Luca Barbarossa sul palco di Sanremo con “Passame er sale” presenta l’album “Roma è de tutti”

Luca Barbarossa

Luca Barbarossa

Luca Barbarossa è in gara al Festival di Sanremo con il brano “Passame er sale”, una ballad che interpreta l’amore inteso come legame in grado di scandire la vita a due superando gli ostacoli e la routine quotidiana. Il prossimo 9 febbraio uscirà il nuovo album di inediti intitolato ‘Roma è de tutti’ mentre il 16 marzo 2018 partirà dal Teatro Palazzo di Bari la nuova avventura live in cui il cantautore condividerà con il pubblico i brani di questo nuovo ispiratissimo lavoro.

Intervista
“Roma è de tutti” è il titolo del tuo nuovo disco. Al suo interno pare esserci un messaggio già definito, qual è?

Coloro che ci hanno preceduto hanno fatto grandi cose e dovremmo averne semplicemente rispetto. Roma è un patrimonio universale, dire “Roma è de tutti” significa che perdere Roma sarebbe come perdere un pezzo di noi stessi. L’uso del dialetto romano è inclusivo, intende essere un modo per sentirsi parte di un modo di essere. “Passame er sale” nello specifico esprime una pigrizia espressiva tipica dell’intimità. Il senso di questo lavoro è dare voce alla pancia, alla schiettezza, all’istinto naturale.

Nel disco ci saranno due duetti con Fiorella Mannoia e Alessandro Mannarino. Come mai proprio loro due?
Sono due talenti romani straordinari, nonchè miei grandi amici. Fiorella è un’amica di lunga data, nell’81 lei cantava “Caffè nero bollente” mentre io cantavo “Roma spogliata”. Fiorella ha seguito il disco dall’inizio ed è stata la prima a cui ho fatto sentire le canzoni in versione chitarra e voce. Per questo disco ho scritto le canzoni a raffica, erano anni che non scrivevo con una tale urgenza. Per quanto riguarda Mannarino, gli sono estremamente grato per aver sdoganato la lingua romana con canzoni ben diverse dagli stornelli della tradizione. Alessandro mi ha insegnato a cantare in romanesco senza nostalgismo. Con lui canto il brano “Madur”.

Come motiveresti la scelta del dialetto?
Suono spesso con Ambrogio Sparagna e l’Orchetra Popolare italiana, il dialetto ha scelto me. La prima canzone che ho scritto per questo disco si chiama “Come stai”. La risposta è “Da non morì mai”. Ecco ,questa frase nasce da una situazione piacevole, divertente, estiva, ultimamente si corre sempre di più . Questi momenti in cui ci si ritaglia degli spazi vitali sono sempre più rari e quando li vivi, ti ricordi com’era la vita. Da questa frase è partito un po’ tutto il disco.

Di cosa parli nel brano “La dieta”?
Non si può fare un disco romano senza parlà de magnà. Ne “La dieta” si mischia il cibo con l’amore. Si va dai bucatini cacio e pepe e la picchiapò (bollito ripassato in padella il iorno dopo con cipolla e pomodoro). Il termine indica risparmio e ottimizzazione delle risorse in ambito edilizio.

Che ruolo hanno le donne nel tuo mondo?
Le donne sono sacre, lo sono perchè ci mettono al mondo, dovremmo ricordarcelo più spesso. Personalmente ho dedicato due canzoni a due donne importanti: nel ’92 ho scritto “Portami a ballare” e l’ho dedicata a mia mamma, oggi nel 2018 canto “Passame er sale” e la dedico a mia moglie che mi ha dato quattro vite: la nostra storia che dura da 20 anni e tre figli. Questa canzone è una confessione che faccio a lei.
Ci sono altre storie che ti hanno ispirato per questo disco?

“Se penso a te” è la storia di un suicidio in carcere. Frequento Rebibbia e Regina Coeli per diverse iniziative e concorsi letterari, ho letto le storie di tutti i detenuti e da queste storie è nata questa canzone.

Raffaella Sbrescia

Lyric video “Passame er sale”

https://www.vevo.com/watch/luca-barbarossa/passame-er-sale-(sanremo-2018)/IT0761800001