Capitan Capitone e i Fratelli della Costa: Daniele Sepe chiama a raccolta la Napoli underground per un progetto che unisce musica, cultura, società e politica.

Capitan Capitone e i Fratelli della Costa ph Roberta Gioberti

Capitan Capitone e i Fratelli della Costa ph Roberta Gioberti

Poteva stupirci con effetti speciali. E lo ha fatto. Lo ha fatto con 62 musicisti, un disco che è un racconto, divertente, ironico, romantico e a tratti irriverente. Lo ha fatto chiamando intorno a sé soprattutto giovani. Ragazzi napoletani che fanno musica, la fanno bene, divertendosi e facendo divertire.
Lo ha detto Dario Sansone, abbracciandolo commosso alla fine del concerto che si è tenuto sabato scorso al Nabilah, e che ha visto protagonisti Capitan Capitone (Daniele Sepe), e i fratelli della costa al completo. “Ringrazio Daniele Sepe, perché è stato il solo, tra i “vecchi”, a illustrarci un percorso, a farlo spontaneamente, a darci fiducia, a cercare con noi un incontro”. Ed è proprio questo il grande merito di Daniele: saper parlare ai giovani, saperli coinvolgere e farlo con l’autorevolezza del talento, dell’esperienza, dell’ironia, alle volte anche della “cazzimma”. Ma non smettere mai di farlo. Perché sono una risorsa che va coltivata. La sola che abbiamo.

Daniele, lo conosco da tempo, lo fotografo con piacere da anni durante i live, perché mi diverte, è un artista caratterialmente introverso, che vive nel sociale e per il sociale. Una forma di contraddizione? Può darsi. Ma quando fa una cosa, la fa spendendoci tutto se stesso, con una sensibilità e una passione “senza esclusione di colpi”.

Capitan Capitone e i Fratelli della Costa ph Roberta Gioberti

Capitan Capitone e i Fratelli della Costa ph Roberta Gioberti

Così è stato anche per questo progetto, nato da un incontro, un appello rivolto agli artisti napoletani il 7 luglio dello scorso anno, a partecipare gratuitamente ad un concerto a sostegno della lotta dei cassintegrati e licenziati della Fiat di Pomigliano d’Arco.

Mi fa piacere fare un cenno approfondito sulla cosa, perché alla Fiat di Pomigliano esiste un reparto di confino. Un reparto “fantasma” dove vengono relegati i disobbedienti. Un reparto che “non c’è”, che non è mai entrato in funzione. Un reparto dove ogni tanto accade che qualcuno si suicidi.

E per aver rivendicato il diritto ad una condizione lavorativa non alienante, e soprattutto per essersi ribellati esponendo un manichino raffigurante Marchionne appeso ad una corda, a seguito dell’ennesimo suicidio da alienazione, cinque operai sono stati licenziati seduta stante.

Non si sono arresi, hanno continuato a lottare. Ed hanno incontrato la sensibilità di Daniele, che ha chiamato a raccolta una trentina di artisti, chiedendo loro di esibirsi a sostegno della loro lotta. Veramente gli artisti che avrebbero desiderato partecipare erano molti di più. Ed è incredibile quanti provino il piacere di suonare insieme a questo ruvido, spassoso e intrigante saxofonista, dal carattere imprevedibile e dal cuore a 24 carati.

Da quella serata è nato un progetto. Una lunga narrazione per l’estate, la cui stesura è durata un intero inverno.

Un inverno di collaborazioni, confabulazioni, registrazioni, ammonizioni, esaltazioni.

Un inverno che ha partorito un lavoro di incredibile bellezza.

Capitan Capitone e i Fratelli della Costa ph Roberta Gioberti

Capitan Capitone e i Fratelli della Costa ph Roberta Gioberti

Si parte col prologo, “La Tempesta”. E subito una citazione irrinunciabile, un richiamo alla Tarantella del Gargano. Dopo di che, ampio spazio alla fantasia degli artisti. Da Dario Sansone dei Foja, autore di “Penelope”, e, nelle vesti di “pittore”, del bell’acquarello copertina del cd, alla divertente storia del Rangio Fellone di Tartaglia, da Gino Fastidio, a “La Maschera”, passando attraverso Mario Insenga, ‘o Rom, The collettivo, Nero Nelson e la sua “jazzata” Bambolina, fino ad arrivare a quel piccolo capolavoro di essenzialità, che è “L’ammore o vero”, partorito dall’animo sensibile di Alessio Sollo e Claudio Gnut, costruito su un giro armonico elementare e dolce, che accarezza le emozioni con la semplicità delle cose genuine. Vere come l’amore dovrebbe essere, e come lo è il sax di Daniele. Pulito, schietto, permanente.

Lo spettacolo che ne consegue è colorato, divertente, intenso, coinvolgente, entusiasmante: teatrale. Costumi di scena sgargiantissimi, tanta energia, tante note, commozione, pubblico in delirio, un feedback ininterrotto, un’energia che resta addosso anche dopo, ancora a lungo.

Daniele conduce senza condurre, sempre fisicamente un passo in dietro al gruppo, lo coordina, lo prende per mano, impercettibilmente, ma con determinazione. Nel frattempo tiene d’occhio tutto. Dal pubblico, ai tecnici, ai musicisti, ai fotografi…..è incredibile la capacità di coordinamento del Capitano.

Capitan Capitone e i Fratelli della Costa ph Roberta Gioberti

Capitan Capitone e i Fratelli della Costa ph Roberta Gioberti

Un Capitano che non rischia ammutinamento, troppo amato dalla sua ciurma.
Un Pirata ed un Signore, come la tradizione romanzesca vuole.

Il cd, prodotto in autofinanziamento, è sicuramente tra le novità più appetibili dell’estate. Un’estate da trascorrere su note ballerine e saltellanti, senza perdere di vista i contenuti. Che sono, tanto testuali, quanto musicali, di primissima scelta. Ma alla qualità nei lavori di Sepe siamo abituati. E’ che fino ad oggi non lo avevamo ancora visto confrontarsi con la realtà cantautoriale, se non in qualche rara occasione in ambito folk. Sepe non insegue le mode: però ama confrontarsi con tutto, e ci rende tutto sotto una forma interpretativa non solo ineccepibile, ma anche emotivamente coinvolgente.

Se passa per le vostre piazze o per i vostri teatri, non perdetevi Il Capitano e la sua ciurma.

Non ve ne pentirete.

Parola di pappagallo.

Roberta Gioberti

Stefano Bollani “scugnizzo” folk jazz in “Napoli Trip”. Intervista e recensione

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«Napoli è una città che emana un’energia sotterranea incredibile. Ho cominciato ad amarla con i dischi di Carosone, un artista che sapeva fare tutto restando una persona seria». Questo lo spirito con cui Stefano Bollani, eccellente pianista italiano, presenta “Napoli Trip”, il suo ultimo lavoro discografico (Universal Music), in uscita in tutto il mondo il 17 giugno, dopo la pubblicazione europea. Ispirata alle maschere, ai vicoli, alle sette di Partenope, la sfida di Bollani prende le mosse da un’attrazione fatale: «A Napoli c’è un’energia che arriva da sotto, un flusso che i napoletani stessi faticano a gestire vivendo di estremi, tra grandi difficoltà e grandi gioie. Una spinta quasi esoterica che differenzia Napoli da qualsiasi altra città», spiega Bollani, che aggiunge: «Quando ho scoperto Carosone, sono rimasto folgorato, mi ha traghettato verso il jazz, non volevo dedicargli un intero disco, ho quindi allargato il discorso. In questo album non c’è la mia visione di Napoli, ci sono diversi punti di vista. Insieme a Daniele Sepe, un napoletano decisamente atipico con l’anima e l’orecchio rivolti sempre altrove, abbiamo eseguito delle composizioni originali ispirate a Napoli. Daniele mi ha riempito di dischi partenopei, che mi hanno fatto confrontare con personaggi straordinari; su tutti cito Ria Rosa, “la nonna del femminismo” che cantava in maniera forte e volgare canzoni attualissime. I brani sono strati scelti insieme a Sepe, quelli in piano solo sono melodie che mi piacciono, ho risolto l’imbarazzo della scelta affidandomi come al solito al cuore».

Stefano Bollani

Stefano Bollani

 Partendo da “’Nu quarto ‘e luna”, Bollani snoda le sue vie strumentali lungo i sentieri di un folk jazz in continua evoluzione. La chiave di lettura del disco è insita nel fondamentale contributo del polistrumentista etno jazz Daniele Sepe, del clarinettista Nico Gori e del batterista francese Manu Katchè, che Bollani porterà con sé anche in tour a luglio e agosto, con l’aggiunta di diverse novità.  La commistione tra folclore e avanguardia si riveste di reminiscenze e pulsazioni nuove: si va da “Putesse essere allero” di Pino Daniele a “’O sole mio”, passando per “Caravan Petrol” al piano e “’O guappo ‘nnamurato” di Raffaele Viviani per flauti e legni. La chicca del disco è “Reginella” di Libero Bovio, registrata a Rio con bandolim di Hamilton de Hollanda: «Ero a Rio a registrare il di disco De Hollanda con Chico Buarque – racconta Bollani – Una sera Chico se n’è andato perché voleva vedere una partita così  lo studio  rimasto a disposizione, già pagato, e ho colto l’occasione per chiedere ad Hamilton di registrare questa versione molto particolare di un brano sempre affascinante».

Stefano Bollani

Stefano Bollani

Tra le curiosità segnaliamo Bollani cantante in “Guapparia 2000”, dell’amico Lorenzo Hengheller, ed il contributo del producer norvegese Jan Bang in “Sette”. La forza di Bollani sta, dunque, nel giocare con la musica all’insegna della più totale libertà, proprio come uno “scugnizzo”: geometrie, spazi, influenze e richiami si fondono in un’unica pozione in grado di ammaliare e divertire l’ascoltare senza alcuna forzatura.

Raffaella Sbrescia

Daniele Sepe e band live a sostegno di Sunshine4palestine. Quando la musica è un bene concreto

Daniele Sepe & band live @ Monk -  Roma ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe & band live @ Monk – Roma ph Roberta Gioberti

Il Maestro Daniele Sepe e la sua band sono stati protagonisti, l’ 11 novembre di un concerto entusiasmante tenutosi al Monk di Roma, a sostegno dell’iniziativa umanitaria di Sunshine4palestine, mirata a realizzare un progetto per il ripristino di orti domestici nella zona rurale di Al Zannah, nella Striscia di Gaza, che saranno dotati di sistemi che fanno uso di energie rinnovabili per superare i problemi della scarsità di acqua e di energia della zona. Durante la serata, il sax di Sepe, supportato dalle tastiere di Tommy de Paola, dal basso di Umberto Lepore, e la batteria di Aldo Castaldo ha emozionato il pubblico, proponendo un repertorio di brani che sono oramai diventati una piacevole consuetudine delle performances dell’eclettico jazzista partenopeo. L’incantevole versione di “Bammenella ‘e copp’e quartiere”, incastonata tra le note squisitamente jazz di “Nunca mas”, i ritmi mediterranei di “Pexinos do mar” e di “Ajde Jano”, gli scherzi sonori e interpretativi di “Nu poco ‘e sentimento” e “Fresca fresca”, per concludere con le note di “Settembre, ottobre, novembre nero”, un brano sicuramente scelto non a caso dal repertorio degli Area, assolutamente in linea con lo spirito della serata. A fare da suggestivo “contrafforte” al suono vibrante ed emozionante del Maestro del sax, la voce incredibile di Floriana Cangiano, in arte Flo, capace di sostenere le note con una potenza ed un’estensione vocale che nulla hanno da invidiare alle migliori vocalist del mondo. Abbiamo avuto modo di apprezzarla sin dall’inizio della collaborazione con il Maestro, e possiamo garantire che sentirla reinterpretare Demetrio Stratos al femminile è un’esperienza elettrizzante. Qualcosa che sicuramente non tutti possono permettersi di osare.

Daniele Sepe & band live @ Monk -  Roma ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe & band live @ Monk – Roma ph Roberta Gioberti

Ospiti della serata, il percussionista Carmine Bruno, e i suoi preziosi tammorra e tamburello, e l’organetto di Alessandro D’alessando, che in “Campagna” ha dato dimostrazione di come uno strumento così legato alla tradizione popolare possa, se suonato con maestria, adattarsi perfettamente ad un arrangiamento jazz.

Un concerto a fini solidali, abbiamo detto. Il maestro Sepe, dove ci sia bisogno di aiuto, è sempre pronto a dare una mano. E la questione Palestinese ce l’ha a cuore da sempre. Il fatto è che la solidarietà deve avere un suo riscontro empirico. Esprimerla a parole va benissimo, ma è poi nei fatti che si concretizza la differenza. L’Associazione Sunshine4Palestine opera su basi concrete, in forma apolitica, cercando, attraverso l’apporto di professionisti qualificati, di portare sostegni reali, collaborando con i professionisti locali, al fine di rendere più sostenibili le condizioni di vita in una terra martoriata oramai da anni. Dovremmo provare ad immedesimarci seriamente nei panni di chi è nato in guerra e muore in guerra, perché altro non gli è stato mai dato modo di conoscere. E’ una condizione terribile, inimmaginabile, per noi che della guerra portiamo il ricordo dei nostri padri, dei nostri nonni, ma sulla pelle non ce la siamo mai vissuta. Anni fa ebbi modo di raccogliere la testimonianza di una cara amica, che in Bosnia, sotto le bombe, c’è stata. La vita assume un significato ben diverso, le cose che noi diamo per scontate, diventano necessità, fattori prioritari. Qui parliamo di acqua……quell’acqua che nella sua carenza, pochi giorni or sono, ha seminato il panico a Messina.

Daniele Sepe & band live @ Monk -  Roma ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe & band live @ Monk – Roma ph Roberta Gioberti

Il messaggio è elementare. Fare cose concrete. E in questo ci sentiamo di appoggiare e sostenere, insieme al Maestro, i volontari dell’associazione Sunshine4Palestine, cui va tutta la nostra riconoscenza per il lavoro che da tempo svolgono lungo la striscia di Gaza. Un grazie quindi a loro, che varrebbe la pena concretizzare attraverso una sottoscrizione, e un grazie sempre a Daniele Sepe, per la sua capacità di coniugare la bella musica con le problematiche sociali. Perché se la musica smette di servire a questo, diventa mero esercizio di stile. Piacevole, per carità, ma completamente svuotato dei suoi contenuti fondamentali, ovvero quelli di accomunare i popoli e di renderli solidali, attraverso lo scambio, libero e scevro da ogni forma di dogana culturale e politica.

Roberta Gioberti

Photogallery a cura di: Roberta Gioberti

Daniele Sepe & band live @ Monk -  Roma ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe & band live @ Monk – Roma ph Roberta Gioberti

I 40 Sepe’s Angels sul palco di Piazza Dante a Napoli a sostegno della classe operaia

Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

Musica e parole in Piazza Dante per i cassintegrati.  Il «primo maggio» organizzato dal  musicista napoletano Daniele Sepe, tenutosi lo scorso 7 luglio, è stato un grande evento solidale pensato a sostegno della cassa di resistenza del comitato di lotta. La massiccia partecipazione, sia da parte del pubblico che degli artisti della scena musicale campana, è stata veramente notevole, una dimostrazione tangibile della grande attenzione e dell’intensa sensibilità nei riguardi dei diritti dei lavoratori e delle tematiche sociali più delicate. 

Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

Fittissima la schiera dei musicisti che hanno preso parte all’evento: Foja, Lamaschera, Tartaglia&Aneuro, Nelson, Shaone, ‘O Rom, Ar Meitheal, Calatia, Demonilla, Marcello Coleman, Aldolà Chivalà, Napoli Extracomunitaria, Mc Mariotto, Maldestro, Gnut plus Guappecartò, Pier Macchié, Pepp-Oh, Dolores Melodia, Gatos do mar, Piero Gallo, Massimo Ferrante, Antonino Iuorio, Probabilecoda, Jah Farmer & Nah Deal Band, Matteo Marolla e Zumpinária Banda, Delucao + Laye Ba, Bisca, Voodo Miles, Blindur, Mario Insenga, Antonello Cossia, Maurizio Capone, Captain Sepe & funky crew e Dj Rallo.

Photogallery a cura di: Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

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Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

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Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

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Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

 

Napoli‎: il 7 luglio tutti in Piazza Dante per il concerto a sostegno della cassa di resistenza operaia

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A Napoli “accade” qualcosa cui forse non eravamo più troppo abituati. Si chiama solidarietà. Tutto è nato un mesetto fa, quando Mimmo Mignano, operaio licenziato In base al piano di ristrutturazione della Fiat di Pomigliano, è rimasto sette giorni in cima ad una gru in piazza Municipio, perché lui a questo gioco al massacro non ha proprio intenzione di starci. Un gioco al massacro che non riguarda solo la Fiat di Pomigliano ed il suo indotto: un gioco al massacro che riguarda tutti noi. Così, per farsi sentire, ha urlato le sue ragioni dall’alto di quella gru, diventata per sette giorni la sua dimora stabile, giorno e notte.

Certo, vita dura, senza acqua, poco cibo, sotto sole e pioggia, lassù in quell’isolamento forzato, dominante, denunciante.
Un atto dimostrativo che non poteva passare inosservato alla sensibilità di Daniele Sepe, che, nel chiedersi cosa potesse fare per far arrivare il proprio appoggio alla causa di Mimmo e dei 400 tra licenziati e cassintegrati della FIAT di Pomigliano, ha ritenuto che la cosa più indicata fosse portare un poco di musica a Mimmo: per farlo sentire meno solo.

Così ha preso il Sax e gli ha dedicato una serenata. Ha poi invitato dal suo account facebook, altri artisti napoletani a fare altrettanto…..e si è assistito a qualcosa di commovente e desueto: una serie di nomi del panorama culturale e musicale partenopeo si sono avvicendati sotto la gru, per regalare qualcosa a Mimmo. A Mimmo, che da lassù nemmeno poteva sentire, con le orecchie, ma sicuramente ascoltava con il cuore. Regali fatti di musica, di poesie di suoni e qualche danza. Perché niente più dell’arte può sostenerci lo stato d’animo, e questo lo sappiamo bene tutti: ma, in questo caso, il sostegno si è trasformato in una denuncia, in un atto ribelle, in un dire “non vado tutti i giorni in fabbrica, ma, nonostante ciò, anzi proprio per questo, ti sono vicino”.
Solidarietà….se ne parla, se ne parla……ma la solidarietà non si racconta: si fa. E si fa con i fatti.

Così, sempre grazie allo spirito intraprendente ed organizzativo del jazzista italiano, ha preso vita una iniziativa che farà sicuramente parlare di sé.

Il 7 luglio, in Piazza Dante, dalle ore 19.00 si terrà un concertone a sostegno della lotta di Mimmo e dei suoi compagni licenziati per aver espresso il loro dissenso, per aver detto “No, a questo gioco al massacro non ci sto”.

The collettivo
Foja
La maschera
Tartaglia&Aneuro
Nelson
Shaone
‘O Rom
Ar Meitheal 
Calatia
Demonilla
Aldolà Chivalà
Napoli Extracomunitaria
Mc Mariotto
Maldestro
Gnut
Pier Macchié
Dolores Melodia
Gatos do mar
Piero Gallo
Jah Farmer & Nah Deal Band
Matteo Marolla e Zumpinária Banda
Delucao + Laye Ba
Bisca
Voodo Miles
Blindur
Mario Insenga
Antonello Cossia
Maurizio Capone
Captain Sepe & funky crew
Dj Rallo

Questi i nomi che si avvicenderanno sul palco, a sostegno dell’iniziativa, lo faranno gratuitamente, e lo faranno non solo per gli operai di Pomigliano: lo faranno per tutti noi, perché possiamo toccare con mano che le forme di lotta e di sostegno alla lotta sono possibili, anzi auspicabili. E che della ribellione virtuale, delle tante parole spese sui social, delle tante condivisioni e delle tante “esposizioni” si può fare anche a meno, se poi, al momento di rimboccarsi le maniche, non si è capaci di dire “eccomi”.

Grazie a Daniele, a tutti gli artisti che prenderanno parte all’iniziativa, a Mimmo.

Roberta Gioberti

Daniele Sepe & Brigada internazionale: una festa di note per il futuro di Città della Scienza

Daniele Sepe & Brigada internazionale @ Città della Scienza Ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe & Brigada internazionale @ Città della Scienza Ph Roberta Gioberti

Lo scorso 4 marzo 2015 c’è stata una serata speciale per ricordare ed esorcizzare uno scellerato episodio criminale che proprio il 4 marzo di due anni fa provò a distruggere il museo di Città della scienza, in via Coroglio a Napoli.  Con un travolgente concerto tenuto da Daniele Sepe & Brigada Internazionale, l’ensemble da lui diretto e composto da dodici musicisti, Bagnoli ha ribadito la forza della propria voce e l’imperturbabilità della propria anima, ormai abituata ad essere stravolta da chi ha più volte provato a gettarla sotto una colata di fango e dimenticanza. Non solo musica ma anche laboratori, round tables e i saluti  delle autorità hanno accolto un pubblico variegato ed entusiasta. In questo contesto, il nostro focus sarà concentrato sul concerto organizzato e diretto dal sassofonista-compositore partenopeo Daniele Sepe, la cui esperienza umana ed artistica si sposa perfettamente con il messaggio di rinascita e speranza che ha rappresentato la linea guida dell’ evento stesso. Musiche da tutto il mondo hanno inondato di gioia le mura, i volti, gli occhi presenti nella Sala Newton all’insegna dello scambio e della condivisione di emozioni. Ad accompagnare Sepe, M’barka Ben Taleb voce, Floriana Cangiano voce, Tommy De Paola pianoforte e tastiere, Davide Costagliola basso elettrico, Robertinho Bastos congas e percussioni, Paolo Forlini batteria e percussioni Alessandro Tedescotrombone, Franco Giacoia chitarra elettrica con un repertorio veloce, coinvolgente, fresco e cosmopolita; perfetto per coinvolgere il pubblico in una sorta di danza propriziatoria per la completa rinascita di Città della Scienza.

Photogallery a cura di: Roberta Gioberti

Daniele Sepe & Brigada internazionale @ Città della Scienza Ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe & Brigada internazionale @ Città della Scienza Ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe & Brigada internazionale @ Città della Scienza Ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe & Brigada internazionale @ Città della Scienza Ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe & Brigada internazionale @ Città della Scienza Ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe & Brigada internazionale @ Città della Scienza Ph Roberta Gioberti

 

Daniele Sepe & Brigada internazionale @ Città della Scienza Ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe & Brigada internazionale @ Città della Scienza Ph Roberta Gioberti

 

Daniele Sepe & Brigada internazionale @ Città della Scienza Ph Roberta Gioberti

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Daniele Sepe & Brigada internazionale @ Città della Scienza Ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe & Brigada internazionale @ Città della Scienza Ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe & Brigada internazionale @ Città della Scienza Ph Roberta Gioberti

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Daniele Sepe & Brigada internazionale @ Città della Scienza Ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe & Brigada internazionale @ Città della Scienza Ph Roberta Gioberti

 

Daniele Sepe & Brigada internazionale @ Città della Scienza Ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe & Brigada internazionale @ Città della Scienza Ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe & Brigada internazionale @ Città della Scienza Ph Roberta Gioberti

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Daniele Sepe & Brigada internazionale @ Città della Scienza Ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe & Brigada internazionale @ Città della Scienza Ph Roberta Gioberti

 

Daniele Sepe & Brigada internazionale @ Città della Scienza Ph Roberta Gioberti

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Daniele Sepe & Brigada internazionale @ Città della Scienza Ph Roberta Gioberti

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Daniele Sepe & Brigada internazionale @ Città della Scienza Ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe & Brigada internazionale @ Città della Scienza Ph Roberta Gioberti

 

 

 

 

“A note spiegate”, allo Jarmush di Caserta il jazz secondo Daniele Sepe

 Daniele Sepe @ Jarmush Ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe @ Jarmush Ph Roberta Gioberti

Il ritorno del “Capitano” – Daniele Sepe allo Jarmush di Caserta presenta i seminari del 2015. E’ tornato al suo sax Daniele Sepe,dopo un’operazione alla mano sinistra, che ci ha tenuto tutti (noi “feisbukkini” che gli auguriamo il buongiorno ogni mattina), col fiato sospeso. Lo ha fatto in tempi brevissimi,accompagnato dalla formazione dei fedeli Davide Costagliola, Tommy De Paola e Paolo Forlini al Jarmush di Caserta, presentando i laboratori che si terranno a partire da Gennaio 2015.  ”A note spiegate”, così si chiama il progetto, che ha già vissuto una fortunata stagione e che ci fa prendere confidenza con il jazz, alla maniera di Daniele: divertente, accessibile, arricchita da aneddoti, racconti, battute, ironia, ed ovviamente musica. Tanta musica e tante note che escono “miracolosamente corrette” da quella mano che riprende a a scaldarsi e scaldarci. Ci racconta le sue esperienze, Daniele, brevemente, per farci “assaggiare” quanto andremo a gustare col nuovo anno. Ci parla di Zappa, ce lo narra a parole ed in musica, con Peaches en Regalia, (uno dei brani più famosi e più eseguiti del Mito dissacratore e bizzarro), e coinvolgendo Costagliola in una esilarante vocalizzazione su Sofa : roba da fare invidia a “Je t’aime….moi non plus” insomma. Ci racconta e ci musica le sue esperienze in ambito cinematografico, (e sempre noi di feissbuk sappiamo quanto ami il cinema), soffermandosi soprattutto su Terry Gilliam, che, è evidente, gli sta particolarmente a cuore, per avergli lasciato assoluta libertà interpretativa sui suoi fotogrammi. Ci racconta di come Fellini girasse le scene con la musica di sottofondo, utilizzando sempre gli stessi tre brani a cadenza (uno per tutti “l’entrata dei gladiatori”), da cui poi sono nati i capolavori di Rota.

 Daniele Sepe @ Jarmush Ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe @ Jarmush Ph Roberta Gioberti

Ci coinvolge, ci diverte….ci affascina, ci fa capire che il Jazz non è solo “compenetrazione intimistica in bianco e nero”, ma può essere, anzi, è giusto che sia un’esplosione di divertimento a colori (a dispetto della fotogallery, che una lampadina di più l’avrebbe gradita….ma va bene così: c’era atmosfera….). Allo Jarmush Sepe è di casa, il pubblico segue attento e divertito. E se alla fine ci aspettiamo Black Market, non possiamo che esultare di “delusione” quando il basso accenna le prime tre note della “Milano da Bere”. Birdland, per concludere che ce ne faremmo fare una al giorno di lezione da docenti così. Le grandi doti di Daniele, quelle che lo rendono diverso, speciale, unico, sono la generosità e la capacità di semplificazione. E il Jazz diventa qualcosa di accessibile a tutti e non riservato ad un pubblico di “addetti ai lavori”.

Roberta Gioberti

Photogallery a cura di: Roberta Gioberti

 Daniele Sepe @ Jarmush Ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe @ Jarmush Ph Roberta Gioberti

 Daniele Sepe @ Jarmush Ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe @ Jarmush Ph Roberta Gioberti

 Daniele Sepe @ Jarmush Ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe @ Jarmush Ph Roberta Gioberti

 

 Daniele Sepe @ Jarmush Ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe @ Jarmush Ph Roberta Gioberti

 

 Daniele Sepe @ Jarmush Ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe @ Jarmush Ph Roberta Gioberti

 

 Daniele Sepe @ Jarmush Ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe @ Jarmush Ph Roberta Gioberti

 

 Daniele Sepe @ Jarmush Ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe @ Jarmush Ph Roberta Gioberti

 

 Daniele Sepe @ Jarmush Ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe @ Jarmush Ph Roberta Gioberti

 

 

Mercoledì Note: cultura, musica e intrattenimento al Caffè Letterario Intra Moenia

Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Nel cuore di Piazza Bellini, uno dei più rinomati ritrovi culturali del centro storico di Napoli, sono ritornate le serate musicali del Caffè Lettarario Intra Moenia, organizzate all’interno della rassegna di concerti estivi, intitolata “Mercoledì Note”. Dalle 21.00 a mezzanotte di ogni mercoledì, si terranno, infatti, degli appuntamenti musicali di elevata caratura qualitativa e ad ingresso gratuito.

Ph Luigi Maffettone

Ph Luigi Maffettone

L’ultimo seguitissimo evento, in ordine di tempo, si è tenuto lo scorso 21 maggio e ha visto la partecipazione del compositore e sassofonista Daniele Sepe, accompagnato dalla vellutata e preziosa voce di Floriana Cangiano e da Tommy De Paola (tastiere), Davide Costagliola (basso), Paolo Forlini (batteria).

Ph Luigi Maffettone

Ph Luigi Maffettone

La serata ha rappresentato il culmine di una serie di laboratori iniziati proprio all’Intra Moenia e proseguiti all’Ex Asilo Filangieri di Napoli e allo Jarmusch Club. Gli artisti hanno ripercorso insieme le tappe musicali di questo viaggio artistico proponendo al pubblico un’eterogenea miscellanea: Mingus, Monk, Coltrane, Rollins, Hancock, Corea, Evans, Jarrett, Zawinul, Shorter, Pascoal, Barbieri, Zappa, Davis, Gershwin, Cole Porter sono alcuni dei grandi nomi al centro di una performance che ha racchiuso la summa di un processo di studio, analisi e ricerca, mirato al completo coinvolgimento del pubblico.

Ph Luigi Maffettone

Ph Luigi Maffettone

L’appuntamento con i “Mercoledì Note” continuerà sino a metà ottobre: mercoledì 28 maggio toccherà agli Slivovitz con il “PS3″, (Pietro Santangelo trio); mercoledì 4 giugno sarà la volta degli Speak Easy con la loro musica jazz; mercoledì 11 giugno suoneranno gli Anima Nova la formazione che offre una coinvolgente bossa nova; mercoledì 18 giugno sarà all’insegna della musica popolare con il gruppo vesuviano dei Rareca Antica.

Ph Luigi Maffettone

Ph Luigi Maffettone

Una lunga serie di serate in compagnia della buona musica che vedranno una naturale continuazione nei mesi successivi e che avranno la medesima finalità: coinvolgere i cittadini in un percorso formativo in grado di intrattenerli in maniera colta e raffinata senza per questo recare disturbo e ledere le legittime esigenze di tranquillità dei residenti della piazza.