DiscoDays 2015: i premi, le foto e le curiosità della XV edizione

DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone

L’appuntamento ormai è tradizionale: la seconda domenica di ottobre c’è DiscoDays, l’edizione autunnale della semestrale fiera del disco e della musica. L’evento si  è svolto come di consueto, al Teatro Palapartenope di Napoli dalle ore 10.00 sino alle 21.30 ed è stato presentato da Gigio Rosa in collaborazione con Radio Marte. Ancora più vinili, cd, postazioni dedicate all’ascolto e ben due esposizioni di dischi e memorabilia, allestite per celebrare i quarantennali di due album che hanno segnato la storia del rock. La prima, dedicata ai 40 anni di “A Night at the Opera”, album capolavoro dei Queen, curata da QueenMuseum.com, tra i principali Queen collector al mondo, è stata ulteriormente impreziosita da un incontro dedicato con la presenza di Crystal Taylor, assistente personale di Roger Taylor (batterista dei Queen) e membro della crew, che ha raccontato aneddoti inediti su una delle band più amate della storia.

DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone

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La seconda esposizione, dedicata ai 40 anni di “Wish You Were Here” dei Pink Floyd, è stata curata dal collectors club “The Lunatics”, prima community di collezionisti floydiani in Italia, con un incontro in cui  sono state svelate alcune storie “segrete” legate alla realizzazione dell’album. Per la XV edizione, il Premio DiscoDays, il più significativo riconoscimento attribuito dalla Fiera del Disco e della Musica a quegli artisti la cui carriera è vanto della nostra cultura e tradizione è stato consegnato ad Enzo Gragnaniello mentre il Premio DiscoDays Giovani è stato vinto dal talentuosissimo pianista Bruno Bavota, “per la sua capacità di toccare le corde emozionali più intime dell’anima, attraverso le sua Musica, vero e proprio linguaggio universale, che gli ha permesso di ricevere consensi dall’Europa al Giappone”. In questa edizione per la prima volta il programma di eventi è stato ulteriormente arricchito con un’area dedicata a workshop ed incontri, realizzati in collaborazione con i partner dell’evento, in grado di offre opportunità di conoscenza ed intrattenimento all day long.

Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone

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“Roger Waters. The Wall”, il film – evento sarà nei cinema italiani. Il commento

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“Roger Waters. The Wall”, il film-concerto basato sulla riproposizione dal vivo della celebre opera rock dei Pink Floyd non ripropone soltanto il grandioso concerto che Waters, bassista del gruppo e creatore di The Wall ha portato in giro per il mondo dal 2010 al 2013, il lavoro in questione rappresenta, in effetti, un viaggio reale e metafisico nella vita e nella psiche dell’artista seguendo il tentativo di mettere la parola fine al tormento generato dalla perdita di suo nonno (durante la prima guerra mondiale) e di suo padre (nel corso della seconda guerra mondiale). Scavando nel profondo della propria storia personale e della propria sensibilità, Waters e Sean Evans  toccano temi universali come la guerra, il senso di perdita, l’amore e la vita trasformando la testimonianza di un orfano di guerra in un’opera rock connotata da un forte spirito politico e umanitario. Costruito seguendo le regole dello schema classico del film-concerto, in cui le esecuzioni delle canzoni sono inframmezzate da riprese esterne, la pellicola rappresenta un eccellente esempio di teatro rock. Lungo oltre due ore, il film non trascura nessuna canzone del concept, comprese le parti non incluse nel disco del ’79 come “What Shall We Do Now?”, “The Last Few Bricks” e “The Ballad of Jean Charles de Menezes”. Di grande impatto  la scelta di aprire e chiudere il film con la stessa scena in cui Waters scende dal palco chiedendo «Dove si va?», bellissimi anche gli effetti digitali proiettati sul grande muro eretto fra band e pubblico, compresi  i dettagli tutti da spiare immediatamente al di là del muro stesso. A scandire le fasi del concerto è un viaggio onirico, a metà fra documentario e fiction, girato in Inghilterra, Francia, Italia, interamente basato sull’idea di ciclicità sottintesa all’album del ’79, che si apriva e concludeva con lo stesso motivo. Il film, accompagnato in via del tutto eccezionale  dall’imperdibile conversazione – confronto tra Roger Waters e Nick Mason,  sarà distribuito in contemporanea mondiale il 29 settembre alle 20, ma i fan italiani, unici al mondo al momento, lo troveranno al cinema per tre giorni: il 29 e 30 settembre e l’1 ottobre.

 Raffaella Sbrescia

Il trailer italiano

ROGER WATERS. THE WALL: l’esclusiva cinematografica sarà nelle sale il 29 e 30 settembre e l’1 ottobre

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Considerato all’unanimità una pietra miliare della storia del rock e della carriera dei Pink Floyd con oltre 30 milioni di copie vendute nel mondo, l’album THE WALL fa coincidere uno dei vertici creativi della band inglese con il più importante contributo in termini compositivi del suo autore principale, ROGER WATERS. Il tutto in un’opera che, a 36 anni dalla sua pubblicazione su disco, ancora non smette di sorprendere per attualità, coinvolgimento emotivo e significato. Ne sono riprova, oltre alle sue successive ristampe e alla riduzione cinematografica che ne fece nel 1982 il regista Premio Oscar Alan Parker, anche e soprattutto i 219 concerti che lo stesso WATERS ha tenuto tra il 2010 e il 2013, riproponendo la monumentale opera rock nella sua interezza e infiammando le platee di tutto il mondo.

Ora proprio le immagini e i suoni di quel tour arrivano su grande schermo in ultra definizione anche in Dolby Atmos in contemporanea mondiale dopo il successo raccolto al Toronto International Film FestivalROGER WATERS. THE WALL è infatti un film-evento che si sviluppa su più livelli: è l’esperienza di un concerto travolgente dell’album classico dei Pink Floyd, un road movie di Waters che fa i conti col passato e un emozionante film contro la guerra. Il film sarà accompagnato in via eccezionale dall’intima conversazione tra Roger Waters e Nick Masone sarà distribuito in contemporanea mondiale il 29 settembre alle 20, ma i fan italiani, unici al mondo al momento, lo troveranno al cinema per tre giorni: il 29 e 30 settembre e l’1 ottobre (l’elenco delle sale disponibile su www.nexodigital.it e trailer qui https://www.youtube.com/watch?v=odEBC0DkObI). Le prevendite sono già aperte.

Il film è stato girato in 4K e mixato in Dolby Atmos durante il tour tutto esaurito di Waters “The Wall Live” che ha raccolto oltre 1,5 milioni di fan in America del Nord, 1 milione di fan in America Latina e America Centrale e 1 milione di fan in Europa: oltre 4 milioni di spettatori in tutto il mondo per il più grande tour mondiale mai intrapreso da un artista solista.

L’identificazione dei fans con THE WALL è infatti seconda soltanto a quella dello stesso WATERS, che ha scavato nel profondo della propria storia personale e della propria sensibilità per costruire una parabola immortale sulla guerra, il senso di perdita, l’amore e la vita. Fino ad arrivare alla decisione di produrre e co-dirigere (insieme al direttore creativo del tour Sean Evans) un film che, oltre ad offrire finalmente una testimonianza di quegli straordinari concerti, gli ha permesso di confrontarsi con il significato odierno di THE WALL. Fortemente segnato dal lutto per la morte in guerra del nonno (nel corso della I Guerra Mondiale) e del padre (morto durante la II Guerra Mondiale), THE WALL libera oggi ancora di più il suo urlo contro l’orrore di ogni tipo di guerra, proprio un secolo dopo il primo conflitto mondiale.

Parlando dell’evento al cinema Roger Waters ha dichiarato, “Eravamo una grande famiglia on the road, in tutto 189, uno più, uno meno.  In linea di massima eravamo felici, come io sono davvero felice di dare il benvenuto a bordo a tutti; lo so, lo so, sto mescolando le metafore. Dov’ero rimasto? Ah sì, con il vostro aiuto l’evento di settembre sarà il modo perfetto per ricordare non solo i nostri cari, ma anche le persone care agli altri ragazzi, quelle che non ci sono più, quelle che ci sono ancora e quelle che devono ancora nascere”.

ROGER WATERS. THE WALL è un film di Roger Waters e Sean Evans presentato da Rue 21 Productions. Musiche di Roger Waters, Produzione musicale di Nigel Godrich, Montaggio di Katharine McQuerrey, Fotografia di Brett Turnbull. Produttore esecutivo: Mark Fenwick. Prodotto da Roger Waters, Clare Spencer. Diretto da Sean Evans e Roger Waters.

Fonte: Ufficio stampa

The Dark side of the Moon una “Floyd Experience” al Palapartenope con i Pink Floyd Legend

Pink Floyd Legend live @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Pink Floyd Legend live @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Se la passione per una band è tale da trasformarsi in maniacale filologia, il risultato può essere addirittura sorprendente. L’esempio calzante sono i Pink Floyd Legend che, lo scorso 16 aprile, sono saliti sul palco del Palapartenope di Napoli con uno  spettacolo dedicato a “The Dark Side of The Moon”,  il capolavoro per eccellenza dei Pink Floyd, ripresentato nella maniera più fedele, utilizzando i video dell’epoca proiettati su schermo circolare, gli strumenti e le parti originali, il tutto arricchito da effetti speciali. Considerati  gli eredi più credibili del leggendario “Pink Floyd Sound”, i Pink Floyd Legend  curano i propri concerti senza trascurare ogni minimo dettaglio. Nei loro spettacoli la perizia nell’esecuzione dei brani, la fedeltà degli arrangiamenti e la cura per l’aspetto visivo permettono al pubblico di vivere una indimenticabile “Floyd Experience”.

Pink Floyd Legend live @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Pink Floyd Legend live @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Questo tour, nello specifico,  vede i Pink Floyd Legend avvalersi per la prima volta della straordinaria vocalist DURGA Mc BROOM, dal 1987 con i Pink Floyd. Oltre all’intero Dark Side e ai grandi classici del gruppo inglese, la band e la cantante californiana propongono, per la prima volta dal vivo, anche un estratto dal recente “The Endless River”.

Considerato come il capolavoro assoluto dei Pink Floyd, Dark Side of the Moon è un disco entrato nel mito per numero di copie vendute, per la tecnica di registrazione, per i temi proposti, per la bellezza e per certi versi, anche per la semplicità delle melodie. Quelle nuove sonorità già presenti in forma rudimentale in Meddle e Obscured By Clouds, e che a loro volta segnano il passaggio dalle atmosfere psichedeliche e dai tentativi progressive di Atom Heart Mother, fanno esplodere tutto il loro potenziale lirico, melodico e tecnico dei quattro Floyd. Dark Side è un disco senza tempo, scritto e suonato nel passato per il futuro, attuale nei contenuti e nella resa sonora, emozionante ieri come oggi e soprattutto domani.

Pink Floyd Legend live @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Pink Floyd Legend live @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Line-up:

FABIO CASTALDI – Bass, Vocals
ANDREA FILLO – Guitar, Vocals
ALBERTO MAIOZZI – Drums
SIMONE TEMPORALI – Keyboards, Vocals

PAOLO ANGIOI – Acoustic, Electric and 12 string Guitar, Bass, Choir
MICHELE LEISS – Sax
MARTINA PELOSI – Choir
SONIA RUSSINO – Choir
GIORGIA ZACCAGNI- Choir
ANDREA ARNESE – Video/Audio Effects, Keytar, Acoustic Guitar

SPECIAL GUEST
DURGA MCBROOM – Pink Floyd Vocalist

Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

Pink Floyd Legend live @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

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Pink Floyd Legend live @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

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Pink Floyd Legend live @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

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Pink Floyd Legend live @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

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Pink Floyd Legend live @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

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Pink Floyd Legend live @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

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Lezioni di rock: alla scoperta dei Pink Floyd

pink floyd

Nell’ambito di Torino Milano – Festival Internazionale della Musica si è tenuto lo scorso 8 settembre il primo incontro del ciclo “Lezioni di rock” a cura di Ernesto Assante e Gino Castaldo. Pensato in occasione della grande mostra “The Pink Floyd Exhibition -  Their Mortal Remains”, che celebra i quarant’anni dall’uscita del celebre album “The Dark side of the Moon”, l’incontro ha rappresentato una preziosa occasione per approfondire e conoscere nel dettaglio l’epopea straordinaria di una delle band che, tra psichedelia, genio e sregolatezza, ha cambiato la storia del rock. In una affollatissima aula dell’Università degli Studi di Milano di Via Del Perdono, il giornalista di Repubblica Gino Castaldo ha accompagnato il pubblico lungo le tappe salienti della folgorante carriera dei Pink Floyd. Partendo dalla fine di questa pazzesca storia, il critico musicale è risalito alle origini di un gruppo che, pur venendo da Cambridge e senza appartenere alla categoria dei working class heroes,  è riuscito a lasciare il segno in maniera indelebile segnando una svolta epocale non solo in ambito musicale ma anche socioculturale. Dapprima ispirati dal genio visionario dell’angelo caduto Syd Barrett, i Pink Floyd intrapresero il proprio cammino proponendosi come una realtà sperimentale senza rendersi conto del notevole apporto che furono in grado di portare all’interno dello scenario musicale mondiale.

Pink+Floyd

Attraverso una serie di rari reperti storici, video inediti e preziosi aneddoti, frutto di alcune interviste realizzate dallo stesso Castaldo, il pubblico ha avuto la possibilità di conoscere le esatte dinamiche interne al gruppo: dall’abuso di LSD di Barrett alla sua esplosione psicotica fino alla definitiva estromissione dal gruppo. Gli anni e gli album di passaggio, la deresponsabilizzazione dal carico visionario portato dall’ex leader, il progressivo ingrandimento delle scenografie sul palco. Lontanissimi dal culto legato alla visibilità di massa, i Pink Floyd lasciavano confluire le proprie energie nella ricerca del suono, nelle sfumature degli accordi, nella voglia di impiantare i germi di nuovi discorsi  e nuove possibilità strumentali. Passando dalla colonna sonora di “More” a “Meddle”, al leggendario “The Dark Side of the Moon” a “The Wall”, i Pink Floyd hanno affrontato l’esistenza a 360 gradi: il tempo, il denaro, la follia, l’amore, la morte. Bellissimi i focus su “The Great Gig in the Sky”, “Wish you were here”, “Shine on you crazy diamond”, vere e proprie pietre miliari che, inevitabilmente, ci pongono di fronte ad una serie di punti interrogativi che, proprio come piccoli pungoli, ci spingono a reagire alle difficoltà della vita senza rinunciare ad un indispensabile tocco di follia.

Raffaella Sbrescia