“Tutto passa”, il cantautorato schietto e senza peli sulla lingua di Artù

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Fa sempre piacere scoprire canzoni che vengono dritte dal cuore di qualcuno perché è proprio lì che sono destinate a ritornare. Questo è ciò che avviene con quelle scritte da Alessio Dari, in arte Artù, e raccolte in “Tutto passa” (Sony Music), un album in cui suoni semplici, veraci e limpidi vestono parole che sanno di strada e di vita vissuta. La poetica di Artù è diretta, autentica, immediata e, proprio per questo, più incisiva ed efficace. La musa del cantautore è Roma, la città che – come spiega lui stesso – «Prima ti fa godere, ti fa innamorare, ti ammalia con la sua bellezza e santità e poi ti lascia, ti abbandona a te stesso». Una Roma che nel singolo apripista “Roma d’Estate” viene presentata come una ragazza di strada che tutti cercano di saccheggiare, ‘stuprare’ e metterci le mani «però lei è talmente bella che non sarà mai di nessuno», spiega Artù.

Artù

Artù

Tra i vicoli del centro, il caldo, le zanzare e la puzza di vino, il cantautore si contestualizza con naturalezza pur rimanendo fuori dagli schemi e, senza peli sulla lingua, urla con ironia tutta la sua rabbia verso un mondo che non gli piace ma che non riesce però a non amare, cercando di dare sempre nei suoi brani una luce di speranza. Il disco contiene altri nove brani: ‘Zitti’, nata come sfogo contro i tuttologi, “Tutti a scuola” (con un irriverente cameo di Mannarino, con cui già aveva collaborato nel brano ‘Giulia domani si sposa’, contenuto nel suo primo album), il già citato “Roma d’estate”. A seguire la titletrack  “Tutto passa”, incentrata sul ciclico alternarsi delle vicissitudini terrene. Brillante “Bene io sto male”, in cui Artù si diletta ad elencare tutte le cose che non sopporta salvo poi accorgersi di non sopportare neanche se stesso. Significativo il brano metaforico “Il circo se n’è andato” in cui l’artista, affannato a rincorrere un successo illusorio, si accorge che in realtà non era quello che desiderava. Rustica è la bellezza di “Tulipani”(che vede la partecipazione di Mari di Guai), dedicato all’incapacità di amare. La solitudine, la rabbia, l’amore, la miseria della caducità umana; questi sono i temi che fanno dell’arte di Artù un cantautorato “per immagini” in grado di scardinare le sovrastrutture a vantaggio delle più semplici emozioni.

Raffaella Sbrescia

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Tracklist:
1) Zitti
2) Tutti a scuola
3) Roma d’estate
4) Tutto passa
5) Bene io sto male
6) Il giorno del peccato
7) Il circo se n’è andato
8) Tulipani
9) Viola
10) Anna

Video: Roma d’estate