Baby K: Con “Light it up” (Ora che non c’è nessuno) ho voluto affrontare il mondo del clubbing

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Ritratti di Note ha incontrato Baby K, nome d’arte di Claudia Nahum, in occasione della promozione del singolo “Light It Up” (Ora che non c’è nessuno), il remix italiano del singolo di Major Lazer, lo straordinario collettivo capeggiato dal DJ e Producer statunitense Diplo, autore  del tormentone dell’estate 2015 “Lean On”. Il nuovo remix di “Light it up”  è stato pubblicato lo scorso 18 Marzo.

Claudia, dalla scorsa estate è stato un vortice inarrestabile. Dopo il grande e meritato successo di “Roma Bangkok” e del tuo album “Kiss Kiss Bang Bang”, adesso questa nuova avventura con  Major Lazer. Come è partita la vostra collaborazione?

 Tutto è nato dall’album di Major Lazer “Peace is the mission”. Per il lancio sul mercato prettamente italiano, si è deciso di fare anche un remix italiano del singolo e sono stata scelta quale artista deputata ad occuparsene. Devo ringraziare Diplo, che mi ha dato molta fiducia; mi ha inviato la base del pezzo senza alcuna voce, e questa è una cosa che capita raramente per i remix. Di solito si lascia l’inciso e l’artista rifà le strofe; nel mio caso ho avuto carta bianca e allora ho pensato… “Ora mi diverto”. Ho riscritto una nuova canzone ed è così che è nata “Ora che non c’è nessuno”.

“Light it up” (Ora che non c’è nessuno) è un pezzo che parla d’amore…

Sì non è un brano che parla di me, come qualcuno ha pensato. Essendo un pezzo che fa ballare ho voluto descrivere un po’ il mondo della discoteca. Mi sono immedesimata nella situazione in cui tu esci con una persona e attorno c’è il solito caos e tutti gli occhi puntati sulla persona con cui sei uscita. Sei lì in discoteca, è la prima uscita, tu non conosci i suoi amici e allora mi sono detta “Sarebbe bello dire in un brano… vorrei far finta che non ci fosse nessuno per rubarti un bacio…”. Ho voluto affrontare con una diversa angolazione il mondo del clubbing….

Baby K Ph: Leandro Manuel Emede

Baby K Ph: Leandro Manuel Emede

Sei un’artista trasversale per quanto riguarda i generi musicali. Molto affascinante è anche il concetto di “animo ibrido”…

Sì, molti tendono ad identificarmi solo con la musica rap, considerandomi la “rapper” italiana per eccellenza. Non che questo non sia vero, ma mi permetto anche di spaziare tra più generi musicali. Ho pubblicato un singolo come “Roma Bangkok” che ammicca molto al mondo latino; “Killer” è invece un brano molto pop, quindi mi piace variare tra i generi. Per quanto riguarda “Light it up”, devo dire che ho trovato pane per i miei denti. Mi riconosco molto in questo stile, anche se in Italia è un po’ difficile portare avanti questo tipo di sonorità. Anche per questo è stata grande la mia contentezza nel fare il remix di questo pezzo. Nel mio album “Kiss Kiss Bang Bang” c’è anche un brano pop-punk nato dal nulla, che si intitola “Venerdì”. Ben venga quindi tutto quello che è ibrido, ed è un miscuglio tra generi, stili e contenuti. Mi piace che la musica possa far divertire ma anche riflettere.

Claudia, una mia curiosità. So che da piccola la tua sveglia era la musica di Rod Stewart. La canzone Baby Jane di Rod Stewart ha in qualche modo influenzato la scelta del tuo nome d’arte?

C: Grazie al mio papà, sono cresciuta con la musica di Rod Stewart, Stevie Wonder e i Bee Gees. La canzone di Rod Stewart non ha influenzato la scelta del mio nome d’arte. Questo “nick name” mi è stato attribuito ed io l’ho abbracciato senza pensarci più di tanto perché mai avrei pensato di fare musica nella vita e invece… Se avessi pensato di fare la cantante di professione forse me lo sarei scelto diverso, ma va bene così; tra l’altro è un nome che piace a tutti…

Cosa c’è nel futuro imminente di Baby K?

C: Sto pianificando un nuovo singolo ed un nuovo video; spero in estate di girare l’Italia per portare la mia musica tra le persone, che è poi la cosa più bella tra le attività di una cantante. Di sicuro ci sarà anche qualche data in discoteca, così potrò cantare e ballare con tutti.

Giuliana Galasso

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Baby K presenta “Kiss kiss Bang Bang”: un irresistibile e frizzante gioco di contrasti

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“Kiss kiss bang bang” è il nuovo album di Baby K. Prodotto da Tagagi e Ketra, l’album si compone di 14 tracce in cui l’artista svela per la prima volta il suo lato più intimo ma sempre con uno stile diretto e grintoso. Il filo conduttore di questo nuovo lavoro è il concetto della dualità, fortemente tangibile nella contrapposizione di tematiche e sonorità. I due elementi che più emergono sono le carezze della femminilità, che si traduce nelle melodie, e la forza della determinazione che si ritrova nel rap. Dopo gli ottimi riscontri ottenuti del singolo platino “Killer” feat. Tiziano Ferro e dell’album “Una seria”, Baby K riparte con una nuova consapevolezza e con la grande forza derivante dallo straripante successo dell’irresistibile singolo “Roma-Bangkok”. Ecco cosa ci ha raccontato l’artista in occasione della presentazione dell’album a Milano.

Come nasce “Kiss Kiss Bang Bang”?
Dopo un anno frenetico mi sono fermata per un pò e ho riflettuto su cosa avrei voluto comunicare. Mi sono affacciata alla musica come emergente, quindi volevo  creare un album che spiegasse a tutti chi fossi veramente, che parlasse non solo delle mie idee ma della mia vita con riferimenti molto precisi a quello che ho fatto e vissuto. Ho pensato molto a cosa volevo dire e a come il pubblico mi ha percepito fino ad oggi. Questo è il risultato ed è la mia rivoluzione.

Perché “Kiss Kiss Bang Bang”?
Il titolo si ricollega ad almeno tre film omonimi e rappresenta la perfetta sintesi di quello che volevo comunicare attraverso il disco: un gioco di contrasti.

A cosa ti sei ispirata per la cover  e il booklet dell’album?

La cover si colloca a metà strada tra “Dirty Dancing” e “Flashdance”. Attualmente sono in fissa per gli anni 80 e 90 quindi mi piaceva l’idea che la cover avesse un mood  vintage. Nei testi parlo delle cose che faccio, dello shopping online, dell’amore ai tempi degli hipster, della mia passione per la moda. Ho anche studiato per fare la stylist in una costosa scuola di Roma, poi ho scelto la musica ma mi è rimasta sempre una passione sfrenata per gli abiti. La maggior parte dei miei soldi li spendo per fare shopping, è una cosa che amo.

Chiudo gli occhi e saltoè un brano in cui ti esponi tanto…

Se in “Roma – Bangkok” racconto la voglia di viaggiare e di divertirsi, in “Chiudo gli occhi e salto” evidenzio le sofferenze degli addii. Mi sono messa a nudo ed ho tirato fuori tutte le emozioni più intime che, per la prima volta, racconto ad alta voce: gli amici, la famiglia, i ricordi. Per il featuring di questo brano ho scelto Federica Abbate che, insieme ai produttori del disco, mi ha accompagnata in questo viaggio.

Baby K

Baby K

Via libera alle fantasie in “Lasciati le sneakers”.

Ho approfittato di questo pezzo per prendermi una piccola rivincita. In questo caso la donna ha in mano le redini del gioco…

Non sei nuova a collaborazioni di successo eppure “Roma – Bangkok” rappresenta un caso eclatante. Come nasce questa canzone?

Avevamo il disco pronto ma ci mancava un brano d’apertura, un pezzo forte da lanciare per il mio ritorno. I produttori mi hanno mandato questo brano nel giro di cinque giorni e, appena l’ho ascoltato, mi sono messa a ballare. Ogni canzone del mio album gioca sui contrasti, quindi anche questo doveva farlo, ci abbiamo pensato un po’ su e poi abbiamo scelto Giusy Ferreri, un nome che nessuno si sarebbe aspettato. Lei in pochissimo tempo ci ha mandato il provino e, quando è arrivato, è nato subito grande affiatamento.

Il grande riscontro ottenuto da “Roma – Bangkok” ti pone in uno stato d’animo più rilassato rispetto all’uscita del disco?
Sinceramente il successo di un brano non garantisce nulla. Diciamo che inizio in maniera positiva, parto con il sorriso.

Di forte impatto è anche “Fakeness”, il brano in cui hai collaborato con Madh.

Ci siamo conosciuti dal vivo al Coca-Cola Summer Festival e ho subito pensato che la nostra collaborazione poteva essere interessante perché Madh ha gusti molto esterofili come i miei. Avevamo scritto ognuno una canzone molto simile dedicata alle persone che trovi in discoteca e sulle serate frivole. Abbiamo unito le due cose ed ecco fatto! “Fakeness” è un brano sui generis che fin’ora in Italia non abbiamo mai trovato e sono convinta che i fan di Madh lo apprezzeranno.

 “Hipster Love” è un brano molto attuale…

Il brano racconta di una ragazza che porta a casa un hipster. È un gioco, è l’amore 2.0. Allo stesso tempo difendo e ironizzo su una delle figure più attuali e cult dei nostri tempi.

Ti senti più pop o più rap?

Da sempre coesistono in me sia lo spirito del rapper che quello della cantante. Più vado avanti con il tempo, più sono conquistata dalle melodie. Logicamente non potrò mai diventare una cantante in senso classico, ma sono anche convinta che a 50 anni non potrò presentarmi così come adesso. Quello che è certo è che conserverò il mio stile ed il mio modo di esprimermi.

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La tua musica punta all’estero?

Ammicco a un sound estero perché ci sono cresciuta, è naturale. Mi piace l’idea di essere una novità e del fatto che magari sto rompendo le regole. Non mi precludo nulla ma, per ora, voglio focalizzarmi sul panorama italiano.

Ti esibirai alla finale di Miss Italia con Giusy Ferreri. Come vivi la cosa?
Sono contenta di partecipare! Io e Giusy abbiamo creato un connubio energetico e metteremo un po’ di grinta e un po’ di pepe al programma!

Cosa auguri a questo disco?
Spero che vi faccia entrare nel mio mondo pieno di colori  ma sempre autentico e vero!

Raffaella Sbrescia

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Tracklist

Kiss kiss bang bang

Anna Wintour

Roma – Bangkok feat. Giusy Ferreri

Dindi

Chiudo gli occhi e salto feat. Federica Abbate

Lasciati le sneakers

Super mega iper

Fakeness feat. Madh

Chiedi alla luna

Hipster love

Venerdì

Licenza di uccidere feat. Fred De Palma

Ola

Brucia

Video: Roma -Bangkok