La Rua live alla Salumeria della Musica: “Tutta la vita questa vita” fatta di scintillìo negli occhi

La Rua Band

La Rua Band

Avevano partecipato alle selezioni per i finalisti di Sanremo Giovani ma, nonostante i tanti consensi conquistati tra il pubblico e tra gli addetti ai lavori, i La Rua non saranno in gara al Festival di Sanremo. In ogni caso Carlo Conti ha preso a cuore la loro canzone “Tutta la vita questa vita” per cui ai La Rua sarà affidata la sigla del Dopofestival e una partecipazione al programma. Sulla scia della grande attenzione dedicata al gruppo, abbiamo partecipato al concerto che la band di Ascoli Piceno ha tenuto alla Salumeria della Musica lo scorso 26 gennaio, nell’ambito del tour conseguente all’uscita dell’album ‘Sotto effetto di felicità’, pubblicato il 3 giugno 2016. Con somma sorpresa, la band si è rivelata una fonte di energia pura. Con dieci anni di gavetta alle spalle, l’avventura mediatica di Amici diventa piuttosto relativa.  La band capitanata da Daniele Incicco (voce e chitarre) e composta da William D’Angelo (chitarre), Davide Fioravanti (pianoforte, fisarmonica, glockenspiel), Nacor Fischetti (batteria), Alessandro Charlie Mariani (chitarre e banjo), Matteo Grandoni (basso, contrabbasso) ha dimostrato di avere voglia di darsi completamente al pubblico e alla musica. Quello che traspare subito è una grande chimica tra tutti i componenti del gruppo con una fisicità imponente e trascinante. Molti gli ospiti sopra e sotto il palco, altrettanto numerosi gli amici e gli addetti ai lavori pronti a sostenere questi ragazzi capaci di farsi voler bene al primo colpo.

La Rua live @ Salumeria della Musica - Milano

La Rua live @ Salumeria della Musica – Milano

In scaletta alcuni brani tratti da “Sotto effetto di felicità”: “I miei rimedi”, “Non sono positivo alla normalità”, “Mai come mi vuoi tu”, “Il futuro era meglio con te” ma anche tante cover molto diverse tra loro: da “Lovers on the sun” di David Guetta a “La sera dei Miracoli” di Lucio Dalla fino a “Whole Lotta love” dei Led Zeppelin, i La Rua hanno prontamente personalizzato ogni brano conferendovi un timbro comunque riconoscibile. Non sono mancati i primi brani degli esordi, quelli della fase nu-folk come “Detriti” e “Polline”. Ampio spazio ovviamente dedicato a“Tutta la vita questa vita”: un’istantanea perfetta di uno stile di vita interamente improntato alla musica. Il testo vede anche la partecipazione di Dario Faini, presente al concerto in modo particolarmente partecipe e attento. A completare la serata di festa, le esibizioni di Lelio Morra, cantautore napoletano che in apertura di serata ha cantato alcune delle sue canzoni, comprese “Danzeremo a luci spente” e “Dedicato a chi” e Chiara Grispo che, accompagnata proprio dai La Rua, ha presentato al pubblico il suo ultimo singolo “Niente è impossibile”. In attesa di ritrovare i La Rua in riviera ligure, auguriamo loro di fare tantissimi altri concerti con la stessa luce negli occhi e la stessa grinta che abbiamo visto ieri sera.

Raffaella Sbrescia

 Video: Tutta la vita questa vita

L’inarrestabile ascesa di Francesca Michielin. Il racconto del concerto alla Salumeria della Musica di Milano

Francesca Michielin ph Roberta Goberti

Francesca Michielin ph Roberta Goberti

“L’amore non ha un senso, l’amore non ha un nome, l’amore non ha torto, l’amore non ha ragione, l’amore batte i denti, l’amore scalda il cuore”. Scegliamo le parole del bellissimo brano “L’amore esiste” per introdurre il racconto di una piccola magia creatasi sul palco della Salumeria della Musica a Milano in occasione della penultima data del “Nice to meet you tour” di Francesca Michielin. La scelta del brano non è casuale, Francesca trasuda amore: per le parole, per ciascuno degli strumenti che padroneggia, per i dettagli, per le emozioni, per le sensazioni (provate e trasmesse) ad un pubblico caldo, attento, coinvolto.

Alla luce del clamoroso successo riscontrato dal brano sanremese “Nessun grado di separazione”, che continua ad essere il più trasmesso dalle radio italiane, Francesca vive un momento di grande crescita umana e professionale. Con il suo “one woman show” che la vede protagonista del palcoscenico a 360 gradi, la cantautrice dimostra di avere non solo competenza, coraggio, audacia ma anche delicatezza, sensibilità e tatto. I successi dell’album “di20are” si rivestono di suggestione e onirica bellezza grazie ai virtuosismi generati dalla loop station mentre gli inediti “E’ con te”, firmato da Cheope, e “Nice to meet you”, il singolo scritto in occasione del suo primo tour, completano quella che intende essere, con buona ragione, una sorta di autobiografia musicale itinerante. Particolarmente a suo agio in un contesto che facilita il contatto intimo e autentico con il pubblico, Francesca ha spesso parlato di se stessa facendo in modo che lo spettatore potesse rispecchiarsi fedelmente nelle sue parole.

Francesca Michielin ph Anna Vilardi

Francesca Michielin ph Anna Vilardi

Suonando ben cinque strumenti: basso, chitarra, tc helicon, timpano e pianoforte, la giovane artista ha offerto al pubblico delle preziose versioni acustiche di “Battito di ciglia” e “25 Febbraio”, ha inserito delle strofe in inglese all’interno del brano “Distratto”, nuovamente denominato “I wonder about you”, ha dato nuova vita all’amata “Be my husband” (conosciuta nella versione di Damien Rice e Lisa Hannigan), ha omaggiato il suo grande amore per gli Oasis con la leggendaria “Wonderwall”, ha divertito il pubblico con un’originale versione di “Tanto tanto tanto” di Jovanotti e ha mostrato di saper essere sensuale sulle note di “Summertime Sadness” di Lana Del Rey.

Intelligenza, impegno, apertura mentale e artistica saranno le doti che Francesca Michielin porterà anche sul palco dell’Eurovision Song Contest 2016 in programma dal 10 al 14 maggio a Stoccolma. Noi faremo certamente il tifo per lei!

Raffaella Sbrescia

Perturbazione in tour: una serata all’insegna delle forti emozioni alla Salumeria della Musica

Perturbazione live @ Salumeria della Musica

Perturbazione live @ Salumeria della Musica

Saranno bastati due anni d’attesa per il ritorno dei Perturbazione a Milano? A giudicare dal calore con cui il gruppo torinese è stato accolto dal pubblico della Salumeria della Musica, si direbbe proprio di sì. Reduci dalla pubblicazione di un nuovo album di inediti intitolato “Le storie che ci raccontiamo”, Tommaso Cerasuolo (voce) Cristiano Lo Mele (chitarra) Rossano Antonio Lo Mele (batteria) Alex Baracco (basso) con la straordinaria partecipazione di Andrea Mirò, sono tornati in tour con il loro suono caldo e strutturato e con la loro poetica tutta declinata al racconto di un presente agro-dolce. Nei racconti in note dei Pertrubazione  si passa dal particolare ad una trasposizione universale senza soluzione di continuità. Con “So that’s as wide as we look at stories. A story is the relationship that you develop between who you are or who potentially are and the infinite world and that’s our mythology”, le parole del regista angloindiano Shekhar Kapur, si apre un concerto intenso ed emozionante, nonostante l’incedere di diversi problemi tecnici, che hanno inficiato una bella interpretazione del brano “Cara rubrica del cuore” e che hanno sicuramente inciso sull’umore e sull’emotività dei diretti interessati.

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Attraverso una scaletta ben studiata ed esaustiva, i Perturbazione hanno pensato a bilanciare gli equilibri tra passato e presente: “Io ti aspettavo”, “Se mi scrivi”, la straordinaria “Il palombaro”, “Nel mio scrigno” ed il nuovo inno generazionale “Trentenni” hanno scandito le prime fasi del concerto, caratterizzato dall’ottima performance multitasking della brava Andrea Mirò. Clima disteso e goliardico sulle note di “Ossexione”, più intensa l’interpretazione di “Diversi dal resto” e “A luce spenta” e poi, ancora, “Buongiorno Buonafortuna”, la movimentata “Dipende da te”: donare o prendere, fermarsi o correre, fuggire o fingere sono gli interrogativi che ogni giorno scandiscono il nostro vivere. Immancabile “L’Unica”, ovviamente cantata all’unisono e a squarciagola, la melanconica “Giugno, dov’eri”, “Il senso della vita” e l’iconica titletrack “Le storie che ci raccontiamo”, un brano che riassume in una manciata di strofe un ampio spaccato socio-culturale. Bravi ai Pertubazione, ancora qualche data per rodare ogni dettaglio al meglio e poi torneremo a trovarvi in estate.

Raffaella Sbrescia

Laura Bono celebra l’uscita di “Segreto” alla Salumeria della Musica ed è grande festa

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“Siamo solo vizi e spiccioli. Ciechi e poveri. Siamo in astinenza di emozioni che non sai più vivere. Siamo diventati interpreti di una vita che solo noi possiamo ancora scrivere”, canta Laura Bono in “Diluvio”, uno dei bellissimi tratti da  “Segreto”, il quarto album in carriera pubblicato lo scorso 27 novembre per label indipendente La mia Isola, fondata dalla stessa Laura.  Prodotto grazie ad un progetto di crowdfunding di straordinario successo attraverso la piattaforma Musicraiser, questo disco mette decisamente in risalto la scrittura, la maturità e l’efficacia con cui Laura riesce a colpire l’anima senza perdersi dietro a concetti e ideologie.  Prima ancora di ascoltare le nuove canzoni in cuffia, abbiamo avuto modo di assaporarle in anteprima durante il concerto che Laura Bono ha tenuto lo scorso 29 novembre alla Salumeria della Musica di Milano. Più che un concerto, una vera e propria celebrazione d’amore incondizionato: quello dei fan che a più riprese hanno sorpreso, emozionato, coinvolto la loro beniamina con una raffica di sorprese studiate ad hoc. Forse è questa la più grande forza di Laura Bono che ha letteralmente travolto il pubblico con una performance a dir poco vulcanica. Lei, che ha lavorato a questo progetto con passione e dedizione, ha scelto la via dell’indipendenza e della libertà e l’ha dimostrato ancora una volta donando tutta se stessa alla musica. Alternando brani nuovi a pezzi storici, raccogliendone alcuni in un piccolo medley semi-acustico, Laura e la sua band hanno curato anche gli arrangiamenti lasciando uno spazio particolare all’energia delle chitarre per un sound particolarmente carico mirato alla pancia e al cuore degli spettatori.

Ad aprire il live è “Un minuto dolcissimo” brano in cui testo e melodia si muovono a braccetto tra fotogrammi di vita.  “Ci si abitua a tutto”, scrive Laura nella intensa “Dopotutto è normale” mentre “Sto pensando a te” è il manifesto di un’innamorata vittima di un sentimento ossessivo. Un piccolo passo indietro nel tempo con “La mia isola” per poi tornare nel nucleo del nuovo album con la malinconica, nostalgica e incazzata titletrack “Segreto”. Disarmante risulta l’efficacia di “Canzone semplice”: un brano che, senza grandi giri di parole, arriva dritto al nocciolo della questione. A poco più di metà concerto arriva uno dei brani più attesi, si tratta di: “Voglio te”,  una splendida ballad scritta a quattro mani con Gianna Nannini, il cui tocco è sicuramente riconoscibile ma non prevaricante. Tra i nuovi brani di “Segreto”, il più bello è “I Pescecani”, Laura canta e scrive senza filtri, sparando parole come pallottole: “Adesso faccio a meno della stima di certa gente qua. La gente che ti lecca il culo prima delle difficoltà perché succede che inciampi, cerchi una mano e ti arrangi  in un attimo intorno c’è il vuoto e dentro ci sei tu”, non c’è altro d’aggiungere a questa assoluta verità. Intenso e delicato il medley comprensivo di “Mattini”, “Invidia” e la celebre “Non credo nei miracoli”. Struggente e inaspettata la versione di “Fortissimo” il brano di Rita Pavone che Laura interpreta con una carica  vocale ed emotiva a cui non si può restare indifferenti. Non possiamo far altro che dare il bentornato a questa artista che sa come far vibrare le corde del cuore.

Raffaella Sbrescia

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 La tracklist:

Sto pensando a te
Segreto
Un minuto dolcissimo
Canzone semplice
Dopotutto è normale
Voglio te
Pietro torna indietro
Angolazione differente
I Pescecani
Diluvio
Fortissimo

 

Susanna Parigi live alla Salumeria della Musica: tra letteratura e canzoni in “Apnea”

Susanna Parigi

Susanna Parigi

Un mercoledì sera all’insegna della riflessione musicale al femminile. L’artista fiorentina Susanna Parigi ha presentato il suo libro  intitolato “Il suono e l’invisibile – La musica come stile di vita” (Infinito Edizioni) al pubblico della Salumeria della Musica di Milano insieme al coautore del libro Andrea Pedrinelli. I due autori hanno raccontato con un linguaggio semplice come la musica sia in grado di affinare le percezioni, le intuizioni e la capacità di vedere oltre le parole portando alla luce quello che nel libro viene definito l’”infinitamente piccolo”. Un viaggio che mostra l’esistenza di un mondo sorprendente rivelato dalla musica che può trasformare la vita stessa. La serata è poi proseguita con “Apnea”, un concerto teatrale in cui Susanna ha racchiuso canzoni e monologhi  con l’accompagnamento di Matteo Giudici alle chitarre e ai cori, Roberto Olzer alle tastiere, Michele Guaglio al basso e Nicola Stranieri alla batteria.

Interprete sofisticata e autrice di grande spessore, Susanna Parigi è stata pianista di Riccardo Cocciante e Fiorella Mannoia, vocalist di Claudio Baglioni e Raf, suona la fisarmonica, canta, scrive i testi, la musica e gli arrangiamenti delle sue canzoni. Chansonnière fiorentina ma trapiantata a Milano, propone un genere originalissimo che è stato definito “pop letterario”. Le sue canzoni trasudano passione, sensualità e sorprendente audacia. Grazie ad un repertorio originale, fluido e dinamico, Susanna Parigi ha incanalato l’attenzione dei presenti con grazia e disinvoltura. Tra i brani più intensi segnaliamo:  “Memoria Liquida”, “Amada” e “Filo elettronico”.

Raffaella Sbrescia