi, una persona dal grande valore umano, nata e vissuta nel mio stesso paese di provincia in Emilia Romagna. Quando ero ragazzino, invece di andare a zonzo in sala giochi, andavo tutti i giorni nel suo atelier per suonare, cantare, discutere. Mentre stavo scrivendo le canzoni di questo disco, ho letto che i 30 anni sono l’età in cui ciascuno abbandona i propri maestri per proseguire il proprio cammino. A 30 anni non sei ancora né vecchio né giovane, fai un po’ un resoconto e, dato che nel frattempo lei se n’è andata, ho voluto raccontare quello che avevo imparato proprio a lei che era, ed è, la mia figura di riferimento per antonomasia.

Se ti trovassi a dover fare un bilancio del tuo percorso artistico, cosa diresti?

Mi sento abbastanza bene nonostante tutto. Non ho mai cercato il pubblico facile, non ci ho mai pensato, ho sempre scritto perché mi piaceva e continuo a farlo. Fare il cantautore, che sia in Italia o meno, è difficile. Nel momento in cui scrivi canzoni come “Io non mi privo”, scegli un percorso ben definito. Non sono mai stato nei talent, ho sempre fatto poca tv, ho preferito fare altre cose. A 30 anni mi trovo a scrivere canzoni e lottare per poter fare musica. Il mio interesse è fare il musicista, poter suonare, poter cantare le mie canzoni. Ero partito con la passione di fare musica, ora faccio due lavori: uno è quello di scrivere le canzoni e l’altro è quello di promuoverle facendo telefonate varie e lottando per conquistare spazi.

Paolo Simoni

Paolo Simoni

Dal punto di vista tecnico questo album racchiude un lavoro meticoloso e certosino. Hai fatto riferimento ai punti di cardine del nostro passato musicale ma c’è anche tanta ricerca e uso dell’elettronica…

Io ed il mio produttore artistico Luca Pernici ci siamo chiusi in studio trascorrendo diversi mesi a maneggiare sintetizzatori e tastiere. Abbiamo lavorando con la mentalità degli anni 80 testando il suono con tantissimi ascolti, ci siamo sbizzarriti, abbiamo scoperto soluzioni seguendo l’intento di collegare a testi importanti delle musiche fortemente impattanti. Il risultato finale è un suono contemporaneo intriso di atmosfere elettroniche di natura colta. Ci siamo divertiti anche nel coinvolgere due batteristi e due bassisti, rispettando in ogni caso il mood del concept album.

Paolo Simoni

Forse questo album merita di vivere dei contesti diversi dal solito. Molti ragazzi cercano l’evasione invece della riflessione…

Bisogna stare attenti. Ad un certo punto la festa finisce sempre! La nostra generazione in verità è molto frastagliata. Ci definiamo generazione ma in realtà siamo tanti individui singoli che combattono le proprie lotte. Quello che manca alla nostra generazione è la coesione, non si agisce in nome di un obiettivo comune. C’è un brano del disco che s’intitola “Una reazione” che parla proprio di questo. Passiamo molto tempo a sputare commenti e sentenze però poi chiudiamo tutto e andiamo a fare l’aperitivo. C’è ovviamente chi lotta, chi fa il proprio percorso, solo che lo fa in silenzio. Sono problemi seri questi, una generazione che non affronta questi problemi vive l’inadeguatezza al proprio tempo e l’estero è diventato una sorta di nascondiglio. Dovremmo tornare a riprenderci tutto quello che è nostro, i nostri diritti basilari ecco perché “Noi siamo la scelta”. Quello che più mi addolora è vedere come ci prendono in giro senza che facciamo nulla per reagire. Noi stessi rappresentiamo la possibilità di cambiare le cose lottando senza odio e senza armi servendoci di un’intelligenza emotiva, morale, intellettuale che ci può portare a riprenderci i nostri diritti che non sono capricci, come qualcuno ha voluto farci intendere.

Raffaella Sbrescia

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Tracklist: “Il vuoto di questo tempo”, “Io non mi privo”, “Noi siamo la scelta”, “Lascia la tua impronta”, “Ho conosciuto l’amore”, “Una reazione”, “Ci sono cose che ti cambiano”, “Giuly”, “Suona pianoforte”.

 Video: Io non mi privo

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