Pomigliano Jazz in Campania: Carta bianca a Enzo Avitabile e nuovo concerto sul Vesuvio

Enzo Avitabile

Enzo Avitabile

Enzo Avitabile protagonista del Pomigliano Jazz Festival. Nel rispetto della tradizione secondo cui ogni anno viene assegnata ad un musicista l’opportunità di realizzare, in totale autonomia e con la massima liberà espressiva e compositiva, concerti esclusivi e inediti creati ad hoc per il festival, l’artista, simbolo di Napoli nel mondo, avrà la possibilità di esprimersi in tutta la sua poliedricità attraverso vari linguaggi, dal jazz alla world music, dal soul alla tradizione partenopea, dall’improvvisazione alla musica ambient, portando in scena due concerti-evento unici e irripetibili.

Classe 1955, Enzo Avitabile è un artista che ha valicato i confini linguistici, stilistici e geografici sposando il bagaglio artistico di una carriera trentennale con una ricerca continua di innovazione musicale, cantando le sofferenze degli ultimi ma anche le loro speranze. Il compositore e polistrumentista di Marianella sarà dunque il protagonista di due produzioni inedite realizzate appositamente per Pomigliano Jazz.

La prima, il 10 settembre, sul gran cono del Vesuvio per quello che è ormai diventato un appuntamento fisso del festival ideato e diretto da Onofrio Piccolo. Sull’orlo del cratere del vulcano più famoso al mondo andrà in scena il concerto al tramonto del soul brother partenopeo che segue quelli di Richard Galliano e Marzo Zurzolo nel 2014 e del trio Enrico Rava, Maria Pia De Vito, Roberto Taufic nel 2015. Ad accompagnarlo in questa performance esclusiva e fortemente evocativa, sul palco naturale a quota 1200 metri, ci saranno il contrabbassista Rino Zurzolo, storico collaboratore di Pino Daniele, il pakistano Ashraf Sharif Khan al sitar e il chitarrista Gianluigi Di Fenza.

Il secondo progetto, invece, porterà Enzo Avitabile a duettare con l’Orchestra Napoletana di Jazz diretta da Mario Raja, ensemble nato nel 2005 che riunisce alcuni fra i migliori talenti della scena jazzistica campana. In scaletta oltre a composizioni dello stesso Avitabile rilette in chiave jazz ci saranno anche classici della tradizione napoletana e altri brani sorprendenti. Il concerto si terrà il 18 settembre al Parco delle Acque di Pomigliano d’Arco.

Il cono del Vesuvio

Il cono del Vesuvio

Nel corso della sua carriera Enzo ha sperimentato vari linguaggi, dal jazz alla black music, fino alla ricerca musicale delle nostre tradizioni, mantenendo comunque una sua originalità e precisa identità. Ha creato un suo suono, ben decifrabile, che va oltre i generi musicali e guarda sempre al contemporaneo, sottolinea Onofrio Piccolo, direttore artistico del festival. Questo modo di vivere la musica, l’arte e la contaminazione stilistica rende speciali e irripetibili i due concerti pensati appositamente per Pomigliano Jazz. Un festival che si è sempre caratterizzato per le sue produzioni originali e per il coinvolgimento e la valorizzazione dei musicisti campani.

 

 

La festa di note di Goran Bregović chiude il Pomigliano Jazz in Campania

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone

Si chiude all’insegna dell’interculturalità l’edizione 2015 del Pomigliano Jazz in Campania. Con il concerto di  Goran Bregović e la sua “Wedding and Funeral Orchestra”, composta da cinque fiati, due coriste e un percussionista cantante,  l’anfiteatro romano di Avella, in provincia di Avellino, si è trasformato in un festoso catino di emozioni. Il celebre musicista e compositore bosniaco durante la serata ha presentato il suo ultimo progetto discografico dal titolo “If you don’t go crazy, you are not normal” ovvero “chi non diventa pazzo non è normale”. Presenti in scaletta anche alcuni brani tratti dagli album “Alkohol” e “Champagne for Gypsies”, oltre che i memorabili successi della soundtrack di “Underground” come “Mesecina” e “Kalashnikov”. La performance è stata intensa e trascinante al punto da far ballare proprio tutti, anche i più restii delle prime file. Grazie alla sua speciale formula sperimentale Goran Bregović  fonde jazz, tanghi e ritmi folk slavi, suggestioni e polifonie di ieri e di oggi impossibili da etichettare e tutte da assaporare fino all’ultima nota.

Photogallery a cura di: Luigi Maffettone e Anna Vilardi

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Anna Vilardi

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Anna Vilardi

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Anna Vilardi

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Anna Vilardi

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Anna Vilardi

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Anna Vilardi

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Anna Vilardi

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Anna Vilardi

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Anna Vilardi

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Anna Vilardi

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Anna Vilardi

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Anna Vilardi

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Anna Vilardi

Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Anna Vilardi

 

 

 

 

 

 

 

Pomigliano Jazz: Napoli e Brasile si abbracciano sul cratere del Vesuvio

Pomigliano Jazz - Gran Cono del Vesuvio

Pomigliano Jazz – Gran Cono del Vesuvio

Solo un anno fa il mondo restava affascinato dal primo concerto sul Gran Cono del Vesuvio. Esattamente un anno dopo, il Pomigliano Jazz inaugura la nuova edizione con una emozionante esperienza live:  Maria Pia De Vito, regina del canto libero e jazzato italiano, il celebre trombettista Enrico Rava ed il talentuoso chitarrista brasiliano Roberto Taufic hanno dato vita ad un progetto inedito, legato sia alla tradizione popolare partenopea che alla musica d’autore brasiliana. Una «Sarau sul Vesuvio», un incontro tra amici che suonano,  una commistione di anime scelte per rendere tangibile  il concetto d’intimità musicale. Immersa da un po’ di anni nel mondo della musica brasiliana, Maria Pia De Vito è riuscita ad individuare la chiave di volta per cesellare le parole di quelle che, da traduzioni dal portoghese, diventano nuove appassionate poesie da cantare a cuore aperto e ad occhi chiusi.

Pomigliano Jazz - Gran Cono del Vesuvio

Pomigliano Jazz – Gran Cono del Vesuvio

La travolgente vitalità della De Vito,  unita al timbro della sua voce e alla sua inconsapevole ed ipnotica gestualità, ulteriormente arricchita dal lirismo e della sensibilità per la melodia di Rava  e dalla naturale capacità improvvisativa di Taufic, hanno offerto al pubblico l’opportunità di vivere un momento di ascolto che, nota dopo nota, ha raggiunto un livello di poesia e completezza sempre maggiore. Le canzoni di pregevoli cantautori  come Guinga,  Carlos JobimChico Buarque, Vinícius De Moraes,  Ivan Lins si sono rivestite del sanguigno fascino del dialetto napoletano per solcare le pieghe dei ricordi e dell’anima. Amore che strega, che imprigiona, che tormenta, che conquista, che appaga, acchiappa, disarma,  lacera, sfrugulea; questo il tema centrale delle canzoni in scaletta.

Pomigliano Jazz - Gran Cono del Vesuvio

Pomigliano Jazz – Gran Cono del Vesuvio

 ’Mmiez’ô ggrano, Teresinha, Noturna, Construçao, Sciogliersi, Voce ‘e notte sono solo alcune delle “pazzarie” che i tre artisti hanno interpretato con passione e trasporto, senza trascurare la suggestiva body percussion della De Vito. Parole e note che ci restituiscono il senso del nostro stare al mondo, il tutto su un “mucchio di roccia e lava” che minaccia e che abbraccia allo stesso tempo Capri e Sorrento, Napoli, i Paesi Vesuviani, Miseno, Procida, Ischia , e lontano lontano, Ventotene.

 Raffaella Sbrescia

Pomigliano Jazz Festival: pubblico in visibilio per Kenny Garrett

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

Il pubblico delle grandi occasioni ha affollato l’area antistante le Basiliche Paleocristiane di Cimitile in Campania, lo scorso 16 luglio, in occasione dell’unica data italiana del noto sassofonista Kenny Garrett, organizzata nell’ambito della XIX edizione del Pomigliano Jazz Festival. On stage con Garrett, musicisti di elevatissimo pregio, dotati di una carica ed una tecnica davvero impressionante; stiamo parlando di Vernell Brown al pianoforte, Corcoran Holt al contrabbasso, Rudy Bird alle percussioni e McClenty Hunter alla batteria.

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

On stage alle 21.07, l’integerrimo sassofonista di Detroit, spesso al fianco di altri nomi stellari come Miles Davis, Art Blakey e Chick Corea, ha bypassato presentazioni e convenevoli di rito per catapultarsi subito tra le onde del groove. L’artista ha presentato il suo ultimo lavoro discografico intitolato “Pushing the World Away”, un album nato proprio da un temporaneo allontanamento dal resto del mondo per lasciare che le sue pulsioni creative, intuitive e compositive confluissero all’interno dei brani che, alla fine di questa lunga genesi, sono diventati  i tanti piccoli gioielli che compongono l’album. Nominato ai Grammy Awards per miglior album strumentale dell’anno, “Pushing the World Away” presenta una particolarità unica nel suo genere: si tratta, infatti, di un progetto studiato per dare voce a mutevoli stati d’animo ed è , per questo, adattabile ai più svariati contesti.

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

Metodico e rigoroso nei suoi spostamenti, sul palco Garrett diventa versatile, duttile, indomabile. Pause, colpi di scena, botta e risposta, improvvisazioni sorprendono, catturano, coinvolgono il pubblico senza mai farlo sentire soltanto un semplice spettatore. La verve carismatica di Rudy Bird alle percussioni, l’instancabile potenza di Mc Clenty alla batteria, l’incredibile padronanza al piano di Vernell Brown e la personalità di Corcoran Holt al contrabbasso rappresentano il vero surplus ultra del concerto che, attraverso le note di “Pushing the World Away” pone omaggio a grandi amici e miti di Garrett: Chick Corea, Chucho Valdés, Sonny Rollins, Donald Brown. Il brano più travolgente in assoluto è “J’Ouvert”, il termine creolo utilizzato per il Carnevale, una composizione ispirata da uno dei viaggi di Garrett nelle Antille; un brano fresco, frizzante, bello da ascoltare e da vedere, una fine prelibatezza dalla bellezza extrasensoriale.

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

Sempre elegante, concentrato e professionale, Garrett si sbottona durante l’ultima parte del concerto: un lungo richiamo ancestrale rompe le righe, gli spettatori seguono il fascino delle note e, uno dopo l’altro, si avvicinano sotto palco. Le vibrazioni entusiaste non sfuggono a Garrett che, sulla scia di una eccellente perfomance di tutto il gruppo, chiama sul palco piccoli gruppi di spettatori, li incita a ballare a ritmo di groove, la sua voce, le sue mani, il suo strumento dettano il ritmo delle anche, delle gambe, della testa di ciascuno di essi.

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

La formula perfetta di un incantesimo, una festa destinata a durare fino alle 23.00 in punto, quando Kenny e colleghi salutano, implacabili, il pubblico ancora affamato di sorrisi. Nel cuore rimane la certezza che un simile calore avrà lasciato anche a Garrett e colleghi la voglia di tornare ancora una volta a farci ballare all’ombra del Vesuvio.

Raffaella Sbrescia