Amici 20: intervista a Ibla

Abbiamo incontrato Ibla, la giovane cantautrice siciliana che ha partecipato alla trasmissione Amici 20.

Ibla

Ibla

Ibla, domanda non scontata in questo periodo, come stai?

Questa è una delle domande più belle che si possa fare a una persona in questo momento. Sto bene e mi sto abituando al mondo fuori da “Amici”. Va tutto bene, anche perché sono in Sicilia. Respirare l’aria della mia terra mi fa bene.

La partecipazione ad “Amici” è stata casuale, scelta, fortemente desiderata?

Beh, devo dire che la partecipazione ad “Amici” è stata un mix di casuale e voluta. Ho partecipato al Talent grazie a Rudy Zerbi che mi ha notato l’estate scorsa a Riccione durante Deejay On Stage, e mi ha proposto alla Produzione di “Amici”. Io avevo già fatto i provini per la Scuola un paio di anni fa, senza riuscire ad entrare. Visto che non avevo intenzione di riprovarci, è stato come se il destino volesse che facessi questa esperienza. Così mi sono rimessa in gioco.

Quale insegnamento, umano e artistico, hai tratto da questa esperienza?

La consapevolezza. Sono entrata ad “Amici” già consapevole di quello che avrei voluto dire e dare, con la mia voce e con la mia penna. Poi, il confronto con ragazzi che hanno la tua stessa passione, e il lavoro con dei Coach meravigliosi, ti portano anche ad avere consapevolezza dei tuoi limiti, di quello che sei e di quello che puoi dare. Ho capito che quello che noi chiamiamo limite in realtà non esiste. Studiando nella scuola, ho scoperto tantissime cose sulla mia voce e ho capito ancora di più che tutto quello che credevo impossibile, era invece frutto della mia mente, era un limite creato da me stessa.

Tu scrivi in lingua italiana e in lingua spagnola. Quale tipo di scrittura è nato prima?

In realtà sono nate insieme. Io scrivo canzoni da due anni, e da due anni è nato il nome d’arte Ibla, quindi diciamo che le due cose sono andate di pari passo. La mia prima canzone, “Libertad”, è stata scritta nella doppia lingua. Prima di questa, avevo scritto altre cose, ma non so se si possano definire canzoni. Nel momento in cui ho iniziato a scrivere cose che volevo che la gente ascoltasse, è nata Ibla, il mio lato artistico.

Tra le cover che hai presentato ad “Amici” mi è piaciuta molto la tua versione di “Sognami” di Biagio Antonacci. Al di là di questa, quale esibizione nelle cover ti è piaciuta di più?

Quella in “Don Raffaé” di Fabrizio De André. Sono molto legata al mondo dei cantautori; credo che in Italia abbiamo avuto artisti geniali, e ci sono canzoni che non dobbiamo perdere. Abbiamo bisogno del passato per costruire il futuro. A me piace cantare canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana. È un patrimonio che non possiamo dimenticare. È stato un onore per me cantare questo pezzo.

C’è qualcuno nella scuola di “Amici” con cui hai stretto un legame più saldo?

Di sicuro Raffaele (Cantante n.d.r.), perché lo conosco da tre anni. In casetta ho legato anche con Tommaso (Ballerino) che è stato il mio compagno di stanza; tra l’altro, dormivamo in una sorta di letto matrimoniale che avevamo costruito insieme unendo i nostri letti singoli. Una persona stupenda che per me è stato un punto di appoggio umano importante. Ho stretto un bel rapporto di amicizia anche con Enula (Cantante) e Leonardo (Cantante). Diciamo che ho legato più o meno con tutti, poi ovviamente ci sono delle anime che non sono compatibili. Ho cercato di convivere cercando sempre un equilibrio con tutti. Un pensiero anche per Arianna Gianfelici (Cantante) con la quale ho trascorso dei bellissimi giorni, anche se il suo percorso nella Scuola è stato breve.

Dal punto di vista emozionale, cosa significa per Ibla ”Cantare”?

Per me cantare è una questione di necessità. Io faccio musica da dodici anni e mi è capitato per diversi motivi di stare lontano dalla musica per un anno. Avevo smesso di cantare, di studiare, e avevo cominciato un’altra vita. È stato terribile. Ritornare a fare musica è stato come rinascere, tornare a respirare. Mi sono resa conto di essere nata per questo, ne sono sicura, perché la musica per me è ossigeno, aria, ed è l’unico modo in cui riesco ad esprimere il mio lato forte e quello più fragile, tutte le sfaccettature della mia anima.

Dal singolo “No te gusta”, si evince anche una grande ironia.

Sì, è così. Viviamo una fase di giorni pesanti, e ho deciso di scrivere nelle canzoni idee e pensieri profondi da condividere però in maniera leggera, ironica, con un sound quasi ballabile. Voglio che quando qualcuno ascolta le mie canzoni, il pensiero esca da sé. Come si fa con i bambini, voglio esprimere un contenuto importante attraverso il gioco, la leggerezza. Mai come in questo periodo, abbiamo bisogno di tornare ad essere un po’ bambini, spensierati.

Nella voce e nei colori sei proprio una donna del Sud, mediterranea. C’è un’artista donna che è stata importante nella tua formazione?

Sì, è una donna siciliana, Rosa Balistreri. Lei è la massima espressione della terra, del fuoco, dell’anima. Non ha avuto la possibilità di studiare. Ha cantato, raccontato, solo per potersi liberare, anche per una questione di emancipazione; la stimo come persona e soprattutto come artista, perché è riuscita ad arrivare a cose impensabili per una donna siciliana di quell’epoca (anni 30-40 n.d.r). Io ammiro le donne coraggiose, e in generale, le persone che hanno coraggio. Lei è stata per me un grande punto di riferimento.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Tra i prossimi progetti c’è sicuramente quello di far uscire un Ep che racchiuda con le canzoni questo periodo della mia vita. In questo disco ci saranno gli inediti che ho proposto ad “Amici” e canzoni nuove. Sto continuando a scrivere tanto.

Chiedo anche a te un pensiero per i Fans che attraverso le Pagine Dedicate, ti trasmettono affetto ogni giorno.

Intanto un Grazie pieno. Credo che questa sia una bellissima parola da dire agli altri. Spero che la mia musica in qualche modo aiuti, faccia riflettere, e faccia stare bene chi mi ascolta. Voglio semplicemente far stare bene le persone con le mie canzoni.

Giuliana Galasso