Sanremo 2018: Baglioni annuncia un Festival purista e popolar-nazionale

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Un Festival di Sanremo purista e non populista è quello che si terrà a Sanremo dal 6 al 10 febbraio 2018 in onda su Rai Uno. Per l’edizione numero 68, Claudio Baglioni direttore, autodefinitosi dittatore della kermesse, sceglie un’intelaiatura fissa, solida e impossibile da scalfire: la canzone italiana sarà infatti, forse finalmente, al centro della scena. Al suo fianco, Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino che si avvicenderanno in una conduzione di gruppo senza prime donne.

Fa riflettere l’intento, ampiamente dichiarato, di riportare la melodia Made in Italy al centro della scena. No agli scimmiottamenti, no alle brutte copie dei successi d’oltreoceano anche se la nota stonata c’è. Scegliere di imporre ai cantanti ospiti di “cantare qualcosa di matrice italiana” non sembra un’idea vincente per i più disparati motivi. Il focus sulla canzone italiana è sacrosanto ma il troppo, come sempre, rischia di stroppiare, e pure parecchio.

Sanremo 2018

Sanremo 2018

Un festival popolar-nazionale, dunque, è quello che Baglioni sta mettendo in piedi. Cinque serate che daranno tanto spazio ai 28 brani in gara che, quest’anno, dureranno ben 4 minuti ciascuno. No alle eliminazioni e alle cover, no ai cantanti freschi di talent show, no alle star di Hollywood. Insomma Baglioni ha fatto diversi tagli col passato, ha abbracciato a pieno titolo il ruolo di timoniere, ha voluto definire in modo marcato un’impronta purista, forse arcaica e non troppo conscia del potenziale dettato dai gusti del pubblico più giovane, ma bisogna riconoscere che la sua, anche se solo sulla carta, è già un’impresa: recuperare la tradizione della musica popolare italiana che, negli anni d’oro ha saputo fare davvero la differenza.

Raffaella Sbrescia