Wrongonyou: la recensione dell’album d’esordio “Rebirth”

Rebirth

Il folk americano, la natura, l’inglese e l’autenticità sono il poker d’assi che Marco Zitelli, in arte Wrongonyou, cala per il suo album d’esordio “Rebirth” (Carosello Records), giunto dopo l’ep “Mountain Man”. La rinascita di cui si intende parlare è di tipo mentale e mette in luce la ritrovata capacità da parte di Wrongonyou di focalizzarsi sull’uso della voce e sulle vibrazioni dettate da un’interpretazione verace e senza filtri. Al centro delle 11 tracce c’è madre terra, lo si percepisce dai suoni che rimandano a grandi distese di boschi Canadesi e selvaggie brughiere. La forza immaginifica delle parole di Wrongonyou solca i confini tra i generi, distende i nervi, regala nuove e inedite prospettive. “Tree”, “Son of winter”, “Green river”, “The lake”, ‘I don’t want to get down’ sondano anche le vicende più personali del cantautore che si destreggia agilmente tra canzoni nuove, che lo hanno portato a collaborare con Michele Canova a Los Angeles, e canzoni meno recenti che lo hanno condotto a una presa di coscienza matura e consapevole. L’originalità della formula proposta da Wrongonyou sta nella squisitezza dell’artigianalità Made in Italy, coniugata ad un più organizzato metodo di selezione e rielaborazione di sonorità dalla bellezza senza tempo. Wrongonyou è un ragazzo che macina chilometri da sempre, la malinconia e l’intimismo sono parte integrante del suo linguaggio comunicativo eppure il risultato non è affatto cupo anzi, è fresco e delicato. Just “Prove It”.

Raffaella Sbrescia

Video: Prove it

Wrongonyou si esibirà in tre concerti al South by Southwest festival di Austin, in Texas, dal 12 al 17 marzo, poi in tour in Italia dal 21 marzo a Roma.
TRACKLIST
1. Tree
2. Prove it
3. Rebirth
4. Family of the Year
5. Son of Winter
6. Green River
7. Sweet Marianne
8. The Lake
9. I Don’t Want To Get Down
10. Shoulders
11. Killer