Negramaro al Festival di Sanremo con Ricominciamo tutto: “Per stare bene c’è bisogno di azzerarsi e ripulirsi da qualsiasi pregiudizio”

I Negramaro parteciperanno in gara al Festival di Sanremo 2024 con il brano “Ricominciamo tutto”, un messaggio chiaro e senza fronzoli dietro cui si cela una riflessione profonda, ampia e matura. In occasione della presentazione alla stampa del brano in oggetto, la band salentina, con alle spalle 20 anni carriera, mette subito le cose in chiaro:

“Torniamo a Sanremo senza alcun pregiudizio. Eravamo già stati ospiti al Festival con Baglioni e, Amadeus, con cui abbiamo un grande rapporto di stima reciproca, ha pensato di reiterare l’invito ma stavolta per farci partecipare in gara. Abbiamo scoperto i nomi del cast dopo e pensiamo davvero che Amadeus abbia ragione nel dire che si tratti di un roaster di super ospiti. Dal canto nostro pur avendo perso nel 2005, il Festival lo abbiamo poi stravinto e ci sono tanti amici e colleghi che lo hanno vinto; tra tutti Diodato con cui abbiamo festeggiato durante il nostro tour dei 20 anni al concerto di Galatina.

Ad Amadeus abbiamo fatto sentire “Ricominciamo tutto” e abbiamo puntato tutto su questo brano che ho scritto circa un anno fa mentre ero in montagna in Abbruzzo con la mia compagna Ilaria e mia figlia Stella. Il fulcro nasce da una piccola, stupenda visione; una suggestione data dal candore incredibile di un manto nevoso. Questo brano è un ATTO di speranza: ricominciare è un qualcosa che facciamo tutti e sei sempre e forse è anche questo il segreto per farci stare insieme da tanti anni. Questa è una canzone piccola che poi diventa grande per noi sei, con la speranza che lo sia per tutti. Tradotta nelle nostre emozioni, la canzone diventa un claim in cui credere. Ci teniamo a dire che non c’è nulla di negativo dietro il significato del brano. Per stare bene c’è bisogno di azzerarsi, ripulirsi da qualsiasi pregiudizio. Questo è un esercizio che facciamo anche tra di noi, ogni volta in sala prove è una novità e ci porta a una esplosione di emozioni. Questo significa ricominciare tutto: ripulirsi ogni volta e pensare di essere nuovi. Noi abbiamo lavorato vent’anni affinchè il rock arrivasse al mainstream e il pop venisse considerato oltre il pianobar.

negramaro

Del nostro primo Sanremo, abbiamo un ricordo che va al limite del trauma: siamo passati dall’eliminazione all’essere passati in tutte le radio. Fu una vera esplosione che ha compensato l’incidente della sera prima; uno dei tanti tasselli che hanno fatto parte della nostra storia. Il passaggio a Sanremo è stato determinante per la nostra carriera. Da bambini musicali, quali eravamo, non abbiamo capito subito cosa stesse succedendo, venivamo da una  terra di grande cultura, non ci sentivamo a distanza, abbiamo vissuto quella cosa come un sogno; una volta scesi dal palco, trattati non bene, così come erano trattati i giovani all’epoca, in quell’occasione fu bello sentire mio padre per comunicargli che avevamo vinto il premio della critica, successe una cosa stupenda.

Ad oggi la gara è stata in qualche modo eliminata, ci sono tutti super ospiti. A giugno andiamo a suonare nei nostri posti, ci auguriamo che vincano dei giovani che hanno 20 anni davanti, così come fu per noi, su questo siamo sereni, sono riusciti a fare del brand sanremese un posto in cui non ti senti in gara. Noi eravamo piccoli, scalmanati e neri, oggi ci sentiamo uguali e con la voglia di fare.  Stiamo lavorando a un nuovo disco e, nonostante ci fossero tante canzoni che avrebbero potuto metterci in crisi, siamo tutti convinti di questo brano e di quello che vogliamo dire, così come fu con “Mentre tutto scorre”, che Caterina Caselli tolse a Mina. Questa volta vogliamo condividere una cosa che sembra classica ma non lo è. Se togliessimo la mia voce ingombrante, verebbero in evidenza le incredibili referenze musicali: dagli M83 a Battisti a Lucio Dalla agli U2 alle band delle nuove generazioni; si tratta di una sintesi della nostra musica. 

Anche nell’arrangiamento che abbiamo costruito con Davide Rossi sono racchiuse tutte le nostre influenze di questo ventennio. Gli arrangiamenti sono bollati da lui ma il lavoro è il frutto di una simbiosi e di un’empatia esplosiva. La prima prova con l’orchestra è stata emozionante, proprio bella. Con Davide ci siamo trovati al Jova Beach Party, ci siamo divertiti insieme in quell’occasione, mentre durante le prove con l’orchestra ci siamo emozionati. Si gioca molto sulle emozioni vere dal vivo, è stato bello accostarci alla musica per la prima volta come fossimo degli esecutori. Deve arrivare quel momento in cui devi giocare con la musica e sentire il tuo limite; riconoscere il proprio limite è una liberazione. Nella perfezione è compreso lo sbaglio ed è per questo che cogliamo l’occasione anche per dire che è giusto permettere l’errore alle nuove generazioni e dare loro modo di gestire il cambiamento e acquisire quell’esperienza necessaria per porre la giusta attenzione ai processi e alla creatività, solo così le nuove personalità verranno fuori nel tempo.

Per quanto riguarda il nuovo album, si parte dalla consapevolezza dell’importanza che riveste il concetto di viaggio. Durante un viaggio a Berlino, ho scritto una canzone appena sono arrivato, il brano si intitola “Berlino Est” e a marzo andremo a chiudere il disco negli studi in cui andarono gli U2 e David Bowie. Facciamo tutto questo per rimanere negli alveoli della sostanza, siamo abituati a fare il lavoro alla vecchia maniera e che possa fare del bene alle nuove generazioni. Ci piace andare negli studi dove non ci conoscono per lavorare al meglio, i dischi si devono riempire di storia, non è sempre facile trovare entusiasmo dopo 20 anni. Abbiamo sempre fatto musica per viaggiare e viaggiamo per fare musica”.

Raffaella Sbrescia

Esibizione acustica dei Negramaro a Sanremo: