Festival di Sanremo 2023: i commenti alle esibizioni della prima serata

Il Festival di Sanremo 2023, ovvero il festival dell’inclusivit,à ha finalmente aperto le danze sulle note dell’inno di Mameli al cospetto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ma anche con l’ennesimo stucchevole intervento di Benigni che omaggia il 75 anno della Costituzione Italiana.

La coppia Amadeus-Morandi è affiatata e a proprio agio, la gara ha quindi inizio con il grande ritorno di Anna Oxa, fuoriclasse dal piglio olistico e di vaga ispirazione ascetica. Vocalizzi e potenza inneggiano in modo perturbante, da chiarire se si tratta di un effetto da Sindrome da Stendhal o  più semplicemente perplessità.
L’esordio da big di Gianmaria con “Mostro” è sfuocato ma si percepisce del potenziale nella sua incarnazione da interfaccia iconografica di un disagio generazionale.
L’ingresso in scena di Chiara Ferragni in veste di co-conduttrice vorrebbe essere di impatto ma quella scritta sulla stola “Pensati libera” suona più da ossimoro che da monito. Anche il monologo, una lettera a se stessa, è quanto di più lontano ci possa essere da un messaggio che potesse lasciare il segno e dare un valore aggiunto.

Mr Rain porta in scena dei dolcissimi bambini per interpretare “Supereroi” ma anche in questo caso l’accostamento stride e non convince.
Tornano sul palco anche i vincitori dello scorso anno Mahmood e Blanco con la loro “Brividi” la cui brillantezza emotiva si è conservata intatta.
Il quarto artista in gara è Marco Mengoni che con “Due vite” e la sua palpabile emozione incanta il pubblico e ipoteca quantomeno il podio.

Marco Mengoni ph Andrea Bianchera

Marco Mengoni ph Andrea Bianchera

Delude e stona la giovanissima Ariete con “Mare di Guai”.
Potente e intensa “Alba” con un Ultimo assolutamente orientato all’obiettivo, nella vesta di cantautore risolto.
Fotogrammi di vita vissuta, classe e poesia per i Coma Cose che, senza dubbio, sono giunti ad un momento di maturità artistica forte e vibrante.
Trait d’union nazional popolare è il medley dei Pooh, 50 anni di storia musicale italiana per annunciare l’evento del 6 luglio allo Stadio San Siro di Milano.

Elodie calca la scena con fare sicuro e aria di sfida ma la sua “Due” non regge le aspettative.
Il party in piscina di Salmo, sulla nave Msc Crociera è una botta di vista che si conclude con 2500 microfono in acqua per il tuffo di scena.
La riprende con l’energia fresca e ingenua di Leo Gassman che riporta sul palco del Festival la penna di Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari.
Blanco è invitato a presentare il nuovo singolo “L’isola delle rose”ma non sente la sua voce in cuffia e devasta la coreografia floreale sul palco facendo una figura pessima e dando cattivo esempio a tutti i ragazzi della sua età.
Tempo di sistemare il palco e stemperare la tensione è la volta de I Cugini di Campagna, lustrini ed electro dance non bastano per salvare un ritornello triste e deprimente.
Anche il ritorno di Gianluca Grignani con “Quando ti manca il fiato” è fuori fuoco e poco attenzionabile.
L’esordiente Olly porta la sua polvere a tarda notte stemperando l’emozione divertendosi.

Giunge il momento della Generazione Zeta, il collettivo Collazio fa festa, è fresco è caciarone e non dispiace.

Mara Sattei è l’ultima cantante in gara a esibirsi interpretando la penna di Damiano dei Maneskin con verve e classe in “Duemila minuti”.

La serata si chiude tuttavia con la sensazione che il meglio debba ancora venire, staremo a “sentire”.

Raffaella Sbrescia

CLASSIFICA PROVVISORIA PRIMA SERATA

1) Marco Mengoni

2) Elodie

3) Coma Cose

4) Ultimo

5) Leo Gassman

6) Mara Sattei

7) Colla Zio

8) Cugini di Campagna

9) Mr Rain

10) Gianluca Grignani

11) Ariete

12) Gianmaria

13) Olly

14) Anna Oxa