Pooh live a San Siro per “Reunion – L’ultima notte insieme”: l’epilogo trionfale di una band vincente

Pooh - Reunion - Stadio San Siro -Milano ph Francesco Prandoni

Pooh – Reunion – Stadio San Siro -Milano ph Francesco Prandoni

Roby, Dodi, Red, Stefano e Riccardo, ovvero i Pooh, chiamano a raccolta il pubblico allo Stadio San Siro di Milano per i primi due appuntamenti di “Reunion – L’ultima notte insieme”; l’ultima avventura live prima di mettere definitivamente la parola fine alla loro lunghissima storia fatta di palchi, sorrisi, sudore e infinite emozioni. La produzione dello show, targata F&P, è davvero imponente: il palco copre oltre i 600 metri quadrati e, come sempre, da 50 anni a questa parte, i Pooh hanno scelto di portare sul palco tutte le innovazioni tecniche possibili insieme ad effetti speciali come gli effetti pyro, scritte calandrate a mano e pedane rotanti a 180°. Più di 50mila persone hanno affollato lo Stadio, pronte a lasciarsi cullare da canzoni e melodie senza tempo. Scegliendo ben 50 canzoni da un repertorio di diverse centinaia di brani, i Pooh scandiscono le tappe di un cammino che, se per qualcuno, equivale a ripercorrere le tappe salienti della propria vita, per qualcun altro rappresenta la preziosa occasione di conoscere i tasselli della nostra storia musicale e socio-culturale.

Un tuffo in quegli anni ’70 che tanto hanno significato per l’Italia e per il Mondo. Canzoni che spesso non potevano nemmeno essere passate in radio e che, invece, parlano di vita vissuta e di temi assolutamente di primo piano. Un grande ruolo, in questo senso, fu svolto dal grande Valerio Negrini, prontamente omaggiato dai Pooh e dal pubblico con una emozionante standing ovation: «A lui dobbiamo tutto. Valerio è riuscito a raccontare cose con un linguaggio nuovo ma semplice e diretto, mettendo insieme il pop, la canzone popolare, e storie importanti, non facili per l’epoca. I nostri brani parlavano di prostituzione, omosessualità, temi scottanti.», hanno sottolineato i Pooh, durante l’incontro con la stampa avvenuto poche ore prima del concerto a San Siro. Il live, ripreso da 15 telecamere, con la regia di Roberto Cenci, per uno speciale che sarà contenuto in un Dvd (in uscita il 16 settembre insieme al disco Reunion, disponibile in diverse versioni) e che andrà in onda su Canale 5, non ha voluto solo offrire al pubblico il meglio di una produzione artistica sconfinata bensì lasciare una testimonianza tangibile del grande affiatamento e della invidiabile grinta con cui i Pooh hanno letteralmente incendiato il palco.

Pooh - Reunion - Stadio San Siro -Milano ph Francesco Prandoni

Pooh – Reunion – Stadio San Siro -Milano ph Francesco Prandoni

Altro che effetti speciali, le cose che davvero lasciano senza fiato gli spettatori sono gli sguardi complici, la tenuta del palco, la professionalità, la passione e la scintilla che tiene amalgamati questi cinque uomini e musicisti. Uomini fatti di una pasta diversa, che hanno scelto di consacrare la propria vita personale alla musica senza riserva alcuna. Uomini che, dopo 50 anni trascorsi sui palchi del mondo, riescono ancora ad emozionarsi come ragazzini. Uno degli aspetti più importanti di questo nuovo progetto, è il rinnovamento di alcuni arrangiamenti ed i cambi strutturali apportati con l’arrivo di Riccardo Fogli: «Ciascun pezzo scelto per il live ci riporta a un periodo particolare, in cui vivevamo magari in alte città, con altre persone. Abbiamo cercato di fare uno spaccato della nostra storia personale e di quella del paese. Negli anni abbiamo avuto tanti modi diversi di fare musica ed in questo concerto li riproporremo tutti. Ci sarà una grande rivisitazione dei nostri brani e con l’arrivo di Riccardo, abbiamo dato un impostazione sonora diversa alla band. Con Riccardo è cambiato proprio l’approccio alle canzoni. La sua chitarra e il suo intervento umano hanno dato una caratteristica peculiare a questo live». Particolarmente emozionato il diretto interessato: «Ho passato sette anni meravigliosi coi Pooh. Suonando Piccola Katy anche in Russia e in America.  Mi sono messo a studiare tutto il repertorio della band, ho i calli alle dita! (ride ndr). Ancora non mi sembra vero di essere qui con loro, dopo tutti questi anni. Ora tengo duro, ogni tanto mando giù il magone ma devo ancora imparare a gestire la fortissima emozione».

Pooh - Reunion - Stadio San Siro -Milano ph Francesco Prandoni

Pooh – Reunion – Stadio San Siro -Milano ph Francesco Prandoni

In effetti, la ritrovata alchimia, insieme alle rinnovate vesti rock dei brani si sentono tutte con assoli di chitarra e di batteria a fare da padroni sul palco. A questo proposito è doveroso evidenziare la grande verve con cui Stefano D’Orazio ha affrontato questa importante prova: «Avevo già appeso le bacchette e la batteria al chiodo e invece rieccomi qui. Pensavo fosse davvero finita ma oggi sento di dover ringraziare i miei compagni che hanno tanto insistito per coinvolgermi. Abbiamo fatto le prove ieri sera con lo stadio completamente vuoto, immaginarlo pieno mi ha fatto venire la pelle d’oca. Ho dovuto rifarmi il fiato per riuscire a cantare e suonare come una volta ma alla fine ce l’ho fatta».

Senza cedere un secondo alla stanchezza, i magnifici cinque solcano decenni come impavidi cavalieri tra scenografie di grande impatto. Tra i brani più cantati: “Dammi solo un minuto”, “Piccola Katy”, “Amici per sempre”, Pierre”.  Molto intenso il brano strumentale “Viva” anche se l’apoteosi del concerto è arrivata con il sopraggiungere di “Parsifal”, pietra miliare della storia musicale dei Pooh che, ancora oggi, risplende di folgorante luce propria. Rovente l’ultima parte dello show con alcune delle più grandi hits della band: si va da “Uomini soli” a “Dimmi di sì”, “Noi due nel mondo e nell’anima”, “Tanta voglia di lei” a “Chi fermerà la musica” e alla potentissima “Pensiero”.

La sorpresa finale è un inedito “Ancora una canzone, un singolo che, proprio come un sigillo, testimonia la potenza di un legame che non conosce ostacoli. «Vorremmo che la nostra musica potesse continuare a vivere al di là di noi», si augurano i Pooh, e così sarà; inevitabilmente. Il tour estivo toccherà anche gli stadi di Roma e Messina, poi sarà la volta dell’Arena di Verona fino ad arrivare nei palazzetti di tutta Italia per poi confluire nell’ultimo atto, previsto per il 31 dicembre 2016.

Raffaella Sbrescia

Radio Italia live – Il concerto: una necessaria consuetudine

Giuliano Sangiorgi @ Radio Italia live - Il concerto - Milano

Giuliano Sangiorgi @ Radio Italia live – Il concerto – Milano

Con Radio Italia live – Il Concerto, la Piazza del Duomo a Milano ha riacquisito il ruolo nevralgico di accentratore di attenzioni e di energie. Un doppio appuntamento, quello dell’8 e del 9 giugno, che ha riunito sullo stesso palco alcuni dei più noti esponenti della musica italiana. Nonostante la conduzione, a dirla tutta ormai un po’ stanca, di Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, il cast è stato sicuramente all’altezza delle aspettative. Oltre a questo, bisogna fare un doveroso riconoscimento all’importante contributo svolto dall’”Orchestra Filarmonica Italiana” diretta dal Maestro Bruno Santori. Nonostante la poca clemenza di condizioni atmosferiche quasi proibitive, specialmente durante la prima serata, il doppio appuntamento live è stato seguito da circa 250 mila persone accorse da tutta Italia per cantare e divertirsi insieme ai propri beniamini. Tra le performance più interessanti dell’8 giugno segnaliamo quella di Alessandra Amoroso che, sulle note di “Comunque andare” ha messo un importante tassello tra le hits dell’estate alle porte. Grande l’ entusiasmo scatenato dalla coppia d’oro J-Ax e Fedez per il cliccatissimo brano “Vorrei ma non posto” e per l’atteso medley con cui Laura Pausini, reduce dalla doppia data a San Siro, ha letteralmente sfidato il diluvio grazie ai suoi cavalli di battaglia e alle più recenti “Simili” e “Innamorata”.

Marco Mengoni @ Radio Italia live - Il concerto - Milano

Marco Mengoni @ Radio Italia live – Il concerto – Milano

Ancora più intenso il programma dello scorso 9 giugno che ha visto Giuliano Sangiorgi in veste di gran mattatore, prima con i suoi Negramaro, poi insieme ad Elisa ed Emma per la prima interpretazione live del brano “Sorrido già”, incluso nel lavoro della Toffoli “On” ed infine protagonista del duetto a sorpresa con Biagio Antonacci. Tra le performance più apprezzate quella del Re Mida Marco Mengoni che ha letteralmente ipnotizzato la piazza e i social mondiali con i brani del suo repertorio ma anche e  soprattutto con l’ammaliante versione di “Kiss”, in omaggio a Prince, recentemente scomparso. Mengoni ha dimostrato, qualora ce ne fosse ancora bisogno, di essere un artista in grado di spaziare in lungo e in largo tra generi e richiami musicali, eppure è proprio quando decide di improvvisare e di lasciarsi andare alle sue naturali doti vocali che lascia fuoriuscire il meglio di sé.

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Un’altra grande protagonista della serata è stata sicuramente Emma Marrone: la sua grinta, la sua determinazione, così come la sua gestualità, lasciano trasparire tutto il suo coinvolgimento. Emma ci crede sul serio e guardarla esibirsi mentre canta “Io di te non ho paura” o mentre inveisce contro la violenza sulle donne è galvanizzante. Carico e coinvolgente anche Biagio Antonacci che ha chiuso il concertone con una performance ad alto tasso adrenalinico, con tanto di lascivie coreografie.  A conti fatti, Radio Italia Live – Il concerto si conferma un appuntamento molto seguito e curato nel dettaglio, speriamo che nelle prossime edizioni possa esserci dello spazio anche per qualche novità strutturale, come potrebbe essere quella di coinvolgere anche i grandi nomi della scena musicale indipendente.

Raffaella Sbrescia

Laura Pausini, la nuova eroina del futurismo romantico. Il report dello show allo Stadio San Siro

Laura Pausini live @ Stadio San Siro ph Naphtalina

Laura Pausini live @ Stadio San Siro ph Naphtalina

In un mondo futurista, perennemente in corsa e proteso a combattere l’incedere del tempo, Laura Pausini sceglie di radunare i suoi “soldati dell’amore” e di avvolgerli in un confortevole, caloroso e stupefacente abbraccio. L’occasione per farlo è il primo leg del Simili Tour, il nuovissimo show, targato F&P Group, che ha riportato l’artista emiliana allo stadio San Siro per un doppio appuntamento live, che precede le date che la porteranno in America per il Similares Us & Latin America Tour, e in autunno in Europa dal 7 ottobre a Madrid per il Simili European Tour, per un totale di 40 concerti. In qualità di donna-artista, donna professionista, compagna e madre, Laura riesce ad avere una visione totale e completa di quello che può essere uno show in grado di soddisfare il pubblico più esigente. Attenta ad ogni minimo dettaglio, la Pausini sceglie di disegnare un palco che possa abbracciare il pubblico sia visivamente che letteralmente: la struttura centrale si sviluppa su due livelli, le due braccia sono lunghe passerelle che permettono a Laura di raggiungere, con la sua band, i lati più esterni delle venue rendendone la visione assolutamente confortevole a tutti.

Laura Pausini live @ Stadio San Siro ph Naphtalina

Laura Pausini live @ Stadio San Siro ph Naphtalina

Sebbene si tratti di uno show veramente imponente, con effetti visivi di grande impatto, proposti sui video ad altissima definizione e sul pavimento del palco, per un totale di 875 mq di schermi, quello che Laura Pausini ha elaborato è un racconto che ripercorre ogni attimo di un cammino personale ed artistico in costante ascesa. Sensibile ai tragici fatti di cronaca che sviliscono la nostra stessa identità di cittadini liberi, Laura dedica questo concerto alla violenza sulle donne e lo fa marcando con forza, tenacia, grinta e volontà ogni tratto della propria personalità. Si concede al pubblico, balla, sorride, si commuove e canta con tutta la potenza possibile incollando a sé centinaia di migliaia di occhi, di cuori, di mani, di anime pronte a lasciarsi prendere per mano in nome di un progetto comune: vivere al massimo.

Attraverso 45 brani scelti per ripercorrere 23 anni di carriera, Laura, accompagnata da Paolo Carta e Nicola Oliva alle chitarre, al pianoforte Fabio Coppini; alle percussioni Ernesto Lopez; alla batteria Carlos Hercules; alle tastiere Andrea Rongioletti; al basso Roberto Gallinelli e da sei ottime voci ai cori come quelle di Gianluigi Fazio, Monica Hill, Roberta Granà, Ariane Diakitè, David Blank e Claudia D’Ulisse, con una sezione di archi composta da: Giuseppe Tortora, Adriana Ester Gallo, Mario Gentili, Marcello Iaconetti, ha ampiamente soddisfatto le aspettative del pubblico pausiniano senza, tuttavia, trascurare i neofiti del suo repertorio.

Laura Pausini live @ Stadio San Siro ph Naphtalina

Laura Pausini live @ Stadio San Siro ph Naphtalina

 Il concerto non può che iniziare con Simili, title track dell’album multiplatino uscito lo scorso 6 novembre in 60 paesi per Atlantic Warner Music. Laura appare a sorpresa circondata dalla band e dai 30 performer con i quali l’artista danza in alcuni quadri dello show, le cui coreografie sono curate da Jonathan Redavid.

Il secondo brano in scaletta è Resta in ascolto (title track dell’album Grammy 2006) proposto al pubblico in una grandiosa versione rock, che prepara il pubblico a Innamorata, scritto per lei da Lorenzo Jovanotti, dove si uniscono a lei 10 ballerini, per mandare in delirio tutto lo stadio. Non ho mai smesso, Il nostro amore quotidiano, Se non te, Nella porta accanto, Bellissimo così e Ascolta il tuo cuore, Invece no racchiudono la prima importante carrellata di brani scelti per costruire la geografia di un cammino stellare.

Laura Pausini live @ Stadio San Siro ph Naphtalina

Laura Pausini live @ Stadio San Siro ph Naphtalina

Sono una decina i medley che Laura Pausini offre al pubblico per cercare di non lasciare nulla nell’angolo: «Le canzoni che canto mi piacciono ancora tutte, dalla prima all’ultima – spiega Laura al pubblico – A volte però penso che alcuni destinatari possono tranquillamente andare a quel paese – continua divertita- ecco perché preferisco cambiarli». Tra i momenti più intensi segnaliamo

Sono solo nuvole, il brano che Giuliano Sangiorgi ha scritto per Laura, che sceglie di cantare sospesa in aria su un’altalena, in un quadro scenico ispirato a “Decalcomania” di René Magritte. Bellissima anche Tra te il mare arricchita da “un’esplosione di blu” come coreografia. Speciale è Celeste,  il brano che Laura canta per la prima volta al pianoforte, e che precede un momento di forte commozione su E’ a lei che devo l’amore, che Biagio Antonacci ha scritto per festeggiare la nascita della piccola Paola, che Laura canta, emozionatissima, al fianco del suo compagno di vita Paolo Carta.

Laura Pausini live @ Stadio San Siro ph Naphtalina

Laura Pausini live @ Stadio San Siro ph Naphtalina

Impossibile restare inermi di fronte ai brani che hanno segnato gli esordi di Laura, da Incancellabile a Strani amori fino all’immancabile La solitudine. Il mastodontico show si conclude con una sferzata di energia sulle note di Limpido, Surrender e Io c’ero, in un medley dance incorniciato da 14 geyser su tutta la lunghezza del palco. Il bilancio è quindi assolutamente positivo, il repertorio di Laura Pausini ha scandito tante vite e, ad oggi, dimostra di attecchire a presa rapida nei cuori di milioni di persone sparse in tutto il mondo.

Brava Laura, che il tuo esempio possa essere fonte di ispirazione per tutte noi.

 Raffaella Sbrescia

SET LIST

01. SIMILI (Simili – 2015)

02. RESTA IN ASCOLTO (Resta in ascolto – 2004)

03. INNAMORATA (Simili – 2015)

04. MEDLEY

NON HO MAI SMESSO (Inedito – 2011)

IL NOSTRO AMORE QUOTIDIANO (Simili – 2015)

SE NON TE (20 The greatest Hits – 2013)

05. MEDLEY

NELLA PORTA ACCANTO (Simili – 2015)

BELLISSIMO COSI (Primavera in anticipo – 2008)

ASCOLTA IL TUO CUORE (Le cose che vivi – 1996)

06. INVECE NO (Primavera in anticipo – 2008)

07. MEDLEY

LA GEOGRAFIA DEL MIO CAMMINO (Primavera in anticipo – 2008)

CHIEDILO AL CIELO (Simili – 2015)

UNA STORIA CHE VALE (The best of Laura Pausini, E ritorno da te – 2001)

08. SONO SOLO NUVOLE (Simili – 2015)

09. COME SE NON FOSSE STATO MAI AMORE (Resta in ascolto – 2004)

10. MEDLEY

IT’S NOT GOODBYE (From the inside – 2002)

200 NOTE (Simili – 2015)

SE AMI SAI (Le cose che vivi – 1996)

11. PRIMAVERA IN ANTICIPO (Primavera in anticipo – 2008)

12. HO CREDUTO A ME (Simili – 2015)

13. TRA TE E IL MARE (Tra te e il mare – 2000)

14. MEDLEY

IL TUO NOME IN MAIUSCOLO (Resta in ascolto – 2004)

NEL MODO PIU SINCERO CHE C’E’ (Primavera in anticipo – 2008)

CASOMAI (Laura Live World Tour – 2009)

UN FATTO OVVIO (Primavera in anticipo – 2008)

COLPEVOLE (Simili – 2015)

LA PROSPETTIVA DI ME (Resta in ascolto – 2004)

EMERGENZA D’AMORE (La mia risposta – 1998)

15. MEDLEY

CELESTE (Inedito – 2011)

E’ A LEI CHE DEVO L’AMORE (Simili – 2015)

16. MEDLEY

CON LA MUSICA ALLA RADIO (Laura Live World Tour  - 2009)

BENVENUTO (Inedito – 2011)

IO CANTO (Io canto – 2006)

PER LA MUSICA (Simili – 2015)

17. VIVIMI (Resta in ascolto – 2004)

18. E RITORNO DA TE (The best of Laura Pausini – E ritorno da te – 2001)

19. MEDLEY

INCANCELLABILE (Le cose che vivi – 1996)

LE COSE CHE VIVI (Le cose che vivi – 1996)

IL MONDO CHE VORREI (Le cose che vivi – 1996)

STRANI AMORI (Laura – 1994)

LA SOLITUDINE (Laura Pausini – 1993)

20. MEDLEY

LIMPIDO (20 The Greatest Hits – 2013)

SURRENDER (From the inside – 2002)

IO C’ERO (Simili – 2015)

BIS

21. LATO DESTRO DEL CUORE (Simili – 2015)

 

Alessandra Amoroso è un fiume in piena: la sua grande energia inonda il Forum di Assago

Alessandra Amoroso live @ Mediolanum Forum ph IKKIO

Alessandra Amoroso live @ Mediolanum Forum ph IKKIO

«Sono felice di poter cantare finalmente quella che sono, in questi otto anni sono cresciuta insieme a voi, ora che ho quasi trent’anni, posso volare e condividere la mia vita a colori con voi». Con queste sentite parole Alessandra Amoroso ha accolto il pubblico del Mediolanum Forum di Assago per l’anteprima del suo “Vivere a colori tour”. La cantante salentina si è mostrata in grande forma e molto ben preparata. Presente, carica, entusiasta, Alessandra ha voluto proporre al pubblico una scaletta che comprendesse tutti i suoi cavalli di battaglia ma anche tanti pezzi inclusi nel suo ultimo lavoro discografico intitolato proprio “Vivere a colori! (Sony Music). Insieme al Maestro Pino Perris, Davide Aru e a tutta la sua band (David Pieralisi e Alessandro Magnalasche (chitarre), Roberto Bassi (tastiere), Ronny Aglietti (basso), Davd Pecchioli (batteria), Pamela Scarponi e Luciana Vaona (voci), Alessandra Amoroso ha rimaneggiato diversi brani del suo repertorio conferendovi un piglio più movimentato e brioso. Due cambi d’abito e tanti effetti speciali, insieme ad un milione di sorrisi, hanno fatto tutto il resto. Alessandra è cresciuta, è forte, è consapevole di sé e dei suoi mezzi. Dimostra di essere una professionista ma non rinuncia alle preziose sfaccettature della sua personalità. Spezza le catene, scava a piene mani dal passato, inneggia alla vita, esalta l’importanza dell’amore, della compartecipazione, della condivisione. La sua voce si confonde spesso con quella, all’unisono, dei suoi affezionatissimi fan appartenenti alla “Big Family”.

Alessandra Amoroso live @ Mediolanum Forum ph IKKIO

Alessandra Amoroso live @ Mediolanum Forum ph IKKIO

La grande risorsa di Alessandra è la forza d’animo, una forza incontenibile che, francamente, ha lasciato stupefatti anche i tanti giornalisti che hanno avuto modo di incontrarla a fine concerto. «Per la prima volta c’ero in tutto quello che avete visto, in tutto quello che avete ascoltato, in tutto quello che avete percepito, in tutto quello che avete respirato e sono felice di questo» – racconta Alessandra alla stampa. «Abbiamo lavorato tutto l’anno e ci abbiamo lavorato molto, un lavoro di squadra che fa capo al direttore musicale Pino Perris, punto di riferimento in tutti i miei lavori».

Alessandra Amoroso live @ Mediolanum Forum ph IKKIO

Alessandra Amoroso live @ Mediolanum Forum ph IKKIO

«Sul palco non mi piace la staticità, mi alleno con impegno e costanza per rendere al meglio e perché alla fine è tutto un dare e ricevere. È difficile spiegare quello che mi dà il mio pubblico, quello che mi ha dato per 8 anni e che continua a darmi» – spiega, emozionatissima, Alessandra – «Ho un pubblico speciale, una vera e propria famiglia, spero ve ne siate accorti stasera, mi sono guadagnata la loro fiducia è ed la cosa più bella che ci sia in questo lavoro.  Penso di aver fatto un cammino, non ho mai voluto bruciare le tappe, dal 2008 ho cercato con tutte le mie forze di essere una cantante e di non andare da nessuna parte se non solo sul palco.  In questo settore è molto facile stare al primo posto perché magari esci con una hit e schizzi in vetta alle classifiche, a me però è sempre importato stare nel cuore della gente».

Alessandra Amoroso live @ Mediolanum Forum ph IKKIO

Alessandra Amoroso live @ Mediolanum Forum ph IKKIO

Infine una specifica sulla nuova veste gioiosa e vitale che la contraddistingue: «Volevo dare alle persone il modo di conoscere e scoprire una Sandrina diversa, ho sempre cantato grandi ballate con un amore malinconico, Alessandra non é solo quello e con questo disco ho voluto trasmettere dei messaggi positivi. Ultimamente – conclude –  vedo che la gente trova più facile sputare odio, giudicare, criticare; bisognerebbe prendere invece coscienza del fatto che la vita con l’amore è la cosa più bella che ci sia».

Raffaella Sbrescia

Set list

1) STUPENDO FINO A QUI

2) ESTRANEI A PARTIRE DA IERI

3) SENZA NUVOLE

4) STUPIDA

5) L’UNICA COSA DA FARE

6) FUOCO D’ARTIFICIO

7) LA VITA IN UN ANNO

8) AMORE PURO

9) NON DEVI PERDERMI

10) TI ASPETTO

11) FIDATI ANCORA DI ME

12) ME SIENTO SOLA

13) APPARTENENTE

14) DIFENDIMI PER SEMPRE

15) IMMOBILE

16) NEL TUO DISORDINE

17) E’ VERO CHE VUOI RESTARE

18) SUL CIGLIO SENZA FAR RUMORE

19) BELLEZZA INCANTO E NOSTALGIA

20) SE IL MONDO HA IL NOSTRO VOLTO

21) VIVERE A COLORI

BIS

22) IL MIO STATO DI FELICITA’

23) COMUNQUE ANDARE

Edoardo De Angelis e Neri Marcorè in “Due amici dopo cena (tra chiacchiere e canzoni)”

De Angelis - Marcorè ph Roberta Gioberti

De Angelis – Marcorè ph Roberta Gioberti

Un concerto unplugged, due protagonisti “insoliti” nella loro unione, due percorsi che rappresentano l’uno la continuazione dell’altro, molte parole, molti ricordi, una bottiglia di vino……immaginate una serata intorno ad un focolare. Immaginate un racconto, che nasce negli anni ’70: il racconto di un cammino discografico.

Erano tempi in cui la musica si proponeva in tutto il suo splendore. Erano i tempi della ricerca, della rottura, dell’innovazione. Della necessità di comunicare, un disagio, un entusiasmo, una partecipazione, una lotta. Erano i tempi di una etichetta doc: l’RCA. I tempi del “Vincenzo” di Fortis,, erano i tempi dei cantautori.
I cantautori, fiumi di parole, spesso articolate su impianti musicali elementari. Che di quelle parole, che erano poesia, abbiamo fatto tesoro nella vita, e ancora siamo lì a ripetercele di tanto in tanto. A Roma erano soprattutto i tempi del Folkstudio. E di una ragazzina di tredici quattordici anni, adolescente, con la fortuna di avere un paio di cugini più grandi che se la dovevano portare dietro per forza. Erano i miei tempi, ero io. Che di quel locale ho ricordi che si avvicinano più alla favola che alla realtà. Ci si faceva musica, ce la facevano un ragazzo biondo barbutello, un altro moro con una gran massa di capelli e i Ray Ban, un giovane eccentrico e ermetico, un altro politicizzatissimo e impegnato…..insomma, tutti volevano suonare al Folkstudio.. Ci passò anche uno stonato assai, un americano…..componeva ballate. La leggenda vuole che non ci fossero più di una quindicina di persone ad ascoltarlo. Ma questa è la leggenda…..ed io non ero ancora nata.

De Angelis - Marcorè ph Roberta Gioberti

De Angelis – Marcorè ph Roberta Gioberti

Si chiamarono poi De Gregori, Venditti, Lolli, Gaetano, Guccini, Rosso…….Dylan.
Poi ci dicono che siamo vecchi e nostalgici. Puo’ essere. Ma se non avete mai avuto la possibilità di assistere in poco più di un pugno di persone ad una esibizione di De Paula, non potete capire.  Tutto era così semplice, così accessibile, così spontaneo. Tutto nasceva e ruotava intorno a queste due realtà, nella capitale. Tutto quello che riguardava la musica d’autore italiana. A riportarci a quei tempi, con i loro ricordi, che sono in parte i miei, Edoardo De Angelis e Neri Marcoré, che ci regalano uno spettacolo tutto da gustare silenziosamente, a piccoli sorsi.

De Angelis - Marcorè ph Roberta Gioberti

De Angelis – Marcorè ph Roberta Gioberti

Folkstudio, ma non solo. Lucio Dalla, Battisti, Endrigo, De André, Bennato (Edoardo), l’autorato più recente, qualche scivolone sul pop must, arricchito da tanta ironia interpretativa. E anche una carezza di napoletanità, omaggio esplicito ad una giovane, fresca e a noi cara interprete, Flo Cangiano. . Tre chitarre, un racconto e tante canzoni d’autore, riproposte in versione acustica, alcune quasi sussurrate. In attesa che questo percorso si trasformi in un album, dedicato da De Angelis all’interpretazione di brani di altri autori. Album prodotto da Francesco De Gregori, quasi a ricambiare il gesto del discografico e amico che ebbe fiducia in lui agli esordi, e a ragione. Il vino vuole rosso, ovviamente. E accompagna un piacevole e divertente itinerario da rivivere,ma soprattutto da scoprire. Un racconto per i giovani, un insieme di aneddoti e storia che, soprattutto a loro, a quelli appassionati di canzone d’autore, consigliamo di non perdere.

Grazie, De Angelis e Marcoré, per questo scampolo di storia dei nostri tempi.

Roberta Gioberti

Niccolò Fabi live: “Una somma di piccole cose” che fanno affiorare l’emozione a fior di pelle.

Niccolò Fabi ph Luigi Maffettone

Niccolò Fabi ph Luigi Maffettone

È un Niccolo Fabì in grande forma quello che si è esibito in concerto lo scorso 23 maggio sul palco dell’Auditorium di Milano per l’ennesimo e meritato sold out del nuovo tour, figlio dell’ultimo lavoro discografico del cantautore intitolato “Una somma di piccole cose”. «Questo giro di concerti ci sta facendo toccare picchi di profonda connessione con il pubblico, ha spiegato un emozionatissimo Niccolò, queste canzoni sono nate in un periodo di solitudine totale e ricercata, è un po’ come se teneste in mano le mie analisi del sangue», ha ironizzato l’artista, cercando di spiegare la natura intima e personale di tanti dei brani racchiusi nel suo prezioso forziere di parole.

Niccolò Fabi ph Luigi Maffettone

Niccolò Fabi ph Luigi Maffettone

Cantautore, produttore e polistrumentista Niccolò Fabi ha alle spalle 9 progetti discografici, 1 raccolta e numerose e importanti collaborazioni artistiche eppure nel corso del tempo è riuscito a mantenere inalterata la capacità di arrivare al cuore delle persone con disarmante semplicità ed immediatezza. I suoi disegni di parole uniscono i punti più lontani dell’anima lasciando che ciascuno possa interiorizzare i cardini di messaggi tanto intensi quanto delicatamente veicolati.

Affiancato dalla nuova band composta dal cantautore Alberto Bianco (al microfono sulle note della sua “Aeroplano”), Matteo Giai, Filippo Cornaglia e Damir Nefat, Niccolò Fabi cavalca onde sonore e richiami cosmopoliti con sapiente grazia, senza mai stravolgere gli equilibri della sua peculiare miscela musicale. Passando dai brani più recenti, ai successi di sempre, l’artista ha lasciato spazio anche al brano “Giovanni sulla terra”, scritto per “Il Padrone della Festa”, figlio della bellissima esperienza in trio con Daniele Silvestri e Max Gazzè: «Negli ultimi due anni sono andato in giro con un paio di amici. E’ stata una bellissima esperienza, anche complicata. Non è stato semplice, eppure questa palestra è servita per mettere da parte le rispettive ossessioni egoriferite, per uscire dalla nostra bolla di osservatori, per ridefinire e rinvigorire l’identità di ciascuno di noi», ha spiegato Fabi, aggiungendo: «C’è stato un momento nel tour con Max e Daniele in cui ho capito davvero per la prima volta che avevo fatto il percorso che avevo sempre desiderato: eravamo all’Arena di Verona e io ho cantato queste due canzoni di seguito, così come voglio fare questa sera per voi», le canzoni in questione sono due pietre miliari della discografia del cantautore, ovvero “Solo un uomo” e  “Costruire”.

Niccolò Fabi ph Luigi Maffettone

Niccolò Fabi ph Luigi Maffettone

Decantando la rinuncia alla perfezione, Niccolò Fabi bilancia gli equilibri creando un unico grande effetto speciale: la pelle d’oca. Inevitabile la standing ovation in segno di stima e riconoscimento nei confronti di uno dei più preziosi cantautori-incantatori che abbiamo in Italia.

 Raffaella Sbrescia

Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

Niccolò Fabi ph Luigi Maffettone

Niccolò Fabi ph Luigi Maffettone

Niccolò Fabi ph Luigi Maffettone

Niccolò Fabi ph Luigi Maffettone

Niccolò Fabi ph Luigi Maffettone

Niccolò Fabi ph Luigi Maffettone

 

1. Una somma di piccole cose

2. Ha perso la città

3. Facciamo finta

4. Filosofia Agricola

5. Non vale più

6. Una mano sugli occhi

7. Ostinatamente

8. E’ Non è

9. Il negozio di antiquariato

10. Ecco

11. Sedici Modi Di Dire Verde

12. Oriente

13. Vento d’estate

14. Giovanni sulla terra

15. Solo un uomo

16. Costruire

17. Offeso

18. Lasciarsi un giorno a Roma

BIS

Vince chi molla

Aeroplano (Bianco)

Una Buona Idea

Secondo BIS

Lontano da me

 

Flussi di note e di suggestioni con i Dardust al Circolo Magnolia

Dardust live @ Circolo Magnolia

Dardust live @ Circolo Magnolia

Motivi pianistici classicheggianti, romantici archi immersi in atmosfere elettroniche e travolgenti parentesi alle percussioni racchiudono l’ossatura dello strumentalismo onirico dei Dardust, il progetto parallelo di Dario Faini, conosciuto come uno dei più affermati autori della scena musicale italiana, e del co-produttore Vanni Casagrande.  Sul palco del Circolo Magnolia di Segrate, in occasione della prima serata della rassegna Magnolia Estate, i Dardust hanno semplicemente ipnotizzato il popolo della note con un concerto veramente spettacolare seguendo l’intento di offrire un’esperienza multisensoriale completa ed appagante.

Dardust live @ Circolo Magnolia

Dardust live @ Circolo Magnolia

A determinare il nucleo del concerto, le sonorità impresse in  “Birth”, seconda parte di una trilogia inaugurata l’anno scorso con “7”, registrata a Reykjavik in Islanda. Celesta, xilofono, glockenspiel sono gli strumenti usati per ottenere melodie e ritmicità enigmatiche ed immaginifiche al contempo. Bello anche il remix del brano realizzato con The Bloody Beetroots.  L’ascolto di questo strumentale che si evolve lentamente nelle orecchie e nella mente crea un universo emotivo sfaccettato, un flusso semantico di rara bellezza.

 Raffaella Sbrescia

Piano City Milano: un magico tramonto in Gae Aulenti con le note di Remo Anzovino

Remo Anzovino @ Piano City Milano 2016

Remo Anzovino @ Piano City Milano 2016

«La musica cambia a seconda di dove la fai», cita Remo Anzovino, richiamando un passo tratto dal libro di D. Byrne, intitolato “Come funziona la musica”, in occasione del suggestivo concerto tenutosi nel campo di erba medica a Milano in piazza Gae Aulenti per la nuova edizione del Piano City Milano. «Per me che vengo da Pordenone, questo concerto in mezzo all’erba circondata dal cemento rappresenta l’occasione perfetta per richiamare l’attenzione al rispetto nei confronti della natura», ha spiegato l’artista agli spettatori. Riconosciuto, con merito e ragione, come uno dei pianisti compositori più originali della scena nazionale, Anzovino si esibito in uno speciale piano solo emozionando un pubblico particolarmente attento e raccolto. Coadiuvato dalle speciali luci del primo tramonto estivo milanese, il pianista pordenonese ha proposto i suoi più grandi successi e alcune composizioni inedite che faranno parte del suo quinto album di inediti, attualmente in registrazione tra Tokyo, Parigi e Londra e che vedrà la luce il prossimo autunno. Sinceramente colpito dal silenzio rapito e dagli sguardi sognanti di ciascuno, Anzovino ha spaziato tra le composizioni più note del suo repertorio ricordando che «Il compito di scrive la musica è che essa diventi degli altri». Sulla scia di questo ragionamento, il compositore ha voluto eseguire in assoluta anteprima ben 3 dei brani che saranno inclusi nel suo nuovo album: il sognante ed enigmatico “Galilei”, la cosmopolita “Instanbul – Hypno” e la struggente “Estasi – Full Moon”.  Particolarmente scenografico l’omaggio a Buster Keaton, tra i maestri del periodo del cinema muto classico per un piacevolissimo mutuo scambio di emozioni.

Raffaella Sbrescia

 

Jack Garratt live al Fabrique di Milano per uno scoppiettante one man show

Jack Garratt live @ Fabrique-  Milano

Jack Garratt live @ Fabrique- Milano

Intimista ed essenziale, ilare ed irriverente, energico e coinvolgente, tutto questo è Jack Garratt, cantautore, polistrumentista, one-man band, produttore inglese, aggiudicatario dell’ambitissimo Best Critics’ Choice Award, come grande promessa del 2016, e dei BBC MUSIC SOUND 2016, che dal 2007 premiano i migliori giovani artisti scelti dalla BBC.  L’artista si è esibito in concerto al Fabrique di Milano rilevando un’anima artistica trasversale grazie ad una peculiare vocalità tanto graffiante e rauca quanto intima e struggente. Protagonista unico della scena con un set comprensivo di batteria acustica ed elettronica da un lato con set di tastiera e sampler dall’altro, Garratt ha tenuto la scena con il suo one man show presentando diversi brani tratti dal suo album d’esordio “Phase”.

Jack Garratt live @ Fabrique-  Milano

Jack Garratt live @ Fabrique- Milano

Ad inaugurare la set list è  “Coalesce”, suggestivo l’arpeggio chitarristico sulle note della ballad elettropop “Weathered”, curioso il momento gioco con la cover improvvisata di “Baby one more time”, brillante e ben costruito il mash-up di “7 days” di Craig David con “Senorita” di Justin Timberlake. Garratt possiede un’energia impressionante, le sue contaminazioni profumano di impegno e passione ma sono i suoi occhi a trasudare umiltà. A fine concerto l’artista si è prodigato in un lungo ringraziamento a tutti i suoi collaboratori mostrandosi particolarmente riconoscente e cosciente del fatto che gli ottimi risultati che sta riscontrando sono anche il frutto di un eccelso lavoro di squadra.

Raffaella Sbrescia

SETLIST:
Coalesce

Breathe Life
Weathered
Far Cry
Baby one more time
7 days / Senorita
The love you’re given
Fire
Surprise yourself
My house is your home
Worry

Drones World Tour: lo show definitivo dei Muse

Muse -Drones World Tour -Mediolanum Forum ph Francesco Prandoni

Muse -Drones World Tour -Mediolanum Forum ph Francesco Prandoni

Riconosciuto all’unanimità come uno degli show più belli e più completi dell’anno in corso, il Drones World Tour, l’ultima creatura live dei Muse, entra nel vivo della residency italiana al Mediolanum Forum di Assago. Trovandoci alla quarta delle sei date sold out previste nel capoluogo meneghino, diventa difficile poterne dire di più. Nel corso di due tiratissime ore, i Muse mettono in scena la paura e l’angoscia ma anche la speranza ed il desiderio di rivolta. Muovendosi a metà strada tra realtà e fantascienza, la band accende delle spie di allarme nelle coscienze, pone il pubblico di fronte ad una questione chiave: siamo marionette subordinate al sistema? La risposta arriva da una scaletta che pesca un po’ da tutto il trascorso della band con il preciso intento di costruire un racconto per veicolare il concetto di “human technology”; ovvero un mondo distopico dominato dalla tecnologia, dove la disumanizzazione pare essere l’unica prospettiva possibile.

Muse -Drones World Tour -Mediolanum Forum ph Francesco Prandoni

Muse -Drones World Tour -Mediolanum Forum ph Francesco Prandoni

Il concerto si apre con la perturbante danza dei droni, il Forum si trasforma in una culla di pensieri e aspettative traghettando lo spirito in un universo iperuranico attraverso una potenza audio-visiva in grado di accentrare energie e attenzioni. Grazie alla  sapiente fusione tra musica tirata, metallica, ferrosa, dirompente e contenuti di spessore, i Muse scavano nelle coscienze, percuotono le fibre muscolari, detonano nelle orecchie, sconvolgono i sensi operando una vera e propria terapia d’urto.

Muse -Drones World Tour -Mediolanum Forum ph Francesco Prandoni

Muse -Drones World Tour -Mediolanum Forum ph Francesco Prandoni

Se“Drones, brano di chiusura dell’omonimo album che dà anche il titolo al tour, appare come una sorta di cantico, The Handler, preceduta dall’inquietante The 2nd Law: Isolated System, diventa uno dei momenti più spettacolari e sconvolgenti del concerto: grandi mani robotiche con fili quasi raggiungono i musicisti trasformandoli in vere e proprie marionette. Tra i climax della serata segnaliamo i molteplici tuffi nel passato con Supermassive Black Hole e Starlight, “Hysteria, “Time is Running Out e Uprising, che con il coro di “we will be victorious”, rappresenta il momento più felice e liberatorio di un concerto che, seppur breve, è veramente ricco, intenso, travolgente da ogni punto di vista. The Experience.

Raffaella Sbrescia

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