“Chiamate Napoli… 081”: la Partenope postcontemporanea secondo Marco Zurzolo

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Sassofonista, compositore e arrangiatore classe 1962, Marco Zurzolo segna un nuovo passaggio evolutivo all’interno della storia musicale partenopea con “Chiamate Napoli… 081”, un nuovo lavoro discografico giunto a 20 anni di distanza dall’ album d’esordio “Lido Aurora”, pubblicato nel 1995. Capace di attraversare stili differenti cesellando di volta in volta suoni sempre inediti, Zurzolo sceglie di convergere energie e riferimenti in dieci brani legati da un unico file rouge: Napoli. Rispecchiando fedelmente l’ideale di una città caratterizzata da infinite sfumature, anche le composizioni proposte da Zurzolo si rivestono di molteplici colorazioni: ora leggiadre, minimal ed essenziali, ora corpose e suadenti, ora melanconiche e crepuscolari. Con un titolo di chiara matrice meroliana, “Chiamate Napoli… 081” rappresenta la tangibile testimonianza di una possibile connivenza dicotomìtica tra amore incondizionato e rabbia furente. Registrato, missato e masterizzato allo studio Hypnocampo, “Chiamate Napoli…081” è stato prodotto da Itinera e distribuito da Goodfellas. Raccogliendo il frutto delle numerose e variegate esperienze musicali che si sono susseguite nel corso degli anni, Zurzolo ed il suo quartetto acustico composto da eccellenti musicisti quali Francesco Villani al pianoforte, Diego Imparato al contrabbasso e Gianluca Brugnano alla batteria incanalano input e stimoli in un unico vortice sonoro. Ogni singola traccia è parte di un unico discorso lineare che, attraverso un meticoloso processo di sublimazione  tra acustica ed elettronica, ad opera di Piero De Asmundis, riesce a collocarsi nel nostro tempo senza alcuna forzatura. Particolarmente suggestiva la  rilettura di “I Often Think They Have Merely Go” di Gustav Mahler,  arrangiata da Gabriella Grossi (sax baritono) con il contributo vocale di Francesca Zurzolo. Tra gli illustri ospiti coinvolti in  questo progetto segnaliamo anche Ciccio Merolla Stefano Iorio presenti in “Pelle arsa”, immaginifico il contributo del  violoncellista Leonardo Massa in “Trustin’ me”, malandrino e tentatore l’effluvio al sax proposto in “Orme di mandorla”. L’energia, il carisma e la maestrìa con cui Zurzolo racconta la sua visione di Napoli si confà, per concludere, al modus vivendi partenopeo senza manierismi di sorta e soprattutto senza stravolgerne la tradizionale natura.

Raffaella Sbrescia

La tracklist: 1. Orme di Mandorle – 2. Terra Infuocata – 3. Pelle Arsa – 4. A Bruno – 5. Respiro Forzato – 6. Sogno antico – 7. Trustin’ me – 8. Napoli Centrale – 9. I Often Think They Have Merely Go – 10. Sinfonietta.

 

Travelogue: le immaginifiche peregrinazioni strumentali di Amazio e Di Maiolo

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Viaggi reali, viaggi figurati, viaggi di note. “Travelogue” è proprio questo: un continuo peregrinare tra sogni, visioni e suggestioni multiple. Frutto del genio compositivo di due musicisti molto attivi nel campo della ricerca musicale quali sono Enzo Amazio, chitarrista professionista in grado di spaziare e padroneggiare con disinvoltura tecnica ed espressività, e Rocco Di Maiolo, sassofonista dotato di una capacità di espressione melodica davvero notevole.  Tra omaggi ad icone del jazz mondiale, echi di matrice popolare e temi sperimentali, il disco racchiude sette brani inediti registrati al BluMegaride Studio di Napoli e vede la partecipazione di Francesco Nastro e Francesco Marziani al pianoforte, Aldo Vigorito e Corrado Cirillo al contrabbasso e Giuseppe La Pusata alla batteria. Il risultato è una sessione d’ascolto fortemente evocativa in cui la tecnica viene spesso messa al servizio dell’espressività conservando un buon equilibrio tra composizione scritta ed improvvisazione. Frutto dell’interiorizzazione delle esperienze di Amazio e Di Maio, questo viaggio musicale si apre con la vivace “To Work Marvels” mentre la title track “Travelogue” è una travolgente e sensuale ballad, arricchita da un’appassionante linea melodica  che rievoca emozioni lontane nel tempo. Grande protagonista di “Revive” è il pianoforte di Francesco Marziani anche se il pezzo forte è “Mediterranean River”, brano attraversato da una grande energia  con evidenti richiami alla musica mediterranea, soprattutto nella parte finale. Intimista e crepuscolare il tema di “Solitude”,  una ballad seducente ed evocativa impreziosita dalle indovinate incursioni al piano di Francesco Nastro. Mr.R.D. s’insinua saldamente nei solchi dell’anima grazie ad una fitta rete di intrecci e rimandi alla tradizione jazzistica. “Travelogue” si chiude con “Unfailing”, un riuscito omaggio al jazzista  Michael Brecker,  testimonianza tangibile di un fortunato connubio artistico durevole nel tempo quale è quello tra Amazio e Di Maiolo.

Raffaella Sbrescia